L'Unità - anno II - n.42 - 17 ottobre 1913

L' UN I T À chero e del ferro. Su qu esti pun ti dovev a trat – tenersi anche il nostro oppositore e dimost rar ci che oggi, come vcnt' anni fa, l'a gricolt ura italiana sarebbe rovina ta da ll' abo lizione del da zio sul grano, e che gli alti forni e gli zucche– rifici costitui scono un ta le elemento cli ricchezza da giu st ificare i forti sacrifici che per essi si chiedono a tutti i consumatori. !\fa di tutto questo l' on. Colajanni non ha det to una paro la, nemmeno nel secondo arti – colo dedi cat o al solo daz io sul gran o, e non vorremmo perciò dilungar ci di più, se non ci prem esse di respin gere due accuse eh' egli ri– volge in partic olare - sebbene non ne faccia il nom e - al nostro giornal e. La prim a. piut– to sto volgar e e molto stran a in bocca ad un repubb lican o di vecchia da ta. riguarda il mo– ment o che noi avr emm o scelto per iniziare la caìnpagna antip rotezi onista: seco ndo lui, sa.– rebbe poco seri o e molto imprud ente l'av er chi amato i nuovi mili oni di eletto ri analfabe ti a discut ere di un problema tant o comple sso, che richied e profonde cog nizioni economich e. Ma non occorre davv ero possede re la scienza di Ricardo o di Smi th per sap ere che è meglio comprare il pa ne a 6 soldi piutt ostochè a 7, e che è meglio vendere il vino a 40· lire in Ger-– mania piutt osto che a 30 in Italia. Il conta– dino non ha bisogno delr abb ici per esse re un ottim o giudi ce ùci propri int eressi ; e a lui non si chiede di discut ere e decidere una que– stione scientifica, ma soltanto di far valer e il proprio interesse; e tutti questi inter essi lesi, finora inconsci, disarm at i e divi si, si vuole ora chiamarli a racco lta per combatt ere col loro aiut o le minoranze potent i. che finora han po– tut o dominar e in virti, della loro organ izza– zione e de lla loro coalizione. L' altro rimpr overo, che ci vien mosso, è qu ello di av er voluto assegnare alla ca mpa– gna an tipr otez ion ista un contenut o morale e politi co. Eb bene noi domandiamo al Colajan ni, che cita cosl volenti eri gli esempi inglesi, se nel paese del libe ro sca mbi o sian o cosi fre– quent i come in German ia o negli Stat i Uniti d' America le fonf'lazioni cli tm sls o di sin– da cati per l' elevazione artifi cia le dei prezzi, per la ridu zione della produz ione e per orga– nizzare rica tti al gov ern o; se lass ì1 si rip etan o ta nto spesso i casi di corru zione e di para ssi– ti smo, se i gruppi eco nomici vi si possano ser– vire tant o facilmente e ta nto volentieri dcli' in– fluenza politi ca per far tri onfar e i loro int eressi pri vati o di cat egoria. ln ttalia, per fortuna, non siamo ancora arri vati alla cond izione deg li Stati Uniti; ma I' esempi o del grup po capita listi co ligure che da un dec ennio ti ene pr igionieri tutti i nostri gove rni è già a bbastanza significat ivo per met– ter e in guardia contro gli effet ti politici di certi sistemi doga nali. Vorrà ora I' on. Colajanni, che conta a l suo attiv o una delle pii1 corag– giose campa gne moral i della nostra storia par – lamentar e, farsi proprio lui il paladin o d i qu esto nuo vo elemento di corruzi one ? G INO LUZ ZATTO. DA GHADAMES AL GEBEL Sembra che la veriteì voglia com incia re ad 1,scire dal pozzo delle men zogne na:fo naUste, in oui era slala mm egala . Ecco come ·il corrispot1de11te. da Tripoli del Giornale d'Italia (17 settembre) descrive 11 paese attraversato dalla colonna Pavone nel ri– torno da Ghada mes a Tr ipoli. So>io, evide11te– mente, notùi e raccolte dalla voce di • chi ci è slato • davvero, e non di q"alctmo di quei roma>i– zieri alla Bevio11e o suggestionati alla Corra– dini, che due anni or sono descrissero la Libia dopo • esserci stati » anch' ~ssi, cioè dopo essere stati a Tri.poli per qualche giorn o e avere scam– biato m1a conversazione cmi qualche agente del Ban co di Roma. « / l 11iaggio da Glrndames a Tripol i - rac- • co,ita i l reduce da Ghadam es - att raverso la • des olata pianu ra fu fallo i11 dicillssette lflppe • percorrendo ben 6oo km. • La colonna part ì da