L'Unità - anno II - n.6 - 7 febbraio 1913

f, , problemi della vita italiana. Si pubblica il Veuerdl in Fi renze - Direttore GAET ANO SALV EM !NI -. Dir ezione e Amministrui one, Corso Regina Elena , 16- Abb onamen to annuo ordinario Lire 5 pet Il Rceno e per i paesi italiani dell'Austria e della Svizzera ; per l' ester o Lire 7,50 - Abbonam ento sost; nit orc Lire 20 annu e - Un nume ro Centesimi io - Cont o corrente con la posta. Agli assidui non abbonati. Il nostro giornale "" 1111 largo mmuro ,li le/lori affi {'"onali e fti ltli 1 che per,) lrascurano di abbonarsi. Eppur e /111/i sanno che la f or{a di un per,~o– dico stllii11a11ale risllde solo negli abho11a– me11li. i.a t:tmlila al 11111111 /0 rappresm/a per le ammti1ùlrn{i o11i gionu1/islid1c 11110 causa di / orli passir•iltt e di noie i11Ji11ilc, anclu quando i rivenditori sono puntuali nti p1.1game11li e 11011lroMno oppor/uno inla.(c,u·e essi /11/0 ii provento della vendila, il che aaa de troppo spesso. Il ttoslro giornale , per vlt'ere, ha bisogno di 2000 abho11ali. Se molli dli r,oslri le/lori 11011 abbonali /aresstro il piccolo sfor{O di abbonarsi, la cottlinua\iont del giOrnale sarebbe assimrala . I vecchi abbonati, citi no11 /1am10 nè disdetto I' abhonamenlo nè iWOMlo I' ;.,po rl o tlell'abbonamen/o 11110'CJ0, l ro– v1ra,,,ro Jf11lalo in lapi's rosso il loro indi– riuo su 9ueslo numero. Saremo loro assai ri• CO# OSCtnli , se si melltrm mo al più presto i,1 re– gola con l'a,nmi11islrt1\io,,e, evitando a noi le J{'es, e a sè il t/15/urbo della t r.1/111 pJs/.Jle. A i lettori dei numeri d1 saggio, d11 no" rifiutand o fi nora i numeri ricr.Juli Ju1nno man1/1s lalo, come speriamo, rin/e,, .. ti on1 di abbonarsi, rirolgiamo la stessa pre– ghi,ra cl,e ai rucclri abbouali riltirtla/ari. A tutti gli amici. A"m ntndo I' ini\ialfra di 1111 gior11,le come l'U nità, in 111mommlo assai torbido e diffi– cile della nostra t'il,, pubblica, i rula/1.Jri dtl gior– nale sapet•,mo di amh,re incontro per il pr imo mmo ad "' ' no/etio/e ,list1va11{0, e lo hanno col– malo ro/011/erosamenle coi loro, 11011 sempre f a· ciii, StUriji\i pl'rson,,/i. E.<si, per allro 1 pensa– vano d,o /,, /010 opt'r,, dQt'(SS1i consistere non solo ndl' rsprim i'rt opù11iJ11t' i11dit•id11.1/i 1 ,11aanche e sop,a/111/0 11d r,,uog litr t in/orno al giornale tm g, uppo di /ti/ on~ i q11.1li, r:isla /J prova del prinw t1m11J,ne dirm l,,sscro prop. ,g.mdisl i e ne promtlt'f\Stro !,, diflmio nt 11tressaria. Qutlli Jr, , i nostri kllfJr i, che sono ,011- •·ùtli dd /., 11/ilil,J the il no1/ro giorn;.i/e ton– /i,mi a :,/u.l,:,re (011f,r :orc i prohk mi Jt//,1 noslr,, rii., n.,;J,.m,lt, demolendo gli equir:oci dei ru, !,i p.u lit,~ e.·i/.mJo d, c molli gio– t•.111i;:o/oll, rosi m., i11gt1111isi s:·ii110 i11 ltnl.1- lit-i imOì;,ui o ,l.umos,~ sop ra/11/10dimoslrand o dtt gl' idtal i dd/ ,1 dtmocr a\i,, possono hm so– pr,n >t·lt'1-· rt 11/ f,// i,m 11/0 di troppe organit,\t1\t"o11i don orr.,lithi", ,· du in /111/i,1, se i p.,r/Jli d,uno– rr,,tio' l,,11111.J lr,11hlo t·ergo}!m1s11111enli: il loro dat•(rt 1 mm po· qut"!,lo /11 gio:·m/Ìt dtt·e perder ftdl' in 1111 ,1t"r.:otirc di giu:,li\Ù tlll\ 1011.de e so• ri11/t 1 t dn:I' i111;,i l,or.,r, Ùt nuot·t f orme ,fa – \ttJ,,e il soil.lùf. 1dmmlo dl'i