L'Unità - anno IX - n.24-25 - 10-17 giugno 1920

• I I problemi della vita italiana Direttore: GAETANO SALVEMINI /t Direzione e Amministrazione: Roma (6), Trinità dd Mo11ti,18 ~ Abbonamento ordinario annuo L. 10, semestrale L; 5.'25 per il Regno; Annuo p,r festero L. 15 ~ Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. 15 lf Un num,ro sqarato cent. 20 /t Amm. Sue. An. Ed. • La Voce•, Roma lf C. C. con la posta Anno IX .;1, N. 24 .,. 13 Giugno 192.0 SOM~IARJ(?: li Convtgno del rinnovamento: I.A e.riti dello Stato: L'agricoltura e il problema della tera; U problema giudiziario· 11problema doganale; Il problema militare· li 1 ,roblema della ubbllca 1 Dtslraz1o~e; li_ problema delle nuove provincie; Il problema finanziario e tributarlo; La politica estera; n problema dell'Asia 1 Minore: Il problema albanese; Il pr<•blema 'adr alico· Le asslcfrazloui ~:.1: La or,gnn1zzaz1one. - Molo perpetuo. , ' ' Il Convegno del rinnovainento Apre i J~vori cle.l C',onv<>gnoFe<leril'o Oomaadlni,' !lell.. dlticorào Inaugurale, proponendo a, nome de.I comitato ordina– tore Ja nomin3, del ~guentc ufficio di presidenza: Pre~-identi: Azi.monti, 01,1.0, Andrea.ni e Lolini; Segretari : Bracci, Nicoletti e Pnt.r-uno. · • Af-lf-ume la. p1-csidenw. Ozr...o. La crisi dello Stato Federico Comandlni riÌe,·isce sul pri– mo tema: « L<• criei dello ~lato». Pre– vede che n<'lla discussione si manifeste– ranno due tendenze: la filosofica e la concretistn : ma fra, queste due tendenze · non v'ba, ojiposizione fondamentale. Lo Sta t.o. t·he è oggi una mera, esterio– ritàf domani dovrà, e8sc.z·euna acquisi– zione della. cosden1 .• a,. Qui.udi lottai contro lo Rtato d'oggi, bu1,ocrntico, accentrato– re. Quindi le riforme debbono maturare nella ooscien~a, elci cittaclnu, che le in– ,·ocano. A questo ris-ult.tlo si deve giun– . gere - ed ecoo il p,wto di coincideo1,a - <!on lo studio dei problemi concreti immediati. E ì,,ppuuto attrm·erso questo studio che si matura nella, coscienza dei cittadini la voloot;.) d~lle riforme. Pro– pone il seguente ordine del giorno. u Il Con\·egno: "convinto che soltanto da una comune valut.azione della odierna crjsi dello Stato italiano, può trarsi un criterio di oomune adone politica. 1( atrerma che, ~e l'nssen10. delle masse dalla vita dello Stnto e Jn. conseguente de– generazione delln. classe dirigente, volta sol• tanto a fini di dominio e di corrutt.ela, n.-– vevnno impedito la formazione cli una co– scienza nazional~ la guerra accelerando iJ movimento iniziato con rallargo.mento del suffragio • coslrlngendo le masse a parteci– pare ad un grande fatto na1ionale, ha rotto sl che e6Se prendono ora più attiva parte al glnoco dello \':ità socinle e politica; u condnto inoltre che mancando nei ceti dirigenti non meno che ,nelle masse ogni più elementare coscienza politico, questa part.c<:ipaz.ione si risolve ncU'lncremento di partiti e di tendcn1e""'p0Utiche che, per giuer co di speculazione, demagogica, oddifh.no la soluzione della crisi attuale ri.n riforme e son~rtimenti esteriori che non sia.no con– <{\lista di cosciente efo\'nztone delle masse stesse; 11 considera condl'lfone necessaria olla 1 formazione di un ,·ero Stato n0,7.ionale la Mentiflcaz.iònc dello Stato con lo. coscienza di cittadini, la qunle è bAAead ogni S\'lilup– po autonomo e ad ogni non illusoria con– quista di libertà; ,, ritiene canone primo dJ unn. a,Jtme pù– llticn. sce,1a da chiusi egoismi e da impn– zic.nU ambizioni, la fonnnzfone nelle masse dt unn coscienz·, Civile, che. di rrontf> il ten– tnUvo di negnre nllo Stato 9STii !unzione educnth·a, affermi con In più ampia libertà religiosa In. n<>cessità