L'Unità - anno VIII - n.42 - 16 ottobre 191900

• problemi della vita itaÌiana Direttore: GAETANO SALVEM/NI .,. Direzionee Amministrazione:Firenze, Via S. Zanobi, n. 64 ,r, Abbonamentoordinarioannuo L. 10, semestrale L. 5.25 per il Regno; Annuo per l'estero L. 15 .,. Sostenitoreannuo L. 30, semestrale L. 15 .,. Un numeroseparatoce11t. 20 .,. Si pubblica Il Sabato a ROMA e a FIRENZE.,, C. C. conla posta. Anno VII[ -"' N. 42 -"' 16 Ottobre 1919 SOMMARlO: Blocco rnuionale, G. L. - L'assia1r<W°qne contro l'im-a/idltà e la 'Vt'ccl,i'aia, F. ANDREANI, - Il Gm..-er110 lmr-uralico, Jò. G. VITALE. - La JNI ,Ca italia,w 11el/e terre rtdmU: L'o11. Crtdaro cd il clukali,1110 frmtino, TIUDE~Trsus. - Un contadi'n4. - Non se n'era aaorto. - Il prohkma d,Ifolio, S. AZZOLLI!H, - La lldrra ço11tùmal - li prc::o del lil>ri, E. FABIETrJ. - Yif/orio Vnsdo non uiltr. - Il caso Va.silice,. Blocco nazionale Da pane nazionalista si moltiplicano in questj giorni le sollecitazioni per la ricostitu• ùonc del blocco di tutte le forze interventiste, dall'estrema destra all'estrema sinistra, per opporre un'efficace difosa all'assalto elettorale dei socialisti, dei clericali e di tutto il disfat– tismo glolittlano. Contro i partiti estremi an– tinazionali, che avrebbero e ricambierebbero l'appoggio c!el Ministero e della falange gio– Jittiana, do\lrebbe risorgere, come necessaria reazione, il fascio nazionale per la difesa della vittoria. Al nuovo invito che ha trovato adesione in parecchie città, noi - e con noi quanti han creduto alla necessità dcli' intervento per alti motivi di giustizia e con idealità schieltamente democ,'atichc - non possiamo opporre che un nuo, o e più reciso rifiuto. Contro Giolitti e contro il giolittismo, 1>i :immanti ~ del colore nero o del rosso più acceso, noi resteremo sempre gli avversari più irriducibili. Di fronte al à'linlstero Nitti ci siamo sentiti spint:, fin dai suoi primi passi, alla cri– tica più diffidente, ma per ragioni che solo in minima parte coincidono con quelle dei na– zionalis· i. Possiamo infatti accordarci con essi nel rimproverare all'attuale Presidente del Con– siglio di essere l' crede cd il continuatore della politica glolittiana e di aver dimostrato una aca.na aenaibllità per i problemi nazionali di carattere più alto ed ideale; ma siamo certi di non aver mai il loro consenso nella nostra opposizione al ministero, in quanto esso è l'e• sponcnte del grande affarismo ·e parassitismo industriale e bancario, cli cui i nazionalisti stessi in primissima linea sono i protetti ed i protettori; mentre essi non potranno mai tro– -varct al loro fianco nell'opposizione al lfinJ– stero, quando questo tenta di resistere alle pretese cd ai pronunciamenti del militarismo o si sforza di richiamare alla visione della reahi l'opinione pubblica traviata da un'as• s11rda propaganda sciovinistica. Ma fossimo anche totalmente concordi nei motivi dell'opposilione ali' attuale ministero, non sarebbe questa una ragione sufficiente per aderire al \'icni meco del nazionalisti. Le ele• zioni non si fanno - specie in un momento terribilmente critico come l'attuale - per ab-– bauerc o per rafforzare un ministero, ma per scegliere un indirizzo politico che può decidere delle sorti della nazione per un lungo periodo. Nel giudizio su tale indirizzo nessun par– tito, più del nazionalista, è lontano dalle no– stre idee e dai nostri sentimenti. Nel campo economico essi sono per il protezionismo e per l'inter\'cnzionismo statale spinto agli estremi; nel campo sociale essi sono i genuini rappre• scntanti del piò tenace conservatorismo padro• nale ed i più fieri