L'Unità - anno IX - n.11 - 11 marzo 1920

lezzi di qualch<' 8<:'f:'1•,· elln.to , e nnrrare an. t·lw io tiò c·hc io !oo(_•ppi, nel no,·emhre 1915, dr] tiio fo1-wto ritoruo nelle r·etrovfo. lh11H1uein 1111 J>OmN·i~giodel 18 o del I!) 110\"t•mhre191:i 1o1nlii t'Ol colouneUo Gra. zioli. <·apo di .'lato )la1?1?io1-c del tredi– c•fl~imoCorpo, <la 1'urrinco a Yilla IToheu. lohl!. ~prn 8::q~rndo. Dul c·onw.ndo della, tun BriA'f!t:1, <'11('C'rn nelle baracchettl' n de~t1·n <h.•lt.'oi-;ldett<> tempietto della, dlln Hnhenlohe, si telefonò al Comando tlPI tuo r·egginu•nto, c·h("allora, era, in li– nN1, <~1·C'clo, con un bullaglionc. Ques·to ('oma ,i(ln 1•iSJ><M<' ('!1r il f/ÌOl'tlo pt•i,lia t 11 <'l'i dalla. li11Pa patutt,io aU'ospcdale. :Son <'i seppero dir\" a qtrnle os-1>edale. E il ('O)onm.•llo Or:uioli. nrt<'he per deferen1 .. '1 a, t(', f;;('('A<' ~11hito ,-011 me all'ospedale di R-an Pietro all'fson!-IO, don• i;.i ~ist..'l,·a– no i ft'riti e i mnlati della tun Di,isione. L1l, n1l1wna il toloru1C"llo f<"<.'e il tuo no– me, un maggiore nwdiro d narrò d'aver– ti ,•eduto e visitato, ci de.scris.~ In, tua, mnlnttin, e ri 11nn11nciò di averti ani.a.• t-0 nll'ospedale 2-JO a Prrteole, do,·e gior– ni dopo, l"ecandomi n ì\lonfalcone, venni n t.1·ovarti. N~ al Corpo cl'.\rmata, nè alla, Briga– tn, nè all'ospedale. udii una sola, parola, non dico sulla tua prci;nmta, fuga, ma IH'llltneuo contro di te. E' facile immngin.:nc ehe, anche se vi ro~~ Rtn to solo un so1-1petto sulla. condot. t11 cl'u" uomo del tuo nome, se ne sa– t'(•hl'K' 8ubito cinl'lnto nll'infinito in tutti i ("<>mundi in 1iu<'a; i qunli, per quanto attid e valo1'0,IJi. 1wrvt1110 1 appunto per– <'h~ in linea, molte 01-e libere da. dedi– <·a l"(', <len tro i riron•ti e le ca ,·ernette, a, tutte le di('('rie, le C'ritirhe e le ipotesi. .Tm·N·e, niente. Con amici1.ia, il tuo, Foo Orerr1. g). I'adorn, ~ febbraio 1920. Carissiwo Sa 1,·emìui, rer uno dei &\liti ritardi postali, ri– ce1•0 oggi il numero 5-6 dull11, tu11,Rirista, l'U11ità. Seorrendo tclcgraficruneute gli articoli, pcrchè in questi giorni di epi– demia iutluen1.alc non ho tempo sufficien– te che Jlel' le co8C nt.-cessaric, m'ha, fer– nrnto L'attenzione il mio nome scritto in ('111(-c nd un dot·ume.uto t1las<:iato dall'o– ..;pcdnle (< Peti,,rrn.>)~ o m'ha d0Jo1·osa- 111('11te i1111>rcisisio11nto la, causa che ne ba, dctt 1 11.ui11ato la, pubbli<.