L'Unità - anno IX - n.13 - 25 marzo 1920

, problemi della vita italiana Direttore: GAETANO SAL VEMINI µ, Direzione e A111111inislrazione: Rom" (6), Trinità dei Monti, 18 µ, Abbo11a111e11/o ordinario annuo l. 10, sunrslra,e L. 5.25 per il Regnr,; Annuo per l'estero L 15 ;,.: Sostenitore annuo l. 30, se111estmlc l. 15 µ, Un nu111ero separ.,to ceni. 20 ,~ Amm Sue. An. Ed. , la Voc~ », R ma ,t C. C. e,n 10 posta ).nn') lX .... N. 13 · Jf> 25 Marzo 1920 SO~DtAnlO: Parlamento del l,cvoro e consigli d'azienda, G. H. Kltill, L' Um'to. - A Cntnn1.oro ~lnrina, t,,·. Fa,1olli • Riwu.'o. L't'conoml11 n~ialrt. - Il rinvio del Congresso. - l'n'nltra rapina. - Consen:.i. Parlamento del e Consigli lavoro d'azienda L'ai-ti(,()Ju t.li Gino Luzzatto (Unità .d~I :!O ft•hl,raio) ri!itr')C<.'Chia una uecessih), giù. <la tt•111poscntit11 un po· <.hl tutti. Ora– ui:d non t·"t'- più n(.•.,;,:;~u110. .:!Je ~ anche seu1 .• a \'Oll't·lo conft•si,.,nre - t·reda il Par– la111~11lo, <:oi:;i torn't' 01·;1 l'OStituito, ca– r:we 11i J'ixpo111J(lre,1 tutte le complesse e~ig-e111.c <lt:'lh1 \'ita. soeialc Vi!Oclerna.l;n ùcputnto o un senatore dorrebbe passe· der(\ unn dottrina cnl'iclopedica, per· ro– t,ne eo11 coscic111A di causa tutte le leg– gi. c.:he l'attuale regime di accentramen– to legisl,1tivo scarica sul Parlamento; quelle leggi sono Wi e .tnute. che nean– che tutte. 1e \'( 1 11tiquattro ore giornaliere cli unti i. gioi-ni clell'nnno ba81erebbero pet'l'ht-. i legisJ:uori potessero, non che stu. d~1l'le. leggel'le. Motil-o per cui i legisla– tori uou le leggono neum1eno: lasciano che la ùurocraz.ia , delle amministrazioni trntrali le prep:1ri, e le ,~orano alfa rin– ruNi a centinaia per rolt.1, sen1..i:'\verun iscrio i;ludio e senr,a neanclie l'appar.enza, ~:)ella discussione; c1uando non fanno queJ che 'fauno in Iln..lia, dn cinque anni a fJUCSta parto: ]ascia no che le 1eggi sfa- 11vpl'vm u?g,1 te per dccl'eto rea le. e rid11- cono il ln,·oro par][LD1cntare a comizi più o meno tumultua,ri, il cui so.lo scopo è di designare quali ministri debbono tra– sformare in decreti-legge i progetti pre– parati dnUa buroc1"tlzia. Il Parlamento del l:n-oro donebbe es– sere uno dei tanti Parlamenti (Pnrlamen– to della scuola. dell':igricoltara. dell'in– dnstria-, del commC"rrio, degli enti locali, dei lavori pubblici, ecc. eec.). fra i quali doV"rehbero essere decentrate 1e funzioni legislati\'e, cbe'oggi souo accumulate tut– te in un unico orga,no bicipite, cioè 13 Camera e il Seoat.o. E il Parlamento cen– trnJe dovrebùe funz.ionn_re come distribu– tore degli stanziamenti frn i bilanci delle singole- assemh1ce, con diritto di corre– zione e \'Cto sulle leggi da es.se prepa.– J'Htc. Que1--tfl Camere SJ~iali. pc1· aJtro, non do"rehbel'o e,=re elette coo la stessa. pro• cednra dell'attuale Camera. dei deputa.ti. II Parlamento elci l:woro. per esempio. non potrebbe es@Cre saldamente costitui– to. se priD1a non -.,i stahilis.