L'Unità - anno IX - n.4 - 22 gennaio 1920

J.•u .. .. , t:,•n;" /' \ J4 I ..._ - U,$/,1~1·, d /J(•// l'f1t, .._....____ '• I</:\/ I \u ----._ .J... l:r JJ 1 ,, '\ 1 problemi della vita italiana Direttore: GAETANO SALVEMINI -~ Direzione e Amm1111strazio11e: Firenze, Via S. Zanobi, n. 64 .:1- Abbonamentoordinarioannuo L. 10, semestraleL. 5.25 per il Regno; Annuo per l'estero L. 15 .:1- Sostenitoreannuo L. 30, semestrale L. 15 .:1- Un numeroseparatoceni.20 .:1- Si pubblica il Sabato a ROMA e a FIRENZE .:1- C. C. con fa posta. Anno IX ~ N. 4 ..ot 22 Gennaio 1920 S0)1MAR10: La ridda tkllt sfau militari, EDOARDO GIRE'ITI, - Nott P.irla,nn,Jari. - Scuola e caratltrt, )lA"-ARA VA1,Gn111;L1. - Liqtudu1io1u. - Clu fartf -~ /I Com·rpw ,ùl/a f.tg, 1. - U110 ,camlalo clu dn·t Ji11in. - La Co,uulta ; in ritardq. - Bur«rau'a t pescirani. - Eccnomia a1,0'1ata. - Ocuna=iom' psi'cologichr. - Si comù,cia a capinl La ridd 1 a delle Ncll' E.,po~i:zione finanziaria fatta dall'on. ~ittt, allora ).lmistro del Te:,,0rodel Gabinetto Orlando, nella tornata parlamentare del 26 novembre 1918, le risultanze del Bilancio dello Stato per l'esercizio 1918~19, sui dati già ac– certati dei primi quattro mesi, erano prevhte: ~pese effetti\'C :Miliardi di lire 1:2,66 Entrate effettive 1> 5,54 Di~avanzo effct. Miliardi di L. i,l::? Le risultanze definitive invece dello stesso Bilancio, chiu-.osi il 30 giugno 1919, sono state dichlacate, nella nuova esposizione fatta dall'attuale ~I inIstero del Tesoro nella tornata parlamentare del 16 dicembre u. s. nel modo ..eguente: Spese effetlh•e Miliardi di lire 32,00 Entrate effettive » » 9,5 > Di.,avanzo effelti\'O ).[il. di lire :23. 10 Sono state dunque accertMe per il Bilancio 1916.19, in confronto delle previsioni fatte dal!' on. Nitti sui dati di fatto sino al 31 ot• tohre 1918: )laggiori spese per )hl. di lire 19,q4 Maggiori entrate ,. 3.96 .Maggiore disav. per ~lii. di lire 15 1 98 Si capisce che non vi sono e non vi pos– sono es..,ere ~n.,.ionl efficaci contro i ~lini!ttri 0 del Tesoro, che sb.1gliaoo nelle loro previsioni dei bilanci. Se mal sarebbe giusto di accordare all'on. Nitti, Ministro ciel Tesoro nel Gabinetto Orlando, tutte le maggiori attenuanti. Quando egli « prevedeva », per modo di dire, le risultanze finanziarie dcli' esercizio 1q18-19, egli non poteva « prevedere » che, ..ebbene parecchie flettimane fos.sero già allora tras.corsc dalle lirme degli armbtlzi sui vari fronti, le trattative per la pace sarebbero state trascinate così in lungo ed in mezzo a tanti e cosi laboriosi ostacoli. Tuttavia resta sempre alquanto difficile spiegare come l' on. Nitti abbia potuto rima• nere, nelle sue prevbioni del Bilancio 1918-19, tanto al disotto di quella realistica concezione della politica, che è uno dei '"anti, ai quali egli tiene maggiormente. L'abbaglio è tanto più grave, se si riflette che l' on. Nitti ave\'a previsto nel novembre 1918 le :;pese effettl\"e militari per I' e~ercizlo 1918-19: Per la guerra In ~liliardi di L. 5,44 Per la Marina )lo 0,61 In tolale in Miliardi di lire b,05 JI ~uo suCCC!;:;<>re p r il Ministero del Te– soro, nel G:?.binetto da lui presieduto, ha do– vuto in\"ece accertare quelle spese: Per la guerra In l\liliardi cli L 20 1 95 Per la ~Iarina » • 1,49 In totale in Miliardi di lire 1:2,44 cioè una bagattella in più di 16,38 miliardi di lire! Per l'esercizio 191Q·~0, che è senza guerra, anche ~e la pace nun è stata ufficialmente proclamata, secondo le ultime previsioni dcl– i' on. Schanzer le spese militari saranno: Per la Guerra miliardi di lire b,()8 rer la )farina • 1,44 In tutto )1il;arJi di lire 8.. p L' on Xitti, invece, le a\'e\'a pre\•bte: Per la guerra di Miliardi di lire o.. p Per la ~larin.i in tutto in Miliardi di lire 0,64 spese militari E per il futuro bilancio 19:20•::?1, l'on. Schat'-2:er continua a calcolare: Per la Guerra )liliari di lire . 