·1.1zione. frane.unente: ai può pensare a setta- 1·Um10, a. maJufede, a. canagliate; ma ca- 11ag1ia, ~Uurio e iu urnhfede come J'a– nonimo ispiratore del «foglietto» bvia– to a molti deputati collu f(peranza, Ji procunnti la. morte civ'ile... io non sa,– Pf'\'i innnaginorlo neppure coll'esuma.zio– n<' putrida dei IK·nnh-cndoli viù sconci e pitl rolga.r-i. l'i'r ributtare nellu., fogna il tuo ano- 11imo insultatore, J)('r troncare una. po– l(•lllit·n che non urern neB6Un fondamento per NJ~J-e iniziata e tanto me.no prosegui– ta, dichiaro: che fui io n proroen1-e la tua, rifonna non !IC>lo pcrchè tu eri n!Tetto da artrite gotto•n, mn sovra.tutto perchè le condizio– ni del tuo cuore (aumento del rnesocardio 1 impu1-cz1.n, de-I primo tono -su tutti i foco– lai e nc·ccnt1rnzionc ciel secondo specie •ull'uortn) e di tutto l'albero cireolato– r·io, come quelle òel frguto (ingrossato e debordante dall'al'CHlo costale), erano tnli dn imprC~!-tiOnnN' geri1uncnte sul tuo l\vrenire. Dichiaro elle la 111i(I diagnosi., come le co11sidct'Ozionis11 d1· essa Rl"<Jlte, furono ao– cellalr e falle sue dalla Comm,is8i01rr: .~a11ilaria .Ccn.tr-alc, r/1{' Ct'O, pn'sicduta, da qrwl gr11r1Y1leMola, e/Jr t11tti gli 11/ficwU ft•rit;. rd anunalali, della zo11a- di g1rnrrn ha11no oonstatato tutt'allro che tenero per 0911i p,-oposta, "°"'' solo d.i riforma 1 ma aurhc di brcrc licen:a. 8!T. Dott. \INCE.SZO LUIGI CAMURRI rx rnpo reparto dell'ospednle « Petrar– r:t11 drll:t C. R. I. (!Otr.-1916). ex-Dirct– iorc dell'ospedale di guerm 5S (1917- 1918). h) T lettori dell'Unil<I ricorderanno fol'll<' ,·he, sN·ondo il r:q>itHn-0 ne La Ville, io ~:H"C'i-ltato rirono~duto <1al sottotenente \orr:ido Rpngnn, mentre rorN.',·o pc.r iJ tnruminamento ,·crso il l'Otn:rnclo. Dato o non concesso che quel militnrc fos!li pro– prio io - si pnò COM'("f'e verso un coma.n– do ~r nn camruinnm~nto in un giorno in cui non si comb:1 tte, e anche in un gion10 di combattimento, se.nm che dfli questo !<empllce ratto nasca, alcun moti– ro di so.~1>Ctto,salro ebe in menti stra– volte o male intenzionnte, sarebbe inte– rc~-ronte snpcre, qunle impressione fece no L'UNITÀ l'Incidente sullo tqiirito del aottotenente ~pngna. )In qu<'sti ò morto. Ri tronti ~lllJ>rc un morto al momento ('ritic-o, in qur!--to g<>n<"l"e" cli rice.rche ! .