L'Unità - anno VI - n.22 - 31 maggio 1917
Documenti Ci accade una cosa insolita e sorpre11-dente: di pubblic"are dei documenti ufficiali. Li publ)lichia– mo con piacere. In verità essi contengono un nuo– vo soffio: si direbbe che chi li ha dettati respira veramente nella atmosfera superiore che i gran– di avvenimenti recenti hanno mosso sul mondo. Raccogliamoli accuratamente. J:.'sortiamo il Mi– nistero della P. I. a diffonderli nelle scuole in– sieme al messaggio di Wilson, e se Minerva sarà troppo lenta, l'Unione deali insegnanti e i mae– stri elementari li diffondano in tutti i villaagi d' I– talia. Contro lo scetticismo neutralisla, contro il _yirus nazionalista l'1mtidoto viene dall'alto. Ap– profittiamone! Dopo i documenti u{(iciali, un alt?-o un po' me– no ufficiale .... nazionalista. Vale la pena cU met– terti a confronto. II messaggio del Re al presidente Wilson. La missione, della quale è a capo mio cugino il principe di Udine, vi reca, insieme col mio cor– diale saluto, il saluto· fervidissimo di tutto il po– polo italiano, che antichi vincoli di amicizia e di concorde attività sempre unirono a codesto !Lbe– ro, possente paese del quale tanti italiani conosco– n<>1·osritftlilà e sPrbano, tornando in patria, ine– stinguibile ricordo. La vostra alta. parnla in nome della giustizia fra le na-zioni, che è sembrala la parola ste&sa di Romu antica e immortale, commosse y~ofonda– menle il cuore del popole italiano, che nr trasse più Yiva la fede in una umanità r-innoYata e fal– !a migliore. Informandosi ai medesimi principi, do voi lu– minosamente procJamati, l'ltalia entrò in guc1Ta, ,i difesa del diritto 11a~ionale violalo e dell'uma– nità offesa, entrò in quella IT)Cdesima gucrrn nel· la quale ora YOiportate, insieme con nuova luce morale, nuove forze di poderoso ,·alore atte a fai· sic•n1·,1la vittoria del di1·itto e della liherlà e ad nffrancare i mari dalla più iniqua delle barLar!r L'Italia è scesa in campo mossa dalla sua fede nei diritti della civiltà, mossa diii suo dovere na– zionale di redimere gli italiani oppressi da un dominio straniero che lrOJ)PO a lungo e troppo im– placabilmente volle toglier~ ad essi ogni soffio di ,Ha italiana; l'Italia scese in campo per l"ivendi– care e ristabilire le coàdizioni necessarie alla sua sicura e comJ,Jiula esist,rnza. Spunta l'alba di una nuova èra nella storia ,;~ila umanità. Voi non solo proclamaste la giu stizia della nostra guerra, ma già preannunz,a– ,te le garanzie di quella pace duratura, che deve ,·.,ccogliere tulle le umane famiglie in noYO felice consorzio, consacralo dal trionfo del diritto, dal progresso del sapere, dalla prosperità del lavoro. La nazione americana e Ja nazione italiano. hnn. no pari quei sentimenti, quegli intenti e quelle 1st1tul.ioni, che caratterizzano e guarenj isco:10 ai di nostri la vita o} l'ascens1on~ della democrazia, nerbo di tutto le libertà politiche, infrn.ngibiJc vincolo sociale per l'wnano progresso. Sia, dunque, il saluto che in nome delrlt.ali1, 1111lndo,presagio di vittoria e auspicio della unio ne, da voi così altamente priconizzala, dai popoli nella. pace della giustizia e della libertà. Sonnino a T erestchenko " La Nazione italiana ha conquistalo la sua unità e la indipendenza in grazia ai principi di libertà e di di1itto, ai quali s'inspira la nuova Hussia. Questi principi costituisrono il patrimonio morale delle nC\Stre due nazioni, e sono un pegno della fiducia e della cordjaJ ilà d,,11e loro relazio– ni. che ora sono cemenlalè dalla r .tellanza d·ar– mi nella lotta mondiale intrapresa ,,{'r la sn.lva– guardia della civiltà, in pienv acrord,1 coi nostri Alleali. Nessun spirito cli conqui,t ·1 o di dominio ha inspiralo l'azione delrilali,1, rhe è entrata in guerra liberamente, per la cau"1 sacra della li– berazione dei nopoli oppressi e la &icurezza della · sua indipendenza. "La vittoria finale dovrà assicurare al mondo 11n'èra di ])ace fondala sulla liberti\ e la giustizia. ".