L'Unità - anno IX - n.8 - 20 febbraio 1920

S~lla legge l. r.:u·a l'nil~, r I u1>I i 01>1>0rtu.nan.M:nte In cli..,cussìone sui migJioram('nti da introdurre nella legge elNfornle po1it.ica. .\loht• sono le lucune e gli inoonvenien~i ri--onnlra.ti , infotli, nel primo esperimento I. JI deposito dello. schcùn ,tipo proAAo tutte ,~ segreterie conrunnli. costringe i ro– mitJti elrltoTali ad unn spesa gravo&\ •• in\ltile. Dal momento che In stes~a lcgs.;c prese.rive alle Prefetture l'obbligo di rimet· t,ere a t11Ui i Comuni un O)onifesto conte• nente lt1 ri111-odU?Jonedei contro.sscg11i e l'elenco dei candidati, pcl'cht'! non affidare alla Prefetturn anche J'im io delle sch('(!(' tipo·! 1. Con maggiori gnranzfo e con maggio– re ,·ompet.enza lo !lpoglio deHe schede po– trc·bbe ossere fatto presso l'urfido centrale, e n0t1 nelle singole sezioni dorn l'ignoranzn: dei presidenli e Ja camorra dei rappresen· tanti tdonfuno senza efficaci oontrolli. Que– st,o sistema age\'olerebbe anche l'esame dci rkor..-i J>rc~,;;o la Giunta dcHe elezioni. Que• "'hl spogli,, nell'ufficio centrale anebbe mol– ti aJLri ,·trnto.~gl che J'U11ittì ha nitra YOlta. rile,·:-iti. :J. {:.Ome è sU.ito giù o~scrvato dal RoS6i '-tdJT11ità tlella passata settimana e come i)(TC-rre ripetere finC'hè In porta non isin ::;!or1data, le schede dovrebbél·o essere st.am – pat.e a "PC~e e cura dello tato e messe a di.i::posi:rlone degli elettori di ogni seggio dai risprtti,•i presidenti. Col sistema odienlo i partiti sprov·visti di larghi mezzi incontra· no ,grn,·i difficoltà: mentre, d'altra. parte, chi non può nvere rappresentanti in tutti i seggi (e nnC'h<' i partili forti si sono trovo.ti in queste condizioni) perde i ,-oli di lontani e ignoti fautori a cui le schede non sono a.r– ri\·otf•. L l'Ilo riforma imJ>Orlante sarebbe quel· 'ht <'he riguarda le liste - non dei candida– li, mn degli elettori. Queste liste costano un'.enormità ai po,·eri Comuni, 60no qunsi ~cmpH' incomplete, servono n tutti i più ~variati brogli. Non sarebbe pili pratico '\· b1,Iire le liste, e istituire una tessera, che Jo\ rt>.hbC' pN"ndcre il posto del certifknto·t LP tf\ssere donebbcro essere rilnsciaile dal C<HHIIIH' in base n11e dispoc:;izioni e alle <"· srl ltt-ionl di legge. In ogni Comune l'elenco delle tessere rilasciate dovrebbe essere co· stituito non da una lista, ma da uno schc· da.rio. come si pratica per l'anagrafe. L'elet– tore ,-otcrebbc nena se'ztonc indicata netta tessern, presentando questa, previa Menti fknzionc. Per evitare che uno voti più di una. \Olln, ~i prenderebbe in un elenco Il nome drl votante- e si applicherebbe a trr1.t..J dE>Ua. te~,;i.crn, che po\rebbe avere di.eci ~ompartlmenti per dieci elezioni - p('>r tutta cioè In ,ita di un elettore! - il tlm bro Jiello. sezione colla do.tn . Con questo sistema si risparmierebbero ,;i.omme enormi, che oggi o.ssa.ssinnno i po– w,ri comuni annualmente, e si rendercbb<' più !t('mplitX" la procedura. :>. F." ~up<'rfluo insistere sulla nccessit:\ di :v>Olire i voti ae:giunti e quelli di pr<'fo– rent;\. Altri 111\li innovamenti e alt.re modiflc~1- 1.ioni J>Olrebbero consiglinrsi. Ma. questi ~ no ,·ertnmente i più i.rn1>0rtnnti e i maggiori. Uri antico abbonato dell' 11 U,1itd "· Il. Aderisco all'in,it.o dellT11itd, e pnando 1u1ch'io le mie proposte di mlgliornmcnti eia introchLrre nello legge eletLOrnle. Prernetto chr ersse sono bos.o.te nun ,'-li ,uh..1 ..,tuello dei risultati delle rlezjont m tutta lt.alia, , stud.io che non ho potuto compiefr. ma sulle osservazioni e constat.aiioni che ho i.l.