\la è vi\·o un amico del porri-o Rpn– ~11;1.B <1u<'i,;.l':1mieo, C'he è htato inform:1- to d,:lla <liffamaziont,\ anonima, l<':;:g<'ndo I' C11ità. mi scri\·e: l'alermo, 12 febbraio 1020. ~:grrgio sig1to1· Dir-cttooo, Ilo l<'tto f.ull'U11il<t del 5 f<'hbraio l':1r– ticolo <e 1·11 1 anonimn, k<'oncez1.:1 ,,. l'llkinle al 121' fouterin clul~, me!:\ di nm·<>111h1·e l!)lfi al norembre: lf)l6, <'hbi cli\·('11o{' ,·olte occaRione di parlnre di LC:i <'01 J>i(lltotencntc C'orrado Rpa~na, aiuta.n- 1<' mnggiore del mio bntt11glione, e oon R.ltri uflkinli; ma uou ebhi ~rni a s-cntir 1w1·1-:11'{' i fatti C'he oro, a distatn.a., di •1trntlro n1111i, ,·t•ngono descritti dnl fo– ~li(•tto nno11imo ,·on ta11l:1 minuzioisitù di parti,·ol:iri. Epi~fli di ,·ig-lia('rht>ria, ve– ri o <·r·t 1 <luti t:1li, se ne narravnno ogni ~iorno, e non n1<lo la rngion<.' perchè il ~•ttol<•1wnte Hpa~na, e gli altri <·olleglii, p1'<'~11wnd<)k('II<' l 0 CK'<'a1,-io1w, doreran ta– e<'re ,IC'I Ruo, s-;(' ro~i-:.e 1'<':tl11w11t<.' :in·enuto. ~ :1 q1111ko~a <111e~ta mia <lidiinrnzion<' 1 p111)<'!òtl'-{'1'<' ntil(•, ne fll<'<'iu q1wll'11so che m<'g-lio crcd:1. I)('voti ~f.li mo, lCiNAZIO 0Fl.0'1'1'A, \"ia ("al?Anni 11 • P:1lrr1110. Dopo lii f•hr. :uuif'i d(•lr{'nild. salutia- 1110 'l'f'relpp:1. di~infettiamoc:i lwn l>t.•nc-, e IPrlli:11110 :11 l:1r-0t\'l .. ." ntilt\ .. O. ~A1.n;i11s1. La libertà di emig~are I fòiignori di Roma, che non flentono ne.""1;;m1.1 b~soguo di andat'è tlll'estero a gun<l:fgnat·si la. vita, pcrchè ci simno noi. minthioni di contribuenti, d1c li ma.n– tcninmo nclle loro poltronC', si sono fi. 1111,lmcntc nvv'istì elio IJisognn lasciar li– bcrn. ln cm.igra-'Lione. La loro geniale idea, era. fiuo a ieri, di ll'lltLare i nostri em.igruuti e-ome bc– Hthrnl<', su cui si potes~ por1·e un dh·ie– to di csportuzione, e >m Ila cui fame si pote~ giocare nelle trattnti\'e politiche iutcr11a.zionnli: o voi ci dnte c1uesto e <1ucsto - pensa\'ano di poter dire agli Hl .a.ti Uniti, alla. Francia, nll'lugbilterra, - o noi vi neghiruuo il nostro bestiame u11u1.no per i vostri lavori. La teoria fu C!iposta anche dall'on. Fiamingo nella, !<edullldella Camera del 7 febbraio seorso. Era una teoria., non solo moralmente bcktinle, ma, economicamente e politica– nwntc stupida,. Perd1è il trattenere per roria, in ItnJia, la gente, che era disposta ud ('-migrn1-e, signifitn.vn, sottrarre nll'J • btlin gli utili dello, emignndonc, che gb\ p1·imu dc!lla guerriti eontribllira per metà ad c<1uilibrarc lo sfailnucio fril im1>011a- 1.iono cd cs1>0rtuzione; ~ignifiC'H\'fi> esaspe- 1·a1-e in Italia il fenomeno dclln, cUsoccu– pa.zione j Figuifie~nn moltipli(·111-e il nu– llH'I-O dei rivoluzion:ui J>Crdisperazione: :-mohititnti, che erano venuti in Italia :1 pr<.~t:1L' servizio militare l..'ljl(.'iando fo r,imiglia in Rriz.r.cra, iu Pranria, in Amc– ricn, e si sentinrno ta.ppati in lt..alia dal– l'o~tt·uzioniswo che si fttceva al rilaa<:io <lei p•. 