L'Unità - anno VII - n.37-38 - 14-21 settembre 1918

cr duzionè, che gli possano offrire i prodotti neceE– !11ri alle più fa,vorevo]j condizioni possibili. Se il calcolo del falbbisogno o 111conoscenza dei mer– cati di produiZione sono errati, il commerciante paga; spesso con la propria rovina, Io sbaglio. Il commereiante non ha bisogno di essere un 'uomo di geoio. Ma gli occo~re la pratica perfetta di quel piccolo ramo di commercio, a cui -si- è de– dicato. E questa pratica è stata elaborato. lun· ga :men.te da tutte le generazioni, che lo hanno preceduto, e da lui ,stesso durante tutta la sua carriera. Di anno in anno, di mese in mese, di giorno in gio1no; ,muta l'equilibrio economico con lo spostarsi degli eleml)nti della proauzione e col mutare dei gusti della clientela.; e il cor.unetc!an•– t~ deve rettificare continuamente la sua pratica -per adattarla a sempre nuove necassità.. Un commerciante, che compra il grano In Ca– pitanata- per venderlo in Terra di Bari, non ha !bisogno delle medesime conosceme e attività di chi compra grano nel FelTi.rese per mandarlo a Venezia. L'esportatore d'olio daUa Lucchesia deve poseederJl tutta. una scienza occult.a, che non ~ quella dell'esportatore d'olio dalla Liguria; scien, za in cui intei:vengono cognizioni di geograffia economi(;a, di nol,I ferroviaii, di tariffe daziarie, di giurisprudenza commerciale, di a,hltudini psi– oologiche locali, ecc., ecc.; che non si trovano in nessun manuale, che ciascun commerciante ha conl:[Ulatate a :proprie spe1!e, e che si gu811'dabene dal c,>municare ad altri, perchè sono precisamen' te esse, più ancora del eapttale circolante, la sua VP11a ricch.ezza. E ognuna di queste ruote deve coordinate- il sm, lavoro con quella di tutte le al\re Infinite'. che muovono il commercio non solo dell'articolo che indirettamente la interessa, ma, anche di tutti ,gli a'rticoli similari e complementari. E -tutti t com– merci di tutti gli articoli, anche I ph'r dissimili e più lontani, sono collegati gJ; uni con gli altri in un .unico sistema senslbtllssimò e miracolosamente snodato, In cui la m"dlflcazlone, che interviene sul ~~.!!_èolo, si rlpel'Cuote sempre e;on onde più o meno rapfde sui prezzi 11 luttt gli altri.: Questo essendo il commercio, è, evlde,1te come chi pretendesse di sostituire. còll'opeTa propria o con ryue!la di un gruppo d'impiegati accentranti in– to1 no alla propria per90na, tutte le Infinite e va– riabili ll'llzlative lndtvidualt, ché so.no necessai-le per muovere il commP.rcio nazionale di una sola · mercanzi,t, per· esempio dell'olio, o del vino, ò d~l grano, o delle uova, o degli agrumi, si pro, porrebbe un 1 còmpito che sarebbe ìrrenllzzab!le, ancl!,e se· egli fosse un uomo il-i genio e anche ,,, r,,,lesse fare assegnamento nella co!Taborazione di ftmziOn'lri, che fossero tutti uomini di genio e.co scienziosi, e scaltri in sommo !Jrn'iln. Ma anc'he questa ipotesi è. p11rtroppo, irreale! T."implegaio è, come t.utti gli altri uomini, seguMe cl ella teoria del minimo sforzo: li suo stipendio non cresce. e non diminuisce, pel crescere e dtmt– n11lre del!a sna attività: q11!ndl -cerca di !!"llada· irnarselo, strapazzando~! li m·eno pnsslblle. -nolth nr,n c'è JlP><sun motivo !'er rltenPre che un nub– bllro funzionarlo fleb'ha essere ph) infelllii:ente di "" commerciante libero: ce ·ne sono, nnzi, molti ner ritenere come più probabile ~he ~ia nssni me– 'nr inteDlgerite. rlato Il favç,rttlsmo con cui a.vven– a:nno le nomine tlei;!ll imniegati pt;l:>blici. spednl– inente nel mini~!erl. Inoltre non ·c.'è ne~sima irn• rrnzia rhe i n11hblici fnnzlona,i'i deb~no valere mornlmPnte pit) di tnlti quei milioni di commer– riant!-Jiberi, che la hnrocrnzia. e i giornnlisti a mentnlitlt hnrorrntir.n: Yitunernno come ~pecnla· f0ri e nffftrts!' ·-' ----· ;•·· ... " r._,, :o : ,.,..~-~ ,,; ..4; w. u 3 , _,, ... , ¼"'451;::'' .- , --➔'..!"'IM"I--, .. e, :!4'1Ji'I : e !4.!84 , .., i-..-•r: 1 M·-"¼":'('•.!t!WSC'r-- ~ ,.,c4Jtl ,,WSAk:'1-M4- ....... z,.... 1 w -•i:!h--!::M;;'..JiM4.._4,,,.. 1 ; ~--.WJfl 4 t,JWU J!5F- ~*- * ç ~· •..c'Y.