L'Unità - anno VI - n.17 - 26 aprile 1917

1 34 lu ni occorsi a.I suoi operni , e 97 lire !per infortu - 11idegli altri soci, iscr itti a.Ila sua stessa sezio– ne. Un secondo socio paga 619 lir e per infortuni ,ù oi, 1691 per infor tuni degli altri. Un teno pa – ga 1068 lire per sè e 1513 per gli altri. l' n quaiio 1,aga 265 lir e per sè e 1359 per gli a.Ili 1. Un quin – to 835 per sè e 2G8:, per gli nlt r·i. Gli lUOJninistra tori del Sindacato hann o cc arr a ngialo " lo classi di rischio in modo ,la far pagar e agi: uni qu.el cho dovrebbo esser • pa gato dag li altri! La sorpresa, che posgono destar e qu este cifre, ~I farà anche maggi ore, quando si sap pia che si riferiscono a l t.llan ci 1911-1915, nei quali lo stesso Sin dacato Inf ortuni dichiara di aver e avuto un avanzo complessiv o di L. 159.902,83. Per il prin – cip io di mutualità che Informa i Sind aca ti, que– &to avanzo a,•rebbe dovuto ripartirsi fra I soci; ma I soci, o almeno, l soci di cui abbiamo so'pra. pn rlalo , non hanno veduto alleger irsl nemme no ct'1Uncentesimo li pe.sante lardello, di cui sono sta – i.i gravali. Dovo sono andati qu ei sopravanzi? Che cosa si aspetta per distribuirli? Queste domande pr~senllamo specialme nt e alla bur ocrazia dP,lla Pr efettura di Roma, che, inve– sti ta dalla lfgge dell' unlcio di contr olla re i ltbr l ~ I conti del Sindacato Itali a no, ogni anno ne op-prova ciecamen te o ne rende eseoutivi l ru oli di esai ione . Il privilegi o fiscale La legge Infortuni (art. 19) dispone che cc le contribuz ioni dovute dagli associa ti sl esigo no cc•n le norm e 1>roscrilt e ed i privilegi stabiliti per I& esaz ione delle imposte dirette "· S.i un socio ta rda n pagare Il contl'ibuto richiestog li magari perchè aspe tta che Il Sindacato lo rimb ors i dl un inf ortun io, o perc bè sost enga di aver già va galo, il Slndacato non deve ~oguir e le vie oormall dl ognl azione giudlzinrla ; mn, in base a l ru olo, 1eso egeculivo da l Proietto, ingiungo al soclo di pagare entn cinqu e gior ni , dopo i quali pro cede sooz'altro all'es ecuzione lorzat.a sui mobili e cr~– c!iti del socio. Con qu est'a rma mostruoso. in mano, I Sinda – cati ogni cosa f an Lici ta in Lor leoo e; e i soci ;i trovano esposti n.lle >pit'llngi uste spoliazionl. Gen– te igna ra delle leggl e preoccupata solo dell a re, s-ponsabllit à di cui Il gra va la legge sugli inlor – t~ni , occupata negli atrari, sgomentata dalla rete ,t'intri ghi , in mozzo nlla qual e si vede ,presa, e dalle noie e dai perico li di un a esecuzione forza– tfl, si affret ta a paga l'o maled icendo; la protes ta lnscia il tempo che trova, e il Sinda cato cont i– nua a fare tranqulll ame nte i Sllloi a ffari. li !privilegio fisca le concesso a i Sindaca ti appa – risce per tal modo qu anto di plt'l anormal e e di improv vido s.i (l)0sssa imaginare. Enti priva ti vengo no equip arali a llo Stato, in qua nto riguar – da l'esercizio di ,un pri vilegio delica!issimo, che pu ò trov a re la sua giust ificazione solo nelle su– preme esigenze del pubbli co interesse. Ricer cand o l' int enzione del legislator e, è chi a.