L'Unità - anno VIII - n.24 - 14 giugno 1919

problemi della vita italiana Direttore: GAETANO SALVEMINI ;t Direzione e Amministrazione: Firenze, Via S. Zanobi, 11. 64->' Abbonamento ordinario annuo l. IO, semestrale L. 5.25 per il Regna; Annuo per l'estero l. 15 ;t Sostenitore a1111uo L. 30, semestrale L. 15 ;t Un numero separato ceci. 20 ;t Si pubblica il Sabato a ROMA e a FIRENZE.,, C. C. con la posla. Anno VII[ ..ic N. 24 <M 14 Giugno 1919 ,OMMARIO: lo ,chiavo battuto. I problemi della Venezia Giulia, ALDO OBERD0RPER, - / corsi d' integra2iont, UNO STUDENTB. - Il Governo burocratico. - Cronaca della lega. Lo schiavo battuto l'on. Orlando, dunque, vuol fare le elezioni il Z1 luglio. Con ancora due mi– lioni di uomini sollo le armi. E mentre i contadini saranno, in alcune regioni, im– pegnali nà lavori della mielilura. E, naturalmente, le elezioni sarebbero fatte col collegio uninominale. Pere/tè /'Epoca, giomale quasi ufficioso del/' 011. Orlando, conli11uaa ripetere che 11011 ci sarebbe lempo di disculere una nuova legge elettorale. Nel marzo non c'era tempo: e la Camera è rimasta chiusa per quallro mesi, in cui si sarebbero polute discutere quattro riforme e/el/orali. E oggi c'i meuo tempo che mai: pere/tè i deputali non potrebbero rimanere a Roma un paio di se/limane durante il luglio. Da quando è i11comi11ciala la guerra, ; deputali si beccano le i11de1111ilà senza neanche fare le viste di riunirsi, come facevano prima della guerra, ad approvar leggi a vapore; e di meritarsi almeno in articulo mortis il loro salario, rimanendo a Roma per qualche settimana, pare che 11011 abbiano voglia. La verilà vera è che /'on. Orlando 11011 osa mel/Prsi contro a/1'011. Gioii/ti, che spera di riafferrare il potere subilo dopo /e elezioni, grazie al ritorno alla Camera di tu/li i vecchi figuri a/lraverso il vecchio slampo del collegio uninominale. E afjin– chè quesla nuova lrufja elellorale riesca con minori difjicollà, le elezioni si debbono fare men/re sono sotto le armi e privi di voto dieci11e di migliaia di ufficiali e milioni di soldati, tu/la la gioven/ù. l'on. Orlando è lo schiavo ballu/o de/l'on. Sonnino nella polilica estera, e dell'on. Gioii/li nella politica interna. Se in /lalia ci fossero parli/i, 11011 di– ciamo rivoluzionari,ma semplicemente di opposizione, quesliparli/i dovrebberorispon– dere alla provocazione Kiolilliana procla– mando l'astensione e/ellorale e sabotando le elezioni in modo che la nuova Camera ne uscisse profondamente discreditata, con deputati e/elfi da poche migliaia di elettori, incapaci di qualunque serio lavoro, cos/relli a votare al pi,i presto la riforma e/e/forale e andarsene via. Ma in /lalia 11011 ci sono partiti di oppo– sizione rnl serio. I socialisli ufficiali sono troppo interessali nelle elezioni per astenersene; la rivoluzione a parole, si, in a/lesa della repubblica soviellisla: ma frattanto, se 11011ci fossero nella Camera deputati socialisti, dove trovereb– bero le cooperative gli agenti indispensabili per minacciare il Governo e ollenere gli ap– palti? E i repubblicani son pochi: e anche per essi, q,iando si arriva ai deputati, sono dolori. E i radicali, salvo pochi depu– tati valentuomi, sono... quel che sono. E i rifarmisli, salvo la persona di Bisso/ali, sono sasi anche al di sollo dei radicali. E i clericali sono una menzogna, cominciando dal titolo rimesso