~ in tutto il pa0$C una ~Ida organiZ?,azione f;;indacale. L'attuale orgn.nizzazi~ne di ('lasse in ItaJia ?! 11Dcora. trop1>0 n1dimentale p~r poter servire di lm.se n, un Parlamento del lM·oro. E In riforma proposta dalla Con– federaziene del hworo present:n il grnvi$'.– simo inoon,·enientc di dnre il monopolio eletlora.!e del tlll"VO JJ1rl,1mco10 del Ja• ,·oro fii l:worat<11·i iscritti nf'lle org::rniz– z;.1zioni ade1•eMti :li Partito ~c·i,1lisrn rr– ticinle. fra. i (}u11li prevalgono gli 01w1·ai deklc industrie. In que.~ro J'Allill'cf111ilba ragione, criti~ c.ando il pro~etto delln Confedernzione del kworo. Mfl h:1 ragione. anche il Luz– ~ ..uo, quando :1trcrma eh~ m1a riforma è net.:·ess.arin. e cbe non si hn. il do,~ere di aspctt.'lre che unto il proJet...'lriato, indu• stria le e agricolo, sia. pronto. prima. che •i poi<&'> metter fine a.ll' attuale regime di acce"tr:1mcnto legislativo e di ~n~"Uen– te incompele.nz.a- P,..'\rlamentare. RoJamente, il Luzzatto, ::ù1a. sua vol– t.1. prende come punto di partenza, la ma:,.i,._;1 li~Ol'J,:";111izz:1f1, ,J iJla f111:llt~ arrinL !:-enz'11lt1·0 al J>a1·l:1rnt•1JIO clPl Jaror-o. pas– f;;llntlo :qqwn:1 IH'I' i Con~(g-Ji 1·t•f!ionali. Il :,.alto, a p1nt•1·mio, ?: troppd IJ1·u~o. li'1•a il 111,·ot·atore si;1golo e i consigli re– gionali. l' nC<.·es8':11·io un au.i:io di còngiun. zi-0nt 1 : f' questo non può essere dato che tlfli Con!ò:i~li di azienda, e d:.'li CousigU (·Olllllllflli. L'orgauir.zazione socialista aftuale è perieolosa, perché 'rn1>prcsenta ancorai i ,·oleri di una minonlllr.a, doè dei lavo– .ratori indu:-itt·h1li. :.\fa, <1na-ndotutti i lavo– rator·i flieno organizza,ti, ciascun.o nelJa, sua. categorin, allora la. catego1•in, non snrebbc 1>i11,com'è oggi. un pericolo: ogni categoria risponderebbe a un ramo clell'flttività 80CiaJ<>. E allora i Consig1i. regionali clcl l:woro sarebbero costituiti dfli ra.ppresenr:wti di tutte le eategorie socialmente produttive; e il Parlamento centl'ale del lavoro •n•-ebbc fol'mato daJ!e delegn~ioni di tutto le or)tanizzazioni regionali, C'he nlln loro rolta. risultereb– bero da.)Je delegazi<1ni cle11eorganizz.:. '11.io– ni lo<::nJiminori. Flil lnolne perfeltarueute 1·agio11c iì Luzz:itto. quando dicC'·che il nu·o,·o r~u– lamento del h1,·oro doni.\ rnppresentare un elemento di maggiore competenza e faltivltù nello vitfl le~islatira, in quunto f;;flJ":Ì l:1 dir-ertn emannzione di organismi minori, i qunli !ò:fonoin continui contat– ti con le nrn.--se produttrici, e ne rappre– sentino i .sentiuient.i, g1'ioteressi. le ,·o– lou t..\. :.\ln i Comiigli regioua li non c.--om– pireblx-ro qncf-:ta !nozione mcg1io di un Padamcnto c<,ntrale. se fossero eletti cli rettamente da un corpo e1eltornle indif– ferenzia.to e l'Hotiro di lm·oratori isolati. I I nuo,·o sh;tcmrt di r~pprescu tn n1,..'\,, che dm-rebùe SO!