avversari della lotta di classe e di tutto Il movimento operaio; nella politica interna essi han fatto opera sistematica di esau– torazione del Parlamento e di denigrazione d! ogni regime democratico; ma soprattutto nella politica estera essi sono la plò assoluta negazione di quello che fonna la parte più sostanziale del nostro comune patrimonio d'idee. I nazionalisti, che oggi ci invitano a lot– tare al loro lianco, son quelli stessi che in dicembre fischiavano Leonida Bissolati, che per quattro il.noi han condotto la l.i.mpa&na più scalmanata per la rh'endìcazione di tutta la costa orient.tle dell'Addatico del Qua.mero .J Canale di Corfù ed hanno fatto una \·era caccia all'uomo contro quei nostri amici, che ~i erano pcrmc~i cli addhare l'assurdità ed i perkoU <li Ul"a t,:!c c.ampagr.a e la necessità di trovare, prima che finisse la guerra, una via d'accordo coi nostri vicini dell'altra spon– L'assicurazione àa dell'Adrlatlco. Accettare nuovamente un'alleanza con un tale partito significherebbe condannarsi a su- • cotu.ro l'invalidità e la vecchiaia bire ancora una volta il ricatto, per cui ad ' ~e ,.; vop:liono du.re le peo~loni a essi sarebbe lecito di continuare senza a!cun ~~ 1 1':tC:;:' 1 :.;~ "~:ota •!~ 1 8,d~~:;_ lra,-Jcatura uni:ninietratt,·a ..•. ritegno la propaganda per il distacco dagli .. UH1tà, itj dicembre 1'U3. attuali :11leatl, per le più assurde e sconfinate /La legrtt,~r t••~icurazionc obbligatoria pretese territoriali, per una politica di ripicchi, (dei lav01"9"i contro l'invalidità e la vecchiaia di prepotenze e di colpi di mano, mentre a ( è s~ta~ipitufto lmprO\visata, per lo scopo noi spettercbUe la funzione degli osservatori poli.-,,m"Sledialo di tacitare gli operai delle compiacenti e silenziosi, o tutt'al più la ma- h~d~~-IJOn ~1:ho <.li allargare gli org gra soddisfadonc della critica a quattr' occhi, n1c1 ~ocnu.a,. con la certezza di essere subito denunciati ~• dll:lavoratori invalidi e vecchi come nemici e traditori della patria tutte le è ~ - ib &econda linea, di fronte alla volte che, stanchi di un silen1.i<Jcolposo, ci pre~e di ueare una mastodomica decidessimo a portare in pubblico le nostre sch~..,ròn~onari. Questa legge si può de- critichc. finini-Ja ~ grande cuccagna b~1rocratica che :\fa que~to nuO\'Osacrificio delle nostre idee si p&iaf\-ideare. Ogni alto burocratico può dovremmo farlo, secondo lo o, JMrla difesa tu/- av*"fo,. Cl>sa. il posto e lo stipendio che de- /a viìloria-' 1>iddréi non solo, rn,t poichè qu~to inverosi- E anche questa una delle tnnte frasi fatte mi.. 9"ganismo burocratico do, rebbe pigliare che si ripetono da dicci mesi, ma di cui non altr,tlÌlltt organismi analoghi per ciascuna pro- riusciamo a comprendere il significato, di cui, vJJcia,,fe consegue che ogni commendatore tutt'al più, lo comprendiamo in un senso sol- romnq potrà sistemare i suoi figli, i figli dei tanto, che non è certo favorevole ai naziona- supi flil'i, i nepoti, l'amante _ dattilografa, i listi. DifenJcrc la vittoria non può avere logi- fi~l tft.&ei, e co-,i via, fino alle più remote camente altro senso che quello di mantenere parentele e affinità. vivo nel popolo il senso della vittoria, che lo sottragga da quel sentimento di malcontento e d'Irrequietudine e da quella avidità di muta– menti violenti, che accompagnano generalmente I popoli sconfitti, e rav\livi hwece in lui quella fiducia nelle proprie forze e nella propria su• periorità, che lo spinga a nuove conquiste nelle attività di pace. Ma questo senso della vittoria chi ha contribuito di più a distruggerlo nel nostrv popolo non sono stati i socialisti, ma i