– r o, che egli, dand o un cosi pericolo so pate re di eccezione ai Sinda cati, 51icrava che i Sindacati, as. sicurati della pronta riscossione del contrtbuti , avr ebbero, alla lor o volta, pagato pr ontam ente gl'ln fortuni, come la r ap ida esazione delle im– poste int end e a provved ere prontam ente l"Lilene cess ità della pubbli ca amministrazione. Ma o. iJ)art e che anche la ratl idità dei pa ga menti è un mito, se lo scopo che s' intese di ragg iun gere ';-- lodevole, certam ente impr ovvido e temerar io 1.1 U mezzo escogita lo, ed aoorra ote da ogni nor – lll !L di dlr itto pubbli co. E non si p uò che restare w eravlg liati nel veder cons:icrata in 1un a legge modern a un a disposizione come quella dell'ar– ticolo 19 della legge infortuni, nella qua le, par di veder riviver e, sotto nuovissim e !onne, isti – tuti ed abusi dei tempi pegg iori del !basso im- 1,er o e dell' an arc hia feuda le. E fosse almeno , qu esto jnaudlto privilegi o, cic– c,mdalo da quelle prec ise e tassative norme di gara nzia e di tut ela, eh~ sono impost e allo Stat o qu ando si tratta delle sue tasc he! S i verifica in– vece, un po' per l'audac ia dei Sindacati e per IP-dispos izion i non chia re ed esp licite della leg– ge, un po' per la s•1pin n acqui escenza e in ouran – za delle aut orità che dovrebbero cur arne l'esa t– ta .inte:r<pretazlone ed appli caz ione, che ness:un limit e ,è _posto all 'a rb itrio di questi avidi en ll di spec ulazione prtvata , ness una ga r a nzia e nes– suna tutela a chi abbia la sventur a di capitare G o Bian o L'UNITÀ nella loro rete di a bili espedienti JegllJi e d'inaf !errabill inlrighi contabili , da cui è impossibile uscire senza un euergico atto di l"0lontà O di , ivolta di cui non tutti sono capaci. Cosi, per es., m;ntre la legge sulle Imposte dello Stato e degli Enti locali dispoo,• t·he i ruol i devono es– sere 1pubb!icali in epoca e-sattamenle dete rmi na ta insi eme alla notlflca -persona le della pagella, o qu e~ta pubblicazione coqtituisce un a valida ga – ran zia per il contribu ente; i indacnti non si ri– tengono obbligal i ail'osservnnzn di nessun ter– mine: od a vviene che, un bel giorn o, lJ socio sia chiamato innspcttatamenle n paga re il contribu - 10 attrib uit ogli per l'esercizio di du e, tr e, quat – tro a nni avanti, in base ad un ru olo che egli non ha potuto mai controll are, e contro il qua.le non ha ·mal potut o reclamare, ignorando to– talme nte l'epoca della sun ~ullblicazi onel Il regno dell'ar bitrio Alcuni Sindacati !rann o cur a di !arsi proleg – g~re da una rete d'influ enza poliilche ed eletto – rali, da giornali amici. Potrem o citare l'ese mpi o d: persone che hanno un elevato pubblico impi e– go, e si servono di ques ta loro qualità come agen– ti di un Sinda cato. Un esempi ? dei metodi del Sinda cato It aliano: un socio pag'l a meizo di un suo procu rato re una somma, della qual e ottiene quietanza; mu ore tl •procurato re; li Sindac ato ne app rofitta pe r lare < secuzio ne al socio, questi si oppone in giudizio, r soltanto in gratlo di appello rie sce a pr cdurr c le qui eta nze, che giustificano il pagam ento gitl avvenuto , dl cul il Sin dacato faceva le visto di rm lla sapere ! ./ li privil egio di e..enzi one da lle tasse di bollo per gli al ti giudiziari dei Sindacali, incoraggia le ammlnistra zioni o prom uovere liti contro I soci, >per corren<lo anche nelle ca use di lieve en– tità, tutti i gradi di giudizio , per stanca re l'av– •,ersario e prendere tempo. Molti Sindacati dil a – zionan o i loro r>agamenli aspet tando il giorn o del.... prop rio falliment o, da decider si quand o siano state vuotate le tasche dei soci, o sia osa.u– rila la loro