L'Unità - anno VI - n.11 - 16 marzo 1917

L'UNITÀ SOLARO, FRASSATI -E CRISPOLTI Nell ' Unità del 26 gennaio 1917, discu tendo gli incit amen ti della Stampa af(lnch.è l' Jtali a « tornasse a Cavour», cioè non al conte di Ca- 11our, ma alla cittéi di Cavour in cui villegg ia i ben meri tati riposi !'on. Giolitti, ·noi ci lasciamm0 sfuggire dalla penna it seouente para llelo storico: « Net 18&.i, quando (_;avour chiese aLta c.,amera i pieJLi poteri per la guerra contro l';tustria, un solo deputato si levò a parlare contro: il conte .Solaro della Mç,rgarita, ex-minis tro di Carlo Al· berto n et periodo dett 'assotutis1no più tenace , au– striaca nte per LapeLte e a.v·versario "ccanito deLte -tsntuz ioni parla men tari. J:; parlò , proprio come parta oggi il senatore Fra ssati , in difesa... aello .Statuto . « 1 rappr esen tanti detla na:aune - disse il precursore del senatore F·rassa ti - non posso– no consent ire n è a.LCabotizi one, nè alla sospensio delta legge fondamentate: accordare it voto a que– sta legge (dei pien i pot eri e delta sospensione del– la libertd pers ona.le e di stampa} sarebbe abdica.– re ai nostri dirit ti e consen tire a cosa eh.e eccede i{ nostro mandat o (BroJTerio, Storia del Parla– mento subalpino , VI, 88oJ. La storia si ripete. O meglio i trucchi, di cui possono servirsi i politicanti nel tu·rtupinare il loggione non sono molto numeros i, e bisogna sernp_reritorna re alle stesse maschere e alle stesse contorsioni . Solaro della Mciruarita si ricordava della legge fondam en tale solo quando la sospenr sione deita legge fondamen ta.le . era necess aria per tare la guerra •att'Ans tria . IL senatvre Frussuti si in tener isce per t diritti e per i doveri della Ca.me– ra e vuol tornare, proprio oggi, a C.,avour,per e/tè non avendo volu ta ta guerra, e trovandosi in ciò d'accordo con la maggioranza giotittiana., desi– dera che la Camera attuale cunti nu i a fun:iona – re e spera che essa resti in agguato, pronta a co– gli ere ogni occasione di . poli tica interna. o di po– litica. estera o di politica milit are, ogni ce~no di pac e germanica, ogui sintomo di even tuale mal– contento popolare per rit orna re .alla situazione parlamentare ed elettorale, che le giornate popo– lari del m ag gio disfecero ». Il pa.rallel? ebbe fort un a, e lo ripr odussero il Giorn ale d 'Italia e parecchi altri giornali . Quan– d'ecco in difesa del conte Solaro della Marga– rita. si fece a.vanti il march ese Filippo CrispoLti sui giornali del trust ctericule : Cori1er .e d'Italia, Avvenire d'Italia, Italia, Momento , e su tu tti , ctornaletti, eh.e ripet ono il verbo dei giornali ma_ggiori, proclamando non esser vero: r eh.e il cont e della Margarita sia stato il solo ad alzarsi contro i pieni poteri: in– vece in quella seduta del 23 apri le 1859, in cui il prog etto ebbe nientemeno che ventiquat– tro voti contrari, fra i quali qu elli di Depr etii;, e di Mellana, il conte non fu solo a parlare : par– larono anche i deputati sav oiardi De Bosses e De Son na.1. Questi anzi fu rono p recisamen te avv ersi alla guerra, sebbene per una ragione commovente; cioé perch.