nazionalisti stessi, che dal no,·embre in poi hanno con ogni mezzo scavato un abi!SOsem– pre più profondo fra le aspirazioni nazionali e ciò che era logicamente possibile di ottenere, ed hanno diffuso dovunque la sensazione de– moralizzante dell'Inutilità del nostro intervento. Parlare dopo tutto ciò di difesa della vit– ,orla, soltanto perchè i socialisti, per i loro fini chiaramente confossati approfittano del• l'inchiesta su Caporetlo, ci sembra dunque un pun,l pretesto, destinato a coprire una bella e buona specula1.ione di partito. Noi sappiamo benissimo che la solidarietà, a cui oggi nuovamente d invitano i nazionali– sti, ci è rinfacc ata anche dalla ri\la opposta, dai socialisti ufficiali per cui la nostra prima adesione alla nece,tità dcli' intervento implica la respcMabilità piena ed illimitata in tutte le conseguenze della politica di guerra, e non vi è differenza alcuna fra il nazionalista hnperia• lista cd il più quarchero degli interventisti de– mocratici. Nè purtroppo questo giudizio sommario del socialismo ufficiale appare del tutto ingiustifi– cato, quando si guardi al precipizio di tanti repubblicani, riformisti e sindacalisti, trascinati rapidamente e innavvertitamente sulla via del• l'imperialismo militarista più acceso. Ma per conto nostro, nè volontariaments, né forzatamente ci lasceremo coinvolgere in una solidarietà. Contro la stc~sa e,idenza dei fatti, che vengono in questi m~i, noi seguitiamo aspe– arc che i rapporti fra popoli civili possano finire per c~erc dominati dall'idea di giustizia, e non soltanto dal concetto di forza. Questa che per quattr' anni è stata la bandiera e la fiaccola delle potenze dell'Intesa, seguita ad essere oggi la nostra fede, e per essa noi sia– mo dispo~ti a restare anche soli e ad e,sporci a tutte :e 'iCCnlittc elettorali. G. L. o Il nuovo privilegio. L'art. t del decreto legge 21 aprile r919, es~cnde l'a.Ssicurazlonc alle persone di ambo i sessi, che hanno compiuta l'età di J5 anni e uon superata quella di 65 anni, e che pre– stano l'opera loro alle dipendenze di altri, nelle seguenti qualità : «<:10 - Operai, garzoni, apprendisti, in– « .servienti, assistenti, comme~i, sorveglianti e « impiegati delle indu.stric, dei commerci, del– « l'agricoltura, comprese la caccia e la pesca, « dei pubblici servizi e delle professioni libe– « rati, compresi I maestri cd istitutori privati, « e coloro che lavorano a domicilio per conto e di altri; 2° - Domestici e peni;..Jneaddette « sotto qualsiasi der.ominazione ai servizi pri• « vati. Fra le persone contemplate nel n. J e del pre,ente articolo sono compresi i mez... « zadri e gli affitt\1ari che prestano abi– • tualruentc opera manuale nelle ri,pctti\le « aziende *· La legge, se avesse voluto avere un cMat– tcre profondamente democratico, dO\'C\la assi– stere tutte le categorie dcll,t nazione, che aves– sero un reddito inferiore ad una data cifra per es. 36oo lire annue; dO\'eva essere una vera legge di assistcn1.a 11a::i'onole degli invalidi e del vecchi. Essa invece esclude senz'ahro dalla pensione categorie proletari<", che hanno gli stessi diritti delle altre ad essere assistite; e altr;e categorie ne escluderà per le ,•olutc re– ticenze di questo primo articolo, che gh im– prenditori hanno tutto gP interesse d1 inter– pretare nel modo più restrittivo. Essendo stato, Infatti, preso a b~e del di– ritto a peMsionc il concetto della 1/ipmdmza, che per t contadini deve essere abituale, dalla rispclli\la azknda, ne deriva che tutto il brac• ciantato agricolo meridionale, che non dipende in modo abituale da nessuna a1ienda 1 è esclu!o dai benefid della lcoge. Tutte le correnti mi– gratorie interne di lavoratori, circa meuo mi– lione, non usufruiranno della legge. Oltre questi, i pic•oli proprietari, tutti CO· loro che la.