-ltituire l'flttualf' sistema,, me– rriul('nte r~litic·o, e il suo fratello sia.me – se. il !ò :iste.nw bnracratico, dovrebbe a.ve– re conH.• prima. hnso i << -consigli di azieu– <ln >J. Quef,l;ti s,not,bcro. in ogni comune, formati dai d('!()~flti dei Jn\·oratori di cia8t·un mmo d'industria e di commer– <·io, dei c·ontnclini. dei profe~s:;ionisti li– heri. clc-A"limpieg-ati 1}1'in1ti. e-cc. J n l'ia~·un C"Omunc, poi. ogni cousiglio cli a1,iencfa del mcdei::imo r:1mo di indu– , strin. di rommercio, di a.grieoltura. c1·im– pi<>~o. mnnclerebbe i suoi delegati al ((r--ou!ò:igliodi mei;.tierf' ». Il Consigli-0 c-omunnle dovrebbe essic– i'(" rormato cfollo delrgazioni di tutti i (•<m~l;:dicli mf'~tiere prolet:i ri e cli tntt<' le- :11uiloglw orgnniz:r,nzioni dcli<' padro– nflnze. In t·i:1,.,<·1111n J)l'odntia o 1-e~ione - le JH·m·ind<' attunli tlon'<'il1>ero effe~re fa. i<<:iaw lilwrc di fornl{~rRi in unità regio- 11aJi più \'fl->-tt~.dov<'"esf-:C ste.s.::sclo crc• d(•s$t'ro opro1•tuno - dorrebbero esser– ci i Conf;;igJi regionali, formati dalle de• lrg-111.ioni dei ((c·ow•d~li di mestiere» e d<--ic·onf;;igli eonnrnali di tutta la regione. Il P,ulamento eentra1e f;;a1-ebbeforma– to dalle d<'!ega:.ioni dei Consigli regio• naJi. ~ou è chi noµ ,·eda, come, aholit:i gli attuali conf;;ij:?li ('Olllttnali e JH'o,·inciali. in\·a..,;i quasi del rutto da, a.n·ocati. e isti– tuiti i uum·i consigli. tutta l'attuale am– ministrazione locaJe dh·enterebbe lo stru- IIH'Hto um111(niNt1·atiro e 1>0litfro della or– ganiz:r.. azionf' r<:onomica del pae!-1€•;e a <pu•:,.tc utlo\·e amministrazioni locali do– n1•1JIJe1-o (':,.kf.•r<• ll':tj,,.fe.ritf' molti!ò::--ime tlel– ;.""•\·uuzioui·l(•gii.Jati,·e, l'I.Je .sono o:;gi ma– J;1111L•nte an.·('11tr:1te nel l'nl'l:lmento, e cli <1ut•lle arn111inistrath·c, clw j,;()110oggi più 111;1l,1111cl'lll' antora :u:<:entrate nei .\liui– ~rel"i l'OIIWlli. ('0101·0. d1C' 11011 lia11110 panni 41e.lla Ji– br1•t;\, i11t(•ml(•r11nuo c:omc. sia interesse rc1·.1mente ritale della socicttì,. che anche gli infimi sti·ati ~ciali, da,cui é tra,tta, la mano d'opcrn, prog1·ediSCl1no intellct– tuiiJrneutc, tecnkameute e mo1·almeute, e si rnantenga110 così aU'altez1 ... a, dei di– l°itti che oggi disordinatnmente ileé<.'ltID– p.ano. Occ;or1·c quindi che la, mano <l'o• pera si renda. conto, negli opificii, di mt– te le condizioni e le diflicoltù, della ge– stione tecnica e ::unm..iuistrativa della azienda, e non bwori più, come lavora oggi, nelle eondizioni di lllUf;;Sab1~ta, te– nut.'1 all'os<·u1·0 òi tutto, asser,ita. a un telaio. incapace di djstinguere fra, ciò che può esse1·e uu suo dh·itto, o sempli– cemente uua pretesa, o J)C'ggio ancora un ingiusto 1·il'atto. Occorre ('he il campo di azione e di ,·isfooe de11'opera~o si allrt:r– gbi. Occone quindi rhe i lavoratori ven– gano a, più stretto e più umano contatto cogli attuali gesto,·i delle ar,ieude, seden– do nei con~igli cli nmmini~tr:1zionr e cli <hrezlonc in&-i.cmc(lei padroni. L'operaio è ,1zionista dell11 fabùrica nt' pil) oè meno c:he il capitalista. Questi mette il capi– t:ùe, l'operaio mette il la\'01·0. E se la, mnn.o, c1·opera imparerà aoch'cssn, come si dirige e si amministra una fabbrica, e ~i metter..