'lFISflJ>Orti: muratm·i, che erano chia– mali ;11l'Estero, co11 lauti ~dari, dai Jo- 1'0 c·ompagni, ma. ernno obbligati à mo- . rir di tnme collo loro famiglie, pcrchè il p:1~-.:1porto non nrriya,,·a.; gruppi di cen- • tlnnin, diciamo di oo.ulinnin, di disgra– ziati, in una sola, città, che 1imanc,,auo a 1$paithnure.nwsi e mesi, pt·ivati del cli– l'itto elemc.nttu-c dell'uomo JilJero, quello di c< :rndnre e venire II per cui nel wedio ero i sei-vi delh, gleb,- feecro tutte le loto ribellioni; sono st..tte centinaia di 111igli1tiu di uomini, d1e. S'}lCCiulmcnte nel )1('zzogioruo In politica soelforata di <1ue- .-;ti ultimi quindici IJlCSiha ridotti alla di81X'1-nzionc. t'hi n1ol cnpire i resultati elcttoralin <lei IG no,·embre 1910, dc,·e tener prcsen-. tC'-anche l"oslruzioni.tm10 fatto al dil'itto tli c1nigrar,c dal Oorc1110. Ostruzionismo interno, che non si fondava. neanche su una fliF1po8i1.ionc di uno dei soliti decre– ti-legge con cui i lmrocrnti romani r~u1- no ommai tutto c1uello dw ,·ogliono: non hanno aruto il roragi:,"lo di sfidare il ~n- HO mo1,1l0 e il buon i-;en80della nazione - di <1ue.Un. che lavorn, non di quell11 C'11<' !-l(•rive i gio1·n:1li romani - l)l'OCl:1- ma1ulo per 1egi;e il divieto di emigrnzio- 11(.'; JH'CSC'l'O l:1 da ~otterran('a dclro.~u·u– zionifmlo nmminiFoitrativo: tenere le car- te n donnire ncgll ,;entrali delle f¼>tto– ),reretture o del C'ourmiSl'ariato dell'emi– grazione per un tem1>o itH.leOnito. Oggi, finalmente, il Governo h:1 capi- ga diM'USfiJione. perchè i,..i ri<"<>nO~<'~ ('lae tlue e due fanno <1ualtro. 11u 11('! fare atto di 1oe~ipiS<·~n1.a-, , pa.– dretc>rni t'()mnni hanno cercato di dii..si 4 muloro le t't'fiJ)Oll!-labilil:). <·hc si sono as– ~unte <·on In politk1t dcll'nnno pnssnto. cc Dalle notizie difl'u~ 1wi giol'ni scor– (c ijj - dke un coruuni<'alo uffkinle ciel cc ('ommii..sariato dell'Emigrazione ai gior– ccnnli del .a nt..'lr1,0 - sulle dech;ioui J)J"C· « ~e dal Oorei-110 per diminuire il numero « d<"i di~cu1>oti eol facilito re L'll ripre– (c sit della c.mig1-:uion<'. si potr-ebbe cr– cc t'Oncamentc 1mp1>0rt'C che si vogliano n– cc t.olire, o,·a soltanto, le misure restrit– cc tire sugli espnu·i adottate dm·nntc la ccg,.1c1-ra, e cho a <1nestemi~u1-c debba at– « tribuirsi, muga1·i in pnrtc, la disoccu– cc pozione per manc·ata. (.'lHigrazione. ln– c< ,·ece non si tratta affatto di innujp-tra– cc te una politica. dircrs:.i da. quella. Jibc– cc z-ii,;tu, •gid eia, mrsi. adottata, 1ua si trat– c< t,1 di 1H·t•suu·:--i H fncilibu-e- l'espntrio de– << i:di opemi di.