L'Unità - anno VI - n.34 - 23 agosto 1917

-~1 -J.7& .. , ' con 1 , L;,"OJ' P1·ot a P0s ....._ FJ1 'ù-liJ ta - e I 10 · ~O,'\J,1 lìJ·aJ , I 'NJo 'l'ei~v , .fiJ& -- -.. VliJ.zro • --- 'liJL1.,1 ) . - problemi d~l la vita italiana. Direttori I ANTONIO DE VITI DE MARCO e GAETANO SALVEMIN ! DiruioN e Amm inistra:i onc I Roma, via Adda, 4. - Abbonamento ordinario annuo l.«e 5 per il Rcino, per l'estero Lire IO A bbon.imento sostenitore annuo L're 20; semestrale Lire IO; un numero Centesimi IO. Si pu~blica il i iovcdi a ROMA - Conto corrente con i. posta. Anno VI - N. 34. SOMMARIO. PROGRAMMA NUOVO E lDEE VECCHIE - L. Einaudi. IL SEGRETO DEl FATTI PÀLESI - g. s. UNA MACCHINA PER VOLARE . IL RAPPORTO GARRONl - L'Unità. UNA DOZZINA DI MILI ON I. LA LIBERTÀ DEI MARl. SEGNl DEI TEMPI. LA VOCE DEL SANGUE. L'Ente dei Consumi - Non c'l più religione - C'era una volta - Inutile dùcuter e I - Detti' me'11orabi'H tedesclti', L'ente dei Consumi li Commissarialo dei consumi annunzia che lo /Statuto dell' Ente Nazionale dei consumi sarà pubblicalo nel Bollettino del Commissa– rialo di imminente pubblicazi o11e prima di es– sere presentalo al Governo per la definitiva approvazione . In attesa di questa pubb lica– zione-;-noi riteniamo opportuno e doveroso a– stener ci dal pubblicare l'articolo, che aveva– mo promesso , su ll'Ente dei consumi quale era stato dapprima idea to. Vogliamo evitare le discÙSSioni inutili. Prender emo i'n esame il vrogetlo definitivo dello Statuto. E speriamo - per, quanto senza .troppa ferie - di non es– sere, oostrelt~ a oombatterlo • così (vivamente come meritava di essere combalt11lo il pro– getto primitivo . l'u. Non c'è più religione Benedetto XV ha perdut o un·all,·a buona occa – sione per lacere. Il Papat o tacque nell 'ag-osto del 1914. perchè era sicuro della vittoria della G~rmania e spe.ra- va di l'icava rne la sua 1>arte di p, ofllto. Ta cque, nonostante che fosse in gioco il destino del BPl.g-io,cioè di un paese il cui Go- 1·erno era fra i più cattolici del mondo . E ta – cendo. si tolse ogn i di ritto a parlare nè poi, nè 111ai,nè di giustizia, nè di umanità, nè di pace. Questo il Papato non ha voluto ancora cap ire . E di tanto in t(lnto cerca ùi parlare. Ma le pa – ,ole cadono nel vuoto . Tulti sentono che non snno since re. Tu tti vi cer cnno un secondo fine. E non è stato difficile scoprir e, anche in quest11 r uovo discorso, il desider io di sa lvar r Aust1·ia. A prender e sul serio i va niloqui pontifici non ci sono più , luori dei soliti crocchi di sag restani e di tedeschi impen itenti, che gli sc rittori del 1'1l vanti! Qua le spa-.entosa condanna per il P a– pa e per il social ismo ufficial e italiano! 23 Agosto J9J7 Programma nuovo e idee vecchie li Consiglio gene rale dell'Associazione rrà le Società italiane per azioni ha recentem ent e espo· ,to quello che il magg ior nostro quotidiano com - 1uercial e, I l Sole, ha intitol at o cc il ,mo nuo~o \>1·ograrnma "· Che non solo nel giudizio altrni, ma. 11ella convi nzione altre.si dei dirigenti dell 'as· ,ociazione sì tratti di un " nuov o " programma, , isu Ila ohia ram ente da ;pru-ecchi 1uoghi del docu mento, in cui si accenna al cc nuovo " Indirizzo dell'assoc iazi one , ,e a lle cc 1tntich-e • idee, agli " antichi » idoli, ai sogni e metodi " ora.maà vie– t 1 » che usciranno tras formati , sconvolti e di – strutti dalla guerr a, che distrugge e che ::-innova; ,. si parla cJj " vecchie » formule e di « vecchie su– J>Prate " as1>ira zioni, le quali dovranno essere so– stituite da « nuo ve " ~inal ità; e si in sis.t,e su lla 1,ecessità di non lasc iar disperd ere i frutti della la,boriosa e meravigliosa esperienza ibellica, 01·– gan izzando " finalmente » la classe produttrice per· >prepararl a ad affrontar e, con " nuov a " co– $Cienza e con « rinnov ata " ment alità , i gra,, 0 is– $imi q>roblemi che l'avve nir e pr epara all'econ o– mia. naziona le; e si vogli ono band iti " gli ingan– nevoli pregiudizi teorici " che hann o oscur ata la esatta visione dei problemi economici in l t.a.lla, app licando u nuo ve n concez ioni e u nuovi.,, me– todi alla loro soluzione . Poich è, dopo avere letto atte ntame nte il « nu o• ,·o » progr amma dell'A~ciazione, a me sembra che l'essenzia le novità sua consis ta nell'energi a con la quale esso afferma di volere difender ~ " antichi " er rori ed cc a ntiche » verità, cosi non è forse inoi>portuno chia rire quell e verità e qu e– g li erro1; , affinchè si vedano i ipunti In cui l'opera èPll'As-.