è essa avrebbe staccato la loro Savoia dal regno dell'amatissima dinastia. Nella vota– zione iL De So,maz si schierò cogli oppositori. Invece il De Bosses si astenn e, come si astenn;i , il conte; 2' eh.e il con te della Maraarita sia stato av- 1:ersario accani to ,!elle istitu:ioni parlamen tari; 3' che il conte della Marga.rita. sia stato au• stria.cante per la pelle. Coll'ass um ere in qu esto modo il patrocinio del suo an tena to spiri tual e, il m<trchese Crisp olti ha dichiarato che l/1:discu ssione fra noi e il se-na– tore Fra ssa ti non lo in teressa: egli desidera spio tu veritd , nient' qltro che la veritd; desidera solo rivendicare la memoria dell'antico nobile sub al– pino calnnnia to, e mos tr are « com e si scri ve la storia», e com e invece lui, il marc hese Crispolli La sa scrivere. Però se un o strafalcione storico lo dicesse in questo momento il senatore Fr assa ti per difen– dere la politica dell'Aus tri a e della Germania, e assai probabile che il ma rchese Crispolti si di– •in/ eresser ebbe dallo stra falcione storico, e dar eb– he piuttos to una mano ad aiutare il senatore Fras sati... Int erven ire in una discussione per dimostrare che uno dei due cont enden ti é un asino, I! un aiuto pre:ioso, che si arreca alla tesi avve rsatti dal– l'a sino. Questo, però , non è ini eressarsi della di– scussion e... Il gnaio è eh.e il marches e Crispolti,. per dif en – dere il cont e Solaro e dare una man o ami che– t ole al senator e Frassati, ha dovu to scriv ere una storin, una storia di qu elle, che sar ebbe un bel caso davvero, se la stor ia f osse scritta tutta a qu el mo do. E sebbene !'Unità non sia una riv ista storica, noi vogliamo . dimos trare in che modo il m archese C:rispolti scrive la storia. E pubb li– chi a.mu quel che sull'incid ente e su l .personaggfo in discussion e ci mimda un nostro amico stu– d'ioso della · storia pieme tese del Risorgim ento. l'U. • Quisquiglie erudite La lezione di storia, che U Crispolti sommini– sir a. al i' Untcà, contiene (Parecchie inesatte zze e lu.cune. Se il Orispo lti consulterà con '.Più calma gli Atti riel pa rlamen to subalpino , ved,rà che nella seduta del 23 a.p1·ile 1859' il Solaro fu pr oprio iL solo a p~rlare contro la proposta del Cavour, come dis– :;()l'Unità , riferendosi del resto alla aut o1·ità del l:irofferio . Non è vero ohe oobia parl ato an che il De Bosses : e il iDe Sonnaz fece solo ,una dichia.– razi one di voto. La votazione fu a. scrutinio seg ret o. voti contra 1i furono bensl « nientemeno che 24 »; ma fu questa . un a delle più esigue minoranze in tutt e le votazi oni di qu ella legisl at ura . I voti favorevo li furono 110: astenuti , il Sola ro ed il De B'osses. In aure sedute , e non in qu ella del 23 aprile, i deputat i savoiardi disse ·ro la loro a<vverslone alla guerra. E q uest a avv.ersione n on era determi– nata solo dalle ragio ni " commoventi » addotte dai Crispo lti (il timore di un di stacco dalla Din a– stia). Non sentendosi italian i, i depu tat i savo iar – di erano contrar! ai pesi di una guerra d'indi– pendenza itaHana, . che avrebbe pur e sminuno 1a. inllu en:r.a savoiarda n el Regno . Il Crispolti, poi, non avrebbe dovuto dimenti – care di far sapere che i dep utati savo iardi app a,r. tenevano al l'estrema destra clericale . Di questo " eletto drappello " il Solaro dirà: « Le nosire vu– ci si faceva.no eco a vicenda, .quan<lo impugn ava– mo concordi le e!!Ot'bitanze anti religiose, antip a– triottiche dell'infaus to Conte di , Cavour e dei suo i fautori » (.Solaro, "L 'uomo di Stato», 1864, 11, 362). Ma queste sono quisquigiie erudi te. Più