\ in grado di gestire una fab- 1.)rica -senza portarla aJ faJlimcnto, anchC> seuzn capirnlisti~ <1uesto nou 9010 non sa.– rù un male. mtl Sili':) un bonC'. J o. B. KLEIN. Postilla :Xell'in~-i.emc. le linoo clelln rico&i.ru1jo– ne amministrativa, p1-01>ostc dall'amico Klein. ci sembrano ragionevoli. E tutto questo fermento di discu~sioni - se non si ridurr:ì, anch'esso a, un fuoco di Pa• glia, in questo nosfro 1>acse cosi fecondo di aborti - clovrel,be condurci ad una rior~111Yz1 ..azione dell'Italia su Qasi schiet. tamente fecleraJ.i, cou la fine clell'uni-tà, aruminif;;h•ath·a. din·uuta.· Sf'inpre più sof– focante nei pflsf; ;fl.ti< ·in<1uont'anni. Dicia– mo dor;rPbbc; non o!iinmo dire det'C. Per– rht!. AAlvo •he nei gfovflni ~ritto1·i clel– r0ràù1e 11twt,-o di •rori.Jlo, ~ non come <·oneezione organica e- c-ome t·ons.-1-pe,·o}e metodo di pensie1-o <> di azione., ma, piut– ro:;to <'Olll<'intuizione a. , 1 oltc chiari~~– ma. a volte tol'bidfl etl <>van~<·ente .- e t.....'lhol·he nei gl'nppi 311;1r<·hir·i.<' in fi!Ual– che repuùhlic::lllo eh(" r-0n~crr:1 hl trndi– ~one del pensiero rrderalistn di ('atta. weo. - noi non ,·ediamo c·l, ci ~ia an– torn in Italin una f,:,QJicln (·01·1-c:ntcdi pen– s--iero f'Nle1·,1li~"t.fle :1ntih01·o(·l't1tico. 1.1 Partito ~orinli~ta Itnliano: cho preten– de di e~rc un partito rh·oluzionario, non ha n..nc:ora rapito ehc In 1•ivoluzione non conf.:i~te nel far baccano per ottene– re Jaxori pubblici o sussidi cli di:,;occupa• Zlione; 11na con~iste nel <Ll!<truggere la f"N•chia mncchina amministrativa e crear– ne una nuo\·a: ogni aumentò di influcn7 ... a !-.O<·ialista. nnzi. nou porta che ad una esren!ò:ionc dell"n-cceotramcnto burocrati– co. Il socialismo riroluzionnrio italiano non è- rhe s:;ociali!!mo di stato. il qunJe miua<_,da 1111·i,·oluzione 1>er ottenere un 1·affo1·za111<•nto SP111pre più mosu·uoso del– J":Htuah· huro<·1 ·H1.ia 1-omana. Iu folldo l'id<',aJe ,li !l!l!J su 10011 so('ialh;ti ilalia.ui, f:' la ,, ct ·ouu.mi :-t. •l'•,ù<:intn.» ùell'on. Oiuf. fl'iiln: c·(•JHo ministeri, cioqnemila dire– :t.ioni g1•11erali. t·inquantami]:1 cliviRioni. 111e;r,r,o mili-011<'cli ~1~zioni, venti milioni. cli funzional'i 1lello Rtato. ognuno dei quali p1·m·\·f'dr ..i partorin·, allnttm·e, ,·estire, f;;(•ul,1t<;i..11-e e s01er·dfHe gli altri vrut.i- m.i– lioni di italiani minorenni <"<lefidenti. La atessa. nuova, orgnuizr..nzione de.i consigli di fabbri-ca, dei consigli cotnu– \,ali e regionali e del Pal'lnmento del la• voro 1 ~ toncepita dai più - meno che- dai giorani llell'O,-df-nc ,moro' - non come "ii resultato cli una nuova coscienu1 del pro1eta.1·iar.o. d1e crcn d(ll basso ~li or– gani del1a nuova ,·ita sodflle: ma <'Ome il resultato cli un atto di ,·olonlll e di im1)0sizione di un certo numero di pa.