L'Unità - anno IX - n.22 - 27 maggio 1920

.. \\.'llf!(l\-1 s 'li.I\ ,)11.111 1'.1.\ 11c ..U\lll\ "fil\ li•~ . ~ ... ,,. problemi della vita italiana ~"· .. I t•,· · Diretto;e'"!?J),"'f!'l'if:'!fo SALVEM/NJ lf Direzione e Amministrazione: Roma (6), Trinità dei Monti, 18 ~ Abl,onamento ordinario annuo L. 10, semestral; L. 5.2.5 per il Regno; Annuo per l'estero L. 15 ~ Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. 15 lf Un numero separnto ceni. 20 ;i, Amm. Sue. An. Ed. • La Voce,, Roma 1f C. C. con la posta Anno IX .:1- N. 22 .;1, 27 Maggio 1920 SOMMAl\10: 11Con~eg?o pel Rinnova.meni.o. - Quello che imporla, l'U11ilà. - Programmi per bu.rla. - t'ausp~cata amicbla. - Dall'altra rh•n. - y por casa, corno andamos?, Camilla Ferrua _ [.:acciaio, - Agli amici, LUiutd. - Sulla •hberl:i della scuota». - Lardo f formaggio, A. C. 1. - Circondarlo o Provloc:la?, Michtle Viterbo. - Scuola di al{ricoltura o casa di pena?, Enrico !tladdaltn~. Il Convegno -, · pel R.iAnovamento n « Oom,i:tato Onli11atore <lcl 001100- gno ve,· 1'l Rin11orxunc11to 1wzicm.alc >; 00- 1,wwi,ica che il Convegno si a'prfrà alle ore JO. del 2 giugtw prossimo, 111 Roma, nel– la sala d-c-l Collegio dei Par,-ucchiieri. tn. via Oavo1<1· 370, presso piazza <lelleCar– rette. 1 lavori. 8i 81..-'0lgc.,ra.111110 1ei gior-114 2, 3 e 4 giur.,110. L'ultimo yiorno nrà dedicxzto al"la disc1L-Ssi01w dei 71,-obl.cmA <U orya,ii:,zazion-0 polil1oa. I cOn{JreBll'lllti, per essere am1ncss.i a{ Con,vegn-0, dovranno prcvcnU1:amcnte ri– tfra re la tessem d!i.11gresso alla. sede del Com,itato 01·di:natorn, via TrP Novemb1-e, JM (presso la. ,~vùita Volontà). Regolamento del eonvegno 1. Il Convegno è conrocato acl inizia– tiva della ,(T,egrn Democratica, per il Rin– novamento della poli1icn nazionale », e si terr,l, a R-Omanei giorni 2, 3 e 4 giu• gno 1920. 2. E'o~sono J)artecipnn·i, oltre i 90ci della ~gn,, tutti c-oloro cui ·n Comitato ordinatore del Convegno fan\ pervenire l'apposita tessera cli ammissione su pro– posta cli uno o più soci regolarmente iscritti alla Legn. \ 3. La, tessera di ammissione sarà riti– rato prima del Convegno dai pru-teeipan– ti, 80Ci o non soci, aJla sede del Com~ tnto ordina,tore, contro versamento di. lire dieci. 4. Tutti i partecipanti al èonvegno avranno diritto di parola e cli voto. I soci della Lega, che non potranno inter– venire cli persona, potranno de.legare il ]oro voto co~ e~plicita. dichiarazione scritta ad un socio presente a.i la.vori. Non sr1ranno ammesse dolegbe cli non so– ci, nè deleghe fatte a non soci, beuchè ,iarteeipanti al Congres$0. 5. Per la V<'ri ficazioue dei poteri sa– ranno nominati dall'assemblea tre con– gre88Ìl4i, c-hc esnminnte le deleghe. sten– dPrnnno un elento nominale dei presen– ti, segnando il numero dei roti plurimi dei ,c1uali ~ dclogntli <li$tpongono. 'J'nle cJenoo servirà di base nllu votazione no• minnJe, che può csse.r t·lJiesta per iscritto alfa, presidenza, cln un gruppo cli aJn1eno cinque ("<>ngro.~iftti; anehe in oontro– prova. 6. La prc.sidcn1~ <lei Com·egno, com– posta di due presidenti e di due vic0-; presidenti,· e la S<'greteria composta di quattro segretari, saranno nomi.nati d11l– l'nssemblea. 