L'Unità - anno II - n.20 - 16 maggio 1913

• problemi della vita itali a na . Si pubblic~ il Venerdl io Firen ,"e - Direttore GAETA NO SALVEMlN I - Direzione e Amministrazione: Lung arno Vespucci 12h - Abbonamento annuo ordina rio Lire S;per il Reg no Abb t ·1 L" 20 annùe - Un numer o Ceoiesimi IO - Conto corrent e. con la posta . e per i paesi italiani dell 'Aostria e della Svizzera ; per l'ester o Lire 7,50 - onamcnto sos em ore 1 re Anno ·11 - N. 20 - 16 Maggio 1913. I · l h L 1 OSSER\'\T0 RE Gli irra ponsabili, L' Us JT,\ - Un gradito SOM MA RIO · La censura preventiv a sui cinematografi, A GRICOLA - Il clericalismo e la scuola In Italia, G "-S, \I.V E>IINI - Le pa estre gmnas 1~ e, . ' . - G constn so, G Pu:zzo 1.1~1 - Percbè l' e Unit à • dovrebbe bastare, L. M. - La Ime del pro<mio, L' UNtT\ - Contro la colo,uuauone di Slato ID Libia, · BAR TO I.O MllRI Gior., • C. MAN":_TTI. La censur _a preventiva sui _.cinem a tografi. Il Governo ha presentalo 111 tliseg,(o di legge per la « vigilanta sulle pr odu\ioni d – nemalografiche e rtla liw, tassa >. La legge è direi/a - dicono i 111i 1islri proponenti - ad « assecondare il movimento della pubblica o– pù11"o11e sempre più concorde nel richiùlere che venga impedita la pornografia e '" glorifi ca• {io11edella deli11qut11\a • · AJa son parole. 1lf a11ca110 f orse al/ 1 aut(lrild gitulitiaria, oggi, i men i per pu nire questi reali cinematografi ci P E c'è ,bisog·no di' ripe– tere la vecchia leoria liberalt che in questo gmer e di affari la vi'gilan{a pre,,enliva ndn pu?J non ri11scire in mollissimi c~si ab_usiva e ingiusta, e 110n deve usurpare gl !. uffici della s,m plice repressione ? l a verild è che rol pret esto di combatlere la pornografia e d'ùnpulire la glorifi ca, io11e della dd inqumta di.... Zigomar, si erta 1111 em– iro ,li mangerie burocratiche e si procura m1 nuovo meno di i,,j111e11{a politicb. La cem ura pr evenliva 11011 servirà solo a ,nel/ere fuori di circolation e le pellicole por– nografiche o delù,qumti ; ma, rome ha cura di accen,,are la rela1Jone 1 dovrà assicurare e l'ordi ne pubblì'co, il decoro na{ionale, il p r;sli'gio delle"i, ubhli'c!te 011/ocilà >. Il ci,u. mafografo è un po' il gi'ornale degli analfa– beli : e 1'011,Gio/i/11~ che nei 19 0 0 vol?J in _prima lettur a i p rovredimtnli poliliri de/1'011. Pelloux contro la stampa, salvo a diventare avverso ai provvedimenti politi ci 11011appena vide che /' on. Pelloux t1on sarebbe riesci/o a sptmlarla: - /'on. Gi'olill i cerca ora di as– sicurare alla Pubbli'ca Sicurena 1111 co11lrollo almeno su questa fo rma di stampa. Ma questa 11uova fm1tio11e di Stato deve servire sopratu/lo ad aiutar e I' « industria dell'organico •· Ci sarà a R oma, presso la diretione Generale della P. S., fui/a lii/li nuova grande caterva di graffia carle, che sorveglie– ranno, censureranno, tù11brera1mo 1 bollera11110 1 prolo collern11110, e il diavolo che li porli via. E la lassa sulle pellicole, che f rull erà un 200 mii" lire annue, servirà a nutr ire questo nuot:o gruppo di p"rns sili romani. Natura/men/e questa nuova gerarchia di burocratici costituirà una nuova « tlSSl}C1'°n{'"o11e a delinquere > analoga a q11ella 1 di cui I' in– rhicsla sul PalaH,O di Giu s/1{.ia ha fall o intuire l'esislenta ml /i1i11istero dei lavori pub– blici e nel 'Avvocatura eniri'ale. Q uella rasa cinematografi ca, la quale fa rà passare sol/omano qualche fogli o d,1 mille al censore o ai suoi beniamini o alla sua amante o allo sguaf/ero della sua amante, oflerrà l'aP• prov,1tio11e immediata delle pellicole. Le fa bbri– che, che 11011capirann o il latù ,o, s,1ra,mo far– /assale, seccale, rovim1te, salvo che 11011 s' ;,,. lomi10 all 'ambiente . E sarà una 11uo1 1 a fo nte di lucri p, r i depu tati minisleriàli; e da ora in poi anche le case cinematografi che dovranno mell ere nei loro