\I momento in cui gli eserciti italiani sosten– gono una lotta sanguinosa pe,· la causa comune. amo condh·idere la fiducia di Vostra Eccellenza n•'h nr,,.oimn marcia dei valorosi soldati della lì us.sia libera. ,no Bianco L'UNITÀ della guerra II di:;corso del Principe di Udine sulla tomba di Washington. Veniamo oggi in de-volo pellegrinaggio alla tom– ba del vostro grande. eroe nazionale. La corona che veniamo a deporre, che portammo da Roma, simile a quelle ohe si offrivano agli eroi romani, ,·appresenla l'omaggio della nazione italiana al. !',uomo che .simho.leggia le 1>urissime nobilissime trndizioni dello spirito_ americano. Non possiamo na,sco.ndere un senso di tristezza, signori, quando vediamo intorno a noi nazioni civili, trascinate da potenti oligarchie in questa guerra colossale, di cui mai si c:Jbbela maggiore 'J)er i dolori che arre– ca. )la il fatto ohe ci raduniamo qui testimonia della purità dei nc,stri sentimenti della nobiltà dei nostri sacrifizi, etestimonia inoltre di m,a fnrtezza, di un sentimento capaoe di dominare gli Pventi e di sopraffare il dolore. Come i marinai deLla notte tempestosa guardano verso la luce che risplende lontano e che può essere raggiunta solo ron ,penosi difficil.i ~!01·zi, così O!ìgi volgiamo gli orchi verso i nostri eroi. Una guerra così grande e tanti e così p,rofondi dolori non dovrebbe~o esser senza benefici risul– tati per l'umanità. Noi sentiamo che per ristabi– lire la vita mnana •più completa, l'unione più no· bile dr.i ,popoli donemo lasciarci guido,re riguar– do a tutte le nazioni, anche le nemiche, dal sen· so di giustizia che ispirò il vostro eroe. Veniamo quindi alla s:ta tomba J>Crcercare la pur:ificazio. r,e nella sua nobile austera figura. Si dice dhe dobbiamo osare tutto che in guerra bisogna essete audn.ai , nè mai evitare sacrifici. Egli \'inse Ione che sembravano invincibili, non e,ilò in faccia ad alcun pericolo e ad alcun osta– rolo. Fu grande abbastanza per superarli. -:'11a do– ;10 ottenuta la vittoria volle li trionfo della demo– nazia e della giustizia. Così anche fecero i no– ~ll"i emi nazionali i cui nomi sono così sacni peT , oi, come i vo,tri 'J)(ol" noi. Oggi alla tomba cli Giorgio Washington mentre riaffermiamo lo no– stra t)romessu di mai esita.re in guerra e di offri– re ,per la giustu c&usa le nostre fortune e le nostre IJtwsone, solenm,mentc -proclamiamo di considern– rr la guerra come ineluttabile via dolorosa con– ducente alla giustizia· P. alla pace universale. Desidero di fa,rmi interprete dei sentimenti onde Casu Savoin sempre d~rivò la sua forza e che formano oggi il suo prestigio. ln nome del mio :tUgusto cugino Re d'Italia voglio solennemente dichiarare in questo luogo saoro alla nazi6ne ame– hcann. che noi non abbasseremo mai le ru•mi fln– chè la nostra libertà e quella dei popoli che sof– frono con noi, non sarà resa sicura contro le sor· prese e le violenze. Affermo ancora che IA. nosi1:a villoria deve es– sere villoria di progresso e di giustizia. Possa lo spirito di \\"ashington guardare ·,erso noi, illu– '" inarci nella nostra via. Il discorso dell'ambasciatore Imperiali alla City di Londra. " Profonda.mente commosso, vi ringrazio di tut– to cuore dell'onore che mi fate a.ffldanclomi un cordiale messaggio di amicizia per i miei conna– zionali da parte dei cittadini drlla metropoli del– l'lmpero britannico. li messaggo sarà accolto eia lutti .gli itali.ani con profonda soddisfazione e gra- 11 tud1ne. Voi avete accennalo al)'anlico amicizia tradizionale csistrnte fortunatamente tra i nostri due paesi. Que.,ta amicizia è basala su salde fon– damenta: l'amore della giustizia, l'attaccamento alla libertà raP!wesentano per i nostri due ]lar,t democratici un patrimonio morale comune. T 11•1- mi amali de<rli illustri italiani di cui 1wetc par– lalo, !)ossono bene essere accoppiali coi nomi dei grandi inislesi Gladstone. Russe! e Palmerston le cui rnci poderose nei 12:iornidelle nostre lotte ;,e, la unHà e l'incliJlendenza si levarono così nohil mente e cosi efficacemente per la difesa della no stra causa nazionale, la qua.IP trovò in que~l" paese un1. simnatia così forte, un' incora2:gio mento rosi !renernle. un !Aie anrHWJrio morale. Di ciò come pnrp clPlla lar,rn. osnitalità data ,,i nostri cnnnn,ionoli vittime d•lla catth·a volontà dei nnòtri Ao-,rressori noi italinni ri $iamo SP111- pre ricordati e ci ricorderemo sempre. Non dimenticheremo neppure - e desidero spe– cialmente affermarlo in questa occasione, mentre ho