-:-0t·cupati, orn, clic con la « h11011a :dHgionc si cntrerù lu un JlCrio– cc do uhitnulmente propizio per l'emigra– cc 1.iorw, du1·ante il qunle l>olr:inuo ri<'O· (< mim·iarc. o g1trngere dall'estero le ri– « diit•~tt.• di la,·cu·ato1·i, e c1uesti J>0t1111rno « ritt'Orn1•è nei 11wrcati ~tranipri quell'oc– c,c·up:izio:w t•h( 1 ,·i a,n-elJl>ero i11,·nuo CC'r• "Nito 11t•J!li si:·or~i m(•_.,;in,·<:'rnnli. « Fiuo 1l:1 qn:11ulo fu tìrmnto l'nrmisti– << zio ful'0110 aholite tutte le fol'mnlità c< ih,lottalt• <1111·ante ln, guerra p<'r gli cspn- 1< u·i, e in pro.,ic•guo di tc.m1>0, e cioè e< llt'llo i,wor~ me~ di ~ttemhrr, furono 11 dure i~truzioni ,1llc .Prt•f<'tture e alle 41 ~ottop11.•rettun• perc·h~ rilnsrias!,.(lro, <1 1wlle ,·(•1nic11rnttro ore il p:1Sk...'lportoa << tulti <-Oloro i quaU ,·olettr<'l'O, ~tlo la c1 1,wo 1x•E-1"po11~il,iliU\, 1-ec.urwi nll't!s1Ct'O. (< <!u<'fit<' diM!H):-iziDni non furono mai mo– << clifit·nte; 11uzi ,·ennt•ro ri<•o11f<>11nnte, a (( \'U l'iC l'i pl'CSò- >I, P:11· di BOgn:.11-c ! Della. politka (e 1ibe– ri8tu ,, tlflottata yià dt1 nt<'Bi-, nessuno si t~111 mni nrdsto ! Ne sunno qualcosa i dr1mt;1ti, <'he M>no tormentati da tonti– uue l<·tt<'1-e di 1x>,·eri diu,·oli, the li scou– ~iurnno di $01l("<'ilarc i loro paMmporfi ! E CJU(lfolh.\ sollt•«·itazioni non hanno aspet– tuco la p1·ima,·t•1-:1: sono Mlutc intensis- 1-lirne1111<'11<' H( ll"Ìlwerno: ii t·he vuol dire d1(• la oc·<·up11zit•ne sui mer<.·ati Mlranie- ri t•ra fli~1H>nihih• prima assni 4,.•be si ~n– ti:--:,,;e prossimo il ritorno delle rondini e de>ll:l,huoua j,/tngionc. lo che. il mpore nescente potern fa1-c sc·oppiarc la caldaia: « dopo l011ga di– sc:u>f!ione - hanno pubblicato i giorna– li ciel 3 mar1,0 - è stato dcci.so cli ren– c!<.'re libern l'emigrnzione »: dopo Jnnga dboell!'sione, ra.pite? c'è rolut:> una. lun- l'er dirne 1111:1 sui metodi, ron cui è :--tata p:1r11liz1,nl;1 l'emig1-:izio11<>, IJflj,/tcri:\ 1·i(-ord11l't' <·0111r-In sottopr<'fetlnra cli Bar– lcll:1, 1wl gf'1111niù, non potc,·a 1·iln1,'C'ia1-c Ì Jl:IKf-!Hpol'ti l'<'I'.,, 111:llkllll?Jl, <li stampa– ti: st,u·i1·0 ! d:d )I inh-iU"'r·o df'gl'inft<'rnj :l\·t•,·u1H1 u11nun;,.iato, il 23 ~cnnaio, di a,·c1'"l 1 ~i>Nlito mille 111oduli, u1a, il 4. fcb– hmio 11011 <>rano anrora nrrirati: e mil– lt1 moduli R.'lr<:'l>bc1-o ba~tati per i bisogni cli tl'C o qunttro giorni, data la, l"{'~fl del– le doma,ule. llenlrc il )li11iste1-o degli int<.