di contenere con una politica. rigidnmenle giurtedizionnlista le velleità d"intn .ntsslone della Chiesa nena vita. dello Stato nnzionntc, e che, vnloriz.znn– do e conquistando le autonomie del Comune, della Regione e di'! sindR<'8~l di produttori, adegui alle conquiste spirituali gristituti giuridici e costituzionali dello Stp.l,O: 11 ed, afferma.otto assere urgente esigen– za della. nostra \'ita politica la formazione df una clas;se dirigente degna della sua lun– z..ionc,impegna l'opera. dei pl'Opri aderenti per una propaganda. cli questi criteri. In q11a.Ie,lun6i dal ch.indersl nei cenacoli imel– leUuali. agisca tra le masse, percbè r1vh·en– do i singoli problemi della politica, esse aoquistino il senso della responsabilità poli- e Gino Bi tico. e iri'lpongano, nel. giuoco delle oppostA . tendenze, le soluztoru chtt realiu;ino e""fJrè'r– pnrjno ulteriori sviluppi di libertà u•• :Uurri. 08"erva che in Italia manea la CO$Cieuz.'1 del proprio i.uteresse elevato a interesse gcneraJe. Occon-c, quindi, non soltanto identiticf!re la rita, do.i singoli con quelJn, dello Stato, ma rifa.re g1i isti– tuti nella vita nazionaJ.e. Oli istituti deb– bono essere conquista.ti, adattati alle pre– senti 1-c,ilt:l. Questo è l'ru;petto di una crisi secolare. Dn unn parte ,•i è uno spi• rito atti\·o sintetizzante; e contro di es– so un''ins,ieme di istituti che \'ÌVOno sol– ta,nto per una mera forza, di tradizione. Ferretti domanda se questa, identifica,. zione dello Stato con la. coscienza, dei sin– goli non 1}()rti a uu oonOitto con <1uanti pongono il loro Sta,to, come i 1 cattolici, n<'lla loro Chiesa,. Lolini è per unn concezione schietta– mente nazio1rnle dello Smto. 1Jurri afferma la necc&'Jitù, d'essere contro il partito popolare, perchè esso non riesce n. ri~lrere in sè Htesso l'a.nti– tesi giuridita tra Stato e ChieSll. Non appore chiaro se il pru·tito popolare com– pia, un proce.580 di Jaiéizwzioue, oppnre roglia attuare un uuo,ro metodo di poli– tica ecclesiastica. ~ci rapJ>orti tra Sta– to e Chiesa noi dobhiamo fissare il cri– terio della, libert;.) religiosa,,>•riconoscen– do ·nello Stato il potere di disciplinare le forme- giuridiche della \"ila religiosa. H,ùvc.mini.' Per quel che ric.sc ..-o a capi– re, mi sembra, che il <·aso della Olfiesa. cattolica sia identico a, quello di qualun– que nitra. associazione.. Ognj aSHOCiazio• ne privo,ta, tende ad asservire la pubbli– ca, amministrazione nIle proprie idee e interessi. In questa. discussione c'è un equirooo: l'uso della pu,,ola, Stato, che ciascuno definisce a modo 8UO. Per me lo Stnto è la pubblicn annninistraziooe. Ferl'etti. Ln ossei·va.ziQ'ne l1i Sa.h-emi• ni apro Ja, \"ia a intenderci. Ognuno di uoi, in quanto sente in sè le ragioni de.I -rirere umaJJo, tende a costituire una èolletlivit:.~, che s-i alimenti e viva ili queste ste6se ràgioni e che conqlli.sti lo Stato. 'Xoi. se rogliamo arerc partito, dobbiamo a\'ere delle idee da \ar preva– lere: cioè dobbiamo essere contro quaufi intendono farsi Stato, sieno e.~si chiese, {lS::t0cin1,ioui,ecc. Siooomc abbiamo una concezione nostra., <lobbia.mo esse.re con– tro coloro. the la oppugnn1to. Jfurri. t.; ,·ero qunnto osserva Salvemi- 1:i, che sino ad orn, ,•i è i:;to.Wlotta di gn1ppi per la conquista dello Stato; ma occorre tener conto d' quella tendenza. che ruole uscire dn queshL cerchia ri– strettn. La nostra dere esse.re un'a.tti– vitù non di imposizione ma di servizio. Ogni idea. ha il dit-itto di cstrinsec8J'si libcrrunetìte, in quanto ciò è consentito da. uon superiore idea, dj conviven1.a. Lo Stato. 