Ghada~,ies recando • seco tma cospicua riserva d' acq14aelle è ser- • vila mirab ilme11le a.Jlo scopo, data l'ar idità di- • sperante delle regioni attraversate. • • M eta della prima tllppa è stata Sanial- • Jacub ove si giuns e pa ssm1do per Mezzene11, • localild dove esisle mi ciuffo di una cinq uan - • tin a di palme co1i u>t pozzo di acqua sai– « mastra. • Quivi /a. colom1a sostò meu a giornata, p, e– « para,idosi al fatic oso passagg io delle dun e • d i Elbab alt e da 8o a 120 metri, dune colos- • sali e mobilissime che-al soffio del ghib li lan• • ciano 1iemb i d·i sabbia per m,a. estensione di • parecchi chilometri. • La marcia attraverso questa zo11a è durata • oltre un 'o ra ed è stata veramenta. fat icosa. • J.,1di la colonna ha proseguito il cammino e avvimul osi per l' ar idissimo dese rt o roccioso • rti Hammada Bomba (?) che si al/(lrga pianeg- • giante, m,d o e squallido e Ira orizzonti metallici. • Doj>oaver ripo salo 11elle ore calde la colonna « giun se ad altra. località rmo,iima sperduta • neJla solitudin e del dese rt o. « Di là ripartì all 'a lba arriva,i do la. maltù1a , seguente a Saniat-Ja cub dove trovò frnalme,ite « rm poco d' ombra rù loralri&e. « Da Sa11iat-Jacub, dove esiste m, ottimo • ,pozzo ricco d' acque, la carovana ripa'rtì 11e/ , pomeriggio. « A Il' alba seguente riprese la marcia verso • Sima1m. « Quivi i nostri ebbero il pri mo reale co11for to: « ivi int errompendosi la sla,icante visione de– e sertica ed i,1conlra,i do, do.po quattr o giorni di « marcia attr averso la sconfin ata solitudin e, w delle figure wnan e e 1m po' di erba. « Sima1m è il primo centro abitat o elle si « incontra venendo da Gl,adames. 11 Esso è f ormato da un grupf>Odi oasi in de- M cadenza., per metà insabbiat e, ma f ornite di « alc,m i pozzi con abbondant e acqua leggermente • salmastra. • Ripartila durant e la notte la colonna dop.J « avere attraversato tm' altra zona rocciosa e • ar idissima gi,mse a Bir Sila.s, dove esisto,io • tre pozzi di acqua salmastra . • h1ta11to la man canza assoluta di pascolo • aveva alq11a11to abbattuti i can18/li tanto che il « capitan o Pavoni dopette abba,idonarne tre sfiniti . • Dof>O mi' altra giornata di marcia, la co- • lomui arrivò a Bir Azi z, dove la carovana « polè riforni rsi di acqua da/I' unico pozzo « esistente. Il viaggio è così continua to per alcuni giorni • a,icora attraverso la pianura infinita, arr o- • ventata, percorsa di ta11Join tanto da pos- • senli soffi del ghibli senza -il conforto di im • po· d'om bra. • Giunta a Sanietel Rage/ l' acqua incomin- • ciò a mancare nelle ghirbe e il pericolo di ri- • man erne senza si presentò terribilm ente • preoccupan te. Ma la tremenda. mina ccia fu • a/lo11ta,iata giacchè f u possibile alla colom1a • di rif orni rsene ad rm pozzo sulla si11iS1ra della • strada. • A misura che la, colonna avanzava verso • Reibat incominciauo a comparire le prime , traccie della vegetazione e la pianura deso- • lata, mentre comincia lievemente a salire • verso il Gebel, perde il suo aspett o deserti co. , Tra le roccie spmita ,w gli sterpi, i cespi,- • gli di giuggiolo, i ciuffi di sparl o e finalm ente • app are ali' orizzo11te il profil o delle prime « macchie di uli vi . A Ribat è sparita la tragica « nuda visione del deserto pietroso. 1 l verde delle • oasi di Reibat che infitt isce sempre pi ù offre • il refrigerio di ,ma fr esca carezza ai viag- • giatori. • La pi01mra che è ormai tutta verde, coperta • di p ia,itagioui di fichi e di ulivi giunge fina l- • mente mediante una. dolce salita alla som- • mila del Gebel. • l ·n seguilo alle sr,e osservazioni il ca.pilan o • Pavone esclud e I' esiste nza di miniere di sorta • nel territori o da lui percorso, come pur e lo • giudica asso lut amente sterile ed incolti vabile. i.: necessario teuer preseuti queste inf orma.– zioni desolanti 11011 solo per determi nare co11- venienteme11te le respon sabilitd di quegli uomini politici e giornalisti, leggeroni o malvagi, elle due m111i or sono ù1ga11narono il popolo italim10 col miraggio della • terra promessa • e della. • ricchezza a.spettaute .