L'Unità - anno VI - n.6 - 9 febbraio 1917

oHre la Vist ola ; nel scc. XVII si cs l;endcva fin olt ro il Dni eper ; nel scc. XVIII , alla vigilia del• lo arncmbra rnenlo , era ancora un yas t issirno Sta– to di circa 740.0 00 cJ1ilometri quadrati . QL1este osc illazioni di confin e, ai nazi0- nulis Li a oltr11nza, che urni ggono lu Polonia. come pllrLroppo tanti altri paesi d'Eui- opa, offron pr c;.. testo per prospeLturc e sosten ere paz1,esche es i– genze nel campo dello rivendica zioni nu 1,ionuli. .\! clin i non si son peritati di chiedere i confi ni che aveva il regno al principio del 1600, e cioè , fra. l 'altr o, an che l{iew e Wi te l:,sk. Altri, c he si clicon pi,, moderati e che contano fra loro uomin i autore,·oli come Lcdn ieki, pres ident e del Comi– tato polaeco di )1o scn, e S1,ebeko, membro del Cons iglio dell 'I mpe ro, pre te ndono i confin i del 1772, e- cioè i confini ant erio ri al primo smern– brn.rncnto; o af!crm uno spec ificatam e nte che non pllÒ osistere L1na vera. Polonia senza la Ga!izi11,, In. Slesia o la. l'osnania.. 5i tutta. di L1no di quei programmi , eh.e sono ca ratt eristi ci della mentolità nazionalista , nei qua– li, qL11111do nin si po.,son più !IOCa!Uparedecent e– mente i diritti nazioooli , si accampano i cosi detti diritti storici: L1n territorio dev e essere rivendi– cato, pcrch è in un doto periodo, ha fatto parte, a dir itto o ,> torto, della p1·opria pat, ·ia, senza te– nero ulclln conto delle Slle condi zioni attual i. · ~cl caso della Polonia, ricost ituir e lo Stat o, anche, con i soli confini del 1772, significherebbe ,·olcr riunire per forzi, ai Polacchi , milioni di Lituani e Lettoni , Hussi, Rut eni e Tedeschi: il che sarebbe reod ero 1111 cu rioso omnggio al prin– cip io di nnzionalitil ! Ciò è stato e.gr egiam eotc illustrato da Giusep– pe Ricchic l'i nel suo scritto « Le ,bas i geografi che . della Na1,ionc Polacca». Le belle pagin e dol Ric– chicr i, insieme con le osservazion i del P o-llock cJ10 sono frutto di una conosoenza dir etta del!'am– biento polacco, offrono il modo di porr e la que– stione dell ·este n8iono del fut uro 1•egno di Polo– nia, su basi realistiche. Non occorr e indL1giarsi sull e prete.se dei nazio– nnJist i polacchi verso oriente, cioè Yerso la linea ciel Dni eper: sono c,osl esagerate che basta enun– ciarlo ·per vede rlo condan na te. Più atte ndibili sono, im·cce , le rivendicazioni prospettate dal Loclnicki verso la Sles ia, la Po– si;innia, la Galizia. )Ia . per la Slesia , orma i quasi comp leta.mente gerrnani1,zata, può dir si che strap parla alla, Ger– mania signifioherebbo, dato che fosse poss i!:,ile, creare nell 'Europ a di domani un a nuova questi o– no d'A lsazia-Lorena, quindi preparare subito un nuovo fornite di guerre. La. quest ione della Posnania è più seria. I po– lMlOhi cons iderano le regioni di Pos en come la cu lla della. loro na1.ionalit il, vedono nell 'arcive– scova do di P osen il principale centro 1·eligioso na– zionale. D 'altra. parte, il carat te re polacco della Posnaoia è sempre fort issimo. All' inizio del se– colQ XIX i tedew hi era.no il 20 % della popola- 7.ione, oggi sono appena il 35 % e ciò ooo osta n. to la sistema tica camp ag na di germanizzazion e tentata da uomini come Bi sm arck e Bulow, e con sisl;emi quali quelli della famosa legge per l'espropriazione fonata. della terra.. I polacchi hanno rngione di rivendicare la P osnania. )fa ess i uniscono alla Posnan ia. nelle loro riven– dicazio ni anc he la re.gione di Dan7.ica, che si in– cun ea a separar e il Bran deburgo dalla Pruss ia orienta le. P er aecont ent arli in qu esta loro aspi– razione bisognerebbe ricondu rre il regno di Prus– sia nelle coodi1,ioni in cui era prim a che Federi– co II inizia sse l'op era di unifi cazione del Brlln– cleburgo con la Prussia orientalo. :E: questo p<>i– sibile ?. .. I Mp i del movimento polaeco si mostrano in– transigenti in proposito. Il Le do ieiki, citato dal ·rollok, ha scritto: •« Ness un pola.coo sar à soddi– « sfatto di uno Stato polacco senza Galizia , Sie– « sia e Pos nan ia, senza Danz ica, senza le ,bocohe « della Visto la, senza uno sbooco al mar e» . La, ques.t iooe di Danzica. è certo delicati ssima . Dal punto di vista della nazionalità, le ri vendi cazion i dei polacchi in propo sito sono certo fondat e ; ma noi orediam o ohe la. questio ne del tenitorio di Dan zica sia fra quelle che non possano essere risolte col sem plic e principio di nazion al ità. Non ci sembr a, insomma , che l'opera. di uni– fica1.iono comp iuta da Federico II possa esse r di– strntln ; e che Tirnnclebur go e Pru ssia. 01·iental e L'UNITÀ , os: rn torn nre ad e, 0 er :;,,parat e dal cuneo pn– lacc◊. Jn qu t>st,1.reg ione un compromcsro è evi– dente men te ncocss ario: libero trans ito al com– mercio pola cco attrnv erso il mnrc, o garenzie in– terna zionali cli libertà nazi onalo ai nucl ei pola c– d1i, che 1·imarrann o in Pru ssia: que sta ci semb ra la soluziono pi,1 rag ionevole del problema . Come nei rig,.1urdi cli Dan zica, le pretese po– lacche, se mbrano da rigetta rsi n.ncho riguardo la Gali zia oriental e, dietro qu anlo fa osse rvare giu– ~tament c il l' ollock. 1 rut eoi , che o.!cupan o in preva lenza la Gali zia oriental e, ~i senlooo estra– ne i alla J'o lonia tan to quanto i loro con11aziona li di Volinia. e di P oclolia . .\ coolsero com e libera – tori i rL1ssi delle armate ciel Granduca Nicola, nel sott embre l914 ; furono _oggetto di persec uz;ono al ritorno degli oustr iaci, nell 'es tat e 1915. In Ga– lizia, tra polacchi o rnteni ò profondo l'attr ito , in éonseg uen r.a della politici, aushi aca. che lascia– va ai signor i polacchi ampia libertà di sfrutta re i contadini ru te ni . E lo st esso governo austriaco ~mm ctt e la ch~iN enza L•~ i •lue popoli e l 'ofh– n1•à dei rut en, con gh abit aaLi delln Volini~, ·1~1- la Podoli a e del!' l 1craina , come appar e dal pro– getto politico, vagh eggi,1to a Vienna., di susci– tarn tra gli abitanti di tutt o quelle regioni un mo\'im cnto diret to " creare uno Potuto cli Ucrninn. o l'i<,'-OOLI\ Ru ssia , solt o 1,, protez ione cieli' Aust rin. Questo stato , tm pa1·ente~i, don c.bbc senire a s ud , nei riguardi cieli 'Tmpern cl·.\ ustria , ngli stessi scopi a cui dovrebbe ser vire a no1·d-cst , nei ri– guardi cl1ell'lrnpero di Germania , lo stat o cli CL1r– lnndia e Livonia , ,·agheg giato a .Berlino: ad al– lonLarn:u-c la Hussia dall 'Eu ropa. cent ral e. Data quindi la diversità tra i ruteni della Ga– Ji7.ia oricnLalc o i polacchi. della Galiz ia occiden– tale , non possono i polacchi sostenere ser iamente lo loro prnte sc nella Galizia orienta le. D 'alt ra part e è giusto che la m inoranza pola003, vivente nella Uali zia 01·ientale , ottenga ga reozi e interna – ziona li di libera vita. econom ica. e cu ltura le di front e alla maggi oranza rul;ena., allo stesso mod o che i polacch i dovono nel nuovo Stato dar e ana– loghe garenzi o alle minoran ze tedesche ed israe– lite. Amm esso tut te queste limitazioni, il terr ito– rio del 1,cgno di Polonia. verrebbe a com pr endere a un dipr esso tutt-0 il territo rio , ohe il limpido studio del Ricchieri mostra ab itato da. una pop0- lazion e quas i prnvalentemento pola.cca; e cioè la Ualizia occidenLaJe, la Polo nia propriamente det– ta, soggetta. l\i Russ i, la Posnania e anche l'est re– mo lembo orie nt ale della Sles ia. Sa rebbe un re– gno di _più e.ho 200 kmq. e di 17 milioni circa di ab itanti, che .presente rebbe le mig liori promesse di una rapida. prospe rità. Io esso, infa tt i - co· me osserva il Ricchie ri - si riunirebbero le con– dizion i necessarie per lo. svilup po indu st riale e agr icolo: nello regioni tra. le sorgenti della. Vi– sto la. e dell 'Oder, e, ai piedi dei Carpaz i, minie re di carbon e, ferro , zinco, pozzi di pet rolio e di nafta; nel l'Csto del paese: estes e e fert ilissime pianur e, mi,·a,bilm ente adatte per le, granag lie e l 'orti coltur a. Il problema dell'indipendenza La, quest ione dell'unit à na1,iona le non è tutto. Esist e anche la questione dell'indipendenza. Le promesse ru sse in questo cam po non ri– spo nd ono al programma massimo dei pat rioti po· lacc hi: giacchè il governo ru sso si è impegnato a concedere non la com pleta indi pend enza , ma , , un'autonomia sotto lo scett ro dello Zar, tale da permettere alla Po lonia il libero sviluppo della sua vita nazionale. Queste limitazioni han no deluso morti , e han no offerto bllon giuoco a i nostri socialisti ufficia li - cosi zelanti nel sollevare tutl;e lo ques tioni che poss11,n susc itar e zizzania tra le Potenz e dell 'I n– tesa - per ag itarsi sull ' « Avant i » e in Parla. mento in favore della. indipendenza completa della. Po lonia. Anohe riguardo a. qu esto argo mento è bene por– si dal punto d i vista non tanto del desiderabilo quanto ·del possibile, com e ha fatto Angelo Cre– spi in LID art icolo sulla. « Vita Int ernaziona le», ricco di sensate osservazioni. 11 Cres pi osserva. anz itL1tto ohe i polacchi, se nella loro stor ia han dato pr()IVadi gra ndi qua· lità, hanno mostrato an che sca.rso senso politico, dal che venn e facilitata la miseranda fine della. loro putri:i n(II scc. xvm, o la. per dita delle au tonomio concesse dopo il lBJ/5 da ,\ lessandro 1. (~ues t., deficienza è del rest-0 senLita. an che da 11,olt i degli stessi polacch i, come appar e dal [al to che, dopo il 180:J, è sempr e cre&eillto il num ero dei polaoohi propen,;i a credere che la sah ·ezza. della pat ria stia non ne lla indipend enza. compl e– ta , ma in un 'nulo nomia , che non rompa i legami coli" Hussia. r. vero che qu este tend enze ha nn o trovr,to un ostaco lo nella bur ocra zi11,rus sa, immano piovra. da i m ille tenl aeo li, che ha fatto di tu t to , con le suo ,·ossaz iooi , per indi; porr o. i polaochi cont ro i russ i. ~la la guerra aUL1alc sembra ormai desti– nata >1 far trionfar e nell'interno della Russia i pri,w ipi del dccentrom ento, il e.ho significhereb– be la clisgrngaz ionc del mo~tru oso organ ismo bu– rocrat ico rus 8o. La resLnuraz ione della P olonia , nccompRgnnn – dosi col tri onfo riel decentram ento io Russia., sa – re-1,bc basRta su una ,·era. e propria. autono mia , tuie da alrnguardar (I il libero sYilu ppo della na– zionnli t,1, polacca . f) 'a!Lra par te, la ,·itt oria degli Imp eri centrali non port erebbe a i pola cchi nè l'unità, nè l'ind i– IX'nd enza. Xonootant e In.· fantasmago rica crea – zione del regno di P olonia, essa significherebbe il fallim ento comp leto di tut.te le speranze poluc– che e l'oppr essione sisl;ematica. degli slavi , con qu ei sist emi che i tedeschi han mostrato di voler usare in Posnuniu . .\Il e ossen ·aziooi del Cres pi si può aggiL1ngore , che nYcndo i polacchi cln riso lvere oggi due proble– m i, qu ello clcll' unit ,, <'· quello dell'indi pendenza, è ragionevole che si conte nt ino di cominc iare col risolverne sul scr io un o. A questo possono rili sci– re accet tand o il punto di vista della Russia, che offro l'uni tà , alm eno nazionalo, e non qu ello de– gli Im peri ccnka li, che non offron o in sosta nza nè w1ità, nè indip endenza. Ottenuta l'unità, assi– curato lo svilupp o della. , ita na1,iooalc , sarà più facile ai polacchi prepa rarsi per dsoh·ere in seg ui– to anch e l'altro prob lema. Sarà pit1 fa.cilc, infat. ti, conquista r la libertà contro la. bw·ccrazia rus– ,sa, avendo già l'llnità na 1,iooal e, che non contro la Germania, essend o divis i tra Germania e Austria.. Certo questa soluzione imp lica, limit azioni e ii– nun cio. Impl icn,, pe,· i nobili polacchi di Galizia, la rinuncia. alla situa1,ionc di privilegio che gode– vano con In oomp licità del governo austri aco , sfruttando i contadini rutc1Ji. Im plica la rinuncia all 'indi pendenza compl eta o una limita zione de– gli ant icJii confini na,.ionali. :Ma nessun a gra nd o impresa cli riven dicazioni na1,ionali pu ò esser e com piut a senzn. qua lche r i- 1mncia più o meno dolorosa: le, concezioni dei programmi massimi , dovono acco nciarsi all o ri– du1,ioni dei programmi minimi. Giuseppe 1faz. 1,ini , nel 1859-60, se ppe sacrificare la repub– blica. all'unità. Ca,-our &eppe sac1·ificare , non solo la Savoia., m a anche Niz7.ll. E cosl entrambi fe– cero l'It alia. Una Polonia, gra nd e poco meno ohe l 'Ita lia peninsu lare, espl icante la. sua vita. cultUl'al o ed economica. sotto una. costitu1, ione autonoma ga– rantita da un patto int erna.ziol]ale , può e deve es – soro per l'Europà di domani un elemento impor. ta.ote cli quell'assetto internazionale basato sul principio di nazionalità e.ho noi tutti auspichia– mo; può e deve esse re uno dei più forti clementi di que lla barriera di stat i an titedeso hi , che dal Ba ltico al' i\lieclite rrnn eo è destinata o, contenere verso Ori ent e la m inacciosa espans ione ciel ger- ma nesimo . Pietro Silva. ♦ ♦ I sottoscrittori di azioni sono pregati di mandare, con cortese puntualità, le loro quote in ragione . di lire 20 per ogni azione sottoscritta all'Amministrazione del giornale: via Adda, 4 - Roma, ♦ ♦ A cominciare dal prossimo numero smetteremo l'invio dei numeri di saggio a e )loro che hanno trattenuto il giornale senza pagare l'abbon amento,

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