lnt eres- 8ant.e e veder e in che modo il C. scrtvere bbe, oltr:e alla storia della seduta del 23 apr ile 1859, la sto– ri a di tutto il nostro I\isurgimento. Solaro della Margarita e l'Austria Ii Orispo lti, infatti, ha dimenticato d i spiegare .i.i lettori de.I trust ca tt olico , quali « commoven tt ragioni " ii Solaro abbia addotte per deprecar e III nome di tutta It alia, "che paventa lo scowi o di nu ove gue rr e, di nuovi sconvolgimenti» una gue rr a che av rebbe imposto al pa.ese « n uovi sa– crillici di denaro e di sangue». L'Austr ia - secondo ass icurav a il Solaro n el– la sedut a del 9 feb braio 1859, combat tendo il pre– stito di 50 mi lioni , chi esto da Cavour - non ave– a v ness una colp a nella. situazi one diffi cilissima fr a essa e il P iemonte. La colpa er a del Govemo dei Piemonte, che dai 1849 "evocava speranz e, che da ott o secoli si nutrono indarno ": "qu eli e voci di r iscossa che da tr oppo tempo hi fanno se.1- ti re, quelle aspirazioni a lib erare l'Itali a dallv strani ero che non fur ono mai dal Mini stero con– traddett e, ch iamar on o l'Austria non ad attac ca– re il P iem ont e, ma a provv edere alla tut ela ctel suoi domini.... . Se il governo pr end erà un 'altr a atti tu d ine politi ca., ogni peri colo cess a e ,vedrà a ilon ta nar si i soldati dell'Aus tri a "· li G. giudìco com e « roba da ch iodi » l'afferma – zione che in Pi emont e ci fosse ro deg iì au stri a– ca.n ti, come in q ua lche altr a regione d 'Ita lia. Evident em ente egli ignora che ai bei tempi dei Conte della Marg a rita sì sta mp ava in Pi emonte ii giorn ale i'Arnt ?ni a, a cui facev a cap o part e dell'est r ema destra : qu ell'Arm onia, che del prete Tazzoli, imp icca to a Be1flore, di ceva che del p1e– te il Tazzoli no n ebbe che la veste ta la re, - qu el- 1' ,l nnon ia, per cui il « arido di dolore ,. delle ter– re d'Ital ia udito da Vitto rio Em anue le, ora inve– ce ìl g,rido dì dolore « contr o U Pi emon te, da cui pa rtiva no mas nade e scrilli incendia ri a turb are l'It alia» . - E il C. non sa che n ella crociata elettora le ban dit a da.i vescovi del Pi emont e nel 1857 contro le. ... violazioni dello statuto fatte a 83 danno della Chi esa dal partito lib erale, il Sola ro er a l'uomo del cuo,re dell'Armo nia eh-e ne pubbli– co.va le lira te cont ro l'imp osta del sangue e la guerra nazionale e lo pre conizzava dopo I comiz i ca po del la destra tutta. Ed è proprio quell'Armo– nia ohe nel giugno del 1859 il Cavour valendosi dei pot eri ecceziona li ottenuti senza il consenso ctel Solar o do,vè sospendere a tempo indete r– min ato. Tacque ~os l il gio rnal e che « pro– pu.gnò costanteme nt e Ja . ve ri tà , smasc herando la ipoOiisia , la menzogna, i fal si conce tti dei llb er– iinì,. (.Solaro, « L'uomo di Stato », ~. 236: per l' ,1 rmonia, lib erti ni = lib erali ). Assai malamente il •Crispolti accom una il Sola– ro coi De Mai str e. Pe l De Ma istre i·1talia non avrebbe av uto be= sin che l'Au str ia non ne fos– se sta.la esclus a.. li Solaro, div enut o ministro d_i Cario Albert o, senti il Re "geloso sempre dell'in – flu enza aust ria ca, avve rso sin nel profondo del – l' animo aJi'Austria "· Inv ece Ca.rio Aiberto non avrebbe dovuto, secondo il Solaro, mostraxsi av– verso ali'AuslJria « in ciò che la d41'llità e l'i ndi– pendenza dello Stato non feriv a ». Questo fu il