L'Unità - anno VIII - n.7 - 15 febbraio 1919

problemi della vita • italiana Direttore: GAETANO SAL VEMINI JI. Direzione e Ammin.: Firenze, Via S. Zane,bi, n. 64 JA Abbon. ordinario annuo L. IO, semestrale L. 5.25 oer il(Regno; Annuo per l'estero L. 15 JI. Sostenitore annuo L. 30 JI. Un numero separato cent. 20 JA Si pubblica il Sabato a ROMA e a FIRENZE JI. C. C. con la posta. Anno Vlll -" ·N. 7 .M 15 Febbraio 1919 SOMMARIO: Ptr la rapprtstntanza proporzionale, G. B. KLEIN - la proporziona/e in Germania - Ptl conVeino degli "unilari. - Il partito popol11reitaliano, AUGUSTO MONTI - Il Governo burc– cratle.o, G. BIANCHI - lt donnt, i cavalitr, l'armi e le... missioni - 15 mila /elitre - lVitslm e ~aJugoslavia. Per la rap·presentanza pr I porzionale li diritto elettorale puù essere organizzato: 1•) col collegio uninominale; ~ 0 ) col siste1~a dello scrutinio di lista, puro e semplice; 3°) con lo scrutinio di lista a voto limi1ato; 4') con la rappresentanza proporzionale. J. 11 primo sistema è quello, che, dal 1891 in poi, vige in ltalia ininterrottamente. Per esso ogni collegio elegge 1111 deputato. li collegio, nelle sue origini storiche, cioè in Inghilterra, paese classico del regime rap– presentativo e parlamentare, era il borgo, era la contea, unità sociali e amministrative, veramente organiche. Ma, da noi, il collegio è una circo– scrizione del tutto artificiale, per cui un bel giorno fu stabilito che ogni ciquantamila abi– tanti avrebbero a, 1 ut•"> un deputato. Col tempo tale rapporto si è spostato, e oggi esso ,•aria da collegio a collegio, ma il collegic, è rimasto sempre una creazione artificiale. Quato i,istema, del collegio uninominale, ha avuto molti partigiani, nel passato anche in buona fede. Ma oggi, dopo una cosl lunga esperienza, i sostenitori di esso <lifficil~ente J>Ossonopili essere in buona fede; e il grido d'allarme, che alcuni hanno lanciato alle prime av\'isaglie di una possibile riforma elettorale, non è, forse, che il grido di spavento di co- 1,uo i quali t1~mono di non r.ssere più rieletti depntati, se fosse abl.1andonato il collegio uni– nominale. A giustificazione scientifica (a che co~L non si deve prestare la scienza!) del collegio uni– nominale. molti scrittori di diritto pubblico, specialmente in Francia e in Italia, <love non si può dire che il 1>ar\;lmentari,;mo abbia dato le pro,·c migliori, hanno voluto porre il con– ceito della deiJigna7ione di capacità. La rap– presentanza - essi dicono - non è ,una fun– zione; non è neppure un diritto; ma suo fondamento è la designazione di capacità, per cui gli elettori riversano i loro voti sul più capace a rappresentarli, sul più competente, sul migliore; e il collegio uninominale sarebbe, appunto quell;i. cosa, che meglio consente la 41esignazione delle capacità: e dò per gli stretti rapporti di cono:tccnza mdividuale, che corrono tra candidato c<l ~lettoti nel bicchier d'acqua del coilcgio uninominale. Ma dicano tutte le persone equanimi, se, da noi, col collegio uninominale si sia effettivamente ottenuto il risult;;1to del trionfo della capacitù ! Non è molto, ronore\'ole Or– lando, in uno <lei i,uoi discorsi, acctnnando alle nuove esigenze di governo, proclamava la necessità di aflidare i dicasteri, specialmente quelli tecnici, nuovi creati e da creare, ad elementi tecnicamente competenti. E poco dopo chiamava ,,I Ministero del Tesoro e a un im– portante sottosegretariato, un direttore di banca e un ingegnere; ma, per una strana combina– zione, quel sotto~egretario e quel ministro, tecnici e i:ompetenti, non sono deputati! Si. tlircbbc quindi che, tra i deputati eletli col collegio uninominale, il Presidente del Consi– glio non abbia trovato quei dc.)ignati in capa– ci\à, a cui aflìdare certi dicasteri, che richie– tlono provat.1 capacità! Che dire poi di quel che, nel collegio uni– neminalc, avviene del principio proclamato in tutti i trattati di diritto pubblico, che il depu– tato rappresenta l'intera nazione. non il col– legio da cui I! eletto? Anche l'ut. .tz dell0 Statuto dice: « [ deputati rappresentano la nazione in generale •· r-.'la I:\. realtà è che nelle elezioni a collegio uninominale chi è Jel tutt..