p,opri hù ogn i mo• r.il, ~ - qut lli fr., i nostri /d/ ,Jri 1 insomma , dtr t'f,lrtf/t rro ton ,/ù,p,:,. cri' sp.1rirc il 110· slro piuolo ii,1r11.1lt, hùog11., ,1,, si ro11sti.leri110 ,omt toll.,hor.1/{1ri ntass, u i dcl/'op tra 11osl1.1 e /.,~ rino '°" /u/1,1 /,, lorcJ .1/li.:it.. ì a co11soli– ,!.1r/;1. L'Unit à . Anno Il - N. 6 - 7 Febbraio 1913. La , , cr1s1della scuola media. In questi ultimi tempi pare sia entrata nel– l'opin ione pubbli c.1 la convinzi:>ne che una grave crisi stia attrave rsando la scuola media. Non solo il grido d'a llarm e di quell'auto re– vole consesso, che è la G iunta del Co nsiglio superio re dell'is truzione, ma anche gli ordini del giorno che si votaro no in assem blee di asso• ciazioni scolastiche, politiche ed economiche, indicarono come precipua fonte del male la misera paga che lo Stato corrispo nde agli insegnan ti. Chi vive nella scuola e per la scuola sa che non qui sta solame nte il ma le, seb bene di qui sia necessario incominciare quan do si voglia cor rere ai rimedi. Già era do\ •eroso riconoscere che la ri– forma economica del 19o6, la quale costò ■Ilo Stato 4.077 .230 lire, distribuite fra cir– ca 7.000 insegnanti, non poteva essere che provv isoria, in quanto la car riera del prof es– sore rimaneva pur sempre al disotto di molte altre gove rnative, per cui si richiedono titoli uguali ed inferior i. 8 il Ministro dell'Istru – zion e se lo sentl ripete re da parecch ie di quello commi ssioni, che egli nom inò dal 1 907 in poi per gH esami di concono a posti di insegna nte. Una di queste Co mm issioni, quella del 1909 per le cattedre di Stor ia e Geografia nelle Sct1ole tecniche, affermava che se e non si doveva nascond ere che nell'ins ieme l' i!l– gegno e la coltura che i concorrent i offrono allo Stato super ano d'assai in valore mo rale la ricompens., materiale che ad essi porg e in cambio lo Stato ste~so •, tuttavia e era in– dizio confor tan te che la poco rimu neratrice pro fessione di inseg nante continua sse anco ra ad eserc itare qualche fascino sugli animi eletti >. Ma non molti sono gli ani mi eletti ; e chi può, s'a vvia per altre più prolìcue carriere . Cosi i giova ni ingegneri disertano i concorsi per le materie pro fessionali negli Istituti te– cnici e nautici ; tanto che la Com missione per le cattedre di Topogra fia nel 1909 1 rile– valo lo scarso numer o dei concorre nti, sog– giunge : « Ciò è rlovulo al fatto che al tempo pre!ente la libera professi one e le a/Ire car· rirre goi·er11al't:,, alle quali gli ingegn eri pos • sono dar~, sono più projiw e della carriera didattica meno retribuita , per mirare ,u/la qu,1/e oa orro110pur e prove diffi ~ili e n"gorose, che ,si'gvno 1111 hmg,, prtf. ,n,;Jone >. Le stesse osservazioni sul magg ior profitto « nelle altre carriere aperte agli ingegne ri, e negli altri impi eghi, che esigono mi nore pre– parnzione scientifica e profossio11:1lc •, fa pure nello stesso anno la Com missione per le cattedre di coslntzioni. 1<Ne segue, essa con– clude, che il numero dei concorre nti alle catted re di mtttcrie profe ssionali va dimi– nuend o in misura allarmante, e seppu re po– tranno aveni nuo,·i elementi, questi in gene re non sa ranno tra i miglior i che escono dalle nostre scuo le d'applicazione • . E oramai , buon i o cattivi, i professori per questi insegna menti non si trovano più, come mostra la slatistica ~guente. Conconi per bli111ti1c-cnid 1907 Ragioneria . • Costruzioni. » Topogra fia. 1909 Topogmfia. • Costruzioni. 