L'Unità - anno VII - n.43-44 - 12 ottobre 1918

• I I gerc1 lnlprno M ~ssa, • sccilndaiJa con lutto lt nostre forze. in ~n paese• come l'Italia l'azioae di una « Lega i,er la Società delle NazJoni » non sai à facile. l•'inor:.i si è cercato di s<Jflocar,, l'idea col silenzio ,, col ,·1àicolo. Mr l'idea h~ fatto la sua strada. J,, perciò possiamo essere si~uri, ~he presto si pre– eipilel'anno su di essa: 1° i deputati, i senatori, i padreterni, i ·vec– chiorn daile lunghe barbe, dagli occhi spenti, dal cervello inebelito,m~. furbi, come tutte le volpi sco– date, e, ;b;lisslmi a soffocare' nelle loro mani tre-· manti iutte le migliod it,iziative; ' ~• gli eroi ùc!Ja s%ta, giornata, i coraggioJi de!la unanimità più ,uno, i valoror, che corrorio sempre a rafforzare il pariito vinc,iore; •m.i. adc– rc,1do alla idea, che avevano fino a Jdri ignorala. o deriAA.o combattuta, vogliono lasc:drsl sgombr~ I~ retrovia, perciò lavorano a smussare gli ,mgoli della nuova azione, a toglierle ogni colore, P. im– pedirle ogni endrgia: e· in questo 1avoro trovano n lleati natùt'ali i vecchioni ; :l 0 i nazionalisti e lutti i salariati dei siderur- . f!ici, che vedono la Socie.il. delle naion\ come il {umo negli occhi, ma non osano com!:>atlerla aper– tamente: perciò et.treranno nella Lega -per saoo– tarc ogni seria iniziativa, per sviare il Javor~ di og!li giorno, fél' intorbidare le i,lEe degl'inp;enui, L'UNITA e introdune ovunque i Io.ro uomiLi e il loro !pi– rite, urlando e ~inacciando, i vecchioni, gli erm uella se,la gioo•nata, i dem::>cratici. ~apra11uo i democratici, che faranno parte della Lega, resistere all'amùrità ' 1 ei urimi, alle lusinghe uei secondi, e agl'inganni e ai ricatti dei i•rzi"? L.1 spdiamo ed auguriamo ardent~mente. P,;rchè iutorno aL1 'società Jeile nazioni si combatterà, nei pro,simi mesi, in -tlltti i paesi dell'In:ésa una brande ba~nglia f,·i, naLionaliat, e d'.!mocratici... sul serio, ~ in questa battao;lia i clemocrat,ci deb– bono tene, si pron'ti ·a ·manifestare la più intransi– gente energia auche l'ivoluzionaria. Perciò ur.a Lega., Gne unisse insiem~ nazionalisti e democra– tici, sa1'el,tie nata tnQrta; e s~ i vecchioni e g,li eroi della sesta gion1ata dovessero a.v,re la prevalen-. za, ja Lega r,on nascerebbe morta. ma mtscerebbe pat·..1.lilica. Perchè tutti 'l nost.r\ an::ici :;>oss8JJOcontribuirn a-1 evitare que~tj mali, noi raccom ,rndii.mo viva-_ m;mts a tutti di promuover/3 .}v1mquc sezioni della l.èga o ::Ii ~ntrare nelle sèzioni già costit\lite, ì.l· for:nando clel'Je lc•ro iniziative il p,ro-f. G. SalvP– mini, I'ir.e~ze, Piazza d'Azeglio, 23, a!Onch~ tutti gJ; « unitr.ri » procedano ,nel lavoro affhtaU e compalt.i. Ancora del problema deila Marina mercantili La battaglia snl Decreto Villa continu.a. Si tral– tn, jn fc,ndo, di assodare quali principii più eoo– nomiM deJ,bano regolare lu nostra politica mari– ,..,ra ne; dopo-guetTa. Djmoslrauo di aver capilo 1,l)rfeltamenle ciò armatori e cogtrntto1·i. E ~os\er;gono che il Decreto Villa dev_ esser~ mo– di ,ìcato in modo più con?e1,tan, j à: loro Ìnteressi. I' pt·o:ìt~a!"lo deUa scarsa conoscenza, cì>e h.1 :I 11ustro pubblico deì problemi marittimi, 1 >er gri d .. re a pieni polmoni