proi;tra.mma · del Solaro ri s,petto ali' Austria .: al– lea= a e amiciz ia con ess a, cementata con nozze ·au str~ach e.; ma indiip,eridenza. interna di front e alle invadenze degli ambasciatori aust riaci sman iosi di ostentare la loro influenza negli at ti del governo. E ' una ind ipen denza , però che non ha n ulla di comun e diJ•ò. il Solaro « colle idee di -coloro, che volevano toglier e all'Austria le sue iJrovincie in Italia, idee ingiuste, insane e pr e– su;ntu ose" (Sola ro, «Memorandum», U edlr.., Torino 1852, p. 31). D'a ltronde ogni ing erenza austria.:a nell e coae interne del Piem onte <lra · affatto Inut ile all'Au– stria , flnchè il Piemonte era governato dal Sola – ro della Margarita con un assolutismo ancora piµ rigido e coerente di quello dell'Austria st~– sa, e le vedute dei due governi coincidevano ,,,. tutte le grandi questioni int erne ed estere, nei. le repressi oni del movimento rivoluzionario , nel tim ore di ogni espansio n e della . idea italiana. Con tutto que sto il principe di Metternich a fatica si con vinse della sincerità del sentime nti del Solaro. Ma il Solaro lo persu ase « ch'egli pro– fessava tali principi da tra.nquillare , pienamen– te l'Ausliria "· 1x~: . ... ' ' Un parecchista d'altri tempi Quali era no qu esti principi? Ai tempi suol « i li– berali volevano mantenere vive le questioni col– l'Au str ia, e -già sògnavano le prime, le seconde e le terze ri scos se, e fina.nche i confin i del nuov.o regno all'Isonzo . Gente di vista breve/». Frattanto, col p retesto di riunir e l'It alia « di cui poco lo·ro importava» volevano abbatte re I troni, distruggere le chi ese, dil api da re le for-t.u– ne "· Eg li, 11 Solaro, che non era di vis ta br eve, sa.peva per contro che l'Ital ia era « destinata dal– la storia ad essere div isa» e ad avere per sè « la gl oria de lle lettere, delle scienze, dei pap a– to "· Quin di per poco non era antimi.l itar ist.a, con- _ trarlo cert o agli eserciti nazionali , aJ!e leve /01·– .at e, come soleva dire, e dichi ara va pr eferiblll gli eserciti merce nari: esempio insigne, q uello degli zuavi pont ifici « qu ei pr odi , che per la. dif esa del P apa pugnarono in Ancon a e si sac rifi ca ron o a Cas telfidardo; ... Lam ordère, P imodan, i loro se– guac i del Belgio, di G(\rma ni a, di Fran cia , i cui nomi al pari di qu elli dell 'eroe del sooolo decimo– terzo, Simone di Monforte (il massacra tore deglt albig esi) n on saranno dimenticati mai" · (L'uo– mo di S tat o, II, 231 o seg.). Ii mar chese Cri spolU fa. bePlss imo a Intene– rir si a que ste pa role del conte deLla Ma rga rl ta: la tenerezza filiale e la gratitudin e sono sentimen ti che oJtam ente lo on orano. Ma non px;etenda di fa rci am mir a re Solar o della Mar,ga rita e gli...... zuavi I L'id ea nazional e ital iana era pe r il Solar o una follia nociva al benesse re dei pop oli. Non altr i– me nti pet padr e Ta ppa.relli, di cui il So !a.ro fu gra.nde am mìr atore la. patri a era un sog,.v tv– ~l utopi stico, per gl' Itali ani, come per gl' i~rae– liti il sogn o di rì costituir e l'anti co regno loro. E' bensl vero che gl'isra eliti sono disper si pe i mon– do, ment re gl'.italian i sono r agg ruppati tutti in una sola regione ma « se ma:i, il to rt o dell'Au stri a si ridu rr ebbe ad aver lasciato gl'it.alian i aul suo-

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