a nuovo. Badi, però, /'011. Orlando che fuori della Camera e fuori dei partili organizzati c'è una folla indistinta e inquieta, di cui sarebbe bene preoccuparsi un poco. I problemi della Venezia Giulia T,a tiramiia dello spazio oi consc11tesola– mente ora di pubblicare la ,·clazione presen· tata eia Aldo Oberdo,-Je,· al oon•egno di li'i;.tmze su,i problemi della VCllezia.Giulia. Finora il p,·oblcma.inter11azio11alc l1ella fro11,. tiern,ha assorbita tutta l'nttcnzio,ic del paese: d st,,to un gra,i male, ma la jJOlititUi, del ·nostro Oovenio lo ha ,·eso necessario.Oggi ohe la frontiera sta per essers, bc11eo male, sistemata, dovrebb'essere gi11,ntci l'oni <li 1,ren– derc in esame con se1·ietà, i problemi ,lei/a amminiilfrazione interna della 1iuova teua italiana. I problemi della Venezia Giulia poS· sono di vidcrsi in quattro {!ruppi: politici, scolusti(•i, :unministrativi, economici. Nell'esame di <ineRti:irgomenti, bisogna. non cadere nell'errore in cui cndono oggi ta.nl ·i, redenti e non redenU, i quali, stn– dinndo lo istituzioni dclln. ,~ecf•liia Ausfria. defu11ta, ma non ancora.ben mortn, finiscono per tro,·nrc elio tatto vi crn h111tobello, tanto perfetto, che proprio ,•iene fatto di domandare loro: « Se tutto, in Austria, amlavn tanto bene, perchè vi siete dati tanto da faro per ammazznrlaf » Ma, con– verrà nnc·he badare n. non clistrnggcro quanto di buono, noi ,nri e:tmpi, l'Austria, f'i ha lnscinto: a. non J)C'r111elle1·(' le invn,· dewz<'dC'lla.nostra burocrazia, che g-i:\vie,; tent:rndo, e per CJli:tlcho pic·cola parte &ò rius('ila, di nttrarre verso il gra11 <'entro unic-o nncho le nuo, e cstr<'mo pro,·incio cl' rtalia; a socldisforo quel desiderio d'au– tonomia a,mnlinistrati,~a che i redenti scn– to110 profondissimo o clic, ~o deriva in pnl'lo da 1111 conservatorismo, c•licnon pos– siamo approntrc, e eia 11n11, difliclcnza verso lo istituzioni ilalinuc. C'lie 11011 sappiamo biasimare, iu grnn purtc sor~o tlnlla. eo– Sticnza che sarebbe una ,..,cm infamia sra– dicare il vecchio e buono per piantani il nuo,·o ... più malato e più fradicio del vecchio. M pnssiamo, scuz 1 nitro, nll' esame dei sing-oli puuti. I problemi politici. Politicamente, il proLlemn. centrale per i triestini è quello dei ru1)porti con gli slavi; molto più gra.,,o che non sia per i trentini qnello dei r:1pporti (•on i tedeschi; perthè i tedeschi dell'Alto AdiA"esono di– visi dagli italiani abbasto111.n. nett:tmcnte p("'rchè una. snggiit. politica, possa evitare conflitti cd irredentismi nuovi; mentre gli slrn~i sono in molta parto della, regionecosl · misti ag-li italiani dn rc11dcro estrema.• mente diflicile, data soprn tutto la. rabbia. nnzionnlista degli uni o degli altri, una pacifica "011,·i,·cnza. Non so quello che stin. sue<•edcnclo nel- 1' .Alto Adige, ma è certo clJcdalle provi nei e della Giulia, e spccinlmcnt(' da Trieste, c'è nn'cmigrnzione fortissima. di sloveni, che pnssano con armi e bng-ng-li nella Jugosla– via. Ciò fa gongolare i nazio11nlisti trie– stini. felicissimi di veder fuori di casa loro i « porcbi dc s 1 ciavi », rnc11tro dovrebbe rcmlcrli, come rende noi, preo,·cupati delle ripercussioni che il fatto avr:\ sulla ,~ita economica della cittù. Se n"è andata, cosi, parto del proletariato del porto e delle ferrovie, pnrle dclln borghesia intcl• lettunle: o sono partiti pieni t.l'odio in cuore, pieni <l'un odio che noi dobbiamo tentare d'estinguere, io essi e in coloro che ~ sono rimnst-i. con una voiiÙca, inflessibile nell'esigere, nm giusta flno allo scrupolo nel concedere. Occorre cileni nostri nuovi concittadini slavi - che llCII' interno e sulla costa orien– tale dell'Istria. sono la. maggioranza stra.