1 1 03 Per la marina » . 0,40 In totale !\liliardi di lire 1,43 cioè il d, -ppio di quanto l'on. Nitti calcola\'a per il 1919-1920. Volendo trarre un costrutto qualsiasi da queste smentite alle troppo rosee previsioni finanziarie dell' on. Nitti, non si può che dame la giusta parte d~colpa ai sistemi della nostra contab,lit:\ di Stato, che impongono ai Mini– steri del Tesoro di pre\'edere non solo le Spese e le Entrate dcli' esercizi\l prossimo - o già in corso - ma quelle altresi dei due esercizi successivi; sistemi che possono andare bene per i tempi di pace. ma che non possono es– sere applicati ai tempi di guerra senza l'ob– bligo di una larga indulgenza vers4> i :\linistri che in buona fede possono sbagliare. « Errare humanum est! » Perciò l'on. Nitti, che è uomo anche lui e, per giunta, « uomo di spirito», una qualit..\ questa che gli devono riconoscere gli stessi più convinti avversari dei suoi metodi politici e finanziari, non se la può avere a male, se per una volta tanto ci siamo permesso di ricordare e documentare gli er– rori abbastanza cospicui delle sue previsioni finanziarie. Vi ò però in que.sti errori - ce lo consenta I' on. Nitti - qualche co-sa che non i.i può mettere totalmente sul conto della lunghezza delledi-;cus:-.1oniinconcludtnti della Conferenza per la pace e sull'obbligo impostoclall,1 no:,,tra legge di contabilità di pre,•edere lo impreve– dibile L' on. Nitti non può negare che quando, poco tempo dopo la sua esposizione finanziaria, ~i distaccò dal Gabinetto Orlando, dando le sue dimissioni da Ministro ciel Tesoro, preci– samente il 7 gennaio 1q19, una delle ragioni che e~li dava - o la-.ciava dare volentieri - di quel suo atto, era appunto che egli non era abbastanza as::;econdato dai suoi Collrghi di gO\•erno nel !->UO proJ;rramma di rapida smobi– litazione di tutti gli organi di guerra e d1 co– raggio-;e e radicali economie militari. Orbene, è lecito di chiedere ali' on. Nitti che cosa ha egli fatto praticamente per !t\'Oi– gere sino alle logiche con:,eguenze quel MIO programma di smobilitazione e di economie militari, dopo che egli l: Presidente del Con– siglio, dal 23 giugno 1919. 11 Ministro della guerra si è dato il merito alquanto ingenuamente al Senato di 3\'ere ri• dotto a tCJO gli ufficiali generali, che erano diventati 400 durante la guerra. Forse, 400 generali erano anche troppi in tempo di guerra, con :25 classi sotto le armi. Ma 196 sono di gran lunga più troppi ora. che siamo tornati in tempi d1 pace; e sarà molto difficile occu– parli decentemente, pure elevando i Corpi di esercito a 15, come l'on . .Kitti ha consentito di fare, rimangiandosi la politica di rapida smobilitaz.ione, per la quale se n'era andato da Ministro del Tesoro nel Gabinetto dell'on. Orlimdo. Sia pure che, mentre gli altri paesi non di– sannano, l'Italia non puo disarmare. Ciò non toglie però che la grandi .... ima maggioranza non vuole più a nessun costo sentir parlare di