L'Unità - anno VI - n.50 - 13 dicembre 1917

. \ I, '. I ' I , della v·ita italiana. . DiNtton I ANTONIO DK VITI DB llilCO • GAKTANO liLVDIINI DiruiOQC e Amminiatrasiooc I Roma, Tia Adda, ~ - Abboaamcnto ordinario annuo U- i pu il Remo, pc, rcstao Lire Abbonamento sostcnitort aoouo Lire 20 1 11&matralc Lire IO1 - amiere Ccntaimi IO. Si pu-,blica 'il (iondi a ROMA Conto éottcntc coa la posta . Aru:ioVI - N. 50, lS Dicembre J 917 SO,MMARIO. GIOVANNI CENA - L'°Unità. , Il fronte unico nella politicainìel'llà IL FRONTE UNIC,., "<l".lJf'- POltTICA INTFRN-\ - Obscrver. GUERRA ,MILITARE E GUERRA COMMERCIALE - L'Unità. DI CHI È LA COLPA? - P. 'Villari. RETICENZE PER I PRO_LETARI. ·!'COSACCHI.· .. LA LEGGE SUGLI INFORTUNI .t..GRICOLI - F. Andreani. DA BOLLATI A GERARD :- a, s. • Rep~tita juvant - La guerra e la pace. Giovanni Cena . Scriviamo-'il suo nome -con una grande an– goscia sul cuòre. Di questo nostro piccolo ·cen– tro di studi e di azione fu amico fervido e vo– lenteroso. Condivideva con passioné tutti i no– stri ideali. La ·sua opera, il suo consiglio, le sue critiche, ci hanno continuamente sorretti nel nostro lavoro. E fu uno dei caratteri più nobili, più disinteressati, più puri della nostra generazione. Si è spenta con lui una grande luce di intelligenza e di bontà. E ci sembra che. gran parte délla nostra !orza di volontà e dì lavoro si -sia fiaccata in noi. · In questa nostra retorica Italia, nel ·logo– rante ambiente rrmano. e~ non si guastò: amato da tulti, éortegg\ato tla molti, eleva.va gli altri con il fascino della -sua sincerità e compostezza di spirito agreste, il pitt gran do- no dèlla natura di lui. . Ma tuttavia la sua esistenza così semplice appare piena di un alto significato che direm– mo nazionale. Questo piemontese, questo canovesano, •che· allontanandosi dai suoi monti seppe trovare altre plebi da amare e da redimere pur cosi diverse da qqelle della sua umile gente, ri– mane un tipo di intiero e moderno italiano. Per Cena non vi furono regioni: e il proble– ma meridionale fu più che un oggetto di stu– dio, più che una. esigenza politica che deve ~re soddisfatta: !u un impeto di 1 amore fervido e illuminato. · ler i Li)opoldo Franchetti, oggi GiQvanni Cena. Verrà di lassù dopo la grande prova che si sta superand()I forse più per un oscuro istin– t-0 di salvezza che per sicuni .coscienza della situazione - verrà chi -saprà raccogliere e im– porre il principio di azione dei· due cari estinti 1-- il fecondo princi/pio della buona fede? • I nostri lettori troveranno nel discorso del Pre– sidente del Consiglio le idee, i pensieri, le frasi. con cui da• anni l'Unità viene .spiegatdo il ca rattere mondiale, democratico ed antimperialistH della guerra. Il programma originatjo della de~ mocra.zi ,a interventista è oramai travasato per intero ·nel p-rogramma ufficia.le del Governo ita· liar,o: ' Ma resta il danno che jl Governo arri.va in ri– tardo; ciò praticamente paralizza la sua azione; lo mette al seguilo degli alleati; dà la falsa ;m– pressione che. 'l'Italia subisca ,la _volontà di que– sti; contiene un pericolo immediato. Al !•unto a cni siamo, non vi ha più tempo _oer arrivare in ritardo. Il Presidente del Consiglio ha vigoroeament~ affermalo, che noi combattiamo questa guerra per la vita e per la morte, che è una delle prime frasi pronunziate da Lloyd George. Consenti amo. Ha aggiui,lo che, ad onta della defezione 1rUesa• (defezione di fatto se non di intenzione imputa- bilè a tutta la. Russia): · - · « I fattori della vittoria - ceme uomini e co– " me mezzi - rimangono, sempre d-aJla parte del « l 'Ir.tesa; l'es.senziale è di farli- valc.re , raggiun· « gendo, tra ,gli alleati, quella comunione e coor– « dinazione onde le forze non soltanto si som- 1• mano, ma si moltiplicano ». (Commenti). E noi ,approviamq più che mai, dolenti che il resoconto deJla Camera a questo punto I norr re gistri « approvazioni», ma soltanto« commenti». Dunq11e il Mini•tero 1 •conore (he oramai In pietra fondamentale d·e1successo futuro sta nel- 11'« azione di governo », e non soltanto di un go verLo; ma rii tutti i governi dell'Intesa che