L'Unità - anno VII - n.11 - 16 marzo 1918

PROBLEMI DELLA VITA ITALIANA r.:i'- o<:-1'. ·', ,o'SJ ~," . :-– ,,,f\ '(;\"<: \\~- '?-'.., Direttorla ANTONIO D:E VITÌ DE MARCO e GAETANO SALVEMINI x,,1»' 0,Y>-~ Dlle:ioos • •-mMradooe a Roma, Ti& Adda, •• - Jl. bliooamento ordinario annuo Un 5 per ;~<\.0-Q ç,0-t, \,0, -~►-'· o">->' Abhcxwrneoto -imitare annuo Lire 20; semestrale Un: 10! un oumuo r '\'. Si pubblica il 1&bato a ROMA - Conto eotta1te QOll w. poat. Anao VII - N. l l , L'Italia e 1 • li programma. dt1ll'a.ccordo fra. l'Italia e i po- 1,oli oon tedeschi e non magia.r1 òell'Austrla Ungheria sembra ormai accettato dalla grande maggioranza dei gruppi interve.r,tisti e da.ll' on. Orlando. Il discorso fatto dall'on. Ruf:flni al Se– nate a nome del fascio dei senatori favorevoli alla• gueNa, è, sotto questo rispetto, documento earatteristico del nuovo orientamento della poli· tica ita.Ua.r,a. E polcbè chi ben principia è alla metà dell'opera, e questo principio è indubbia– men te buono, a noi non resterebbe che rallegrar– ci di vedere finalm<lnte !riconosciuto il valore pra-– bico di idee, c.he erano sembrate fino a ieri a.s, ~e a taLti di quegli uomini « autorevoli ·a c11e impesrano la politica. italiana. Ma non serve cominciar bene ed a.rrivarre co– sì alla metà dell'opera, se l'opera non viene con– dotta fino aJ termine con larghezzA. di vedute ed energia di volontà. Credono molti che dopo gli articoli del Corriere àeUa Sera e do~ le dichiarazioni dell'on. Orla.o– do, non cl sia ormai altro che tare, per il nostro Jt3096, che aspettare con le mani in mano la ri· voluzj1me in Austria: se dopo un cosi grande no· litro sforzo l'esei'cito austrllaco non si sfa.scia In quattro e quattr'otto, e a Zag&bria, a Praga, a Cracovia, a Serajevo, non scoppi.a senza ritardo una rivoluzione coi fto<:chi, l'Italia si lamenterà •1 avere impiegato invano l'lrn:hlostro del Cor– ri.e,·e della Sera e il fiato dell'on. C>rlando: ~i pretenderà. magari tradita! Anzi è il dubbio che 'la dissoluzior,e dell'Austria non avvenga a. tam· »uro battente, che rende incerte mòlte pe!'SOD<I " pratiche " sulla opportunltà. della nuova via: vorrebbero essere garentit" per mano di nota.io, di non arrischiare senza l'ir.terC686 immediato ,!P.lrmlia.rdo per uno loro tenerezze - ahimè, tan· ,., w.rdive! - per il 1:irogramma. mazziniano. W dunque necessa.rio - prima che anche que– a,,, id~a dell'nccorclo fro. l'Italia e le nazionalit'\ opp1'6sse dell'Austria sia sciupata misera.mente <!r uno ~secm:ione inadegu,.ta - affermare con massima energia !)OSSibile, che la nuova po– litica. se non varrà e.saere un r,uovo sproposito, deve realizzarsi in una nuova azione di Gover- ' , largau1ente concepit(CI risolutamente attuat;a, 1,,gicamente coordinata in tut'-ì i suoi elementi. eondotta. sino alle estreme conseguenre, senza oscillazioni e senza mezze misure. A questo pat,. to, ma solo a questo patto, vale la pena di metr tersl per la r..uova via, cotlte que coate. Se inve· ce c'immaginiamo di realizzare anche questo nuovo programma di politica estera con ~!rito ,('Jido, 1<re•to, 05truzionista e pauroso - ipau· roso più di una rlvo.tuzio'ne nei paesi nemici, che d1 una vittoria della Germania nel mor..do - ;;llora rinunziamo a. i::iocare anche questa car :,1; ~ tacciamo la pace, e ra.c~jarnole. subito, a ln Bi r. neo qu:ùunque c,mdi:,.ione, senza bta.re µiù ad 'lm· mazza.re gente senza r..essuna prospettiva di buon risultato. Quid agendum? La nuova politica implica il seguente program– ma di azione:. a) organizzare ex novo, e concentrare al fron– te italia.n'o, da tutte le alt.re sezioni del fronte occidentale ~ ba.lcanico,, il maggior numero pos· sibiJe di legioni czeco-slovacche, polacche, rnme– ne, jugoslave. La funzione di queste organizzll'.zioni milita.