\'ll<I.O occo.sione di fo.rc persnnnlmente du– r::Ul\e e dopo le el,e,zionL Voto aggilrnto. Sono d'occo1do per !'oboli z.ione. Pote,a sembrare giustificato oomr tempera.mento transitorio per il passaggio del '"ecchio o.I nuo\'o sistemo; ma non ho più rngione d'esistere, e tonto meno è ,gtu stificat.o H suo oomput.o come frazione di vo– to di lista. Oltre o.d avere i diretti già rile– \'ali da. ,Eiruesto Rossi, eS$O rappresenta uno snaturo.mento della proporzionale. ~on sono stati isolati ì cosi d1 per"N>ne che hanno , ·ota.to una Jisto. per la quale 1 ,,,._m avcnu10 alcuna simpatia, soltanto per– c-hè con essa hanno potuto dare ,-bti ag– giunti a co.ndidati di più listl' dh·erse. O'n.1· tra. 1>nrte l'uso del \'Oto ngglunto, csse.n<lo incompatibile con quello del ,·oto di prere– r\E'nza, non è statù tanto frequente da giu· -.tificame il mantenimento. ..,cl1tda. Hitengo che bisognn giungere al– la ;3ehedn di Stato per i motìYi gih spicgn.t1 ,i,11l'Unit<Ì r <In altri, ed e'1-5-f'nz.ialmente{)("r– e'~,~ il ~i'-temn attu..11(' è con,;i.ervatore N1 L'Ut l'l'À elettorale a11tidemoc1ntico, cioè fnvoris<.·r i pnrtiti gi;l C'i3istenti e i più ricchi. t ·n altro ,•antnggio della Scheda di Stato che porta~c;e tutte le liste dei cnndidnti, sa– rebbe che, essendo· la scheda unica, non \'Cr- 1 ebbe a mancore nello. cabina, do\'e l'elet– tore potrebbe compilarla, ment.re col siste– ma attuule può essere avvenuto ohe J'eleL- 1or.e abbia presa fuori della sala cli vota- 1.ione unn scheda, eol proposito di \'Ota.rne 1111'nltra, e che poi, fort.uitnrnentc o per dolo di partiti contrari, non abbia trovato nella C'abina nessuna scheda che facesse nl ca.so suo. In ogni caso. anche se non rosse adot· tnto la sch.edn di Stato, credo che bisogne– rebbe a.Imeno usare un tipo cli scheda che ('ontenga tutti i nomi dei candidati di una lista, ffer il moti,·o di cui parlerò 1>iù sotto, <' anche per il seguente. :"\elLeultime elez.io · ni, potendo l'elettore portare la seheaa. già ,·()mpiJata, è capit.nt.o certamente che molti t>lettori, fra i meno attenti e i meno ist.ruiti, hanno votato una scheda unicamente per Il cnndidato dcsig1lato col ,-ot.o di pre.fercm.a, srnza conoscere ì suoi compagni di Usta; nientre ro,-se. se avessero nxuto sott'occhio ~li altri nomi {I.ella lista, non nnebbero ,·o– lH to <ruella scheda. Voto di preferen:.a. Sop·primendo il voto ~giunto, ritengo che la rnooltà di dare ,·oti di preferenza debba essere non solo man– l<'nutn, ma Olmpliotn: Lasciamo ai oodeschi C' ai socialisti urtlcinli di praticare o BOSte– uere ruso di \'Otnre la lista senza varia· zionL ;'\é,i Hnlianì abbiamo bi~no di sentir.ci liberi almeno in qualche cosa, di esercitare la nostra rncollù cli scelta fra gli