pazienza. In Quanto agli statuti dei Sindacati, . essi son pieni d'insidie anche palesi, ma che sfuggono ai ~oci iocom'petenti . Per es., cc il socio, una volla ammesso, contrae l'obbligo di appa rtene re al Sind acalo per tutt a la dura ta dello stesso " (ar– ticolo 10 Sindaca lo Pu gliese). E' un vero e pr0- prio con tr att o matr imon iale che il Sindacato Pu – gliese impone ai propri soci. cc Nessun 1eclamo potrà prende rsi in conside– raz ione flnchè il socio non abbia pagata ogni somma e penalità richiestagli dal Sindacat o " (a,rt. 14, Sindacato Pu gliese). - cc li socio che cessa di far parte del Sindacato o che ne è esclu– so, e, in caso di mort e i suoi eredi, perdu no !I dirit to a qua lsia.si rimb orso per i rispa rmi o fon– di di ri serva anteriomente costi tui ti" (aii . 17 Sind aca to P ugliese) . - cc Le indenn ità e le s-pe– ;,e tutte do v<ranno e!jseu-e :liquidate con aziona incon tr ollabile d el &indacale e dei suo i delega – li " (art. 13, Sind aca to Ila liano). - Non occor– re commen tare l'enorme illegalità di quest e di -– s-posizioni , che non si ca].)isce come abb iano po– t.uto essere sanzi on ate dal Min istero! Molte volte lo Statu to p rim itivo di un Sindacato viene successi vamente modifi cato, e si ha cura di 1;on inv iar e al socio !e modif!ca:ion i u lteri ori. Il Sind acato Italiano In fortun i, ad es., ha due o tre edizioni del suo Regolamento; le r ecentissi– me nor\ si sa ne'ppur e da chi sia no state fatte. Con questo mezzo vengono apportate, al l'ins apu – ta dei soci, delle modifi cazioni sostanz iali al contr atto primitivo ! Ora un sogg ic>tip ico. L'a rt. 63 primitivo del– lo Statuto del Sindacato Italia no, app rovato dal Ministe ro, dispone che gli a rbitni in caso di con– trove rsia saran no nimin at.i « secondo le norm e del Codice di Procedura civile n, le quali vogllono c,he gli atfuitr i sia no nominati ,uno da un a parte , uno dall'altra, il terzo, o d'acco rdo, o dal giu – dice. Ebben e l'artico lo 63 è sta to cosl modificato da un 'asse mblea dei soci : " Il collegio arbitr ale è compos to di tre membri etfelt,ivi e due s upplen– ti, anc he non soci, nominati dall'a ssemblea or di – nar ia " · In altre mod ificazioni , poi, senza nom e d'aut or e, è scritto: « Il Consiglio di amministra– zion e resta autorizz.ato di sosti tuire gli arbilr i che per qualsivoglia m otivo non lii prestassero &J mandato loro affldnto 1. _\n che una persona che non si Intende di di · ritto, \'ede a prima \'lsta come U Sindacalo Ita – liano, con queste norm e - che aume ntano d 'w– òacin con l'acquiescenza del pote ri reS'ponsabili di\'Cnta nuovo organ o del poter e legis latl vo; e ,o ,-verten do i prin cipi essenziali del Codice In materia di arbitrato, vuo l togliere al socio le ga . rnnzie che sta nno a dicsa dei su ol Int eres si, e 111ira cosi a impedire LI supremo dlrlllo di ogni cittadino di ricorrere ai giudici; poichè se un socio muove lite al Sindaca to, questo a trenna che 11 magis trato è incompe tente essend osl il socio ob– bligato a risolvere con arbitri le controversie incntre in r ra llà il socio non sa mùla delle Ille– gali alterazioni abilmente apportat e al contratto primitivo. I provvedìW-entl necessari Contro !'illimitato nrbltrlo dei Slndacatl occor– r·ono ene rgici provvediment.i. Qualche cosa si à falla col decreto luogotenenz iale 27 luglio 1916, 11. 