•1·ni f,1c·e,·a o.'-truzioni~mo da. un lato, il di:-.tr-cLto militare di Burletta, lo fare– ,:" eia un altr-o per difetto di. .. SC'rittu– rali. l'erdiò dm·e ci ~nQ gli sc·rittumli l uon ci kOno i:;tli jòtampn Li. e do"<' t'i f-Ono l ~li ~tampati, non ci !-On~ gli !o;( :rittura.li. )lontre prom~ttono di laS(-inr libc'ra, e 47 lìnnlmi'nte, l 1 ('111igrazione, i pnclreterni cli nonw h:rnno c-111·:1 di farci sapere, ne.I <·omtrnit•:Jt<) tlt·I t m~H7.0, rhe non inti"'n• 110110 rinunzian• itlla facoltà di tenere gli ~migrunti 1·Dlh• redini. C'bc C'083 RUC· (·<'dt•1~•hl){', iufatli. 1.li c1ueRti po,·<'ri de.fi– d(•nti <li itnli:ini, Uellnini di 40-t;; anni, dt<• ('()ll()!wono dall'infanzia gli ktC'nti e IC' tlillit'olt:) 1lt•llu ,·irn, FI(> gli infnllihili <lrlla f'itt:) <•f(•1·n:1 non li 1n·cnde8.'ICl'O HO_t– to l:1 Jnl'{) pl'Otf'zion<>? (e Pc•rd1è c111N;fn masttinia, liberti\ di Jo– cc 1·ommdo11r (lpJl'i11<ii\"i<l110- dke solen– (c ll<'m<>nh•il (·c>m1111i(·nto Ù<'l •I mar1.o - (< 11011 JJO...,.,a u·a~rormati;i in un prorn~i– " nwuto <'nri,·o di <·on~guen.1A.• tah·olt...'l (e,lol0t'Ol'"{' <' :-:emp11• noi~ per gli emi• "g?-:rnti <• p('r il l'a<'~"". è ll{"('('.1;,,i..ario C'he (< gli 01·g,1ni (·OIIIJK"h.•nti 111-e1>nrU10 in P:t.– (f t1·ia In opport1111a 01·ganiz1 .. azionc e al– <c l'p~t<'1·n I<' nN·eSRari(.l intrS{' intPrna7,ÌO· ;; uali «·on GO\·e1,ti, <·on Euti publ>lici, e "roi datori di lavoro percbè l'espatrio « dei l:n01-ntori, per quanto possibile rie– << St:il utilt\ t;_\(Jditizioe profiC'uo. Quest'o– cc pera ,1i p1-epo r1-11Jonc è stai ta condotta. << a termine. ala<'rcment.P durante gli scor– " !"-li111<'.Ni dal Commi~,;:s:uiato Oe.nerale ((d<'.'ll'rmigrnzione; e eosl, mentre 1,i 80· (< no cQurluf,li n<"eordi coi pacai ricini per <e l'adozione dC'lle migliori ~rovviden1,e (< <·ir('a il trattnmento giuridico cd cco- 4c 110111ic-o clc>i 1a,·or:1tori noi- ,1.ti < :be ,·i erni– e< g-rerauno, Mono state rnc:-coltele dotnan– c(<I<'ùelle Ditt<' t• delle puhblkhe ommi– (< 11i~trazioni ~troniere che dli{'()ernnno (e llnlla prossimu pt-ima,·ern lu 1>0i, Ol)<'· cc 1-:.1i da occu1"u-c, a liuone tondi1.ioni, 11cj "~ra11di larori e ne.Ile gt':lndi i11dusl1ie << in Frnrn·in, nel T.us ~mùu'1·go, in .\lsa– cczia-Lorena•>. Cioé il ('omrniR1,ariato dell'emigrazione continuer.\ ad nccentrare a, Homa, i per– mcsl!>;di emigra1,ione, <.-olla .pretesa. di funzionnre da uffieio di ('Ollocame.nto per centinaia di ml~liain di emigrnuti ! Intendinmoci henc: d1c. il C'onmli~sn.