\lorano senza un rapporto di im– piego e un contratto di lavoro, i piccoli ar– tigiani. i piccoli indu!triali e commercianti sono e-,du)i dalla legge. Parimenti esclusi :,Ono i lavoratori indipendenti e le categorie imprccbe e nwncro-,c fÌ1C vivono parllcolar- mente nelle grandi città, agli ultimi gradi della M:.ila s,)ciale, che appartengono al pro– letariato pili umile, n~l quale alligna spesso la \'et.i miseria, e sono particolarmente nume– rose nelle grandi città dcli' Italia meridionale: i facchini, i lustrascarpe, giornalai e venditori ambulanti, piccoli mediatori, scaricatori avv1:n– tizi dei porti: gente umile, ma che ha diri1to ad avere gli stessi benefici di ogni altra ca• tegoria. È una grande, infame ingiustizia sociale, che ha il suo prestigio nel rifiuto della pen– sione a tutte le donne, che fanno lavoro a domicilio, e non sono nè operale industriali, nè impiegate, nè mezzadre ! L'organizzazione finanziaria. La pensione è formata dai contributi de– gli operai, dei datori di lavoro e dello Stato. Gli assicurati hanno diritto alla pensione per invalidità dopo che hanno ,·ersato per cinque anni i contributi, alla pensione per la vecchiaia dopo che hanno versato per dicci anni i çon• tributi. I contributi sono quindicinali, metà a ca• rlco degli Imprenditori, metà a carico degli operai ; \lariano da una lira per i salari fino a due lire, ad un massimo di sei lire per i salari oltre le 10 lire. Lo Stato contribuisce con un contributo annuo di lire 100. La misura delle pensioni è proporzionata al sal..uio e agli anni di lavoro, che vanno da un minimo di cinque ad un massimo di oltre i quaranta. La pensione varia da un terzo del salario alla metà· verso i 20 anni di lavoro; e si spinge fino ali' intero salario nei rari casi di oltre 40 anni <li contribuzione. Nel caso n cui un a~icurato muoia p1ima di aver liquidato la pcnjlone, sarà corrisposto un assegno mensile di lire 50 per sei mesi alla vedova, o al figli minori di 15 anni. [ contributi sono risco1111i per mezzo di marche quindicinali da applicarsi sopra tcs• sere personali intest"tc a rlascun assicu~ato. A questo sistema del triplice contributo, dell'operaio, dell'imprenditore, dello Stato, è oggi da sost:tuirsi il più moderno e spedito si• sterna, adottato con successo dalla legislatione inglese, del contributo unico. AdottanJo, infatti, il sistema Jel triplice con• tributo, ne dcri\la - u la lttte si vuole daVZNro applùan a lutli - che tutte le classi produt– trici della r.azione, o sotto VCiltC di lavoralori, o sotto ve~ne di imprenditori, pagherebbero una nuova impo'ita speciale per \I invalidit3 e la vecchiaia. Cioè occorre organinare questa nuo\la im– posta speciale, creando tut1a una nuova spe– ciale burocrazia, con una sp~clale nuova mac– china Ji rlscvs:tlonc. Non sarebbe molto più semplice, rapido, sicuro, servirsi della macchina burocratica spe– cializzata già esistente per la riscossione delle vecchie imposte, ~r applicare una 90\/rimposta per l'assicurazione invalidità e vecchiaia? Tale sovrimp<hta !i.iestenderebbe non solo - come l.t imposta :,pedale - ai lavoratori che be– neficano dell'assicurazione e agli imprenditori, ma a tutte le classi abbicn:i <lella na:.ione: cioè contribuirebbero alla :i.pc -,a anche i renlitrs e le classi dei professionisti plò abbienti, e degl'impiegatt con reddito superiore a quello che , qrchbe diritto all'a,.-,kn:-azione. ..

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