L'Unità - anno VII - n.43-44 - 12 ottobre 1918
I 214 'Datori stranieri! :\la, µerch., gli anJalori italia.ni non ctevon.oordinarle ad cs~i, se essi possono pro– durle a condizioni miglior; che i cantieri es:eri! Forse percliè il decreto Villa gareutirce loro sola– mente il valore della nave t'equisit:1. al termine ò<'l biennio'/ No, non è il decreto VillJ., che la cliiudrre i c~n-, ticri, ma la imminente cnsi cli abllondam.:i di t,,.1- MIIE1ggio.• li decreto Yilla l1a rifiutalo di acuire· questa criei di abllo11ùanza col rJenaro clello StJ.to, iinp~gmlurtosi per, giunta in 1J1·eccdenza a ,•rea~' a !c\Pesedcll economin nazionale un ccono,iolio pe1· le nav; tostruit.i dai ,·anlieri nat.ionali, va rdo1 , gPnovesi. Q11csta è :a ve, ilà. La Camc,·a cli con,mcrdo di Genova accenna ~ un " memoriale presentate ·a ·., S. E. Villa clall,. F~<lo;·1t1,io11i degli armatori e dal corlsorzio cl01 cos!"ttltori "· Pcrchè questo memoriale non Ri i· osat0 fìnora pubblirarlo? Pe•·chè se np pa•·la con tanto mistero, come si llrnlava una ,·olla dJI Tr2!– tato di Londra? Si tenie forse, v11J1b\iran<lolo, :i CENSURA L' O,i, Crespi eo ii comm. wuhi-ida L'as~uuz1ohe UelfoJ.~- Crè..::,!Ji a supn.;aio ~enucu. tlel lJ1cas1e1·0p~r i;li app1·u, vigioua111enti e i cuu– .suuu alu.uentù.ri a.vt: vu po u1..ofar La~cere lu ::,p1;- 1auzt., che uu uowo venuto su <laHa grande 111du– ~11 Hl, ~ quu1d1 bUull CùllOSCilOJ'e delJa vita clegli anari .voLes.;, unbri151tare le invaden~e e tener~ .. treno gh appruti ,u1oda11 della no.su ·a alla U u1 ·ocraj.ia ~tatale. Que,lll. nella i;ueu.1 ha visto· sol~anto uu'ç.:ra– , 0,1~ provii1a per estender~ ti proprio uommio a1b1trano e di $,Jpprimere ad una ad una tutte le fo,me tli libera atllvita commerciale, sostituire u,l es.;e a.ltreLlunli organi del l.ove.no con relatin \( <'r5aulc1 11,aumenii:u,l COf)l fes~rcito dei r:..u}t10- 11ari itTespon,_bi\i, 0 icuri di lare carriera, nc,110- :,l<1nlt tuLti gli spropositi eh~· possano commeLLere e che il I aesc !hupidamente pagherà. Un freno l1 >1f1a1 lo flagello si ;,perava di t~ovarlo in un Min l– slr'<. rndu.stcio le. Sfortunatamente, le speranze fondate sull '01l'l- 1 e vole Cres_l)inon si $Ono realizzate. O meglio, per essere giusti con lui, conviene ,·iconoscert eh~ la impresa dc:Jo. riforma org.,,n,ca e radica.le della nostra burocrazia è di una gravità tale che supe1 a la buona volontà e gli sforzi di qualunque indi- 1•iduo isolo.lo, e richiede, per esse1·e affrontata e compiuta, un grar:.d~ movnn~nto di opinione nel paese: .aoyimento, secondo le circostanze, legalo! -.ct elettorale, oppure addirittura, 1' ivoluziona.io. Inoltre, la mestieri riconoscere che l'on. C1·espi si ern in .gran parte legate le muni accet– tando pe1· suo collaboratore e con$igliere " a iatere » ~n funzionario, che è il i,)rototipo e l'e– sponente più in vista dell'alta Burocrazia !'tatale: il commettdatore consiglie1·e di .Stat:p, Vinctnzo Giuflriùa. Al quale nesmr,o nei;a doti non comuni ùi intelligenza e di attività, ma al quale si ha il C1irillo di non attribuire una competenza encidc,– pedica e un tempo utile cli lanre, suptJriore alle 24 ore giornaliere, mentre si acm,mula nella sua persona una moltitudine di incarichi q,:asi infì- 1,ita. Perci9 avviene, che quando l'on. Crespi, nel suo ufficio Jj dittatore dei viveri, sente ai tar''.