il piacere di essere ospite in questa casa della Francia - il prezioso e coraggioso aiuto che fu dato· dalla nazione sorella. Ancora una volta la Francia si unl a nol in un fraterno camera~ismo di armi. IJ corso degli avvenimenti fa: si che oggi le no– stre nazioni sieno impegnate in questa lotta enor– me insieme con gli altri nostri grandi nobili al– leati. Sul CaJ"so roccioso, sull'amaro Adriatico, i ·nostri soldati e marinai combattono fianco a fian– co lo stesso nemico comwrn, rrng1ovanendo cosi e cementando ancora di più la nostra antica ami– cizia. L'Italia che assicurò lo. sua unità e con– quistò la sua indipendenza, con gli stessi nobili ideali, è enrata di sua_ propria e libera rnlontà in questa terribile danza. Due anni or sono, ani– mata. non da spirito cli conquisto. o di dominazio– ne, ma per la difesa del-la giustizia e della liber– tà, per la redenzione dei fra~elli oppressi, per la 8icurezza e l'integrità della sua propria indipen– denza. Per questa causa, sotto la guida. del suo amato Sovrano. il primo so.ldato d'Italia, che ha ricevuto dai suoi avi ed ha conservalo come pre– zioso retaggio la libertà del popolo, il 1:ispetto della legge, la devozione fedele alle istituzioni li– bero.li , gli italiani statino combattendo e conti– nueranno fino a che con la vittoria essi abbiano n:ssicw·ato il trionfo della causa inunorlale dei di– ritti nazionali e della libertà umana. DOCUMENTI NAZIONALISTI seguenti frammenti sono tolti da un libro di Francesco Coppola, uno dei leat!ers nazionalisti, pubblicato nel 1916, dal titolo La crisi italùma. Il nazionalismo itaJiano.. Alla concezione de– mocratica di una umanità come somma di indi• 1:iclui, essso opponeva la SUlC concezione di una i,manità come .,istema di organismi nazionali; al.– le, conce:ione democratica ddla umanità divisa ori::ontalmente a strati, classe contro classe, op– ì'Oneva la sua concezione cle/la 111nanità divisa verticalme1ot•• a blocchi. nazione contro nazione. Alla Ciusti;;ia internazionale della dcmocra;;ia, aprioristica e statica, fondata sul " pri11cipio di ,w,ionalità " nel!a pace u1tivcrsale, cioè 1wlla stagnante e putrescente immolJilità universale, op- 1,nneva la sua giusti.ia storica, fondata sull'equi– librio dinamico dellP. for;.e na;;ionali nella atterra 1111iver.<ale in potenza o in atto, in cui ciascuna nn:ione è costretta ad elevure alla tensione mas– sima la voten::ialitci deL!fl propria vila materiale e morale, cioè ad essere il viù mora.I.e possibile J'er essere il più forte possibile, e le naaioni piu forti, cioè-viù morali, costrinyono le altre ad ele– vare il proprio valore umano al livello del loro vrilore umano, ovvero le sopprimono e le sosti– tuiscono nella 1•ita e nella civiltd ciel mondo, in– nal:ando cosi automaticamente il valore umano della vita e della civiltà rlel mondo ..... . P11g. XL-XLI. La verità è che la guerra eurovea non può r.,sere storicamente intesa se non la si considera come rivoluzione intenwzionale... E' la rivolu– zione germanica co;,tro l'Inohilterra e la Fran– cifl. La Geruumia enormeme11te cresciuta in se s!Pssa, nella sua potenza etnica, militare, indu– striale, statale e ndla mistica coscienza della sua for:a preclcstinata, ma cli troppo recente forma– zione politica ver avere in un equilibrio mondiale precostituito tena posizione imperiale !assoluta– mente e relativamente aclegnata 'I. questa sua forza ed a questa sua coscienza, era fatalmente tratta dalle, sua vitale necessità sovversiva a co;:are contro l'Inghilterra anacronistica e plu– tocratica e la PT1mria democratirn e pltllocrati• ca, sature l'una e Caltra di ricche;;:a e di domi– nio ma declinanti l'una e l'altr11 nella loro inte– riore potenza. di vita, onuste l' nna e l'altra cli tma eredità imperiale assolutcimenie e relativa– mente sproporzionat11. alla lqro presente energia· e/nira e morale, L'una e l'altra, in moclo nnn me– no vitale, interessate alla con.vervazione delt'equi– Ubrio mondiale 11ree.<istente elle era tutto a loro favore ..... Pag. XVI-XVIJ. Guerra nazionale, d1mqne, e.il imperiale, anche in nostra guerra. Giacché se oa(Ji noi dobbiamo combattere l'imperialismo germanico che ci sbar-
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