1>er noi, non è una gestione di in– W1-e.s8i, ma. una tra'nsralutaziooé di in– teressi in un.ideale superiore. Zilli ritiene tempo perduto questa, di– scussione. Propone di passare senz'altro a.i singoli problemi eone.reti. Comandioi. 'l'utti rioonosciruno che o– gni gruppo cerea d'impadronirsi dello Stato. Il nostro gruppo ha questi iote– re:-;si e queste idee: ii~ pett.ue le c:oscien– "" di tutti. e ,·edere lo Stato come un t CO DMi_imodi amministrazione, che braran• fisco, Io sviluppo autonomo dei éltt;.1 <1i.nl e delle associazioni. Noi .abbiamo, è ve– ro, de.Ile nruiJogie oon la concezione li– beraJe. Mo, questa ~-ostiwisce lo Stat.o al di fuori della, coscienza, dei cittadjni. Contro i Popolar; dobbiamo nffermare che Jo Stnto de,·c garantire il libero svi• luppo delle coscienze. Difi'c.i'<!n1.:.1, dun– que, dnJ JiL,crali.~100 n1oto, e azione contro il popowismo, che tende aIla conquista dello Stato. Noi all'ermimno un c1·ite• rio <Lnlonornistico: il 1-ispetJ;odi qualun– que libero indirizro di ooscie.nm . Non è minare la, libertà religioM> il rispettare la, religione nelle 9Ue manifestazioni 1>ri• vntc, e clisciplinarne giuridica.meute le a\tivitiì, pubbliche. Lo Stato 11011 è soltan– to 1-1, pubblica amministmziouo: è quo.1- cosa.,di più. E la- pubblica amministra– z.ione, pii) la coscienza. dei citt.ndini, che si mauifosta in ,·arie forme. Anche i par– titi, i gruppi, le associazioni, ,.eostitui– scono lo· Sl <l.to. Non "li può rru.., a, meno ili avere una conce;ione dello Stato. La presente discussione, che non è inutile, C<lme pensa.• Zilli, ne ~ una, pt·o, 1 lt. Su questo punto fondamentale occorre costi– tuire una, intesa. iniziale, dnl18J qunle si poll"tì cli~ende1·e nUai ,•alut.azione dei ~in– ~òli prùblerui. J.)apafava. Non rede in che cosa, il con– cetto di Comapdioi ililferiscè dà! ooocetto liberale, se il problema dello. Stato è quello di rispettare tutti i gruppi e tut– te le tendenze. Lo Sl:.'l.todeve fru-c qua.1- cos. 'l.di 1iiù: deve impedire che un pa,·ti– to pl'(mda disonestamente il monopolio' dello f!tato. Tonaca. A me se.mbrn.che ci siamo ser ,·iti di molte distinzioni empiriche, con cui non s.i nrrinL a, nulla di preciso. Di– scutendo che cosa è lo Stato, noi non facciamo una questione astrotta : faccia• mo una questione e.mi_oentemente itaJia– na. Noi abbiamo in It:.'l.lia una Chiesa con le sue tradizioni ed il Erno cqntenu– to eminentemente statale, di fronte "'cui domani ~ fossimo dirir:,.renti dello Sta– to, non potremmo dichiararci agnostici, come ba fatto il liberaliS'lilo degenerç, vuo– to d'ogni contenuto ideale. Noi risolvia– mo In que•tione io questo modo: lo Sta– to derc inten·enire in tutto ciò, che è atti\'ità nssociazionistica cTclln, Chiesa, pcrchè essa, involge l'attività, di una, par– te notfl\"OliS!--imu, d'italiani. Noi dobbiamo p1'Còecup,u•ci di questo fatto: In Chiesa . ha imha~tardit:1 Ja. eoscien,;a nnziouale. Di fronte alla Chiesa, noi ~obbiarno re"• lizza re iI nosll,o concetto d1 liber!..\. Dob,. biamo fnre opera di espansione spiritun– Je: contro l'nutoriL'lrismo clommatico dobbiamo •affermare l'autonomia s1>iritua– le, <lai cui solo può ,•enire un reale con– ton u to alla nostra vita nazionale. De \"iti-De M,ll'<C'().E intervenuto o.l Convegno per ascoltare, e comprende,.., il contenuto politioo del nuovo movimen– to. cosi c·ome rerca di" Care per t.utti i movimenti analoghi. Nell'ordine de.I gior– no p,-oposto da, Comandini uon rnde de– finita J.