-0 in tanto la nostalgja .del suo passate, subito, in quei momenti di dclus:one, il comm. G1uffrida, che 110n ha mai sofferto le ubbie di eh: t stato sul ~erio a lavorare nel,a tndustria libera, è pronto a confortarlo cd a fargli trangugiare !a pillola di una miov ... stn.tiz~azione. Appunto per questo il comrn. Giuflrida, fJ,la ombra niUio.nn., accompagna e segue dovunque il suo Ministro, anche ne, Consigli alleati di Parig; e di Londru, o,·e h_a o,·casione di gareggiare con Iui nella facilità e speclitcza, con cui parla il !ra n– case e l'inglese facilmente, imparati nei pochi e brevi ritagli di tempo sottratti alle infìnj(e n.llt-e c,ccuJ')aziani. Ottimismo ministeriaie Ilo r'1.gio,1e per credere che $Ìa stata op-0•·:t 1>iutto;it1> del coa,m. Giulkida. che dell'on. Crespi, \ j L'UNITA srn a~chAl'&n vari acopi della c~m1,aJ1}t. aonlro il d~crcto Villa? . ell'ordine ciel giorno nor, 111auca-la velata mi– , traccia di mo!lilitare conu·o il Governo, se non 1,1etlc giudizio, " le numerose maestranze ad1bilc " alle lavomzivni belliche "• e non manca il sojito auccnno patetico " al dovere eroica::nentJ compiu- to sulla tolda delle navi dalla gente d1 mnro u. 11<1undro è con,pleto: economia nazionale mi11ac– ri1<t:. ùa rovina,' maestrnnze disnccupate e pislo– lolto po!rio,i·-o finale ptr il Paese che deve as– ;;urg0re, ancbe sul mare, a quella grando ·– '" ecc. ccc.... Tutto perchè? Perchè si vuole che l'u,ile sia portnto dall'8 al 9 % o p,·esso a poco! Finir,\ cosi una campagna, che avrebbe ben pia , asti scopi affaristici, ma non puo raggiungerli pe~ intero, perchè, finalmente, la gut>rra ci ha in– segnato a leg~ere ne\ linguaggio di certi patrioti, che hanno semprP con•iderato s'Jtalia come nt.n miniera da ,.fr .1ttan. I Epicarmo C'.orbino. IIENIURA 1a circola,rìl « intorno allo atat.o &Ltuale degli ap- . IJl'OYvigio11amenti a sulle norme pvhtiche da se- 1,uir i d:i.lle Autorità. ,., che in data ~ 1 ago~to u. ,. il Mini~tro Crespi oa dil·e,Lo "ai. ,ignori Prefetu, ai s1guori Sindaci, ai signori Pre,identi df.i Con– S01':ti provinciali di appcov vigionc.::nent.o, degli .!!:miu.ulo1...imie delle Commissioni cl.i requisizio,e, :. tutte le Autorità comunque dipendenti o iu 1ola– ~ione col Ministero dell'alimentaii.one », i1111on.ma a LU1lol'univi:rso mondo. · Certe, l'ottimh:mo, a cui quella circolare si in– ,ona, e di marca e di origine !'rettamente buro– cratiche. Occorre essere vhsuti semp1·e ,1ell'aml>iente chiuso ed imperm~abile della Jll)stra alt.