uomini della listn clloC preferiamo. Se il potere dei e ompi!atori della. lista gillllgessr anche a determinare ltt graduatoria dei candidati, rhe sarebbe stabilita dal 101'0 ordine nella , li-,ta,di,·cnt.erebbt! tiran11ico; tanlo ,·arrebbe usare una mncchina per votare. lo credo che bisogna applicare questo principio: le direzioni di ogni partito, o i -.ingoli comito.tl elettorali designLno i noml elci candidati: gli e~tori abbiano la rncoltù di stabilire la graduatoria dei candidati. Per dare mnggiore sviluppo a <1ucsta fa– <'ollit, io pror>orrC'i che l'elettore l)Otessc, per ogni candidato a cui dà il \'Oto di preferen– .-Ja, indicare il numero d'ordine della. pre• rrrrnza.. ~on riterrei opportuno conc('dere In fa. rolt.à cli graduar~ Lutti i cn.ndidnti della li o,ta, perchè una tale con(.'('8slone, alt.re n ,·umplicare enormemenU' il computo dri ,·o– li, non avrebbC', nella grnndlssirnn moggio– rnu1.n dei cnsi, ulilitù pratica; infn.tli orcli– noriamrnl(' sono pochi, l' in pro1>0rzione non maggior(> di quella tl<'i ,oti di 1>refe– rrnza oonrr~~ì dulia logge nttuttlc, i cnndi– dnLi In cui riuscita mnggiormrnt<' inter~a nll'elettorr. l'er il con1p1110 dei ,·oti di 1>1'('(C'renzn 'rhe non potrebber·o essere più di 4) si potre.bbHo per ogni èundidato, oontnrr i n111n~ri I at• .., tribuitigli, poi i numeri 2, dividendo il to– ta.I.e per :!, i nml'1f'ri 3, di\·id('nclo il Lot.ale per 3. e i numrri 4, di\·idendo il toto.le per i. Il totale dellr SO'llmc par1i1tli cosi olle• nute (trascurando Jc"'hnzioni di unità} rnp– prrsenterebbe Il numero dri voli di prrfe– rem.a da. scn1re prr In gra<111ntoria di eia.· ,;;run candidato. ~pese per Le ele:.ioui. Una tyt1cstione rhe ha rif,e,rimento oon le ele-1.ioni, bC'nchè non riguardi pnrticolormente la rnpprescnt.nnzn proporzionale, è quella. delle SJ)C'S(" per le rlr1~ioni. Esso ha una certn importanza, ol– i re che In sè st~sn, per i rapporti r-rn le fl· nnn1.e stai.a.li e qu('ll(' comunali, che, dopo tanti rin\'ii e pro,,•edimonti pl'O\'\;sori e trnnsit.ori, sarebbe onnai lrmpo di siste– mo.re. Non si capisce pcrchè la. ~csa per le ele– zioni politichr dcbbn essere ~stenutn. dai r.omuni, com'è prf'scritto dnlll'L ,·tgenle leg– ge oomunole e pro"jncinle. )In In. questione ~e ha sempre o.vu10 In sun importanza. co· me questione di Jlrincipio, potevo parere· trascurabile quru1do il numero ~li elet– tori era scarso, e quando (' rn.no rc.loth·a– mente liC\'i le indennità pPr i membri del seggio Plet.toralc. Oro prrò anche l'lmpor– tnnza pratiC'a è aumentata, e p,iù aumenterà con la ooncf'S.Sfone del volo alle donn('. Sa– rebbe perciò bene risoh-ierla prima o con· tempornnenmente a tale concessione. li punto che più è necesqario mettere in rìlie,·o, è che con l'nU .uo.le sistema i Comuni più sacriflcatf sono quelli più piccoli, e quindi più po,·eri. e più isola.ti . Nei Comuni piccoli infatu è più dHfkile trovarf' pl"r– ~ne che ~""fino coprire la ca.ricn dj pre· sidente del ,;i.eggio, e quindi essi, oltre le ~pc.._,;:e p r lr 111dennltAdi $0flgiorno, comuni a tutti, hanno quelle per le trasferte, che ,ono tanto maggiori, quanto più i Comuni • f o'tiono