-t~-~-...,..-~ .. . "!-htJ*.,.F .. '.:·-'!'f.'#!'2;'-4';,.~ .... ~ Date queste condfaioni, n'!?cessarie, impossibili ntf evitare ifa qttalsia$f forza umana, non è evi– nente, che ogni pretesà di orgimlzzare o discip,H– nare burocraticamente 1m dnto ramo dei consu– r-ii r, ,tzlona.li non !Htè r0ndnrre 0 -h~ a un solo rl– Sl1ltato: quello di sconvolgere e solTocare il com- L'UNITÀ m~rcio e la produzione che si presumono di re– golare?·• Tutto questo, in lonùo, non è che del modesti,~i– mo !buon senso. Ma il buòn senso è merce rara, ·a quel che sernJ)ra, in politica. E non si può apri.re , uu giornale senza trovare, (e une aocanto alle altre, invocazioni allo Stato provvidenza, pe,rch~ intervenga, e J)roteste percbè interviene sempre tardi e mr.la ! Si ved~ che !,e sofferenze e gl'inco– rnodi de.i produttori e del consumatori e llei com– mercianti d!lbbono ancor;rmolto aumentare, prima C'he gl'interessati comprendano eh~ non ibisogna ék1mandare provvedimenti, ma negare alla Buro· crazia il diritto dj emanare qualsiasi· provveci.i– mento. Occorre che le sofferenze crescano ancora prima che la gente capisca che bisogna non chie– tlere piccoli e:,pedienti per tapparne lii ·falle gior– r.aliere, ma insorgere contro il sistema .. L'Unità. P et l'assistenzaai soldati Due esempi _del male, che produce. ,,_nelle al · fronte la burocrazia. Quando venni quassù, in artiglieria, pioveva t~ dirotto continuamente e c'era la neve. l nostri soldati avevano layorato assiduar.:iente pe1: ·un me– se a costruir piazzole, a scavare gall~rie, ricoveri. rfservette munizioni, a fare, in una parola, tutto quel complesso. e faticoso lavoro che richiede In postazione di una .batteria di._,mediocalibro. S'era no ,-ico~erali alla meglio sollo le tende, o s'erano distribuiti in cinque o sei baracchine loro conces– se dai soldati inglesi ospitali. A' iavoro finito, era· no laceri, slrnchi, e più vivo sentivamo· il bisogno, loro e ·noi, di 'lvere un letto, sia pur di cartone in· catram_alo, e di vestire un p~' meno indecente– mente. Tutti d'accordo: il comandante la balleria, il maggio, e, il colonne! lo: b:::ngnava provvedere d'urgenza. Si la un buono di " prelevamento » per divise, lamie, cartone, ice. Il comandante h ball~"ria lo firma, lo controilrma ;I maggiore, lo vi– sta il col,o.rnellci c9ma~1dante dt.l raggruppamen– to ; s'invia al comanùo di artiglieria a disposizio– ne, di qui al corpo d'ar-mala, di qui all'armata. Finalmente ! Non c'era da andar più su, a meno che non si dovesse ricorrere al generalissimo o al ·Pad.eterno. Passa un giomo, passa l'a.llro, e.... ni,mte si rnde. Passano le settimane. Vado ,,!l'ar– mala: parlo, insisto, prego ; iI freddo, la pioggia, il volere del colonnello, le sofferenze dei solda– ti ecc. ECC . .Mi rimandano con promesse inderoga– bili e improrogabili: fra due giorni av,·emmo avu– to tutto in batteria. Una cuccagna ! Sognav~mo le baracche cost,rnite e le stufe e il resto. Passa una settimana, ritomo all'armala. Mancava l'ufficiale Ddttelto al ramo materiali. Deciso a hon andar via, vi fo m1'anlicamera di 5 ore. Un colonnello, che mi , edeva gironzare con aria rannuvolala, sa il motivo del mio viaggio, mi consiglia conten. tarci cielle tende, ,nal).cando le tavole. E siccome vivamente risposi eh~ le tavole c'erano e che po- . co !ll'ima era stata promessa e concessa ad un capitano un'amplissima baracca completa, poc-> mancò che non mi prendessi 'gli a.rrtisti. Poco male, ma in line, alie 10 di sera, ottenni giu– stizia, -perchè si doveva chiudere l'ufficio d-al Co– mando, ed io non ,olevo andar via. il domani. òall'armata al comando genio, dal cQmando ge– nio all'armala, di qui ad un altl'o ufficio, di cui non ricordo il nome, pe1·chè ottenessi un camion per il trasporto del materiale; poi ai maga:,\zini messi in vari !,aesini d'intorno. Alla sera pel se. condo giorno salivo triofante rol mio carico. Era– no l, ascorsi trentasette gicni dacchè venne fatta la priMa dchiesta. Oh la dolente storia di nn " !:nono di prelevamento »! L'altro esempio accade tntti i 5 