consigli d'am mù,islrau'one o nominare consiglieri delegal i i deputa li della maggiorafl\ a, n cointeressarli in ·qualche modo ai loro affari , affin cltè fa cciano da rappre– senlanli della casa nelle /rallali ve coi magnaccia della nuova camorra romana. Agrico la. Sono in vendita presso l' Amm. poche collezioni del 1912 al prezzo di L. 10 per gli abbonati e di L. 15 per i non abbonati . I clericali e la scuola in Italia (I ) •, Il programma scolastico dei clerica li italiani è an:1logo a quello dei cattolici di tutti gli altri paesi: la conqu ista della scuola in tutti i suoi gradi, con quei mezzi che secondo la vari eta delle condi zioni locali appaiano più opportuni a ri• costituir e con la maggiore rap idità e sicurezza possibile il monopolio scolastico della Chiesa cattolica. L1 " libertà d' insegname o lo ". Tr ovandosi in Italia di fronte a un sistema lega le, che aflìda allo Stuto in misura larghis • sirna la cura dcli' istruzione in tulli i suo i gradi, e sottrae le scuole dello Stat o o riconosciute dall o Sta to ad ogni controllo 'delle autorità ec– clesias tiche, e nega qua lsiasi valore legale agli studi fatt i nelle scuole private, e sottopone - per quanto assa i platonicamente - le s tesse scuole private al control_lo dei funzionar i dello Stato, i nostri clericali inalberano anch'ess i la bandiera della " liber tà d'insegnamento " contro il " disp otismo J ello Stato • : cioè rivendicano il diritt o dell a scuola privata alla massima li– bertà e alla più incondizionata capaci tà giuridica, in nome della ., libe rtà di pensiero, che si iden– tifica colla liber tà di cred ere e colla libertà di trasmettere ai figli la fede dei padr i ", come ha scr itto l'Osserva/or• Rom,,110 del 10 gennaio 19 12. Ma anche in lla)ia, CQme ~ Urlti ì;lraÌtn .. paes i essi non rinunzian o in nessun modo ali' ideale di monopolizzare , non appena sia possi bile, tull e le funzioni scola stiche: • Non faremo atto set – tario , nè partigiano, nè intolleran te - scrive l'Os servatore Romano nello stes50 ar ticolo de l 10 gennaio 19 12, in cui si atteggia a tutore della libertà di pensiero - se proclamerem~, anche una volta, la necess ità per noi catt olici, apos to– lici, romani , di impadronirci d i fui/o l' i11stg11a– me,rfo, e di poterlo guid :1re /11110, secondo i no– stri sentimenti , secondo i nostri principi, secondo le nostre credenze ". Se ;,, questo mommto fanno la campag na per • la libertà d' insegnamento • anzi che per • il monopolio scolastico cattolico ", è questa una se mplice abilità tattica allo scopo di ottenere con• se nso " anche al di fuori de l loro campo •, • in quant i sono amici, anzi propugnatori, della vera liberi:\ " (Con·icre d' ]/(l/ia, 29 sett embre 1912 ). Rivendi care, inf.,ui, ge nericamente la " libertà d' insegnam ento n: significa rendere possi bile al par tito clericale di utilizzare in proprio aiut o, - non tanto quei pochissim i liberisti intra n11igente– mente antistatisti, i quali negano allo St ato il di– ritt o di inge rirsi nella edu cazione dei cittadin i e vor rebbe ro abban donare del tutto la scuola, a somiglianza di molte altr e attiv ità, alla inizia– tiva pri vata, - qua nto quei moltissimi liberali conserv atori opp ortu nisti, i quali si trover ebbe ro imbarazzat i assai nelle elezioni se dovess ero dichiarare espli ciiamente di voler ab bandonare al clero l' istruziune, e trovano assai più CO· modo att eggia rsi anch'essi a liberali intransi– genti aiut ando i clericali a sosti tuire le scuole proprie alle scuole di Stato sollo la bandiera eq uivoca della • libertà d'inscgna menlo 11. Che, soppresse le scuole dello Stato e proclamata la libera concorrenza delle scuole priva te, la vittoria debba toccare alle s.ole scuole cle– ric.ili grazie r.lla superiorit à tco11omica e uou didallica di ques te, oessun modera to (liberista