~cwi,n1inn~ me--ri'" r\i ,r-.~c;cr,.. ,;., •r"'t..tA o1 l'opinione pnliblica e quella in cui deve essere combattuta. Pr emettasi che la form azione di unn associa – zione rra le società italiane per azion i, a.nzi, co– me sembra dove r accadeTe, rra le società ed lm· prese industriali e commercia li di ogni specie è uno 'degli avve nim enti p iù imp orta nti e più utili che si siano verificali in Italia negli ultimi temp i. Lo spi ri to di associaz ione è un rattore poterttls simo di pro gresso; e co me fu bene sorg essero le leghe operaia, le loro federazioni regionali e la Cnnfederaz ion·e de l lavoro , cosi è bene si siano costituite le leghe di industr iali e la più gr ande as sociazione rra le soc ietà ita liane. La collettivi – t4 guadag na nel '!>as agg io dalla difesa occulta , fatta 1>er ciò di influenze ind ivid uali e talvolta corruttrici , degli int,missi partico lari, alla di fe s :1 palese , dichiarata men te ratta a lla lu ce del sole, nei giornal i di mestiere e di classe delle organizzazioni collettive dei medesimi inter essi. ) la perché credere e dir e che questo sia un cc nuovo » program ma , inculcato improvvisamen– te da questa gra nde inn ovatr ice che è la guerra, quando si tratta di idee an lichlssime, che h an no oramai la barba lunga come Matu'salemme, e di metc,di ben noti e già moll o tempo innanzi &Il& guerr a spe rim entati con successo dagli oper.ai e da lle varie loro leghe e federazioni? E' deplor evole che gli industriali ita liani a.'bbiano aspettato la guerra IXlr imp ara re che i politicanti rispettan o solo i forti, i quali mostr ano i denti; ma il ritar – do nel far riò che altri fece prima, non giustifi – ca la prete.sa di a vere imparato chissà quale no– vità ln un metod o ohe sempre è stato adeguata– rnente app rezzato da tutti i 'Pratici di lotte poli– tiche. *** Così pur e non' si vede perchè si debbano con~ - c!erare come dovuti « ad ingann evoli pregiudizi teorici " tutti gli er rori evidenti che finora 3i sono tollerali, ad es., nella 11>oliticatribut ar ia. L'Associazione chiede la tassazione s ui divid en– di ef'letth •amente rip artili, e non sul cosidetti uti li prodotti; ed ha sar.rosr..nt.emen te ,ragione. M,i anche (]llli, non s i I.ratt a di ,novità ; e, se non Qr · :o, fur ono i tanto disp rezzali « teorici " a di– mostra re in passato, e ben 'Prima dello ,scoppi o ùella guc,·ra, sulle ri viste scientifich e e fr a le aJtre., sulla 1'ivista medesim a dell' Associazion e, che il metodù oggi s<>guito della tassaz ione degli utili prodotti era un er r ore scientifico e pratico, e doveva essere sos tituit o con la tassaz ione dei dividendi. Nulla di più fas tidiosamente ripetuto vi è )11 Ita lia delle querele contro il funzi onarismo ecces. sivo e l' accent r~mento, che ora !"Associazione fa sue . Speriamo che l' Associa:r.ione sappia far trlon • fare le cc ànl!c he " id ee dei funzJon ari pochi e hen paga .ti. respo11sa.bill individu<1l'7'6nle VPl"St', !l p1Lbblico. Se cosi sarà, tutti ne saranno lieti e magari disposti a credere che si tr atti di verità mai prima conos ciu te e fat te palesi im'provvisa.· mente da i bagliori ross!gni deHa guerra . •*• Nel « nuovo " prog r ammo. dell 'A!!sociazione vi sono però alt.ri !J)unti, su cui non sembra co~I paci fico il conse nso; poichè invece di cc vecchie " verità si tratt a di vecchi luoghi comuni suscetti – t,ili delle più diverse int erpr etazi oni, o di anti chi er ro1·i che la gue rr a dà . occas ione di rin verni c!a· 1·e a nuovo. E' una -verità ma ~ anche un luog o comun e che le sorti dei lavoratori e quelle degli industriali sono solidali , entr o certi limiti; che qua nto è più laJ'ga la torta, ta nto maggi or e è la fetta che ad ogn uno dei commensali può spettare. Anche. que-· sta era urla ver ità nota prima della gue rr a; ed • anche a llora si par lavo. di scuole prof essionali, di lc-gislu1..ione sul lavoro, di assicurazio ni contr o le malattie, gli infortuni, di pensio ni di vecchia · ia, di cont ratto di lavor o. Se la guerra avrà avu· lo la virtù di pe, suadere l'Associazione degli in– dustria li da un lato e la Confederazio ne del lavo· ro dall'altro a collabo rare in sieme per la miglio – re organizzazione del lavoro nell e [a.bbriche, ta n– to meglio.

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