L'Unità - anno VII - n.19 - 11 maggio 1918

. . PROBLE.MI DELLA VITA IT >" ,/ \~\)- Direttorh ANTONIO DI! Vn1 DE MARCO e G>.'P' \J~~ ~zioae e 4menioatraiiooe s Roma, na Adda, •• - A lilk>namcnto ordinari.._ ~W.00..mcnto sostenitore annuo .Lire 20; semestrale Lire l\ Si pe,W»lica i1 sabato a ROMA -- c:onto correo~ Anno VIl - N. 19 • I SOMMARIO. UN RAP.POR TO INGLESE SULLA POLITICA ECONOMICA DEL DOPO-GUERRA • Ll.Sigi Einaudi. LE FORZE RIVOLUZIONARIE IN AUSTR:::A. _, TENTATIVI DI AGGIRAMENTO - 2'• s. I Il pnùgolo dà /or# - L'on. ,Meuccz"oRuinz' - Nei' paesi neutrali - La j;olz'ti'cadel nz'. U-n rapporto- inglese ·sulla· politica ·economica del dopo-guerra li comitato inglese pre-$ieduto J.a L()l'd Balfotll' of Burleigh e incaricato di far proposte sulla po– litica industriale e comme-rciale da seguire nel dopo guen1a ha puhbilica.1-0. alcune conclusioni preliminari venute alla luce un anno fa, il suo raplporto finale, di cui però solo i.l riassmrt-0 uf– fìciaile 1è ,stato diramato ai giomali. L'Economisr d:el 27 aprile, il quale fa una viva campagna per il risparmio ùi ca~t::i. nei ministeri fOver11ativi, si lamenta che il nuovo Ministero della Ricostruzione abbi,a ritenuto oppOIIiuno di far diramar~ un riassnnto stampato di (!Ue1 ra:p– porto. " Non è compito dell'Ufficio « inforrnazio– ,, ni » di -quel mini ~tero di fare il lavoro che ~ « rlow~ré r.Pi giornalisti di comp,ie•re. Ciò è un0 « ~preco a -sai inopportuno di tempo, di lavoiro, " di carta, <perchè ne un giornali ta che si ri– « "4>~tti penserà ad u are un som111ario .uffi~iale « cli un çloc-umento che 1è. affar suo studiare. St1 ,, tutti gh impiegati, i quali sprecano in tal mo– « do il d8naro del puJ:fulico, fossero adibiti a col· ,, th:a.r patate, it p,roblema finanziario, il proble- , « carta sarebbero tutti grandemente semplifi– " ma rlelL'alimentazione ed il 1problema della ,, cati ». (:be cosa ·,pensano i giornalisti italiani, i quali ,troYano cosi comodn di telefonare, a scanso di fatica, i ·comunicati ufficiosi dei provvedimenti rli governo, di questo ral:fuuffo del vecchio setti– mnnale ingle&e alla impiegomaniA. bellica, 18: qua– le pare comune a tut:t.t i paesi? *** ' Nonostante :ill malumore giustrufloatissimo del- r Econornist, è gtoco;forza basarrci nel dair€ un giudizio del fi,nal report of the Committee ·on Commercial nnd lndustrial Policy after the War sul riassunto che i giornali ingle i danno del r;a~~flnto governatilvo. Eooo le princiipali r:onclu– sioni del rapporto: 1) L'attuale proi1bizione cli import.aire meroi di origine nemica dovrabbe continuare, sa Ivo ecce· zio~i da cons€ntire con particolari Ji<:{:nze, per almeno dodici mesi dopo la ~ce e per quell'uJ– terio,re periodo che sembrerà opportuno. L'Tmparo bnitannico ed i suo: alleati dovrell:>– hel'O .adottaire una politica di controllo com'UJle SII ll 'espartaz.i-0ne di talune materie importa.ntl nece a.rie lpeI' la l'icostiruzione deJJe loTo indu· ~trie. O· Pur continuando anche per qualche tempo ne– gli attuali metodi di controllo sul oommercio e- tero ed ,interno allo scopo di a sicurarsi adegua– le forniture r.· alimenti e mate1i€ grezze, que– sti controlli dovirebbero nel frattempo essere af– fidati agli industriali medesimi ed i111 <?gni ca-se aboliti al p,iù presto possiilbile. 2) Quanto alla ,prO'VVista delle 1 materie gl'eg. gie è Olp,.inionedel comitato che ogni tentativo di rendel'e l'impro·o hrillannico J:>astevole· a sè stesso non sia nè l)'l'aticabile nè conveniente. Sarebbe $0ltanto conveniente scegliere talune materie pri– me essen;:;iali e studian•e i modi di rendere l'im– pc.r·o indipendente, in caso dJi. gueu,ra, da ogni singolo paese estero o da ogni rpossill:iile coalizio– ne di potenze. i i titnisca un Ufficio p~r le in– dus/1-iP speciali il quale te.nga dietro allo vi– luppo industri.aie e proponga schemi pa.tiicola– reg ,gia.ti pe11.