-. posizione del gruppo di fronte ngli altri partiti. l'erò gli sernhra di po– ter ritenere clic sia, uua JJObizione libe– rale-democratica. :Ua questa po•iziooe cle– mocraticn non na.sce solamente dal fatto che \"Oi vi ri,·olgete alle mn,;;:se. Oramai alle masse si 1-h-olgono tutti. La vostra democrazia co1isiste nel vostro proposito di comlmue,·o tutti i pdvllegi, tutti i mòrropolii. tult.c le sopraift:azioui. E vi rivolgcie alla massa, non per ingannarla, - t·r<'antlo :1 M.H! ape,ic ovi 1>rlvil<'gl, m per condurla a 1,ompere i privilegi, do, cui è sfruuata. Da questa. posi7.iooe di lotta u·,,rJ'Cte la guidll per la soluzione di tutti i Jll'Oblcmi conc,-cti. Comazulini. Quando affermiamo in tu.t-· ti i gruppi il clovere di rispetta.re Ja. )i. be1·ti\ degli alu·i, noi affermiamo anche un';1zione conc1·eta e positiva di Stato: cioè Io St.Ato non deve rimanere assente quando vi i\ un gruppo, un partito, una ·chiesa, che tenta, d'imporre esteriormen– te 11 p,,opt-io dogma. Nei problema, dello, scuola, ad esempio, noi siamo contro i Popolru·i, per lo sviluppo autonomo del– la coscim1zn degli alunni. In queeto pro– blema, lo !:;t,,1tonon deve limitare I.a, li– bert;.\ degl'insegnahti che abbia.no coscien– za religiosa;· ma. deve esigere dn es&i il possesso di un winimo di coltura,- e di capacità, critica. Murri. E necessaria. una maggiore chia." rezr,1 aulle idee fondamentali. E neces; sario an~1-e concetti precisi per a[renta.– re ltt discussione dei pt'Oblemi concreti. Prei1de come eaempio il concetto della, libertà dell" scuola per ana,ll1.znrne gli elementi, e concbiudere che definiti que– sLi. dil•iene più agevole 1a· soiuztone del problema. Bcllomia. Si associa a Muni, e propone che uJJa, commissione abbi.a l'incarico di rielaborat'C l'online del giorno proposto· da Coma.odiai. Torraea P''<>llODe il seguente ordine del giorno: 11 Il Convegno approva lo spirito e l'indl– riz.zo della. relazione CO'mandin.i-0Z7.0, niser– voridos·t cU formula.re al tennioe dei suol la~ vorì un ordt_ne ciel giorno ehe, sotto ogni aspetto, definisca e diff.ereni..il'organismo politico che si vuol costituire 11. Ripresa, la <liscussiooe dell'argomento nella, seduta antimeridiana, del 5 giugno, fu ,·otato il oeguente ordine del giorno: u 11 Convegno: Il CQll\ in LO che nello St.nto debba. reauz. zarsi in masslnio grado il bisogno esse111Jn.le hl og11i uomo degno d.i tal nome, di allar– gare la sua personalità e di bentire come propflia In \·lta della umana. rnmtglin, sta perchè per mczro dt esso può esercllarsl una aziono llmilatrice di ogni egoismo e particolarismo,· sin perchè esso rappresento. una. ronnn cli collobòrazione nlln vita della. umanità Intera, 11 ct.11vinto che, per rispondere a questi suoi p('cullori scopi, lo Stato, coordinando le altivitù economiche e morali del griuppi di cittadini legati da. comuni Wenlitù cd ln– terer.<ti non debbo (com'è costume di Certo degeuerc libcrnli~mo affermare- o tollerare, per ragioni contingenti di opportunismo .parlamentare) limitarsi ad esercitare sol– tanto funzioni puramente negative, consen– tendo cosi a <1uolgruppi la libertà, ohe è arbitrio, di impedire o di 'aerormnre lo svi– luppo oulonomo della personnlità dei sm– glt individui, ma debba garent.ine, tnvecc, con un·a:-:ionc eminentemente educo.Uva che rispon<k• alla sl1a. sostanza ed al suo scopo, quello sviluppo creativo, che è. risultato di un regime di auto-educar.ione; 11 convinto che tale opera educativo. deb– ba tendere a creare in tutti i cittadini il senso della loro responsabilità politica e lo sviluppo di una coscien,za civilo che, rivi– vendo tutt1 i problemi della. vita sociale e nazionale, è unica base possibile a non il– lusorie conquiste di libertà; che pertanto un gruppo o un orgnnismo politico, che ten– da a realizzare cp.1esti principi conquislan-

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