contro il Decreto, neìla fì-. ducia di noi essere wntradetti o per lo meno cli P~se:ie cre~tì Hl I)a1'te. Quesl-O gif1oco non d~ve riuscire. E' necesso..rio eh~ tutti gli eleme11li onesti del no,:tro paese si as– ~ncino per imped;re che, come nel periodo anteriP• re alla gverra, J'intercssé di qualche greppo pre ,al.ga 8ull'iu,erPsr- 0 co!l~t.tivo. · \ dimosti·are la scarsa si11cerilà, con cui 5; ri · ehiedono le modifiche ,:e1 Decr~to, valga l'ordine de! giorrv, vo;ato il 2 ol.tobre 19iS c':illt. Camera di Commeréio di Get1ova. Es3o dice: ,, La Camet a di Commercio e Industria di Ge– u uova, « constatato ~·ho le diaposizior.i contenute nel « Decreto Legge N. 1119 dl)J 18 agoe,to 1918 sn'1a ., Ma1-ina me:cantile hanno a""resciuto IÒ sta:o di dtpres~ione che già gravava sull'ambiente « marinaro come conseguenza clella politica ~e– « guita al riguardr,, rivolta più a comprimere e ,, ad incepparr le iniziative priva.te, che n riani– " marle e ad •1tili1.zarle, pregiudicando a.'tresl il • risveglio su~cil~lo dal precrclPntt: Decreto 10 a– " 'sO~to 1916 ;>L 10°1; « ricorda. r.i governanti j grnvi danrti e gh :i– " ner; rhe il fl:tese ha sopportato e- sopporta col « dover fare largc- rirorso alle Marine strnniere « µer i trasporti indispensabili alla sua Yita ed « alla sua difesa; oneri e danni che OYedovessero « pél·pctcarsi, dele1,l'inerebbero una situazione d( " di,1encle1iza e~iziale per lo 8Viluppo dell'intera e– <c conomia nnziona~'."; « mentre rinnova al Governo l'\>sortnzione di ,, spiegare un·azionc pronta e" energica per otte– " nere dagli .-\lleati 111 cessione di un congnio « tonnel_lp.ggio, senza rii che qualunque dispo~i- zioncf'delJe noslre l~ggi gugli ncqi;ist; all'estero " rim•Jrrl'b'ic inetfÌl'ace, avverte tier,, , he rostrui– ,.., navi in paese costituisce, nel momento « attuule, il mezzo nrincipa:e p•r averle, pcl nvr~– le a condizioiu :nlgliori di quelle richies!e da lln « indu~tria ftTanierl\. '1SSicu1qndJ in tal mo<'I()i traffir; nazionali alla handier11i nazionale, e prP– « pnrnndo largo ramno di lavùro alle numeros~ « maestranze adibite alle ,evorazioni bellhhr e « l'imllarco rn na1•i1tlio ìlORtr<Jper In ger,te <li m1- " re, che ,·1lla toldl\ dell~ navi da i;:uerr« t da ~c,m " r,,edio, oggi compie eroi:amente il propri0 do– (( vere. , E convinta della nP.cessità di rendere giustizia " alle legittime a~pirazioni delle classi interessa– " te, approva e raccomanC.:,_ per gli opporti:.ni e– " rr,endacnenti i: p1or,una equa applicazione dei ,, p1·ov1·edimenti promulgati, le o~servazion, e le « ()mpcste espres~e nel Memoriale vcsentato a S. E. Villa da:)le Federrudoni Jegli Armatori: e " rial Consorzio de~ Costruttori, ,1emoriale in cu·i « sono segnalate le disposizioni di carattere tee– « nico e finar..ziario, che più contrastano cogli o– " biettivi ai quali 'il \1inistro per s'ua clichiorazi>J· « ne, tendeva colla nuova L~gge, t.ella quàle de– « 10,·mano e talvolta ann~JlanJ il principio "in– ,, formatore, che, così migliorato nelle d'"1,,os1zio– ' ni ~oncrete, pollà essere 1:ccol() cor, favore,dal- le classi ioa.rina:·c; « confida elle il Governo, ormai conscio dei « claPni gi'I. causati da una poliiiea ma,•inara in– " ceno., tardiva e