· 1P'}-x>muoveTee sussidiare industrie ronness€ con la produzione di merci essenziali. ::l) II Com1itato rraccomanda l'i.stituzine di li-· cenzè per commessi viaggiatori esteri ed è favo– revole ad una più st1'elta colJa.boraz.ione fira corn– n1eTcianti allo scopo di far fronte aJla crescente concorrenza estera, '~) La politica economica avvenire del paese dcrvrebbe essere fonda.la sui seguenti princi 1 pii: - Il govemo deve interv,:mir~ per promuc,vere ed a sicura.Te le indu trie essenziali {pivotal), os– !iif1 cprellP. dR ~11i flirwnilono hranrhe importanti· nella p1•oduzione nazionale; , - I I g,overno dovrebbe asststerè le induooie le o qualii. st111O importanti rper la situazione inòustri'l.- le del paese, ma sono incapaci a vilupparsi ùa sè a causa di. una illecita c001cor.renza straniera; - BiiSogna sfOO"zairsia soddisfare i desiderati dei dominii delle col-0nie e dell'Ind~a, di vedeT~ sviluppare le loro relazioni economiche col Regno Unito; - Fa d'uopo svilurppa-Ye il comrne-rcio con i no– sll•i alleati ; uibordinatarnente al consenso degli alleati i rifiutino almeno temporaneament€, agli at– tuaJj nemicl le agevolezze çommerciali nella me– desima misura illimitata che si usava prima d€l"– fa, guerra o nella misuTa accordata agli allea.ti od ai neutri. ' 5) La maggiara01Za. ~ comitato è contraria l l Maggio l 9 l 8 4 11a istiLuzione di una ·tariffa ùoganale estesa a t11tl€ le iinpori.azioni nello stato: - pe,rchè la r1chie,,t,a di p,rotezione non può es ere considerata valida a menochè l'industria. interessata non dimostri che, pur adotta!Ildo i tpiù e.ftìcienti, metodi di tecnica P <li,__ or~aniu.azion, commerciale, non può resistere .alla ooncorTenza estera o da questa è impeclitai di adottare quei rnetod!i; - perchè vi sono importanti branche di pro– duzione - ad e ., il cotone - le quali non chieg– go'f}o pr,otezione; - perchè qual ia.si azione dello Stat-0 la qu.a– Je intenda· a conser•vare indiso1iminatarnente in. dushie, le q,11ali non contribuiscono in modo alp– prezzalbile o non conhibuisoono affatto al pro– gresso della ricchezza nazionale sarebbe econo– micamente en·onea; · - peI'chè· cgni azione dello Sita.to atta a rial– zare i ,prrezzi, anche temporaneamente, per merci rii importanza ·naziona'te dovrebbe essere ristret– ta nei limiti più 'J.)liocolipossibili; - p&rchè è di importanza. capitale che le no– stre industrie esporlatrici non siano danneggia– te da una politica la quale possa ind,eb'itamente aumenta•re .il conto di produzione in questo rpae– se, in confronto del costo in alta-i paesi; - perchè una ta1iffa• doganale limitata potreb– ibe ugmalmente !bene e~re usata }\& consen– tire l'a,ppli.cazione di metodi pcreferenziali entro l'im!pero od' n. ,scopi di negmi_:3-ticommeirciali con !'estero. 6) Quanto ai casi in cui è desi.der.a,bile UJll& P'Wtezione doganale il comitato è giunto alle se- guenti conclusioni: 1 - i produttori nazionali banno diTit1.-0ad esse– re protetti contro il « dumping :. e contro l'iin– portazione di merci prodotte con lo sfruttamento della mano d'opera (sweated goods). Si mcco– mancla di imitare in propo~ito i metodi canadesi; - Lei ind,11strie essenziali o chiavi (pirotal and Key i11dns tr;es). dovrebbero essere p-reservn te ad ogni costo; - 1 elle altre industrie la protezione per meri:– zo di d!azi do.ga ~ 1 ali o di atuto governativo con– cesso in altre forme dovrebbe es ere corJCessa solo per motiivi di siourezza nazionale o per la ragio– ne gen~ale che nessuna industria realmente im– portante 1per la nostra rcxrza ed il nostro henesse– re economko dovreJb:be essere lasciata indebolì.re dalla conco1 1 renza estera o sottoporre al oontrollo stvaniero; - Dovrebbe coglier i la occasione presente per rirefernnziale ai dominii epos edirnenti d'oltre ma– re in Olgl1itaTiffa doganaile staJbilita nella madre pat.l'ia e i ùovrelbbero prendere in cansidera.zione altwe forme. di ,preferenza improiale; - Dovrebbe cogliersi la occasione presente per promuove:re il no lr-o commercio con gli allaati e si doYl'ebbe riflettére alla po sil)ilità di u~a:re '• . 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