993, Il quale Impone un modello uni co di bi • luncio ai Sindacati, Imp one la pubblica zione del hrinnc i nel Boilet tlno ufficlale delle Società per uzioni, obbliga le assemb lee a ll'appr ovazion e del bilan ci non oltre i tre mesl. I modelll dl bl!an– cio hanno, però, del cnpilo'i Incerti, conteugono qu esiti più che dis'poslzionl tassative; , lo assem– tlce sono obbligate ad ap11rovare I bilanci " non oltre i tre mesi dalla ch:usu ra dell'eserc izio "• rna no n si fissa tassalivaente qua nd o debba esse re d1iuso l'eserciz io. In ogni modo, questo pr ovve– dimento hR un noteÌ•ole val ore, sopr atutto come sinto mo; poichè sta a dlm ostrare che, non ostante l'ostruzlonismo bur ocratico, un Mini str o è ,·enu to n conosce nza di questo stato di cose, e che il Con– siglio della Previd enza e delle Asòlcu razlonl so– cia.li ha saputo resistere alle influ.enze di ognl gener e mes se In moto dal Sindac ali. ~1a i provvedimenti da pr endersi devono essere pit'l pl'ofon di. Occorre Innanzi tutto un'ind agin e severa, un a ispezi one di poli zia sul Slnd acatl . Occorrono po i pr ovvedimenti legls laUvi, che con esa tt ezza fissino del limiti gene r al i a ll'a,tu vilà dei Sindacati. A grnndi tr atti tr acc iamo qu ali dovrebbero es – sere, secondo noi, queste disposiz ioni: 1) Si dov rebbero stabilire, per i Sind aca ll, del– le limitazio ni di regione e di mestiere per favo– r-ire la om ogeneità del rischi e la semplicità dl gesti one. 2) Si dovrebbe fare uo tipo fisso di statuto , a.I cruale no n fosse poss ibile derog are e portare mo– dificazioni. Questo sta tu to dov.rebbe chiaramente determina re: ' a) i termin i per la denun cia degli info rtuni, per le dimi ssioni da socio, per la ri – scossio ne dei contr ibuti, la du rata dei contratll , ccc.; b) le Sezioni in cui eventualmente si do– vesse suddi vider e il Sindacalo, determin ando nel modo pi t'l esa urient e le classi di rischio ; e) Il m:>– do di costituzi one delle asse mbl ee dei soci; d) il modo di riso lvere le controversie, e il modo con cu i devono essere nomin ati gli arb itri , dichia – rando, in caso di disac cord o, la competenza del– l'a ut orità giud izia rla . 3) Andrebbe tolto (o almeno limita to) ai Sin– dac ati il privU egio concesso dalla legge del 1904, di esenzio ne da ogni tassa di bollo nelle con tro– vers ie. L'esenz ione dalle tasse di bollo iPCr i Sin– d~at i potre bbe essere concessa solo per le con– ti ovrsie rigu ar danti l'indennità da accordarsi al– l'in!ortunalo, e 110n per tut te le altre cont roveM!le. •I) U >provvedimento esse nzia le, ad Impedire gli abusi de i Sindacati, è poi, second o noi, i'aboll – zione della dispos izione dell'a rt. 19 della legge in– fortun i, che dà ai Sindacati faco ltà di riscuotere i contributi dei soci con g!I stess i pri vileg i, con cui si riscuotono le impo ste dirette. E' questo ar– ticolo, contrario al le norm e essenziali di diritto pub blico, che permet te a i Sind acati le loro spo– liazion i. Nella pratica, le norme e i limll! della legge sulle imposte veng ono tras cura ti e riman– gono privilegi in tutta la lor o ecceziona le gra,– , ità . Contro la congiura del silenzio Di questo fenomeno cl siam o occupa li con par – ticola re interesse, in qu esto momento, per du e ragio ni. Una è quella di impedire che siano am– messi i Sind ac ati ad assumere l'assicurazione

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