– grnnclc, e nella Unrniola sono la. totalib\ dcJla, popolazione ...1... l'rtn.lia riconosta. pcr– fctt:-. uguaglin.nza di diritti con gli nitri cittadini d' ltnlia, e primo fra tutti quello di usa.rf' , nnche nei rapporti con Pnul"orit:\ centrale, la loro lingua nazio11nlc: occorre che iuse{('ni loro ad amaro il nuovo Stato, elci cui nesso !-lono entrati a. far purte, come 1111 8imbolo di giustiziu e di equità: di quella giustizia, soprattutto nel rieono– scimento <lei diritti nazionali, che I' Au• stri:-. i::a.pen-. ben simulare, spccial111cnto quando le premeva. - com' crn riel caso degli sh-.vi meridionali - di 11izz1lro 1111:1r nnziono contro l'altra.« Essel'O pitÌ re– trivi e meno liberali delP.t\ui;;lria», ecco l'enorme errore che noi potremmo eom– mctlere! B il Oo,·erno dovrll mettere ogni impc,:rno ncll'c,·itnrlo, non nscoltando lo camnrillc nazionaliste loC'ali, nnzi nfl'ron– taudo cornggiosamcntc ognuna di esse, nell'interesse di tutti. Bil'iOg11a f'rnntft.mcnte ammctlerc l'uso r-·cl"llo ~lo,·t•no e del SC'rbo-c•ronlo nei pub– ùliC'i uflì<·i e nelle relnzioni col Governo centrale e it1 triùunale: ùisoi(nn rispettare tutte le istituzioni locali che 11011 sicno a.ntitnliano o specifiC'arnente nustriache. I'cr lo scuole, per i pubblici impicglii, urge creare inReg11anti e funzionari, et e pos– seggnno ug-unlmente bc110 lo due lingue: • crcnrli » 1 perchò sono UIH\. pinntu, che 11l– lign11poco, finora. nelle terre redente, <10, 7 0 gl' italiani sanno poco o punto lo sloveno o il croato: <<urge», se 11011 vogliamo che tntti i puLblici uflìci sicno co1>crt.i dngli slavi, che posseggono ugua.lmcnto bono la, loro lingun, e la nostra. Orn, uno sgunrclo r:q>idissimo alln, po– litica dei pnrtiti. Nel rrrcntin@, tra ita– lia,ni di vnrir-. fede politi('a, c'ò og,:d per– fetta. unione, o quasi: la loro stretta com– pagine, in difesa degli interessi locali, che lm un po' il carattere fl'nnn. coali– zione, non può che ispirare rispetto: ap– pena qualrhe voce discordnntt.•: una note– vole prC\·alcnza degli clementi clericali, che hanno tro,·nto nel go,,ernatorc m il itnro Pccori-Giraldi In- persona. cho ci ,·olcva. Si sente parlare di 1>crsistento nustriacnn~ tisrno: la cosa, è possibile. è prolmbile, Speriamo soltanto non sh\ grave; certo il Oo, 1 erno nQn hi-. fatto null;-i, sinora, per (Vlrc il senso della forza, dcli' energia, della. fnltivit:\ del nuo,·o S1n.to, o non ò improbabile cho in fondo nl cuore di molti vi,a. ancora il rimpianto ciel ,·occhio re– gime. In tutta la Yenczin, GinJio, al contra.