nella politica di guerra debbono formare u'n solo go ve,rno. Ma 1a politica di guerra penetra pratica· mente in tutti i rami dell'_azione di governo, in tutti i dicasteri; (lònque è compreso ìl Minister,, dell'interno! La ipolitica interna è oggi un fattore iipportan– tissimo della resistenza morale del paese. La di· fesa della guerra e dell'esercito combatter.te con· tro i sabotatori interni di essa, contro la prona– ganda ape~ta e subdola in favore della pace g~r- 111anica, contro i sudditi nemici e la vasta org~ nlzzazione dello spionaggio, costituiscono una parte essenziale della politica interna da per tu:– t-09 e divent<t parte assorbente nei paesi, in cui è esistita la divisione dei partiti di fronte alln guerra. Non parliamo poi dell'Italia che per tren· t'-al)ni fu alleata della Germania, che tiene in cn– ea il Papa sotto la protezione della legge del!,, guarentigie, che ha stipulato- un trattato con la Germania pel rispetto. della p-toprietà e dei sud– diti teQeschi in Italia durante la guerra:! E' possibile che !'indi.rizzo della politica in– terna sia diverso nei diversi paesi dell'Intesai if>-e esso è ,fiacco 1r. uno, la sua fiacchezza si riper- cuote direttamente sull'esito· della guerra colle,• tiva. ·E' oggi• quasi indittwente che un e.sercit,, si.a sabotato e si sgl'etoli sopra un· fronte o ~ul– l'altro. Ora »oi siamo spettatori .di questo tatto stra• nissimo: - che, men~e in Francia Clemenceat1 ha adottato UI,a politica della massima energia, per spazzare il terreno di coloro che sono contr'l la guerra ed agis9ono contro là guerra, in Ita.li<t Orlando .afferma èOn sempre c.rescente c,alore ver– bale, che egli difenderà a oltranza, contro tutti'. la politica della concordia « parlamentare », che con crescente ostinazione chiama « r.:azionale ». La politica. ii,nte,ma fràncese, che da una parte tranquillizza anche· noi ; conUene pure qualche p~r.icolo, e questv è elle emissari francesi, non potendo operare in Franci~, si annunzia che ven– gono in Italìa. Ciò dimostra più che mai la ne– cessità, che la politica interna degli alleati si coordini nei criteri, nel metodo, nei fini e in pa.r· te anha' negli organi. · Il coordinamento de!lli. organi d~ve· -avventre subito per gli uffici di informazioni militari che sono presso i var1 Comandi supremi, e su cui, CO· me ha dichiarato Lloyd Geol'ge alla Camera dei Co– m\tni, dovrà sopratutto basarsi H Comitato mili– tare degli alleati. Avremo oe<:asione di tornar !.li questo punto particolare, quando ·saranno meglio ,conosciuti gli •in,endimenU del Governo. Oggi, a noi !)MC importante di <l'ilevare la. la– cunfl. che su questo argomento esiste nel discorso del Presidente del Consiglio. Il qua~e ha, 'jn:vece, paTlato moli.o \!ella unione' del fron~e econom!-co e finanziario. I.a "ni.ono del front .. T)Olltk.oo di politica. in– lerna è una necessità' clle s'impone SOJYl'atutt:o dopo gli avvennrrienti russi e italiani ; il governo italiano· èloVl'àaccetta,rla, come ha dovuto accet– l!!ifepoco a poco tutto il ~rogramma della guenr.a · mondia4e, che si combatte in unione sempre più In– tima e completa col' ! paesi '!)81l'ln.mentarie de– mocratict dcll'E1iropa occidentale e dell' ,:\mertca. Noi temiamo che l'on. Orlando arrivi an,che questa volta in ritardo, dando ipoi la falsa im– pressione di avrr subita la iniziatnva degli ~– lenti, invece di incolpa;re la rpropria riluttao1,a. ir.tellettuale a prevenire gli eventi. Il .,.timore è giustificato dall-a fisima (!ella concordia parlamentare, alla qua.le l"on. Orlando deve sacrificare qualcosà dl. quella politica inter– na di energia, che la difesa della guerira csige- . rebbe. ' Ora 4a ,concordia delve essere la « conseguenza. d-1 fatto» di tutta l'azione politica, che è necee– saria rper assicùrare la intima e duratura unione con gli alleati e la vittoria militare. Ogni invertimento di questo rapporto di e.a.usa ad effetto, ogni sacrificio che si fa della politica di guerra 'alla concordia dei parti.ti, è uno spe– <lien.teparlamentare, che per sè stesso è un sa– botaggio della guerra. Obsunr.

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