7. Le N!Jazioni snra1mo date per lette. .sah-o contro.ria delibernzione dell'aS@em– blea,. E' in facolt,\ del presidente cons,uJ– tare l'a.ssemblen in qualsiasi momento della discussio.ne , per la chiusura di <JUCSta,. 8. Oli ordini del giorno dovranno esse– re lll'esentati per iscrittto alla presiden– za prima, di essere svolti. Se non vi sia domanda di votazione nominale, saranno messi in votazione per al1.ata, cli mano o per divisione. 9, L'ordine delle relazioni è fissato clal– Ja, Commissione orga_I\iz1,.'ttrice, salvo mu– ta.menti deliberati dall'assemblen. L'ul– tima giornntai di discussione dovri\ essere interamente ri~r,·aL'l alla, di-f-.Cussione del comma relativo all'organizzazione e all'azione politica,. • Quello che importa Come s:.picgammo bell 'u1ti.mo numero dell'Unità, la crisi minis,tcriaJc dcl1'11 maggio fu determinata dal concorso dei ~ialisti ullic·iali, che votano contro tut– ti i. ministeri; dei naziooaJisti, che vo– levano mandare pel' aria le trattative italo-jugosl:1,·e cli Pnllanz.1; e dei clerica– Ji. i quali C$Ìgono dal Gorerno, cioè dai prefetti, dalle guardie regie, dai <·arabi– nie.M, una più efficace « protezione » del1e lo·ro leghe contro le orgauizza-zioni socia– liste uftlciali. Non appena determinarta J'a crisi, i nazionalisti e sonniniani mossero all'as– salto e cercarono di ottenere surrettizia– mente quel controllo •~•Ila politic.1, e– ~te1·a, che non a,·C'\•ano osato conqui– stare in a,perta e leale batt.nglia. Mn. Curouo subito clamorosamente battuti. Bastò che l'on. Bonomi - non sappia– mo se con, o senz..'l il sno consenso - fos– se portato ·.,_,gli scudi clell'/àca Na,:ionn,. le, del Gio,~iaw d.'Italia, del Popolo d' I. taUa.., perchè il suo teutath·o naufragas– se a un tratto. • ùlst.cro, ma se ne. resta fuot·i, col trino- mio Bouomi-fera-Ale~io, in attesa del mo111ento opportuno per la nuova crisi. Da tutte <1ucstc operazioni strategiche il paCl5enon bn. nulla da. guadagnare. li , uuovo ministero non è migliore del 1>re– cedente, e uon è peggiore di c1uel10 che gh\ si va preparando a, dargli lo sga-m– hetto. La crisi delJ'll maggio h,/ servito solo a far perdere ali.-. Camera un altro mese cli lnroro. Ma le iudeOJJil.!\ di 1135 1h-e al rneSEì, corrono ~npre: e quaudo e·~ In s:ùute ... Non tutto il mll.le , però, \"iene per uuo– cere. Il nuovo Mio.istero Nitti bn. il g111n– de merito cli dimostrare a. luce di sole che i deputati popolari non r;ouo, nean– ch'ei;.si, nè mjgJiori nè peggiori di tutti gli altri. Il Gruppo popolore è sceso, co,11 questa crisi, allo stesso livello del Grup– po radicale' o del Gruppo riformista. Il grande partito popolare italiano, che clo– ,·eva 1·ifarc il mondo e a,•e,·a d'un coJpo conquistato cento mandati parlrtmentnri. qut'l grande partito era, anch'esso, un aborto intellettunJe e morule. Grande na– zione fec.-onda di aborti, l'ltalia ! L'u alt1·0 fatto degno di nota - forse il più iute,·essante di questi, crisi - è che i d<1putati 1 ·adica.li , nel compilare un elenco di undici Pl'OJ)()Sizio.ui, che ,·or- 1-elJUt1, è:Sf:ei-euu progr..munn politico, ed è :un miscli-1nasch di p::tro]e piene di niente, i dcputnti radicali hauno dimen– ,J.itato ili parlni·e della « <reuoln.laica n: la. llassoneria. oramai, abùandona ai cleri• cali In. scuola, come i;.i Lutt.n uua cia– l,att:.1 recchia nella c11ssetta della spaz.