lontani dai centri da cui p1-o\·engono i rnc-mbri del seggio; per lo stesso moth-o, nrn~iore spesa hanno gli '1-i.oosiComuni per l'im·io delle schede cli votazione al ca.polu.Q• go della Pro\'incin. Insomma Comuni che non raggiungono 1000 abitanti hn.nno dovuto sostene1 1 e per le ultime elr1.ioni spese di j()() o GOO lire, che rnpriesentano il 10 por cento e anche pH1 delle loro entrate annuali, 1>ropon.ione certo inolio superiore a quclln dei medi e dei ~' aneli Comuni. E' quindi eviclente1n-ente ingiusto e n.nt.i~ dcmorrutico, oltre che irrn1.ionale, l'attu!}-.le !.->iStP111a lii far gro.vnn~ sui Comuni le' s1>e'!e µrr IC' eJ.ezioni politiche. E pc-rciò mi sembra che una delle modi· f\cazioni o n,ggiunte do. introdurre 111e11n leg. ge el~ttornle, f:ia quieUa di porre a carico 11('110 Stato almeno le spese per le indennità nl membri ciel seggio. G. P. L'oro straniero (;iuscppe Prcn.olini ha U1.\into ol diTet· I.ore \ICI Corriere drtll- Jlu11fic di Onl'i la se– ~•H'nlt: IOtli'1'8: llon,a, 1GFebbraio 19'20. :Signor Direttore del Corriere delle P'-«}Lie IBari. Leggo oggi soltanto nel suo pregin.to giOI'· nnll" In. seguente notizia: ◄i Si rilevo che J'Qn. Sul,·emini• ha ceduto il suo periodico I..Tnitù ad unn socict.à che in questi tempi di careslia dj case ha potuto da Firenze 11a... '1.. loca.rs: i a Roma in uno dei punti 1>il1 aristocratici delln capitale e procisamcnte in Pia7..z.a della. Trinità dei L\fo.nti 18, do\'e nbi1a il sig. :\1ac Clure corrispondent<' del Tiwn e fiduciario di lord Nortkliff rhc fu :,:iù. ca1>0della propaganda inglese,u. · La S0cietà. cu'i si alluck) è la Soc. An. Ed. IA, \'oce di cui sono Consigliere Delegato t' che infatti hn nq~unto In gestione ammi– nislrn.th ·a dell'Unitd dh·ett.a dnl pror. Gn.c· utno nlvemini. In tnle qualità lo. ringr11zio dello. gra~ tujta r--0clru:n:e che E.Ila ha rnt.LO n J nostro lo– ~aJe, che è \'eramcnte 11110 dei Qiù bt---lli •li Roma. Le Sale di Lettura che d al>bia:rno .aperto, possono cssero ,·isitaie nnc~ dn Lei rho potrà giudicarne. 1.\11 permetto però dj co1npleta.rc In noti– zifl. Non aoltnnto noi nbbin.mo ,preso un piu.- 110 delln stessn casa. o,·~ a.bila il sig. :\·1ac Clure, ma. abbiamo a.nelle una. scnlo. segrrta rhc C'.i conduce da lui e tutto il nostro pcr– i-:-onole nonchè i redo.Ltori dcll'Unitd ,·cngo· no pngnli i.n lire storti ne. Agg.iungo che l'on. p1'0f. Gaewno So.lvemini, i <'lii beni di for- 111nn. sono ben conosclnLi, ha acquisto.Lo da pochi giorni llnn gra.ndlo tenuta, alcuni o.'U· 1omobili inglesi si capisce) e sérive i suoi arlkoli con un J>('nnino f'arta1,1e11t {mnrcn. inglM--('). Sr.l('ro che Ello vorrù dare os1>itnlltà a. questn mia. e i suoi lettori co,,i potranno ncq11istn.1·e alci,ne no1~ioni altamcn~1 utili all'elrvazione spiritunlr e politica dc.gli Ita– liani nonchè nlla !:òt.imn chC' gli strani('ri pORSOrlO rwere di noi. C.racllsca, 1 egregio signor Dirr1torr, i ml<'II -.inr..eri ringraziamenti. GTLTSEPPE PREZ7.0tlN1. I due metodi ~ si ,·110Irarr opero. erfica.ce di rimu),•a· 1111•nw degli istitnti F-Colastici, r:;i den roor– dinare !:-3pienterncntr l'azione 1>olitico. al– l':1zionr morale. Perdie, l'~uurclo ol proble;na della scuo– io, ,·'hn un pericoloso dualismo di 111f'loclo: da un lato si prebende di rinnovaro con un'ai.ione tutta e~t.eriore, riforma.ndo 11ni– rnmenle gli istituti: dall'altro si crede solo alla bonta di un mrlodo tutto tnteriore;- dnl– le c<;scicnze. Gli llmici cieli'/., niltl, 1>er <J1l<('l !