> assente è 1>recisameote la ~ 11a1.ione in gc.;,1c– ralc •· Con quale altro sistema, infatti. meglio o peggio che col collegio uninominale, si può verificare l'inconveniente gravissimo Jell' in– feudamento del collegio al deputato: infeu– damento a cui fatalmente e necessariamente si arriva attraverso la lotta pro o contro una data persona, e non per le idee, non per la capacità, non per le pa'rticolari competenze, e neanche per la rettitudine politica del can• diclato? fu qnale altro sistema hanno pil1 li• bero Jioco le corruzioni J>iùsfacciate, le tran– sazioni vergognose, la sovrapposizione assoluta dell'interesse locale su quelli dello Stato e, · peggio ancora, la so,•rapposizione degli inte– .rCs!li di singoli individui su quelli dello stesso collegio? Nel sistema uninominale, il suffragio dato dall 'eletto.re al candidato è troppo spesso un contratto; e il voto dato 'dal deputato al Governo i.: il risultato o di un do 11/ des, o di un vero e proprio ricatto. Inoltre, il collegio uninominale è caratte– ri;::z;:1to dal dispotismo della maggioranza. La mctù pit't uno i:omancla e non tran– sige. I sostenitori del co!legio uninominale fanno, a questo proposito, osservare che la de– mocrazia richiede appunto l'imperio della mag– gioranza. Tacciono però essi che nella demo– crazia, se è vero che il potere spetta alla mag– gioranza reale del paese. è vero altrettanto che la maggioranza non può esercitare la sua azione senza il controllo delle minoranze, senza una rappresentanza propor::io11nle di tutti gli altri ele:1.enti ciel corpo elettorale. Del resto, ha-ta riandare col pensiero gli annali parlament.1ri di queste ultime legisla– ture, per acc6rger:ti e convincersi come l'eletto trop1X>SJ>C:tso non rappreiscnti che una maggio– ranza fittizia, apparente, ibricia ed anche falsa. Dati, infatti, i sistemi condotti nlla perfezione dal1'0J1.Giolitti, e dato il collegio uninominale, c!,e p1iì df'gli altri sirlttni si pru/11 alle soprajJa– ::,1011i dd (,'ovrmv, non si è lontani dal vero di– cendo che da molti anni la Camera, in ltalia, !ungi t.lal r:1ppresentare la maggioranza ,•era, onc.)1a, del paese, ne rappre~enta in,·cce la minor,Htza. E Giuseppe 7.an :trdelli, che della facilità di intromissioni del Gvverno nelle ele– zioni, col collegio uninominale, a,·eva fatto il MIO argomento principale 1>ercombattere, nella riforma elettorale del t88z, il collegio unino– minale, Giuseppe Zanarclclli ben conosceva i retroscena elci go\'erni e p.. 1rlava con cognizione cli c.1usa ! In opposiziono al collegio uninominale i,i potrebbe credere che i,tcsse il cosiclctto scrn– tinio di lista puro e ~cmplkc. r n quc:)to sistema, la circ.oscrizione eletto– rale elegge non uno, nta pi1ì dcputa~i, per es. , inquc o ~ci; J,crciù essa i.: pili estesa di quelle che sono stabilite per il collegio uninominnle; e in ciascuna circo-;crizione l'elettore vota, non per un solo candidato, ma per una li!ltadi tanti candidati quanti sonu i deputati che la circo– -,crizione <leve eleggei e. Lo iCrntin:o di li-.u fu introdotto in Italia nel 1882 (tcm1,erato dalla rappresentanza delle minoran7.e, di c..ui 1>.1rlcremo fra poco, in al– cune circo~crizioni più larghe) da esso si spe– ruva la fine delle lotte personali, che sono il flagello e.leicollegio uninominale: l'elettore, si dbse. dO\'tnUo ~ceglicre, non fra due uomini. ma fra due h:stc, presentate da a\\'ersi partiti, rn- Pf l per le ulec amd d1e per gli uomini: e i 1 ..., ..