– rio, n.v,,icnc. rispclto alla politica <IC'ipar– titi, questo fenomeno: il partito liùC'rnlc, il partitone che raccoglicn1r le piò opposto tendenze, dalle <·onservatr.ici di destra allo democratic·he costituzionali e un po' anche alle non costituzionali. sotto la ban– diera nnicn dcli' irred<'ntismo, questo par– tito elio per mezzo secolo lm fatto nito e basso nella vita del paese, o sopra t.utto a 'l'ricstc, oggi è in dissoluzione. U.edcnto il paese, gl' irredentisti d'un gioruo si guardano l'un l'altro, e riconoscono che non hnnno piò un solo interesse, nnn. sola. idea, tHH1 sola fede comnni; arrivati alln, mètn. della redenzione, non sanno più orientarsi, non vcc!ono I:,, stracl:t da pren– dere per cntrurc decisamente nella ,•ifa politica, culturale, economicu, dcllll> Na– zione cui, anche por loro opera e volonrn, si sono congiunti. I/Italia reale, quella che noi n,mia1110 nncho con i snoi difetti enormi, quella che noi vogliamo coll'opera nostra rendere pili oncstn, più coruj!gioRa, più cosciente dei suoi doveri, qucsVJtalia. apparo ni rcd< 1 nti tutti, ai trieRt ini spo– cinlmcntc, tanto diversa dnll' Ha.Iin. cho s'erano fog!{inta nella loro retorico, ch 1 cssi non hanno il corag-gio d'affrontare In. ,·c– rit,\1 <l'imperniare sn di essn la loro nuon1r politica, di entrare francamentt•, magnri da. critici o da combattenti, nclln vita nnziona.lc . B sl,n11110 in disparte, malcon– tenti dcg-li nitri e di sè, inl!npnci d' ini– ziative pcrsonnli, attendendo tutto dal Govcrno 1 c11c I utto non può faro e che, per dctlnizio11c, non sa. Tntnnto 1 però, in cnusa di (1nesto ,liso– ricntarncnto ,lei libera.li, il paese, che prima della. ~uerrn era am111inistralivu.– mcntc nelle loro rnnni, che nelle loro mimi fu rimesso dnll' antorib\ milit:1ro nll' atto della redcnr,ione, è tra~<•11rn10. sgo, ornalo, disorientn to aneli' esso i J!li sforzi dcll'.Autoril:\ milirarc e dolio vario Opero di propaganda, sforzi non toortli– nn.ti, anzi spesso contrastanti tra loro o magnri :lnla,:?onistici - oh! i 1:onflitJi di compcte11zc Ira. il Governatorato militare di 'l'riest('. o il Sc ~retaria.to civile, o il co1nando dolln :-3a nrnuttn! - si disperdono nelle sabbiC' <htn'ap1-.tia 1 d'un'impotcnzn, a fare, f'hc è unicamente c·onseg11c11za di quel disori(."'11lu,111ento di cui ho fatto con no, mu che a molti potrebbe scmùrarc, e sem– bra infatti, frut.to di rnuh·olcrc, di ostilit:\ nascostn, cli volont:\ cl'una S!)C<·io di rC!>ii– sten1.11, pnssiva nl 11uo,·o regime. Fnlsa ap. purcnz:1. ì\111, t·hc il solo sospetto fi'urm similo infamia possa cadere sul partito che vollo - o f'n il suo unico programma,! - In re,1cnzione delle uostrn torre, dimo– stra qu:u1to in bugso sono eaduti ~li 110• mini che furono gi:\ i padroni della situa– zione. Non molto di più hanno fntlo gli ullri, del resto: 11011 i dcmocrntici - quelli <lei• l'ex dornocrnzia soeinlo irr<·dontn - dio nel Trentino lia11110aderito ,-.I blocco 1111,– zionnle, mc1dro 1-. 'l 1 ricstc, dopo ("'Ssersi cilit:sti pubhlicamcnto s'cl'tlOO o no nn partito, ha11110 flnito per dichiarare che no, e si sono sparsi un po' in tutte lo di– rezioni; non i r(•publ>lif 'n.ni, seri ma, pochi; non i clcri('1di, le cui organizzazioni eco– nomicl1c1 ijpecic nel Friuli, sono irrimo– di:Lbilmcnte diistrnttc; non tutti g-li altri gruppi e gruppetti, c·he la g-uorra hn. sciolto, o hn. formato, c ohe ebbero e non hanno nes~una influenza sulla vila. puuulicn. Solo il prirtito socialista luL resistito alla. dissoluzio110 generale portata dalll\ guerra, dalla qunlc C'Sf'C più COl)lpa.tto o più forte. f'OII un giornale fondMo su basi solidissime, con un esorcHo di Lrcn– tnmila orgnnizznti, con cooi>crntive <li consumo che o,rrivauo qucst'nnno a uu giro di cnpitnli di quasi 40 milioni di corone, con ttua cooperativa edile che si

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