altre guerre: e il pac'iC è pronto a soste– nere con tutte le sue energie quel Go\•emo, il quale sappia insistere perchè la .L,ga delle Na:,om non r~ti una beffa diplomatica nel trattato di pace, ma funzioni sul scrio, imp<J. nendo ed assicurando il disarmo non solo dei paesi vinti 1 ma anche di quelli vincitori. Ora. I' on. Nitti sa bcn~~imo c-he 1 per svol– gere e propugnare questa politica di pace e di .disarmo, il Go\erno italiano non sarà per nulla accreditato per il fatto di avere aumentato a 15 i Corpi di esercito, e ciò all'unico scopo di mantenere in ser\'izio effettivo permanente il maggiore numero di g:!nerali e di ufficiali superiori adesso perfettamente inutili, con tutti i loro costosi ed ingombranti annessi e con- nessi! I .\ozi, non vi era e non vi è alcuna utilità di conservare i 12 Corpi cli esercito, che esi- ste\'ano prima della guerra, e che posson be· nissimo ora es,ere ridotti a no\e, e forse an– che a meno. Si diano hllte le indennità e tutte le pen– sioni, che possone essere giuste, agli ahi mi– litari mandati alle loro case in onorato riposo; ma non si ricominci a fare, ora che la guerra è finita e che la politica del Governo <leve mirare sopratutto ad evitare il pericolo e le occhioni di altre guerre, la vecchia e nefasta politica giolittiana del grande esercito, che esiste\•a soltanto sulla carta e nelle imposta– zioni del Bilancio. ad esclusivo profitto degli alti ufficiali politicanti e dei fornitori militari! EDOARDO GtREITI. Note parlamentari I decreti legge. Alla vigilia della riunione della nuova Ca– mera, il Go\'emo ha ro"esciato sul paese per decreto-legge un cosi detto nuovo ordinamento dell'esercito: nel quale i corpi d'armata sono portati da 12 a 15; la gioventù è incatenata alla fenua, non sappiamo ancora bene se di otto mesi o cli un anno; sono religiosamente CQnSCr\'ati,anche in tempo di pace, i tribu– nali, con rispetto parlando, militari; si eleva sull'esercito un catafalco di nuovi alti comandi e relativi stati maggiori e automobili e graf. fiacarte; e le promozioni al nuovi più ahi gradi sono state già fatte; e il decreto--legge comincia già ad essere attuato in tutte le sue parti, prima che la Camera lo abbia discusso ed ap• pro\'ato; in modo che, se e quando i deputati saranno chiamati a trattare que.•Ha materia, si tro,•eranno di fronte a un fatto compiuto, che volendo, non potrebbero disfare senza gravi difficoltà. Insieme col nuovo ordinamento dell'eser– cito, il Governo, alla vigilia della riunione della nuova Camera, ha )andato per decreto– legge anche i nuovi provvedimenti tributari: e anche questi cominciano ad e~re applicati e... modificati prima che la Camera li abbia di– scu<;si ed approvati. Sempre per decreto.legge è stata introdotta l'assicurazione contro la disoccupazione; cosi come per decretu•legge fu creato un si~tema di pensioni alla vecchiaia, congegnat'> il modo da escludere praticamente dalla possibilità di mufruire del diritto alla 1>ensione buona parte del proletariato agricolo e dcli' artigianato, e le doni1e impiegate nel lavoro casalingo, spe– cialmente del iiezzogiomo d'ltalia e delle isole. Questi decreti legge, che la Corte dei Conti regbtra con riserva, - perchè non sono auto– rizuli dalla legge dei pieni poteri conce&;i al go\'crno per la guerra - son.