«'nso del concrl'to, che è rorsc loro prN.·ipnn vlrtò. -si utl('ngono sopratutto oJ metodo :!Sterno e n.lrn.1lone politico. Invece, chi non eondiV1- tle in parte talr me1,odo e tale azione, rome l'Arv;i,nldo e il Pellegrini, si mantiene 1n un ('11uUibrnlo r modesto ngnosticismo. ~fa il regime restrittivo rigidissimo, qun· le lo \'Qgliono Snh·emini r .\lile:r Sl11den1 1 e qnnle e necessario, non si impone e non può ""'-si-.tere ed àvere valore S<'letti\'O o rin– no\'nlON', se non sorretto da un'op('ra a.._q,si– dua sulle cescienze degli individui; nltri- 111enilresLO \'nnn e futile coazione <'!'te1iore. IL Pellegrini,parla di una co,den:a morate 1wit 1 er1ale, e Sal\'emini, che ti.ene alla. reni· ttl effettuale delle cose, ribat.te che te riff">r– mr df'lle coscien:.e tono affare lungo. Ma ciò accade ,perchè grnern.lmente le bandi– ,cono pochi pre~blti solitari, la cui ,·orr rt– ...,to. senza ~co. Il \h1rri in un s110 reotnte bellissirrìo \'0- \11111etto . ociali::.a:.ione, ed. :\!onda.dori - :JI Ro111n, 19:..l(), p. 87) C'"-..tmirmndo .il problema dei prc;blC'mi, hn. fatto <'rnno di ,1 focolari libl'ri tU çul.t11ra ", che do, rebbrro ,·ssrr buo· ni ed C'ffkaci frnncheggiatori deU'o1>era rdu· c,l1i\'l'I. della .~cuoia. Og.gi, anche per l'ins,U– fkil'll1U dello. SCl1ola, questi liberi rocolari di cultura vigono qua (' liL: nel numero 1-5 dcl!Tnitci, ad e~empio, abbiamo lrtto un bre,·e cenno deU'opern cli un gruppo cti giovani toiinesi, i <p1nli Ja soli, senza il sussidio di nessun pcdogogo diplomato. hanno saputo orgnnizzarc 1una vera. ~ vfv·1. scuola, che ho s,·.olto o svolg<' opern c.fficn cissima. di rducazione politico. E, le inirJn– li,·e degli studenti - giornaJellj, circoli di cliscu.~ione, società di benclìcenin - pul– luJano.. Quasi srrnpre però trrminano irlt(IO• rios::unenle, o non rendono tutio quel che potrc.bbC'ro, se nd esse ,~ilasse qualche spi rito ucco11o ed a.morevolr. Servono sol– tanto di valvole di sicu11C'/.1fl per lo scontì· ,rnto dc.aiderio di liberi:\ e cl'a1ione. che ani 11m i giovani. · Ecco 11n·o1>ernmorale. ovidcntcmenlc uti– le,, onz,i necessaria, che nessuna legge dello Stato, nessun•azione 1>0lilicu, può imporre nè ad a.Junni nè ad insegnonti, ma che deve es~re il frutto di u11 rinnovamento di CO· seicrl7.n. e cli mornlilt\. alvemini ha scritto in 111m delle sue po· stillt>: 11 Otsognn che i g1onrni studino llbt'· ramente 11, In queste parole è, a mio parere. tulio il segreto del rinuovmne.nto scolnsUco :\hl. anche questo studio libero sarh un %– gno, Jlno a quando una ,più alta ooscic111.a ciel clornr,c, non sia 1>redicntn e accetta.tu .. Il problema della. scuola - come del 1-cBto O@niproblema. dj rinnovrunr11to socinle - è »(>Ilo stcs.qo tempo problema. politico e pro– blemo. mornle. , PAOI.O Fr.oci-:g D problema degli Ospedali 