• ma, anche e soprattutt o per opporsi con f erma coscienza ai progetti di porti, f errovie, strade, telef oui, telegrafi, ecc. ecc., che co11ti111am o a f rulla re da tutte le parti ad u.so e consumo di tutti i lr-ivellatori dello Stato. L'UN ITÀ. t ca Gino Bianco Suffragio 'allargato e procedura elettorale. Nell' immin enza dei comi zi elettora li rite– niamo util e richiamare l'a ttenzione dei lettori sulla gra nde impor tanza che sar à per avere, in rigua rdo a questo prim o esper imento di suf– fragio allargato, la precisa osservan za delle norme sancite da lla legge per lo svolgimento delle ope razioni eletto ra li, e spec ialm ente di quelle che son dir ett e a garan tire il segreto del voto. È ovvio cd è ris.ap uto che la violenza e, in modo asso luto, la conv inzione elet torale non possono valida mente esercitars i se non in quan– to è possibile di cont rollare r elett ore nell'att o che egli vota e Cli conoscere cosi il contenuto della sua scheda. Il suffrag io ristr et1·o e la vecchia legge elet– torale si prestav ano mir abilm ente a organ izzare un ta le cont rollo e di questo. infatti, si erano venuti formando siste mi propri e ada tt i ai diversi ambi enti eletto rali e politici. Nei col~ legi urbani. per esempi o, nei qu ali la corrn– zione si comp iva o quanto meno si perfezio– nava sulla soglia d·ella sezione elett orale, il contr ollo del voto si ott eneva mediant e la ben nota scheda girant e o mediante la cart a as – sorbente. Nei collegi rura li, invece, il contr ollo si ott eneva con la cosi detta scheda segnata, Chi qu alche volta vi ha assistito, può dire qua nto sottil e fosse il lavoro richiesto per la comp leta preparazi one di qu esta scheda . Si architett a– vano tanti segni quanti eran o gli eletto ri del part ito, e tutt i, i fidi co· sospetti . a vev ano il propri o per evitare gli eq uivoci e le sorprese. E si vedev ano, cos i, nello scrutin io, sfilare , di– sposti nei modi pH1 strani, non solo il nome e il cognom e del ca ndid ato, ma la paternit à, i Htoli, le profess ioni e tutti i più vari contras – segni. Ora il suffragio allar gat o richiede va per sé stesso tutta una tr as forma zione della proce– dura elett orale , e l' att uale legge, infatti, de– st ina ad essere ricoverH di rug gine gli accennati · si~temi, qu ali inservibili ferrav ecchi. Ma non é da credere e spera re che non si metter à ogni studio ed ogni amore nel sostituirli, cercando di trovare o di apri re la falla delle stesse di– sposizioni della legge. e ali' uopo non man che• ranno gli audac i per quant o imp rovv isati in– terpr eti di qu este dispos izioni. Probabilmente, per fare intan to qual che pre– visione att endib ile, non si man cherà di for– zare l' elett ore sospetto ad assumer e un att eg– giam ent o di eroica indip enden za col rin chiu– dere la scheda nella .busta fuori cieli' ap posito ripar o collocato nella sala elett orale, da ndo modo , cosi, al rappr esentant e del candida to d i accerta rsi della scheda di cui esso fa uso. Avverti ~mo a qu esto pro pos ito, che tu tto quant o è stabilit o per salvag uardare la segre– tezza del voto interessa non solo il singolo elett ore, ma tut to l' ordinamen to eletto rale, nelle sue cause e nei suoi scopi e, però , qu ando questo o~dinamento non consente il voto pa - • lese, nessun elettore pu ò rend erlo tale, an che solo ne' suoi riguardi . Le no rme relative s' at – tengo no pertant o ali" ordine pubbli co e I' os– servanza di esse non può , qu indi, rit enersi fa– colta tiva, ma ha caralt ere di assoluta obb li– gatorietà . Ciò posto, la legge , nello sta bilire il modo come \' elett ore do vrà comportarsi nel rendere il suo voto, non poteva, secondo noi, esse re pili chiara e precisa per chiud ere l' ad ito a qu alsiasi int erpr eta zione arbi tra ria , che si vo– lesse tentare. La legge, ne1t· art, 79. dispo ne espressam ente che \' eletto re • pri ma d i ab – bandonar e il tavo lo deve chiud ere la bu sta •, e poich~ dice deve, è semplicement e logico che non possa essere con senti to che tale operazione sia compiut a in altro luogo e in altro momento. È vero che nello stesso arti colo è previsto che l'e lett ore consegni al presidente del segg io la busta non chiusa cd è detto / senz · alt ro, che, in ta l C.'