> centinaia e centinaia. Nel quadrime ... tre febbraio.maggio 1919 furono circa 250; e riempiono un volume di 840 pagine degli atti parlamentari. E la macchi– na ha c1,ntinuato e continua senza Interruzione. Frattanto i deputati fanno discussioni come quella sul discorso della Corona, o come quella sull'esercizio prov\'isorio · cioC parlano de 0111- 111/,usrebus ti Je 9uìlmsdam abis,- gli oratori si ::,us~eguono, dissertando cia~uno dì quel che gli salta in testa, senza nessuna coordinazione fra chi lo procede e chi lo segue. Tutti gli argomenti vengono disordinatamente toccati, e se et si consente il termine - deflorati, senza che nessuna questione sia sistematicamente discussa, senza che nes:,,un gruppo politico sia me~ di fronte alla responsabilità concreta di accettare o di re:,pingere un determinato prov• ,edimento di interesse generale. Si \'0t..1nomagari tumultuariamente e senza nessuna seria discussione, massime gravissime come quella della socializzazione delle fabbri– che e della confisca delle terre cosidette in– colte. I deputati sono capaci di affrontare, in interrogazioni di cinque minuti, argomenti for– midabili, come la crisi delle ;1birnzioni e lo spezzamento del latifondo. E intanto il torchio dei decreti-legge continua a funzionare a pieno. Cioè le leggi sono fatte, non dalla Camera, ma dall'alta burocrazia romana: quell'alta burocrazia romana, il cui programma di domi– na1.ìone univerllale, colla bandiera rlella C(·o– nomia associata, è stato presentato alla Ca– mera dall' on. Giuffrida. Viceversa gli elettori - gente ingenua pro• \·inclale, che ignora i segreti del :-.antuario - credono che le leggi le facciano i deputati; dinanzi a loro, i responsabili di quelle leggi tormentose, contraddittorie, capricciose, Inique, ~tolte, sono i deputati. E quel che più conta - i deputati ne bOno responsabili anche di fronte alla loro cos,•ienza, se vengono meno al dovere di e!(igere il ritorno alle condl1.ioni nor– mali del lavoro parlamentare. Per la tariffa doganale questo ritorno è stato già ottenuto. E bene ha fatto la Giunta del Bilancio a ridurre l'esercizio provvisorio a tre mesi, e a provocare dal governo la pro– mes.;a che entro questi tre mesi la Camerà sariL chiamata a di!icuterc i bilanci regolari. Ma questo non basta. Jlisogna rhe la Camera ri– fiuti senza limiti di sorta questa funzione di giustizia e di coperchio parlamentare della pen• tola burocratica, a cui sarebbe ridotta, se non fosse smobilitata del tutto e subito la fabbrit•a dei decreti-legge. La Camera deve esigere che il Governo assuma I' impegno di fare discutere, senza ri– tardo I più importanti decreti-legge, come quelli sull' ordinamento dcli' esercito, sul prov– vedimenti tributari, itulle pensioni alla \'echiaia, il decreto Vi.socchi sulle terre incolte; e frat– tanto non ne fa(1cla più nessun altro. Bisogna. esigere che il Governo presenti in tempo i bilanci e i progetti di legge, e non li scariC'hi tutti insieme, nel maggio e nel giugno, quando la canicola .!li avvicina, e tutti sentono la smania di la!JClare Roma, e bilanci e leggi si approvano a vapore senza neanche averli letti. Inwmma bisogna volere che il Governo - chiunque es.so sia - e sopratutto la Presi– denza della Camera che ha questo fra i massimi suoi do\'eri - guidino la Camera a lavorare sul serio, e la conducano fuori al più presto dalla fase del comizi elettorali e delle con• ferenze di propaganda, in cui ò &lato perduto tutto il mese di dicembre. L'UNITÀ.

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