-! nazi.or.ali deve essere, non solamente militare, ma sopratutto politica. Esse affermeranno il di– ritto delle loro nazioni alla indipel1denza, conqul· standolo col proprio sangue in qualità di r.o– stri alleati, non impetrar.dolo inerti come ele– mosina da una nostra prote1,ione umiliante. E dovunque 1'Au.stria metterà contro .di 4)('1,'. ,~ parti, in cui prevalgano czechi, rumeni, polac– chi, jugoolavi, ivi debbono accorrere, oon le lo– ro bMdlere, le legioni a noi allea.te , a fianco del nostri soldati, e organizzare verso le trincee n&– miche la loro prcipe,ganda. I te~ tanno nel 1,0.stro esercito propaganda di. affratellamento :r base di vigliaccheria paclfls\.a: noi dobbiamo fa.re r.elle file aus "ia.clte prop(tga.nda di offra· tellamento a base di eroi&rno nazionale. Que•to , ooli.amo; non avere qualche miol-iaia ài soldati di più. Siffatta propaga.oda nazionale dev'essere fatta su tutti i soldati slavi e latini dell'Austria. La mezza misura <I. i manda.re e.I fronte solamente dei soldati czeco-1,lovaccn1. sarebbe un prov,vedlmen. to peggio che inutile, addirittura dannoso, per· chè isolerebbe gli cieco-slùvacclti nell'esercito austriaco; e questo trattamento speciale verroo. b~ certamente sfruttato dal Governo aust.riaro per semina.re sospetti e riva.lità fra i no– stri amici e le altre nazionalità, con cui dobbia· mo ,·olere che vadano d'accordo. O l'investimen– to morale viene organizzato oontemporaneamen· te d.a. tutte le parti, senza eccezioni, senza esclu– sione di mezz.!, con azione veramente 'rivoluziona-– ria; o è meglio non rarne nulla. (Non ci rermia, mo a d.i.sc ~.re la " bella ipen~ata » di manda• 1•egli czechi a raspar mota nelle retrovie, perchè è roba che farebbe ridere, se non facesse pian· gere: è il ca.so tipico dPi rPe11ltati misera.bili a cui conducon'J i compromessi: Sonnino dice no, Blssolati dice a'I, Orlando ftr,isce col dilre un nl, che non fa onore nè all'intelligenza, nè al ca.– nittere di nessuno del tre); b) tornire i mez:r;! f!Lanz!arl necessa.rl a quei comitati czecbi, rumeni, polacchi, Jugo.sùni, che attraverso i paesi neutrali fanno la -propaganda nazionale ant!austriaca in Austria, in modo che 16 Mar.io 1918 'l'esercito aust?Jiaco sia minato r.on !5010< <Delle trincee ma anche nelle retrovie. Su mille pacchi di opuscoli, che tenteranno· di penetrare in Austria, novecentonovar.tano-.e .sa· ranno sequestrati: dunque bisogna spendere mil· le per ottenere uno. Nel lavoro pericoloso di que ~ta. propaganda rr,ol11zionaria più d'uno perde- • 1·à la vita: dunque bisogna assicurarlo che 1a sua moglie e i suoi figli non moriranno di fame. Pa.rc-cchia gente dovTà , ·iaggia.re, spendere, ma., gari sperperare del denaro: dunque bisogna dar– le quel che le occorrerà per il suo lavoro. Non si fanno le noz,,e coi fichi secchi. E la Germa. nia: c'insegna che i milioni delle offensive poli– tiche fruttano assai di più che i roilla.rdi delle offonsive militari; c) promuovere in Italia comitati di propa. ganda ant.ia.ustria.ca ., formati in èomune da ezedhi, iugoslt.vi , polacchi, rom~ni, pl'OJ)8galldn rome qnella che è stata fatta lpel Belgio, cl.alla. quale il nostro popolo impa,ri che coso. l ,oramente l'Austria e senta finru,n;ente di par– tecipare a una grande opera di giustizia unlver– sa.le , contro 1111a dinastia carica di delitti, di sper– giuri, di malvagità di ogni @'e.nere, contro U pe– ricolo imminente del trionfo nel mondo di un po· polo, la cui brutalità è documentata da una lun– g,i storia di oppressioni contro tutti i vicini. Per lre anni e mezzo nella propaganda de.li.a. guerra si è parlato troppo al nostro popolo di conquiste territoriali, che non lo interessano quo.si afta.tto, e troppo poco di libertà e di giustizia per tutti; ur.ica nota che può esaltairlo fino all'eroismo. B1· 8e>gna. guad~e con la. ma.s.s.ima Intensità e , o.,)iàità d'azione il tempo per<luto. J p.ro~ an– disti dei popoli oppressi dai tedeschi nell'Impero austro-ungarico Ci aiuteranno magr.iflcamente in questa opera indispensabile di riassesta.mento mo· raie del nostro paese; d) promuovere In tutti i paesi alleati e 1 neu– traJj comitati di propaganda, formati in comu– ne da italiani, czechi, jugoslavi, rumeni, polac– chi, per spiegare a chi vuole e a eh.I non vuole ser.tire che coso, noi intendiamo in realtà per " smembramento » dell'Austria. Come abbiamo già detto altra volta, - e non sarà inopportuno ripeterlo - U programma. dello smembramento de.li' Austria può essere invocato da due diversi punti di vista: a) perchè fa comodo a.11·1ntooa come mezzo utile a Indebolire la Gennanla, lnd1- pendenterpentoe dalla volontà dei popoli dell'Au– stria, b) percbè è richiesto dai popoli dell'Au– sb1ia, e l'lntesa ha interesse a socondare queste tendenze democratiche. La differenza può appa· rire, a prima vista, oottile; ma è profonda. CM chiede lo smembramento dell'Auitrta partendo dai primo concetto politicb, si e!pone ali' accusa di imperiallmw. Solo chi assume il secondo ~n– to di vista, è nella Miten+.ica trad!:zlone demo- •

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