transigente.... in <1uesto solo cam po) è obbli· gato a saperlo. I conserva tori aiuteran no i cle• (1) Vedi nei prcccJut i numeri dcli' U11i1j gli 1nicoli : / de• ric.tlirl .11cuclJ .,,/ Blg ,'o. 17 gennaio; / d rr iuli in Frw1dJ, 31 1cnnaio; /I 1ro~r.1mm.J 1n1/411fro Jri tlrric.ali, 28 fcbbr1io. rlcah a conquistar e le condizioni giuritliche, in ·c1.1icostoro sperano cli ass icurare la preva– lenza alle loro scuole ; in compenso i clericali vOtf'ranno per i conservat ori. Con questo il contratt o s;irà esaurit o. Tocch erà da allora in poj,.ai clericali approfitta re delle nuove condi• zioai· conqui state con l'aiuto dei moderati sotto la lxrndiera della libertà, per arr ivt1re con le lorr.t,.forze, come meglio e quanto prima potran– no, ~ quel monopolio di fatto che è nelle loro spera nze. Il " diritto alla premioeou "· Natur almente, la • libertà cl' insegnamento " produrrà frutti tanto più copiosi e più rapidi, qua nto più intensa sarà •l'opera del clero seco– lare e regolare nella organizzazione dell e .,scuo • le. libere "· Se non che in un paese, come il nostro, di sca rsa ricchezza e di deboli iniziative privat e, i clericali non possono illudersi di_poter creare in brev e una così larga. rete di scuole propri e da sostituire vittoriosamente quelle •dello Stat o. Le scuole pubbl iche, per quanti progress i possano fare le iniziati ve clericali, 50 110 destinat e ancora per molto tempo a rima• nere in piedi e ad attirar e .masse estesissime .della nostra gioventù. Or potrebb e mui la Ct,ies!l - mt'n tre pu r si sforza di moltiplicare Je ~ ole ~ o~rie e ' li nYeml icare 'a q'ueste-..1~·in, dipendenza da ogni controllo che non sia quello delle aut orità ecclesias tiche - potrebbe mai ]a Chiesa ubband onare senza cura alcuna tante anime al pervertimento di scuole, in cui i cle– ricali pro clamano che s' i:lsegnano " massime e concetti, che sono assolutamente incompati– bili coi principt religiosi e colla fede catt olica, fra cui quello, per es. che tutt e le religioni sono buone e perfettibil i, e che verrà giorno in cui nel mondo non vi sarà che una religione sola, la quale comprenderà il meglio di tutt e le religioni attu almente esistenti i e si dic~ che bisogna tsse r buoni, bisogna fare il bene, bi• sogna essere virtuosi so lo perché ciò porta ad una soddisfazione personale dello spirito ed al rispett o dt:i pro pri concittadini ? Chi rimedierà a que l cumulo di massi me er rate ed erronee "? (Osservatore Romano, 10 genna io 191 2). Bisogna, dunqu e, che la Chiesa conquist i in Itali;i, ·oltre alla " libertà cl' inseg namento " dC:_lle scuole prop rie, il massimo possibile intervento nelle scuole pubbliche . E ques to dir itto i cleri– cali lo rivendicano nlla Chiesa come conseguen– za della su premazin, che tocca legittimamente alla ger arch ia ecclesia stica in un paese, la cui popolnzione è in maggioral)za cattolica e In cui costit uzione riconosce il catt olicisrno come reli– gione dello Stato. • La questione dcli' insegna– mento religioso nelle scuole di ogni grad o - ha detto il 2 2 setlembre 191 2 il conte Sa.sso li De Bianchi, inaugurando la se ttimana sociale cli Venezia - in Jtalia non è soltanto una questione di rivendicazione di libertà pili o meno ampia, come potrebbe esser per moltiss imi altri popoli. Ben altr i sono i nostri diritti da rivendica re e da dife nder('. Si conf\)rende benissimo come il reg ime di per fetta libertà sia utile ed efficace nell'Ame rica del Nord ; si comprende benissimo che può servir e come ott imo terreno di lavoro per la Chiesa cattolica in Germ ania; non è nep– pur difficile dar si ragio ne che si lotti eroica• mente {!) in Belgio per il regime di libertà nelle scuole. Presso di noi le cose sono sostanzial– ment e diverse. Noi dobbiamo do mandar e per la nostra religione nelle scuole tutto il tratta – mento