– clreterni. che dall'alto, cla Rom:l, fabhd– cauo il mondo nuovo n, fnrio cli leggi, decreti, circol:ll'i. In fondo in fondo, fra l'on. Turati e J'on. Bombstcci no'u ci sono che differenie <li tempcNimcoto e di me– todo e di rumorosit1). L'on. Turnti fab- 1.>ricbereùbe il nuo,·o mondo ron dcc-1:eti reali e con leggi d<"l pnrlamento; J'ono- 1-evole Bombarci Io fabhrichcre.bbe con de<-reti tie.lla dire:r,iono elci pintito e c·~n deJilK'1·a :f.io .,1idei C'ong1·e~~i del pnrt.ito. T/ou. · 'J'u,•ati vuole la iote~H :mùcbe\'O· J(> c·ollè1 ùurocrazia, attulllc; l'on. Uom• ba<'ci n1olf' rof-ltri111:ere. In hnrorrazin, flt– ttrnle a murdare a, furia di pedate. 1fa, l'uno e l'altro non ve.dono il mondo se non attrarerso lo i:.-pirito <li un dirf'ttore :?eneraJe di un ministero. In <iucste conJizionj, noi teniamo as. sai rhe tutte le cliscu~sioni !ò:niconSiJ!li cli fabbrica. e di me!òJtiere. e di oomunè. e di regione, e cli nazione, mettano foee, a un certo .. punto, in una nuova, legge, in cui uno riforma .:1mministrativn. che è forsfJ maturn in Piemonte, si.o, irtlpo· sta anche a regioni, come la. Rardegna e IR nasi1icatA, in cui uoD si possono met– tere su i consigli cli fabbric·o, se non al– tl·o per il se1nplice motivo ('ho ii sono ll'ol)po poche falibriche (per fare lo stn– fatino di lepre ci n1ole la, lepre o nlrue-. no il gatto). Scridnmo queste c·ose. non per n[er– mare la inutilità, delle <li,scuAAioni e clel• la propaga.oda federalista. 'l'utt'aJtro r Le f;;C'ri,·farno ,mzi, per incitol'e a 1JU ma.~– gior ferrare di disc·ussioni () cli pro1>a,– ganda: perc·hé ~lo p<'r quer,;rn da la ne– ressit..o\ della lotta contro l'a<·<·entramen– to p:irhtmcntnre e hurocrn,tieo penetrerà Melln c~<·ien1..a clf'l rae.Q€'. Yo~lirimo F;O· lameote metter<' in ~uardin i no.~trf ami– ci contro il J)('rico1o di un nUO\"O ... abor– to procurato ~i- vin le~i!-:latin, ad idee, ohe ~i sono cnre. Allorc·hè quc-f;;to morimcnto cli icloo sid. giunto. in qualche pnrte flcl nostro paese, n talC>111;1tu1·ità,('Ì)e S<" n(" "e<ln possibi- 1•• la 1•c>fllizznzione, clobbinmo guardarci lwne- dal ,·ol<"l'<'rhe unn l<"gge generale ri~oln1 il prohl<'tna.. ~n un rolpo di bac– c-hettn mngi<·a. per tutto il paese. -l}oh– hinmo solamente eRigcrc che la Cnmera, rkonos<·endo la propria, incompetenza, ri– C'Oll<lf;;<'3 figli enti eletth·i locali, quali f;;O• no og~i c·o~tituiti. il diritto di rio1·ga.niz– zar~ rome me!(lio ('J'('(lano 1 ,;a rin che lt> correnti loèali rinno,·atrici facciano 8Cntire la loro 1>rei;.sione f,-Ui comuni e fili Ile Jl.1'0\'inCi<'eost rorne sono 01rgi ,co– stitni tc ed amministrate.

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