à Burc– crazin, per credere che, se I'Itali& non è fi.oita cc.me la nussia 'bolscev,c~ dopo il disastro Ji Caporetto, il merito è non solo' dei solàali, che si sono latti ammazzare per tenere salde le loro pos;zioni sul Pieve, ma auche -- sapete di ehi? - degli o.lti Bu1ocrati, i quali di ciuel disastro hanno saputo tra, re partilo, per estendere ,n ogni senso, la loro azione e i loro "organici», e darsi cosi ;i va'1to di o.vere salvato la Nazione dal p'ericolo di l),orire di fame! La Ce1.sura, eh~ ha lasciato dare la massima diffusione alta ci•rcolare del Ministno per gli ap- 1•rovvigionamenti e i consumi alimentari, doçreb- 1.Jepure consent.ire la r,ritica acl un oi.tiroismo, il ttuale troppo stride al confronto di fatti, che luU, purtroppo conosciamo e coi quali ciascuno di noi e in lotta, si può dire, quotidiana. Ma purtroppo J>Onpossiamo coniare sulla benevolenza della Ceu– su ra. ~ino al punto di cr~drrci autorizzati a dimo Rlrar·e che molte delle attuali più dolorose e più sentitP. defkieme alimentari ciel paese, nue a cia– ~cun Italiano, non sono tanto conr,eguem,a lo1<ica ,. natLra:e della guerra, quanto d~lla mostruoBa i11con1pe,lenzae d~lla ~frenata invadenzv. tiella no– stra nlta Burocrazia. La quo.I~ è comP. quel Be •'i Francia, c"Je quando aveva b-:!n mangiato e hcn bevuto, si immaginiwa che tt:tti i Francesi non avessero pi\' nulla da d~siderar 0 in fatto di di1i e di OOvande. Srero' che la Censura mi lascerà dire alc:rne •l••llo ra.gioni di fatto, r,er le quali, in Piemonte altnenc, l'ottimisroo umciale del Dicn,tno dell'a .. lime11t<tzione sona come un'ironia crudele ed lnop– po1tuna, ed 11 soverchio " provvedere e non-pre– vedere dello Stato • è stato cau~a di 11 3treltezze », Che trcppc, leggermente ia sullodata circolare O!– Picura « trascorse » promettendo che " più non si ripeteranno ». Le razioni di pane e il raccolto dei cereali Dice la circohre che « le razlohi di pane si ac– C'rrtano o,unque su!llcitnti ». Ma dove prende le !Ue informazioni il ~1inlste– ro, al quale l'on. Cre~pi sopraintende? Quale è il Prefetto, iJ SinC.aco o il Deputato, c·he appunto di queste seltimanb non ha dovuto t~legrafare o scrivere le prçitest.G de.Ila popclazio– ne tlal Piernentc, la quale f!Cn p,aà vivere colla ,azione ordinaria di 2iiO gr1.1lllli di pane al gior- 110 (wassimo ..00 grammi per i soli cpe,ai adulti), ua che ùa più me~i non s1 SO(iOpiu manlenu1< ui Comuni Je delazioni Li gra11turco J'ssaw l'ali– no sco1so in 13() glt'Wllli per p<:rsona e pei· gic-mol Certamente, uesst:no può addossare alla B: 11 o– c,·a,m i danni rec1ti a1 ruccoll.i di quesl'anne, t,al catu vo andamento ,delle stagioni. Le pioggie eccessive dellà :wimavera e pòi la pl'Olungata ec– cuzionale siccità estiva hanno seriamenw com– proNe,so ed 111molti lnogh1 rovrnalc, i raccolti delle frulla, delle palai.i e del granturco, che I auno scurso avevano costituito , n con,r:buto considerevole e ;irezicso all'a.Jimenta.zione pi:pola- 1e nelle campagne del Piemonte. E anche il rac– r olto del frumento e del 1a segali; nella regione wllinosa e montana e nuscilo di il'all lunga in– seriore alle ragim,evoli speranz~ ~la al giave danno ha conl.rrbuito per la sua parte !l gri.vemente le. Burocrazia. Quest1, infat– ti, hà voluto avocare a sè l anno SCC.l'LJ il còm;iito ù1 procurare le sementi di grano ai contadini. Jr– bene è un fat~c ~he non teme smentita: che molte r,arUtc di sementi scelte per la semina andarono a finiLe nei mulini, non p :ovvisti iu tempn del ce– reale da .macinal'e; cd a.Ile necessità urgenti del– le seminagioni si dovette poi j;,rovveder3 all'ulti– mo 1uomento, alla,bell'e :neglio, con grano dr.bti– nato ;.ua macinaz10,ie di clut>bia prove11ienca e d1 qualità cattiva, e non adatto alle eingole p:.ir– ucolarità del terreno i: del clima. Perchè al .