11 1>assnggio dall'e.conomio. dei bn-ssi prez– zi n quclliL degli alti prez1.i hn. posto gli lsti– luti ospitnlierl in ,\In.a posi::done crilici 85 i– rna. L<' loro rendite patrimoniali sono nu. mentale rolath·nment.c di ben poco, e le •oro spese generali di esercizio e qùelle pel mnn· tenimento infermi sono nwnentat.e jn misu· ra impressionante, creando uno squilibrio C'norme fr-0. rendite e spese, non colmabile con il ~lo aumento dolio rette di d,cgenza dri pngnnti. Ad nggnwn.re la crisi già di per sè grnve si aggiunge che i Comuni de– bitori di spednlilà, tro,·tmdosi a loro \"Olla in cattive oonWzionj finanziarie, non pngn– ino i loro debiti se non a ril,ent-0, e oostrin· gono C061 gli ospedali a co.ntrnrrc onero..'\f mutui pC'r II servizio di cn.ssa riducrndr) an('O,·a più le rendile pntrimoni,nli di(:,pon1 bili per il mt\_ntcnimento dl"i Nosocomii Il fenomeno è g-enernk, e l)Ortn alla sk11- rn. distn1zione dei patrimoni clrgli lst.it111l , ospitnlle·rJ: il pntr.in~ onio nc-curnuJnto nri SC<'Oliprr ben"flche 1llsp,◄1sizionl lest.nm ('n– lnrie \'irne n~rbito dal vortice ct'OS('('Jll<' d<'IJ.e ~pN3e ordinn.-rir. A scongiurare questo fallinwnto, il Oott. ~chiavi, presidenle .de- gli fstlluti Ospitnlirri di .\lilnno, d'int.csa ron i prrsldenti degli Istituti dei m~Klori centri urbani, con circolnrr d('J 30 genrrnio 11. s.. ronvocò un C'onvrgno fra. nmministra– lori ospita.lieri per il 12 COl'r. in Roma, o l'invi1o t.- stato ii<"collo da numeroso :tn1· minlstrn7.iOni. :\'cl c-om·egno lutti <.10110 stnli concordi nel In di~nosi dol male r nella. pre,risione drl rallim<'nto imminentr; (', dopo una discu,q s.ionr roco ordinata, sono sto.te accoltr o<I unanlmitù le 'proposlC' ronnuio.00 <lnJl'nvv. Gng~i ,;cgrrlnrio degli ospedali di Milano, erficnccrn(linU' propugnate dn.J dott. Schiuvi 11 rriv•rio 1s1>irntore dC'IIC' proposte GllfQ(i– Schia\ i è che, e!5scnclo lrnpot.ente In privata benC'flce1110.o. ri~tabiUre l'r-quilibrio tra e11- Lrnl.C'e spese de~li oopednli e cioè ad ru;l\.i. r.urnre rn~istem.a ospttn.liern, è o«cssario inl('grnr" '" rendile' pn.t,rim.onitlll clerivontl da legati benefici con WHl speciale sovrn.im postn sui redditi di calc.goria B (prog~tto :\1,e,rln.l e con u.na specio.le aliquota delle tnff• se di succe~ionr rrn. collnlern.11 e Ira cetra. nei. li pro\'ento òi tali sovraimposte r so nnta~% dovrebbe esser<' rla appositi Con- 1 sigli Mpitalicri l'eglonoJi ripartito fra ~li osp~.loli della regione per O\'vlnre al deficit. di f"i;rrcizio: i Cons~li r<'~ionnli dovrebbe· ro nnchC' H~nre in reln1.ion~ ai bisognf le nHquote d<'lle tasse suddrtte. In ntLcsn. della riforma e per rlpa-rn.rc. n1 dcflrit clrgtl ~errizi a. tutto il 1920, lo Sl .n.to dovrebbr assumersi l'onor(' degli interessi per i mutui appositi da. contrarsi da.i Co– muni, cui un decreto di guerra ha fatto ob– bll,go (In genere non adempiuto) di soppe· rire al deficit stes!li. E' dubbio che le proposte eroiche del Oott. Schia,1 Rieno accolte: In h11roora1ja mint~ sterinle non ha un concl'tto cl.(>i bisogni dr– gli enti loca.li , non conoscr In loro vita e il

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