- 7.a.turn. E ora? E ora le coae oontinuCranno ad andare su per giù, come fiOno sempre andate: Chi prima, era deputato, ora è ministro. Chi prima era ministro, ora è deputn.to. Chi 1n·i11mera. sotto~retario ai Ja.vori pubblici, è passato alla guerra. E chi era a grazi.a e giustizia, ora è agli interni. Intanto il bila.ne.io ,:Iello Stato ;pre– senta 11 miliardi di'disavanzo; e se non mettiamo giudizio, andiamo a tutto va– pore verso la hancarotw. Ma questo è il solo argomento, di cui nessuno si prooc– cupa nè nella Camera uè fuori deUa, Ca– mern. Quel che importa è di sapere se Gab1-iele d'Annunzio sposer.\ o no, re.du– re da11e im1wesc di Fiume, la, cantante :Ua.ccarn. I/ Unità. E tutte le battaglie nazionaliste, ora– nrni, in Italin, sono condannate· ad e$o:– se.re as...~lti di traverso; e tutti gli uo– mini politici, a cui i nazioua1isti daran– no la Joro fiducia, a_udronno subito a JJic-c-o; e tutti gli nomini (la essi eomba.t. t.nti più accanitamente - esempio l'ono– re,·oJe Nitti - $,:ar11nno dn, essi rafl'orza,– ti, e dovranno ringrazi.uH della ]oro o,'.tti. 1itù. Perchè i nazionaJisti non soJo oo– no odin1i dai ncutrali~ti di tutte Jc gra– dnzioni, che uon po$o:t-0no perdonare nè ad esf.i nè agli interventisti bissolatiani di a-.:·ere voluta, .la b'l1err~1, ma. troveranno sempre sulla loro str·adn nnche gli inteP– vPntisti bisso1atiani, ebe uon perdone• ranno mai Joro di avere, con la. cieca politica sonniniana, ingigantite Je diffi– <s>lt,\,e i sacrifici della gncrra, e clopo di :nere ~:ihotatn ostinnt:rnient<• In b'llerr.i, di aNe1·e ~ahotata, o~tinnt.amcnte la pnce. Prrog11ammi pe11 Sfumata lti combinnzione <lell'on. Bo– nomi, nazionaJL-.:ta molgré lui, fet<' <·aJ)O– Jino per un momento una combinazione Giolitti. Lanciata contemporaneamente dall'on. Turati aul Resto clc.l CarUn-0 - on, rrdcnt to11.j0111rs à son premier amo10· - ripresa cli1 Giuseppe Garibaldi il pie– eolo nel foglio or}1tnai innominabile del nazionalismo milanese. e non rifiutata.da ] Giornale (dei deficienti) d'Italia, n. pat– to che l'on. Giolitti fnnzionai;:se da « ese– tutorc testamentario dell'on. Sonnino))' applicando il l'atto di Londrn. 11a anche questa fu nebbia di bt-eve durata: l'ono– rc,·ole Gio1itti non farebbe se non esa– sperare i rnncori inte1·ni e i sospetti esteri. 1, allora bisognò rifarsi dnll"on. Nitti. E i popolari, che lo avevano a.bba.ttut.o 1'11 maggio, bun.no dovuto rimetterlo in 1>icdi il 20 maggio. li vinto è ritornato al go,·erno insieme coi vincitori, che so• no suoi prigionieri., mentre egJi è pri– gioniero dei suoi prigionieri. Fino all'll maggio, i popolari erano fuori del ministero, e Mcatta,vano i Ji. bernli-democratici, che ,sta,vano nel mini– stero; dal 20 mai,,gio in poi. i popolari sono al governo, e il ricatto contro cli essi sar:\ ratto da,lln. co•l detta, « concen– trazione de]Je sinistre». che ha promesso di dare fino a unovo ordine i voti aJ mi- o I clerienli banno concordato co11 Nitti il programma .del nuovp llioistero. E i rndicnli Jrnuno lnnciato il progr}lmma ùel. In t< co'ncentrazione delle Sinistre >>. Al.l, i due progrnmmi sono due pure e semplici mi~Lilicazioni. Infatti si riducono a, for– mule astratte, in eui ciascuno può met.