- 1·iato 1·11c·colga nc,tizie f'sattc> sulle condi- 1.ioni cl<.'i divC\l"fi.i illCl'('illi di ln,·01'0 e Je <·omuni{'ili nlla stn111p:1, è utile e do,·c- 1·oso: 1-1a1·f 1 hh(• pmprio qm•sta, una. pnrtC\ d~I imo mc>i,,li<•r-e. Quel che non si può run– metter<•, ~ d1c il C'ommissariato preten– da <li impone lui ni i·ittndiui l:1 direzio– ne- n~rso <:uidt•hlurno o J)OSS,.'lllO emigrare. Re non altl'o, JWl'('hè lo stesso Commis– :--71ri:Ùo ric-0110~·<',n<"l comunicato del 4. 111nr1,0, c·hc (e non è :111c•ora pos~ibile far– ((si 1111'id('a l'~:tttu <lcllt"!- proporzioni nu– <( meri<•he n Il<• quflli 1>0tr;\ ~iungt.>rc l'emi– c(grazione n<•i p1-o~imi mesi poit-hé com'è « on·io <'Olh'<'l>il·e iò clipendf'nl (lella ta– ceC'olc;t di flfiliOrùimC'nto dei mercnti di l.3- C( ,-01·0 strnnirri <' dnlle <·ondfaioni nelle 4c <1uali l'e~putrio J)()trù !S,·olgerlòti sotto le c1 form:llit:) <' 'I<> <'f-igen1A'.' a<lottott' dai Pae– ((i-li di imnfign1zione. Si può prc,·cdc.1-0 (( J>C.l'Ò l'IIC il Oorrr·no, <' 11er'es.~ il Com– <cmissa1·ialo Grneralc. clcll'cm.ig1#izioue 4\ ntlla i,;;un a1,io11r pratica fntta d'aocor– <( do c·ou gli J,nituli 1wi\'f1ti di ass.ist..e.n- 11 za, (uranuo i11 modo <'hc l'emigrazione {(ilt·i lu,·or·ntoti i,.i !--,·olgn uel Jnodo più t, ~mplfrP, più fll<'ile e più JJJ~)ficuo ». J>unque il ( 'on1m.is ~tiato non J)UÒ rar– :-i un'ideu t•s:Ht:t. E :Jlloru Insci che emi– gri lil>C'ramcut<' <·hi J'idca <'S:tttu se la fu, pc-r ronto proprio, <' a suo 1i.8C'hio, in lm~ alle 11oli1.ie , C'he rieerc dnj parenti e dagli nmi<'i, d1e- sono all'eHtero. E dopo a,·er dello dre non può farsi un'idea esatta, non venga il Comm..is.~– t·i:110 n <·:intard the c< si può p1-e, ·ede.ro (< 4,.•hcil Oon•rno fur:) in modo dir l'<'mi– << grazion<.• Hi srolg:1 11<'1 rn<xlo più liè.m– << plict\, pit) fncilc e più JH·ofh-uo ». Q11<•fil<' n111<'11itù se 1<> ditn110 frn lor'O, p<>1· i11«·«•Jl!ò(Hf':-i :t r ('('1HJn, i 111:1•i::inpa11e ili 1~011111. ~oi po:-siumo pr€•n 1 d(•I'(' d1e ùo– ,·r i ~ud,l<•lli mangiapnuC'- meth•rnnno l<' m:rni, lt• ("O"'(' :1111lr:111110 t~tt'alt1'() rhc 1wl modo più t,;{'_mplkc, più fa<.'ilc e più Jlro– fi('UO. 11 paAA:1!0 (''è capnrra. per l'an·enire. Ee<'o fra i mili<• don1mc.nti, che potrem– mo pulJhlic:i r~ <lrllo scempio, <:be si 1' fatto finora, drlln. po,·era cornc umana, c-he <·er<·u, lnroro, una. Jet.tera del 12 l.li – reml1re l!)l!), giunta.ci da un emigranlr. o meglio d:t uno che tenta.va e· nou 1>0· t<',·a emigrnre:

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