15 1910 Costrut ioni. 30 • Topografin. 30 • Ragioneria . 10 1910 Fisica e meccanica . 6 • Astronomia e navigA- zione . . • Attrezzalura e ma• novra . . . . 10 • Costruzioni na\·ali . TOTALR 129 27 Il governo, adunque, malgrado abbia ri– bandito gli stessi conc orsi pr ima anche del term ine legale di due anni, è riuscito a tro • vare solo il 21 °/ 0 deg li insegnan ti, che cer~ cava per queste importantissime materie. In tale penuria il lt-·Iinistero deve ritene rsi ben fortunato di impr ovvisare insegnante il primo che gli capita sotto mano, scaraventando lo là dove insistentemente gli è richiesto. Ma, ih .. 1a una Co mmi Mione del 1910, e dol o• rosament e qualc uno dei concorrenti ha in– segnato nel passato anno scolas tico - e forse insegna nel presente - la To pografia negl i Istituti tecnic i regi, quale incaricato o supplen te, men tre nelle prove di esame del presente concorso si è dimostrato per modo scadente da non raggiungere l' idoneità l • L' idonei tà, per chi noi sapesse, sono i sei decim i, e il punto esclamati\•o non è mio, ma della stessa Commi ssione ; c:d io lo segna lo alla borg hesia ita liana , commerc iante , indu– st riale ed agricola, che manda agli Istituti tecnici la ma~gior parte de' suoi figliul)(i. Pers ino i licenzia ti dal le scuo le seconda~ rie, i qual i pur ambi vano alla carriera del – l'insegnamen to, e con poca spesa si forn i– vano, specialmenle dopo l'istitut o tecnico, di un'abilitn ione in lingue straniere , ogg i pre– feriscono o la professione libera, o la car– riera negl i impieghi prÌ\ 1 ati 1 o anche in altre ammini strazioni dello Stato, che come non rich iedo no difficili esami di concorso, così sono anche pili rimunera tivt-. In cinque con – co rsi bandi ti fra il 190j e il 19 10 1 per 30 5 cattedre di lingua francese nelle Scuole te– cni che e nei Ginnasi, non fu po55ibile re– quisire pili di i5 vincitori, il Z.J.59 °/o- Per insegnare le lingue mod erne, oramai, non restano pili che le donne. E quelle che sanno francescam enle parl:1re sono infinite. E di queste orama i si scn• irà esclusivame nte il Ministero per una nuova disposi7.ione di re• golamen to, che le ammett e ad insegnare 1111- che nelle scuole ma~chili. E presto quc:sl:1 disposii ion e si do,•r!1esten – dere :rnche ad altr e mater ie. Perchè se è vero che i laureati in lctter-=e in rnatem:1tiche 1 a differenzn deg l' insegnamen ti di materie pro– fessionali e di lingue moderne, non hanno inn:rnzi a sè altra carriera che que lla del– l'insegnamen to, no n si può dire tutta\"ia che anche di ques ti il Ministero ne trovi in ab• bondanza . Kel 19 1 I · ll si avevano ancor:; a :Xa– tale 116 calledre di liceo mancan ti del titol are, e per 52 di esse non s'era po- ca Gino Bianco . . luto trovare neppure il ~upplente (1) 1 quan tunque nell'o ttob re fossero stati appro\ •ati i concorsi di Stori,i1 1 Matem atica e Fisica, e nel no\·embre quello di Latin o e Greco. Dopo, ai primi di ~ennaio, si potè solamente in parte pro\'\ •edere per l'Italiano e la Filo– sofia coi. conc orsi