inadeguc.ta, tanto nella ~ouce– " ziune che nell'applicazione, dia pr~1ta e piena « attuazione alle promr~se ed agli affid;.menti di « S. E. il Ministro Villa, in ordine al decreto in « questione; e voglia cosi con un'a1.ione illumin1t– ,, nats. onesta e serena, inspii-ata ad una larga « vision rleJ pmblema, ridare la flùucia, alle eia~– " si interessate n,31ln sviluppo del!' industria del ,i ma:re, « Esorta infine le classi ma. ittime a perseve- rare nelln. loro attività, ten~r.clv salde d intatte " le loro organizzazioni con pie11a fiducia ne; de– ., stini c 1 el nostro Pae,e. il quale ,per virtù propri11 « sap1·à. reagire ad ogni contrarie!~ cd assurgere, a.nche sul mare, a qnel1a grandet.za i.. cui il po– « polo italiano, per ragioni di vita, per volontà ed atlitudini al lavoro, sa!)rà s;c,1rament,i con– i( durlo. ,, , G 0 nova è il più iml)ortantc cent.1·0 di costruzio– ni navali d'Italia; ad essi, fanno capo tutti i can– tieri delJa Liguria.; è ::tltrcsi sede di molto srwi 0 ':, tli navigazbne, che nel decreto Villa trcvono u,,,. l!'T.lita.1.ionp ai IOi o ~'\ndn 1 nri, iill o n1en" lf'g-itti~ mi. E' quindi nasu,11{' c-ri~ l: ( ~HTIPl'a ,li rr rl;l':f'•'. cio dj Genova, si agHi contr-i cn,el Decreto. E s 0 Si liT"Jitano a far que'sto, dicendo che 'per gli i11l1'– ressi dei costruttori e armatori aenovesi o maga Fi liauri, il decreto potrebbe essere nocivo, ncss11:10 ,wrebbe t'J fare obiezi11ni, e tutt; ri_spetteremmo i rieliberaU della Camera di Commercio di Geno– va. Vfa chi ha dato ai costruttnri e armatori. ligu– ri il diritto di pa·lare a nome dell'Italia inlerA. nella difesa dei 1(,•o interessi 8pecinli? .Non é ·,ma trappola per 1~per8onc di buona fede quell'accen– no al « Paese "· che si ri[>e1.<! ,c0sl spesFo n•ll'ordi– np del giorno? Quandb la finiremo con la nefasta spec,.1lnione di presèntere gl'int~reaai d.t alc~ll gruppi capiti.listici con la. vsrnicia.,u,·a dal p!l– .u 1otlist"l(1 a bu'on ffiPJ'cato·? Cii\3.mt0.1no ,e cose col lol'O vero n0me. Qu&ndo ognuno cli n9i s,,i;,rù di dov~re scegliere. fu. !'in– tere, ,e nazionat,fthe consiste in que11to cr-sù nel- i'a1 e1c !rnsporli numerosi e a buon mercato an– d1c se no_,_ italiani, e· ]'interessè"'·dd cos/1uttori ' m·matOri t101tri, che aspirano a monopol:1.zarn i 11 asvorti elevandone i prezzi, allora ognur,o di noi scegliel'à la propl'ia soluzione, _sccl:>ndoche sa,·ù. i,aliano o .coslruttoì·e e a1·matol'e Iig-t,re. E :hi '!Vrù.scei lo questa sèco!)drt soJuzione sar~ ser1- p1e un ~alaniuomo, pei·ch" avrà operaio a! la luce ciel sole; e non ;:'è nulla ,li malo d,c ogn; !l''"PJJ0 (li i:itei·ess; cerchi cli far accettare clallo Stato le 1 ropl'ic esigen,e va;·la11rf.o chinro e tondo. Ciù rhe i• ~,-onetto, è cerc-o,·e di far passare l"11ÙereP– se p,·orH'io sottn l'etichetta dell'interesse generale. · ,la esaminiamo più Ja vic;n0 l'ordine del gior– no genovese. ..Qu~sto comincia con la « coaskta,ione ., del t,anno fallo alla marina mercantile dalla vecchi~ :,oJitica c'el Govern 1 u. ,>Ja, •li gra.zta, •tale politiea non è stata falla fo,-se a base di premi e cli sov– veP.1.ioni e di ~on1pe1:si? e noi1 è sta.ta ir.vocala proprio da quei g,•uppi che la Camera cli Comme!'