iorni a chi Bttt al l'o.s.servato,io. Io vi sono stato e ne so qualcosa. Nostro dovere era di o,sèrvare il ntmiro per fare dei tiri nei !)Ltnti più delicati delle linee, delle strade ecc. Passa una colonna di camions carichi cl; munizioni; di uomini : ~ nna folta co tonna in marcia. Si dedidera sparare, ne 'val la pena, perchè l'obbiettivo è importante. Ma da) di– re al fare c'è di mezzo .... la b11rorrnzi::. Erro: l'osservo.tor~ avvisa il gruppo, te.lefonicamcnte, il 191. gruppo avvisa il t aggruppamento, questo il corpo d'armata, r1ueslo i I comando divisionale, e tal· volta il comando in capo dell'Altopiano. S'intende nella migliore delle ipotesi che i teleloni funzio– nino bene, e che i varì comancti riléngano che 5in il caso cli comunicare la notizia. Finalmente parte l'online di fuoco dall'allo, scende per i magnanimi lombi dei vari comandi lino a quelle della balleria cbe deve iniziare i'. fuoco. II comandante della bot– \eria aduna la squadra, prepar" !retlolasamenk il Uro, fa partire il primo tOlJ)o; ma .... l'ufficiale osservatore strilla ai' telefono che è orrr.ai inutile sciupare muruzioni; i cam.ions _~onopassati da un vozzo. Eppp11re a pochi metri da noi i francesi fanno diversamente: l'osservatoP,., segnala un ber– saglio, h.a a sua disposizione 2 o quattro pezzi, ~ la tirare su!Jito con ordine telefon'ico diret:o. Ev-, viv_ail buon s,inso, l'economia di tempo, la logica! EYviva ! R.C. La crisi degli stacci Quando i commendatori romani dellberarono che la larina do,•eva essere venduta con la crusca., ci fu in _tutti. i paesi, dove le lamiglie fauno il pane in casa, un enorme aumento nel prezzo degli siacci. Già, degli stacci. P'erchç molte donnine, che alleva:vano polli, conigli, maiali, ecc., non sapendo più dove trovare la ~rusca, el.hero l'idea cli cer, carÌa dove ·si era nascosla,,e la ·scopl·irono nell:t farina. Quindi, una grande ricer~a di slacci. Quelle donnine, si dimostrarono co5l molto pi"'· inJdligenti di tutti i èomrriendatori <li Roma. con– linuarol)o infatti a mangiar pane bianco, e tra– sformarono la crnsca in_conigli e in tl()va,,ilwece di mangiarla con la.farina senza nessun vant11ggio 'nè pmp'rio. nè degli altri. Solamente il prezzo dei conigli e delle uova è stato a11mentato de) sopra– i;i'ezzo necessario: ,1" a compensare il lavoro ne– cessario a stacciare la. farina; 2° a coprile i prezzi degli stacci, cresciuti alla loro volta por· la grande ricere;a. La serva ·dell' " Unità,,. UN PADRE ha scriLto al figlie solda\o i!" una compagnia. mi– tragli atri cl : ... " Dunque, .caro Bighetto, coraggio e fiducia in Dio. La nostra vittoria ha già molto influito ad a:b'bnssi:.,·e·la superbiaccia tedesca ed i diploma– tici del Kaiser hanno cambiato tono nei lorn di– scorsi. Sarebbe ora di capi rio che la prepotenza è buona per nessuno. · Al Piave, a! MonteUo Pel, nemico, tragico duello J:lonle" Grappa abbruciacchialo Venezia, Tre"iso, salvate Uravi, (ieri, soldat-i Italiani e aUeati ' Gloria, lode, reparti citai.i Nei trascorsi i·ecent-i comunicali Gran Dio 11ietà per i caduti Anche dei nemici miei tutti Avanti a te tutti eguali Che i! tuo sangue ha redento due mali "· " V o-'ontà ,, E' il titolo di u11a nuo,va rivisln CJttindicinàle, il Clii ,)rimo numero è Lt~cito il 5 settembre a Vicen– za. La rivista è scritta tutta da ~iomni che han~0 fatto la guerra ... davvero. E si dirige specialrnent~ ·ai giornni ufficiali, chP fanno la gucÌTa Del suo orientamento, ba.5terà che diciamo· che nel primo nllmero non abbiomo trovata una parola sula, a Clii non 'Ci sentissimo <li sottoscrivere C<'l1 l1il!n. h 111en.le con tullo il cuore. Là « Volontà ,, è l'iv'.i sta sorella cieli' « Unità •. E noi le invi;nnc i ~ iù r•ffeltuosi, i più coi•piali auguri di vita lun,;a e attiva. E n\ccomandiamo caldamente ai ,vistri ,unici di leggerla, farla leggere, difìondcrlà. Direzion°. e amminisfrazione: Vicenza, Via f:lia le. 14. Abbonamento annuo: sostenit0re lire 25; ordinarlo lire 10; srmestrale lh·e 5; numero septL ralo cent. 50.

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