\fi– Listero dell'Agricoltura si ignora quel phe t11tt· sanno, ai,che i più rozzi t1-a i conto.clini: rhe cioè è necessario dare ·1a cura più meticolosa iùla scelta delle s6rnen'.i, e un grano, che può riuscire benissimo in un luogo, in alt.ro è de~tin 1.to all'al– lettamento quasi si'curo. Vuolf anche esserè ricordato chP il problema clei concimi non si era. ce1,>pure affaccio.io allr. 1;0- sp·a alta Burocrazia, se non nella fonna di cir– colari emarginate e decreti luogotenenziali a get– to continuo, Cùl dsultE:.to cli vsssarc inulilment.e ,, soffocare qµalsia iuiziativa ed' ~ttività libera, la 4 uale, bene o male, riusciva ad assicurarP "" minimo sulfl,ciente cli concimazione. 11'problema della carne Quant-:i al prc,blema delle carni e del be91lame, il fallimento della B,1:0rocrazia è stato ancor ... prù clamoroso ed imponente. . Quel p,oblema, da.! punto di ,•i~ta dell'i11teret1Sc generale ciel ra~, era in fondo molto semplire e d, una sdhuione non difficile. - Si, trattava llOlta,nto di organiz~are, sin' eia! ·principio dells guerra, quando le difficoltà Ja • superare erano molte, meno grandi, le ,;ose in mc,– c'.o da ptot;urre in paese la maggiore quantità possibi!e di cereali e di· foraggi, assicurando l'al– levamento del bes 1 iame bovino, sopro.tut.to pe,· lo. J.)t"lduzione del latte, del hurro e de'1 fohna.g- 1:io, nonchè per le necessill.l dei lavori agricoli Per le carni da mac~llo nel consumo militare e specialmente in quello della popolazione Ci''file, si poteva ricorrer'! in lar.ga misura alle carni re– lrigerr.te e alle conserve di oltreocecno, còn gi an– dissima economia di spazio e di spese di n,)Ji i" confronto al tmsporto dei grani e delle farioe. Invece, si è fatto proprio il r,ontrario. Ossessio– nati sempre dalla preoccupazione c!i impedire il 1incaro dei prezzi p·r opera deila 11speculazione privala•. i nostri buroe.ratici hanno fis~ato e man– Le11utoi prezzi del framento e de~li altri cereali f limiti che in molti luoghi non pagavano i co– sti di produzione. In conseéllcnza gli agricoltori nanno sostituito. dovunque è stato possibile, la coltura a grano con altre coitnre lasciate libere dai call:.,iPri; 0pp•1re l'hanno ridetta, com~ è u \'– ve11ut.onelle eolline òel Piemonte, alle scarse quantili., che la requisizione la~ia per i I consu– mo persona 1e dei produttori. D'altra parte colle incette dei forag~i r9eg,uite a casaccio, molto spesso in 'proporzioni superiori di gri..n lunga ai bisogni rea li d&ll'esercito, si so– no distrutte, p~r ,metto di cure e per cattiva con– servazione, pr_ovvisle e:-iormi di paglia u di fieno: e bi dette un p~irno e grave eolpo alla indus~,i:i. zooter,nica. Pei . si continuò colle balorde recpti•izioni Ile
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy