L'Unità - anno III - n.22 - 29 maggio 1914

, problemi della vita italiana. .., 1059. Sig. Aldo Andreoli llell~ Arli, 8 BOLOGNA Si pubblica il Venerd l in Firen ze - Direttore GAETANO SAL VEMINI - Dire zione e Amministra zione I Lungarno Vespucci 12' - Abb ona ment o annu o ordinario Lire 5 per il Regno e per i paesi italiani dell'Austria e de_lla 5Ti.z:zcra ; per l'e stero Lire 7,50 - Abbonamento sosten itore Lire 20 annue - Un numero Cente simi J0 - Conto corrente con la poda. Anno III - N. 22 - 29 Maggio 1914. / SOMMARIO: La queitlooe Alba aue , L'UNITÀ . - La polllka estera dtll'Aus tria-Ungberb., P. S11.vA. - L' industria dcll'o rg10Jco, ACRJCOLA. - Sc:uofe ,:ubbllcbe e.scuole Ftivate. C. LEGA. - Per la Sardegna e la BasHlcala, E. Azn,10NTI, - La politica dei lavori. - Frammenti di vita italiana. - Movimento antiprolezlonisl,1., La questione albanese. / ~ r'!,_a r~ggus i__l!! N uOfJa Al bani~ ,,o Stato, ciot, a cui l1 Europa ha dovuto dare il princi pi"=- un principe, a quel che pa re de– fi.ciente a,izi che no - , e le fi11a11:.r, e i co11- fini, e la ge,idar111eria, e deve ancora dare le strade, e le scuole, e la giustizia, e le poste, e i telegu1fi, e ogtti cosa, mentre man ca ogni omoge,ieitd territoriale e religiosa, e la massa della popolazio11e vive in uno stato d' ani mo da alto medio evo, e una aristocrazia feudale corrotta e perversa costituisce la classe domi– nante e dirige11tedei nuclei locali? Il problema è estremamente di'tficile a ri– solvrre in sè, ed è complicato da influen u esterne, che tendono appunto ad app rofittare --;r;r,;;-;nancata soluzione : A ustr;·a e 111 onte– negro e Serbia e Grecia girano intorno a quest'osso per diflorarlo, e intrigano per ren– dere impossibile ogni opera di gOtJernorego– lare, secondati dalla indisciplina e dalla ve– nalità de/la aristocrazia fondiaria. E le di– plomaz ie degli altri Stati, scettiche sulla pos– sibilit,; di risolvere' il problema (Francia e Inghilterra), o dlsiderose che resti insoluto nell'inte resse dell' Au stria (Germmtia) o della Serbia (R11ssia), non credono di dover fare nessuno sforzo sincero e sistematico per assi– curare la vita della nuova nazione. An cora qualche mt.se di questa politira for– swnala, la quale ci obbliga spesso a doman– darci se l' 011.Di Sa11Giulim10 e i suoi pi,ì intimi collaboratori so110stipe ndiati dal Gc– verno i1alia110 o dal Govrrno austriaco, an– cora ,m po· di sp{lmpanate frmuojobe dopo d:e « la politica remissiva è finita per sempre)), - e l'Austria, pronuba la Cermn11ia, non dot1rà fare altro che accordarsi con la Grecia per t.l canale di Corfù e per l' Epiro, pe·rchè l' Ita– lia si /rovi 111agnifi.ca111ente giocata, e t' tluto- 11omia albanese passi 11el regno dei pi ,è. E' bene che abbi{l1110una buona volta il coraggio di guardare le COSI' in faccia e ren– dersi co1llo dei pericoli, a cui andiamo in– co11tro,e dei 111e..zi per fronteggiarli. Noi temiamo assai che l' autonomia alba– nese sia oramai compromessa per sempre. E ce ne duole mollo. Sa_,rebbe staia per l' Eu– ropa civile una grande opera di giustizia e di ~ eazio11e d{ una 11uova nazzOne 1,bera per volontà di tutti, sollo la tutela di tulli: sarebbe stato un_magyjQ~ ne io ...di quel "chedovrebbe semprt. essere in casi ana– loghi r opera deii': intertta:i; ,~ ei popoli 0:ili.· Tn talia p o1roa mettersi '1 ~ 'f2.Pdj_ qucst' opera. Nla occorreva che nei due anni passati la politi ca estera italiana fosse stata affidata a 1m uomo di fede e di energia, e 11011ad uno scettico invecchiato e malato - coma11d<1to a bacchetta da un primo min istro in soflerer,te di noie e desideroso di vivac- chiare alla giornata, fiat1theggù110da tipi della caratura intrllt.ttuale di Primo Levi e di Jame s Dr Jl/artitto. "'E oggi, pur do,·endo sempre la nostrtt- di– plotnazia fare ogni pi 1ì estremo sforzo per mantenere il programma delf auto11omia al– bmus e, pur dovendo 11oi· cercare di suscitare 1m attivo accordo it1tt.rnazionale affinchè sia possibile sotto la tutela del/' intero Eur opa civile la organizzaz ione e il consolidamento del nuovo Stato, - 11oi dobbiamo proporci il problema drl quid agendum per il caso che l' accordo internazi onale sia divenuto del tuffo ,r;';alizzobile e l' aut;;;;;;;;ia •;Ìbanese ;;;;-:;;;s a-reggu si pi 1ì a nessun patto. E il quid agendum a 11oi sembra chiaro ,0111e la luce del sole: rifiutare ogni divisione i!! s/!!!,..! l' it1Ruet1u_(_ra . A ,1.ut ria e Italia; rifiutar e ogni condominio austro-italia110; k – -;<r:;;;-;.r:-F'AìC,: ia sia divisa fra i vicini ba~ ;;;;;- ;,ssoluta esclusione dell'Au– ~ ; r!allarr,arr 1 wtant ~ rnbi10 e rt.la – zi~ '..!.1,:!.f!.f:ia (01l la R11ssia e con la Frn,uia _per te,urci pronti ad ogni eventua– lità. - M a affinchè questa nu ova poli tica sin pos– sibilt, hisog,w comi11ciare con l' augurio che l' on. Di San Ciulia,io senta, al pitì presto possibile, la 11ecessi1à di rnrflfe la sua salute c,n un lungo e ben meritato riposo. l,' Unità . L ' It alia è il solo_paese d' Europa ,,che ab– bia inttresu a volere st~IJ! l',.,/' uJW!l,!nia dell'All,a11ia. l\1a per ottenere quest' intento l' on. b, San Giuliano - dato che sia uomo capace ·;r;7 ;,opo;;: -qùesto, come qualsiasi al– tro i1t1tnto ha sceltg lq yig prggiore. Inve ce di secondare e,iergicamtnte e sollecitamente il desiderio legillimo della Serbia ad ottenere una libera via commerciale vrrso l'Adria tico, promOtJendo la organiz.zazio,ie imm ediata di una polizia internazionale per la difesa di quesiti strada, si è messo al seroizio dtll' Au– stria 11ello sforzo di soffocare la Serbia, ha ,osi contribuito ad esasperare la irritazione dei urbi, li ha sospinti a i,itensilicare i loro intrighi al nord-est dell'Alba nia, e nello stesso tempo ho rotta quella buona armonia f ra It alia e R ussia, che tanti buorii resullati ci avcva prorn rati in quesl.i ultimi a,wi. l n– tiece, poi, di u,ursi a contatto con la dip lo– mazia {ra,u ese per otu-11en1el' appoggio ,u– cessario alla organ izzazione del nuovo Stato conlro le mene de/f Au .str1·a, si ; messo a tri– spineggia re, a suo,rare il tamburo, a inasprir e sistematicamente i rapp orti italo-fran cesi, e si è fallo così u,i nemico di ,m ùrdijf erente che poteva divenir favorevole al p rogramma italiano. Come se dò ·11ottbastasse, è attdato a provocare la Grecia, i11vu 1tando dalla sera alla maltina la q11estio11e del canale di Corfzi. Cos·i ri troviamo, ormai, soli e senza seri ap– poggi a dovere fronteggiare l'Austria in Al – bania. é' quando si studia 111 stor·ia della que– stione t1m isi11a frn il 1878 e il 1881, e si co11fro11,1 con l' a11dame11toauu11/e della que– stione albanese, pare di rivivere i 111edesimi fatti, fi,110 nei pi,;. 111i,mti particolari : basta .rostùuirt alla 'Tunisia l'Albn,iia, e alla Fran– cia l' Au stria, e tllJ'Au stria la Francia, per– chi la il/11sio11esia completa; e non manca nea11che la ronsolazione di Adnli a a fare parallel o 11lla ronsolazione di A ssab, con la di.ffertnur che 11elI' affare di A ssab era al– meno impegnato utt italiano, mentre nelI'r.ff.1re di A dalia I' Italia si ì baltuta per conto della Bmua Commerciale, i mi ftlpùali vengono ~ a,uofo ~teml ,l·[rno, d"òvt' del '.!..sto ar– ritJa110 da Parigi tratJrstiti alla tedesca.... La politica estera dell'Austria- Ungheria. (i , li La politica di Aehrenthal e di Berchtold Il fallimento dell'accordo di Miirzste:g. L'a ccordo di ~ ilrzsteg del 199;3.. che do– veva assicurar e una politi ca concorde austro– russa nei B.1lcani) §C~ in.,_y_ece pe1~ ci'ri"e diplomazie I' inizio di una fase di progres– sivo distac co, che porto finalment e al1a} ot– tura clamoro sa. La crisi matu ra lentamente tr a il 1903 e il 1906, mentr e la Russia è impegnata nella lotta disastro sa di Manc iur ia, e men– tre gli imperi alisti della Monar chia au stro– ungari ca tentano di spingere Goluchowsk i ad appr ofittar e degli imb arazzi russi per espandersi nei Balcani. Nello stesso tempo, per iniziati va e volon tà dcli' Inghilterra, il programma di riforme in Macedonia per– deva l'es clusivo caratt ere austro-russo e assumeva un ca ratte re europeo : e a que sta curopti::azio ne la Russia :lderì di buon grado, stacc ando si da ti' Aust ria, non ap pena si rese conto che - dato il suo indebolim ento per la crisi dell' Estremo Orie nte e per le diflìcolt:\ interne che ne erano conseguite - I' accordo a due per la penisola balca – nica era diventato fecondo di buon i resul– tnt i per la sola Austr ia. Inolt re - coinc i– denza significativa! - i rappor ti dell' Ita– lia con b Fran cia e con la Russia dopo i viaggi del Re d' Italia a Parig i e a Pietro– bur go, assumevano un ca ratt ere di buona amicizia : l' Italia, cioè, sentendos i troppe (1) Vedi nel num~ro passato dcli' Uuitd la pri– ma parte di questo studio. Nella quale affer– mammo COSM non esatta dicendo che nessu n giornale quotidiano si è occupato in Italia del librg dellg S\ç~d: come ce ne avver te un amico, se ne sono occupati la Sta mpa e il Resto del Carlino. l1oteca Gino Bianco male assicurata nelle questioni balcanich e da i patti della Tripli ce, cercava delle con– troassicurazioni in Ru ssia e in Franc ia ; la Triplice mostra va delle crepe. E così l'Au– str ia doveva rinunz iare a sfruttare come av rebbe voluto 1' accordo austro-russo del 1903. Allora la politica austriaca verso l'It alia muta rotta : si hanno gli incontri di Abba– zia e di Venez ia nel 1905 e 1906, si confer– mano e si amp lificano gli accordi del 1897 e 1900 rigunrdo l'A lban in, i rapporti tm i d ue govern i si fanno più cordial i. I progetti di Aerenthal . l\fa nel 1906, mentre lavora a quest'opera di ravvicinamento con l' Italia, Goluch<. w– ski è abbattut o. Lo Stecd vede nella caduta di Goluchowski l'opera della Germania, alla qua le la intimità tra Austria e Italia non pia ce: nella concez ione bismarckiana della Triplice Alleanza, i rapp orti tra Roma e Vienna devono semp re avve nire per il trami te di Berlino, in rr:.odo da fare della Germania il necessario perno della Tripli ce ; nell'inte resse della Germania, le relaz ioni tra Austria e It alia non devono essere mai così cordia~i da eliminare la possibil ità di una rott ura, nè mai cosi catt ive da impe– di re il ma ntenimento dcli' Alleanza . Al Goluchowski successe l'Ae hrrn tha l, che da principio si orient ò verso la Russin, tentando di conservare , anzi di rende re più str etta l' inte sa, e ciò non tant o per sim– patia ve rso la Russia, quanto perchè egli mira va :i servirsi de1la Russia per tutto un nuovo grandi oso piano di politica estera. L' Aehren th al sogn:wa di far rivivere quella lega dei tre imper atori di Auetr ia, di Ger– mania e di Russia che costituita da Bi– smarck dopo il 1[ 70 aveva dominato in E uropa prima del Congresso di Berli no. Questa volta però la lega doveva avere il suo centr o non più a Berlino, bensì a Vienna , in modo da far servire ::1ltern:1tamente e Germania e Rus sia all:t politica austr iaca . Svan ito ancor prima di concretars i il sogno della lega, l'Aehrenthal nella primavera del 1907 vagheggiò il piano anche più audace di una enten te à quatre fra Russia, Austria Germ ania e F rancia, su le seguen ti bas i (a quel che si può suppo rre secondo le con– gett ure più probabil i) : annessione della Bosnfo-E rzegovina per l'Aust ria; apertu ra dei Darda nelli per la Russia ; aiuto diplo– mat ico e finanziario dell:i Fran cia alla Ger– man ia per la ferrovia di Bagd ad; e bene– vola attitudine della German ia verso la Francia nella questione del Marocco. li piano, che Aehrenthal espose a Isvol– ski nella primavera del 1907 dopo un con– vegno a Berlin o col principe di Buio\\, aveva lo scopo recond ito di impedire il rav – vicinamento che ormai si andava disegnando tr a Inghilterra e Russia e la formazione della Tri ple E11tente. In tutto questo periodo di maneggi e di spera nze, qual' era l'attegg iament o dcli' Ae– hrenth al ve rso l'a lleata It alia ? - Rispon– deva negati vam ente ali' invito , che l' on. Tittoni gli rivolgeva di venire a Rom:, per una visita officiale; si lamentava in termini alt ezzosi dell'opera del la diplomazia ita – liana a Belgr:ido, accusando la di andar contro agli intere ssi dell' Austria; e arri– vava perfin o a biasimare l:1 visita di Vit– torio Emanuel e I li e di 'fittoni ad Atene, insinuando che raie visita aveva incorag– giato l' attività delle band e greche in Mace– donia e aveva diffuso tra i Greci la fidu– cia del!' appoggio da parte dell' It alia ! Que– sti int eressanti e significat ivi retroscena ri– salgono alla primavera del 1907 1 qu ando c.ioè il Cancelliere ;1ustriaco stava lavo– rando per l' ememe à quatre; e dimostrano che l' Aehr entha l finchè potè illudersi di avere forza abbastanza per escludere l' Ita– li:i da lla ques tione balcanica, non si per i– tava nean che dall'assumere nei confronti dell' alleata un contegno agg ressivo a pro– voca nte . L'annessione: della Bosnia. Ma come il progetto delJa lega dei tre Imperatori, cosi il pian~ dcli' m1t11te à qua– tre fallì per il risoluto rifiu to di lsvolski. Ed ecco allora che il c:rncelliere austriaco muta bru scamente di rotta ed inizi a quella nuo va politica balcanica, che un anno dopo deve condurlo ali' annessione della Bosnia– Erzegovina. Le basi della nuova politica sono la rottura completa dcli' :1ccordo di MtirLsteg e del concerto eur opeo per le ri– forme in ì\facedoni:l, ed il ravv icinamento con I' It alia. La rottura dcli' accordo di Miirzsteg de– riva d'alle tr atta tiv e, che il Cancelliere au stria co inizia ali' insaputa di Isvolski con il Govern o turco, e in forza delle qua li in cambio di una ferrov ia. attraverso il San– giaccato di Novi-Bnar - :mnunziata pom– posam ente alle Delegazioni il 28 genna i ) 1908 - l'Austria · rinu nziava a sostenere e a promuove re in ~facedoni:i le riforme do– mandate dal concerto internazion:ile. li rav– vicinam ento con l' It alia si inizia con b visit a d i Aehrenthal a Desio nel luglio 1907, e colla visita di Titt oni al Scmmering nel successivo sett embre; visite dalle quali na– sce l'intimità tra i due uomini di Srn:o.

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