– tcre tutto quello che vuole. E\'identemente i politicanti dei due partiti banno seJLiito che il paese è stufo delle combinazioni parJament::u·i a. bai;:e personale: rnol sapere percbè i <leputntl si md~ono e perchè si di\lidono in g,·01>· pi diversi e opp~:ti; e lti spiegazione nio- 1.e ,·ederhl in differenze programmatiche (-onc-1-etc. l J)0litic~u1ti sentono questo bi• sogno de] paese. Perciò lanciano dei pro– grammi. ).la banno cura, di non impegnar. !-:li su programmi ,·eramente ooncreti, i <1nali possano rappresent.nre un osta<"olo a e\"oluzioni e,·entuali. )ioti\'O per cui i programmi non sono pN>grammi, ma va– ghe e vacue dichinr-azioni astratti.ss.irne, destinate a lasciare il tempo che trovano e n c,-oglion:u·e gli elettori. I loro pro– grammi sono come quelle figure, che si trornno in certe osterie di campagnn: una faccia, che da quaJunque parte voi \"i 11ncttete uella stan7:r-'l, pare che guardi p·roprio voi e nessun altro. Ecco, infatti, il programma clericale: « 11 Governo: <11° assicurerà. la. libertà di lavoro e di organizzazione; ,e Zo contribuirù a rifa.re Ja, coscien1.._'\.. dell'ordine tt1eUa funzionalità ( !) dello Stato e <Juel senso cli disciplina e di so– lidru-iet,\. sociale che sono inclispensablli per l'opera di ricostruzione; 11 3° render.:\ effettivo e cost.an te il funzionamento del Parlamento; « 4' a.Jiront.erà quelle riforme che pos– ~no rendere. meno aspra Ja, crisi ccono– rnjta, e si.ano atte a sviluppare ed age~o– Jare le for,,e produttrici del Paese; « 5° clever;\ il cre<lito ( !) e la fiducia, nazionale ulPC@tçro; <1 G 0 ri80h-erù, il probJema, adriatico colla tnl.ela (?) dei diritti clell'italL.snitil., <( 7° effettuerà le ( ! ! !) 1·iforme nel cam– po dell'agricoltu1•a, dell'industria e del la\·01-0; « S° eleveril la scuola e la, render,\, Ji. bern; e< 90 dar--l ton coraggio opera \"alida !J<'r la soluzione dei p1·9ùlemi <leJ Mezzo– gio1·110e delle i!lole e per Ja restn.ur~ 1zione delle te1·1-cliùerate e redente; e, 10° attuerùi il decentramento ammi– nistr:1tiYo ~1 carattere genemle (?} ». Ed ecco i comandamenti del gruppo r:wicale: 1< li gruppo radicale, riaffermata la tra.. dizion<• democrntica, dtlllo Stato italiano e 1a, sua struttura apm·ta a, tutti e ca– pnce deJle più nr·dire riforme, rivolge in– \'ito alle frazioni della de.mocrnzia, perchè, fe1111.1 mantenendo ciascuna. la.· p1·opria. indhriduaJità, stringano un patto di al– leunz.a, in hase ad un programma. di im– mediata realizwzione; e comunica loro . come base iniziale di discussione il se– guente sd1ema di direttiva. a riforme che i <lcpuUlti ra.dieal.i ritengono necessario e urgente: ,, 1. Rk-ostituire negli spiriti e ncll..-. produzione l'ordine delh, discipliun., non con la coercizione dall'alto, ma, con una politica c·biara ed imparziale che diriga, le forze elci" Paese verso una maggiore solidarietà e giustizia. sociale. - 2. Riaf– fermare i poteri del Pnrlamcn to pc;. In. ton.dotta della politica es-tera,, e promuo– vere con la, ripresa dei rapporti con tut– ti i popoli gli efficaci coordinamenti in– ternazionali che abbiru10 anche un con– tenuto ec.-onomico e che ooose.ntn,no di in· stn.urnre una, sl.!J.bile pace. - 3. Dare mezzi e a11Setto allo sviluppo tecnico del– l'agi-icoltura, e determhrnre un più giu- •

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