\SO, questa dovrà esse re chiusa dal– r elett ore medesimo, ma è fuor di dub bio che, per ciò fare, esso debba rientrare nella gabb ia perchè altrimenti sarebbe cli vano effetto la dispos izione accennata , che ha, come abb iamo visto, caratt ere tassat ivo e obbligat orio. Possiamo, inoltre, pensare che, per altr i 393 casi, s' inibisse al solito elett ore sospetto, dopo ave rlo guarda to a vista fino ali ' ingresso della sala elett orale e dopo averlo magari perq uisito , di accettare altr e schede fuori di qu ella che gli sarà da ta dal rappresentante del suo parti to. Anche qu esta manovra , a par te quant 'a ltro si pot rà fare per renderla van a, sarebbe facil– mente sve nta ta se i rap presentanti dei candi – dat i curassero di far rilasciar e, a volta a volta, da elett ori di propria fid ucia sul ta volo desti– nato ali' espressione del voto alquan te schede , che potran no appu nt o servire a qu elr elett ore che si recasse a vota re forzatament e mun ito soltant o cli una scheda e proprio di qu ella che egli non vorrebbe porre nell' urna! Questi noi preved iamo come alcuni dei nuovi espedienti , co' quali si te nterà di sviare il rett o proced imento delle operazi oni elett orali ; a l– cuni dc' molti, cioè, che art efici abili e sott ili non mancheranno di escog itar e, e contr o i qu ali si dovrebbero elevare tutte le difese. La pos izione, in cui la legge pone ora il pre – side nte del seggio. scegliendolo fra pu bblici fun zionari e fra persone estrane e alla lott a, dov rebbe affida re che sarann o rispett at e qu elle norme che, ass icurando la segretezza de l voto, tolgono efficacia a certe form e di violenza e di corru zione ·elett orale e, di conseguenza , ne vengono a limitare 1 · abu so. Ma noi crediamo e diciam o che a tale rispett o devo no tenere gli stessi rappr esenta nti dei candi dat i nell' in– te 1·esse recipro co ; cd essi dovrebb ero esigerlo in ogni caso , quando assodassero che venga a man care. No n è da far mera viglia che an che il President e del seggio qua lche volta si di– stra gga : quandoque bonus... Circa i risultat i di qu esto primo esper imento del suffra gio allargato non è lecito alim enta re rosee illusioni, specialment e nel Mezzogiorno ; come si riconosceva e si av vert iva , anche re– centemen te, in qu esto stesso giorna le, la massa enorme dei contadini merid iona li, che si af– faccia ques t 'ann o per la prima volta alr ese r– cizio del diritt o elett orale , non ne far à cert o ovunq ue un uso consapev ole. Ma appunt o per questo è necessar io, sC non si voglia compr o– mett ere anche il domani, preservare le nuove forze elett orali, da ogn i contagio che ne turbi la coscienza e le ren da refratt arie o, peggio, ostili a quell'e ducazi one politica, che è cond i– zione assoluta perchè il suffragio allargat o possa da re i frutti sperat i. t. d' a. È uscito in questi giorni Il 2. 0 opuscolo dell' 'Unità, dedicato alla propaganda contro il PROTEZIONISMO Esso contiene i t - L'Unità i U nostra campagna. IL - E. Giretti I Gli assurdi e le con– tradétsionilogiche del protesionismo. IIL - Spectator 1 / feudatari del ferro. IV. - A. De Vit i De Ma,;,,,, La " scien– sa doganale ,, e l' " industria na– zionale ,, • V. - Free Trader I / baroni dello zuc- chero. VL - G. Luzzatto 1 / cotonieri. VII. - N. Fancello: Gli affamatori. VIII. - A. De Viti De Marco I La poli– tica commerciale e il atleasogiorno d'Italia. IX. - G. Borgatta 1 /1 commercio inter– nazionale. X. - A. De V iti De Marco I Le merci si scambiano con le merci. XI. - li liberista democratico I Un pro– gramma minimo antiprotezionis/a. XII. - A. De Viti De Marco I Politica commerdale e classe la'òoratrice. XIII . - L'Unità : Per l'azione antiprote– zionisla. Un volumetto di pag ine 126 ceni. 3 0. Abbo namento speciale per una serie di numeri successivi : dieci centesimi per ogni numero.

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