-- a uu,r, -.tJinti :1 organi1.1..ir~1megliv, ad ;1\•erc: programmi ben definiti, a contendersi il fa\'ore popola re ron la propaganda delle idee meglio che con le lotte fra le 1>ersonc. Ma la esperienza non confermò siffatte spe– ranze. E nel r891 lo scrutinio di lista fu abo– lito, e si rimise in vigore il collegio u~ino– minale. Anche in questo sistema, infatti, la maggio- 1anza esercita il suo dominio assoluto. Il di– spotismo della maggioran1.:1, anzi, produce nel r.ollcgio plurinominale incon\'eoienti non mi– nori, e forse anche peggiori, di quelli prodotti nel collegio uninominale. La organizzazione politica più potente sopprime in tutta la cir– ClS<:riiione le org.mizzazioni pili deboli. Col sistema del collegio uninominale, quella che ~ minoranza in cinque collegi, può essere mag– gioranta in uno; e almeno in quest'unico col– legio è eletto un deputato, che ha idee diverse da quelle della maggioranza. Riunite, invece, tutti i sci cvllcgi in una unica circoscrizione plurinominalt : ed ecco che le maggioranze dei cinque collegi, concentrando i \'Oti su un'unica lista di sci nomi, sopprimono non sÒlamente le minomnze dei dnque collegi, ma anche la maggioranzil del sesto. fn questo sistema, i pa1titi, stretti dalla necessità cli sopprimere pCr non essere sop– pressi, si associano per presentare agli elettori una lista comune, e raccogliere Ml di essa tanti \'Oli da formare la maggioranza. Le liste in lotta si riducono quasi sempre a due. Le pili strane e più immorali e meno dignitose alleanze e confusioni di idee e cli nomi si presentano agli elettori. Le liste si combattono con in– transigenza ai.:canita, perchè basta un solo \'uto di maggioranz.1 a rar pass-tre tutti i nomi dcl– i' una, e far l'.adere tutti i nomi dell'altra. L'elettore deve inghiottire tutti i nomi e tutte le sfumature politiche di una lista sola. Non ha nesi,una liberti\ di sce·ta: o a:;tencrsi, cioè rinunJ.iare al MIO diritto, oppure pa:,sare sotto le forche caudine di uno dei due comitali. La previ-;ionc delle ueccssa1ie future alleanze elet– torali costringe i gruppi politici aflìni a diffe– renziarsi il meno possibile nella vita di ogni giorno. I compromcss), le transaz:oni, le insin– cerità si impongono a tutti i 1:mrtiti fra una elezione e l'altra, affinchè non di"enga impos– sibile durante le elezioni i! giocv delle comLi– nazioni dei ci,·ersi gruppi 1>0liti<:i e personnli in un' urm:a lista. Unico \':tntaggio dc•I -.i-aema. cli fronte al c,)l:egio uninominale, è che i candidati di cia– s_una li-.ta c..ercano di 110n at:<:ompagnare il loro nome con quello di indi\•iclui troppo no- tori,uncnte discreditati, per evit che 1 molli elettori sieno spinti a \'òtare per II lbta meno disonorata: mentn.: nel collegio uninominale il candidato, che per avere l'appoggio lici G•>\·erno può promettere più favori o che paga meglio i voti. si fa avanti senza nessun cootrollo, anche !ile I.! notoriamente disprezzato. i\la questo van– taggio i.: pagato con una generale confusione lii uomini e clt idee, che riesce perniciosa alla educazione politil·a ùd pae~c. Per temperare nello S(.rutinio di lista la tirannia ddl,1 maggioranza a danno delle mi– noranze, è stato e:;cogitato l'espediente del \'Oto limitato, pel quale l'elettore vota per un numero di candidati inferiore <1.I numero dei rappn.!