approvat i il 5 e il I o di• cembre. Cosi pure I p. erano nello stesso tempo le cattedre prive del titola re neg li Istituti tecnici ; e per alcune di ques te, quali le molte di costrui ioni e di topogratìa, non sarà possibile per molto tempo ancora di tro · vare gli insegna nti. Nel Gi nnas io superiore, sempre a Natale del 191 1 1 mancava no del titolare 71 cattedre, delle quali 33 prive del supplente. So lo ai prim i dell'a nno nuovo si poi~ rimedia re coi 77 vincitori del concorso approvato il 10 di cembre 191 t. Ma le graduatorie dei vin– citori dovrebbero bai.tare di rego la per due anni, mentre in ques to caso, come in tu tti gli altr i, se appena si riesce a rappa re la · falla, immedialamente essa si riapre più grande di prima. Ma almtno per queste calledre si raci mo– la, alla meg lio, un num ero sufficente di vin– citori , perchè la maggior parte di essi gill insegnano nelle scuole inferiori. Non è cosl per le Tecniche e le prim e tre classi ginnasiali, a cui i concorsi forni scono appena fa metà dei pro reasori. Nel 1910 per 430 posti di lettere, itali ano e matematic a nei G innasi in(eriori e nell e Tecni che, si ebbero soli :i so vincitori, poco più che la metà del fabbisogno. Nè diversa – mente andaron o le cose nei concorsi del 1 907 e I 909 (1). E qui il bisogno sarebbe magg iore, sia per– chè maggiore in queste due scuole è l'aumento .deg li scolari, che fu di 5.9 13 nelle sole scuole tecniche per l'anno 19 10 - 1 1, sia pel fatto che period icamente si ,·uolano i ruoli per il passaggio di molti insegna nt i dalle scuole in ferio ri alle super iori. Cosi le 119 cattedr e di G innasio inferi ore vacanti nel 19 11, per 85 delle quali s'era potut o trova re il su pplenle, creb bero senza dubbi o ai primi di sennaio del 19 12 in se– guito alle nomine fatte di vincito ri :1i licei, agli istituti, alle scuo le normali. M:a il con • corso per le cattedre di Ginnas io inferiore solo il 29 febbra io 191 2 fu appr ovato, cioè ad anno scol,1c.tico troppo inoltrato per po– tersen e giO\are; e subito dopo si do, •ette per necessità rib:rnJi rnc un altro. Quant o alle scuo le tecniche, ad cc.se l'anno scorso man c:w:rno pi\1 che un teno d'in se· gnanti. Infa11i 1 mentre il numero comp lessÌ\•o dei profe ssori di italiano , m:atematica 1 fran – cese, storia e gcogr ati:a era di 1065 1 ne man• cavano ancora 383 per coprire in que lle stesse (1) Tutti i llali sulle cattedre vnc:mti furono raccolti <fall'1\111rn:1rioclella I'. I. per l'an no 19 1:z, le bo1.1.edel 11lmle furono mnndate ,lai ~liuistc• ro ai vnri 110ìci scola-.tici verso la metà di dicem– bre 19 1r. Dove mnnc:i il supplente per le c:il– tcdre di ruolo l'Annuario pone l'indicar.ione • N. N. •· (2) In cinque concorsi del, 1907 per nrntcric lette rarie, italiano , !>toria e ).:Cogrnfia, matema– tica nelle stesse scuole, e in uno di matt.:mn– tica per le tecniche del 1909, l'li ebbe ro 313 ,·in• citori per 54,., cattedre . :'l.1 allora non vi~cv:-iil sistema dei concor._i abbinati, e il nome di molti concorrenti ,;i incontra contc.:mporaneamcnl c in più graduat orie ; sicchè, fatte le do\'ute n,ne– zioni, il :'llini-.tero non riuS<:1 ad a\'erc d:l 11uci concorsi più di 250 in<;cgn:rnti.

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