dovuto alla maggioran za, anzichè la li• • oteca Gino Bianco _, bertà che posso no nigionevoln1entc pretendere e richiede re presso di noi le minoranze ebrai– che, valdesi ed altre. Noi dobbiamo rivendica re ~Qn solo la liber tà per noi di ma11tenen priva– lamml e italia110 il nostro popòlo, ma i I dovere in tutti e nello Stato di volerlo e mantenerlo ass olutnmente tale. Noi ci troviamo nella asso• Iuta necessi tà di dover combattere, non sola– mente per una posizione di libertà che e<1uipari b. religione cattolica alle religioni delle mino– ranze, ma per una posizione cli pre minenza che appartit:ne di diri tto al catt olicismo "· (Rrligione e Patria : q11esno11idel gio rno, Firenz(", Stabili• mento Tip. S. Ginst'ppe, 19 13, J>ag. 45 e seg). E la " liberi:\ cl' inseg namento "···· degli altri? Questa non è ent rata mai in alcun modo nel progra mma clericale. Per • libertà cl' inse::;na– mento .,, come abbiamo già altr a volta spiegato, i clericali int endono la II libertà del loro solo inseg namento •, non de ll'insegna mento di tutti. Nell'educazione del fanciullo - scrive il (Rezza • ra l i prob!ema scolastico ne/fo ra prtstnl• Berga– mo, Stab. S. Alessandro, 191 3, pag. 103 e seg .) - tocca ai genitori il diritto di scegliere libe ra– mente la scuola a cui voglio no mandare i loro figli : 11 soltanto a tale condizione, il maestro potrà esercitare la sua funzione, di fott o e di dir itto, quale delega to della pot està del pad re. Ma i diri tti ciel padre e quelli del maes tro, sup• plente del padr e, non sono assoluti. Essi so110 Umf>;Yati da quelli della ç_jiesa e"Cl-.e uelli de llo Stnto. [ diritti della ChieSfr, in materi':'! 'cl' inse• gnamento, sono stati pr oclamati dal suo divin o Fondat ore ,che l'ha costituita maestra tmiuersalt, Si potrà chiede re se tale diritt o della Chiesa sia illimitat o. Rispondiamo che la Chiesa ha diritto propr io, esclusivo, assoluto, d' insegnare tutt e le verità che Ges ù Cr isto ha insegnate e delle quali ess a è dep ositaria e interpre te. Ma il di ritto della Chiesa si estende :rncora alle mater ie filosofiche-, storiche, sociali che sono connesse alle ,·erità dogmatiche ; e quando tali materie sono insegnate da maestri profani [cioè non sogge tti all'au tori tà eccles iastica], la Chiesa ha diritto di vigilanz a, in quan to esse abbiano att inenza alla conservazione della pu• rezza della fede nella società cristiana. Per ciò che riguarda gli altri rami di cullura, ness uno può contest,1re alla Chiesa il diritto comune a tull i gli uomini di comunicare ad altri ciò che è vero "· Insomma, le sole materie che i II pro • fani n abb iano il di ritto Ji insegnn re libera – mente, sono quelle che non interessano nè di– rettament e, nè indirettamente le verilà della fede; per es. possano insegn:,re la.... calligra – fia, In ginnastica, la comput isteria e generi si• mili. Per tulto il resto, cioè per tutti gli in– se gnamenti veri, il diri tto della Chiesa è esclu sivo, ass oluto ; e quegl' insegnamenti non pos– sono essere duti che o dal clero o da • profani " vigilati dal clero. C'è, è nr o, oltre al diritto della Chiesa, an– che quello dello Stato : diritto, scrive il Rez– zara, 11 di protezione e di alta sorveglianza, e più oltre lo Stato non deve andare n. Ma in che consis ta quella protezione e quell'al ta vi– gilanza, ness uno scrittore cattolico si avven– tura mai a definire: sono parole vaghe, bu tta te Il di mala voglia, le quali o vogliono di re sola– mente che lo St ato deve adopera re i prove nti dell e pubb liche imposte a mantenere le scuole dominate dalla Chiesa, oppure non significano assolutam ente nulla. 11 metodo delta çooquhta clerlc ale:. Quest i due pr incipi, della ., liber tà J' insegna – mento n per le propri e scuole e del " diritto alla preminenza • catt olica sulle scuole pubbliche, i •

RkJQdWJsaXNoZXIy