~entanti da eleggere. Dato, p..!r es.. che alla drcoscriziooe :siano a,~egnati i,ei deputati, ciascun partiti) presenta una lista contenente solamente cinque no,ni: co5i rc-.ta disponibile per la minoranz:a un posto. Questo si!iltema é applicat·o gii11 in ltalia, alle elezioni comunali. E fra il 188.ze il 1801 fu usato anche nelle ele1.ioni politiche nelle circoscrizioni delle gwndi e itt:ì.. Ma I" espe– rienza, e cl Ile elezioni politiche e delle am– ministrative, ha dimostrato che il voto limi– tato non sempre garcntisce una clfetti\'a rap– presentanza della. minoranza. Una maggioranza forte e clisciplin:ita, infatti, può dividersi iR due frazioni, che presentano due diverse lbte. e<l occuJ>llrC tutti i seggi, escludendo Ualla rappresentanza la minoranza autentica. Inoltre, anche l on questo sistema~ si rende necessario l'inconveniente gr-a,,j~simo delle coalizioni fra i partiti l iù o meno affini alle scopo di 1.:onquistarc la maggiorania, o per lo meno di prendere il primo posto fra le minoranze. I gruppi <lia\'anguardia, che hanne un numero di seguaci relativamente scar::o, ma che dalla novità delle idee e rial fervore della fede sono costretti alla intran-.igen1.a delle prime affermazioni, sono anche in que– sto sistema esclusi da ogy{i effettiva parteci– pazione alle responsabilit;\ della vita pubblka. E le coalizioni elettorali alterano, anche :n questo sistema, la Jisonomia naturale dei par• titi, e inquina e pervertisce la sinccrit.\ del loro funzionamento giornaliero. Anche in que– sto sistema la. circoscrizione allargata non è che la somma pur,uuenle met·c;1ni1..,t de~li antichi collegi iriinominali, in cui le ma1egio• ran1,e dei sing li collegi si coalizzano per sopprimere le minoranze, e solamente . ....-,11,) obbligate dal voto limitato a latti:lre ad una sola di queste minoranze qualche bricioL1 del mal conquistato bottinv elettorale. Vi sono anche altri ~i1temi destinati a di– sciplinare la esclusività maggiodtaria dello scrutinio di lista pt1ro e semplice: ma 11e~– suno di essi risolve il problema e.li a.;skurarJ allé minoranze una r:1pprcsentanza \'Cranwnte proporr.ion ·1 le. IV. È necessario distinguere assai ncttarncntc lo scrutinio cli lista, anche se lcmpcrat1) d:i! voto limitatv, o. combinato con altri i-istemi empirici, dallo s('rutinio ùi li-.t.1 diidplinato dalla rappresentanza propor:doua\e clrllc mi– noranze. Nelle discussioni di quc.-.1i gi1)rni, parct:chi \'alcntuomini arriv:mo. t·ùn le loro inesattezze, finanche ~\ l.'onfondt.:rc lo ~crutinil) di lista,,. maggioritario puro e ,;:cmplice, t:olla rappresentanza proporzionale: incredibile. ma \'ero! F. ro.)toro non si 1>eritano di ad– durre, a sostegn,> delle loro \;111c oppo– si1.ioni alla 1apprc--entanza proporzionale, Jr– gomenti, che valgon,) solo contro lo scrutinio di lista puro e semplice: quando non ,i limi– tano a ripetere il solito e oramai trito e ran– cido argomento del salto nel buio. mentre simo e:hi che 'ìi trovano lOmplctamenlc al buil. Conviene pertanto aver present_i le distin– zioni nette, che vi SC?nO tra i quattro sl-.temi principali : collegio uninominale. scnuinio Ui lista. maggioritari'>, 1>crutinio di lista con la rappresentanza delle minoranze, rappresen– tanza pn porzionale. La rappresentanza proporz:onalc è il ..ote sistema, che garantisc~\ nello stesi,o tempo alle minoranze una rappresentanza proporzionata alla lcro entità e non cer\'ellotica e<l alea– toria, e assicuri la libertà di tutti i partiti e la sincerità delle lotte elettorali. Que:,to t: il :-.istema che deve essere introdotto nel nostro diritto pubblico.

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