– cio cli GAnova difende oggi coÌ'suo ordine del gior– no?" È in ,che consiste il « , isveglio » suoci ta to da I decreto Ar!btta, che oro sorebbe pre,iiudicato dal decreio \lilla? (!aante navi sono state co~truite in <luc anni, quante messe in cantiere jn gr,11in del decreto Arietta? La CamPrD di Co,11111-,r,io di Genova rico,·cla ai ,,overnant; i danri ·r'·ie ~ono de,wati al paese du– nJnte la gticrra. Ed ha rngione, ma cìove·,a 01·.che :,ggitrngere i dann; derivati anche d:.11clm e,· rh Gorrere alle navi italiane esenti da rec:uisizi.onr , che hanno )'l'eLCsc,noli spmpositali, nonustantc la !Mo ilAlianit,\. ~In questi·dil.nni fin;ranno èon lit .l'enu. Oi llll'altr,. guer1'a ~e ne parlerà ... quand,; ~e n/' parlerà., e frnttanto avremo tempo a rensa– re oi modi 11itì adatti per avere ur, • mari•a sufft– c'cnir. Orbe.ne qual~ probità è mai questa dei si– r.neri costrut.to, ·i e ,.1-ma.tol'i rti Genovn ti; ~fterma– rr rhe in tempo cli t)ace si perpetueranno p;li one– ri e i donni attuali, determinando « una sltuazio– nr <ti dipendenza esiziale p<.'r lo ~viluppo dell'fnte– rn econumia no•.i,rirtla ,,7 Dove sa;·à tale pNicolo, se pe,rmetteremo a chinn')ue di venire a commcr- 0iah1 nei nostri porti, sottomettendo tutte 'le ,,avi :.i.Ila i ,gr Je,ila concon enza? All'economia. nazionale 11011 preme affat lo che le navi'si:1110 geno"esi: preme che 1~ navi sieno ro'Jl– te, di qùalunque p~c~e. ,li genovesi, sì, preme di avere il monop~lio rlei trasporli; ma Ql'esto è.... ,ur, ;,.ltro paio di rnauk~e. Se nnuti meno ; f•ndi legislati"lti, gli a,·rnatori gcno,•esi non compreran– no più navi in Italia o all'estero, non per questo '11 «' economia nazio~ale " andrà In rovina: gli ar: matori genovesi sono gente troppo aecorta per la– ..:;ri ar.., i loro ra1,itali inopt•rosi, e se non compreran~ no na-,i, l't1ol dire che avranno trovato da. impte– ::,adi ,regli>J altri mentì. cosi Si avvantaggerà: « !"economia nazionale »: altro che ostacolarne lo ~viluppo! In questo caro le nostre merci !!lran– no trasportate dalle navi str!lnli,re in ~oncorrenza: r anche queslJ ~arà per « l'economia nazionale 11 nn vantaggio: i traa!'QrU ci costera.nno il me:-~ pr;ss:b!le, non 11,ppena eieno finiti gli o.1eMe i da.n• ni della guerra. ln tutto questo ~Istero•. ~ certo che « l'economia dei ::ostruttori e degli armatori genovesi II doVTà ·rinunzi ate alla pretesa d; sfnrtturc i, hllanclo dP.1- Io Stato e l' " economia nazionale ": siamo d'ac– cordo. ELbene la Camera di Commercio di Geno– va pal·li in nome dei costruttori e arm&:ori gC• ')Ovcsi P lasri dr, parte il Pa~.ie c!te non hr hiso– ~no di -certi ;n tenssàti difensori. La Cam'.lra di Commerci~ di Ger:ova ptoclitmll. rhe « costruì re navi in Paese Coétitni~ce nel mo– ., mento attuale il mezzo principale pe1 aYerle a « c·onrlizi,rni minliori tli quelle richle8tc d !l.ll' indu, " ~tria straniero 11. A quali dichiarazioni spinge mo; l'nrdore pr,le– mico! :\ln come, ì signori costnittorj possoPG co– ~trnirr In Tlalla navi a migliori condizioni del– l'industrlR straniera, è nor, le co~truiscono e il lamentano? di che temono, Forae gli !l.rmatori ila- 1iani no• la •rdlnano? E loro le .,. •.,à•oo ■ali al'- ..

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