L'Unità - anno I - n.36 - 17 agosto 1912

' / . . . . ' . ':' problemi della •'vita italiana. . .._. , ,N ... . . Si pubblica il Sabato in Firenze - Direttore GAETANO SALVEM INI - Direzione e Ammini strazione, Borgo Ogn issanti, 40 - Abbonamento annuo ordin ario Lire 5 per i' Reeno e per i paesi italiani cieli'Austria e cieli& Svizzera I per l'estero Lire 7,50 - Abbona mento sosteqitorc Lire 20 annue - Un numero Cente simi IO - Conto corrente con la posta. Anno I - N, 36 -: i] Agosto !912 • ... .. SOMMARIO: Sempllclti , .i:i. c◄r. - Il prob lema coloniale, G. MoNOAINI. - Intorn o al e Nuovo part tb> -.·,~L'ONJT.\, G. MARINI, g-. s. - Rellglone e democrazia , 8. G tULIAN'C, - Un atto eroico dJ Be • vlone nell'Egeo - Framn-enU di vita italiana: La drmoerazin ddra//o 1l!od,nese, l."Oss 0 &$~10RH. - Una scuola nell'Agro Romano. SEMPLICITÀ • I na•i onalisfi, si sa, i,ogliono rigtntrar, lul/a : -~_._,-, 14 'fnÌJ6.lfal.ilf#d':"1HJrcl/ ,Jurfmo pe11saloa11cht~ Jla· scNOla mtdia , clrt drn,rtbh, av,r f 11Jlkio di al– levar, '"'a g,n,ra•io,,, di per/ti/i t1asionalisli. Si occu}ffat1no a fondo dilla q11estio11111/ pros• simo Co,,gr,sso. 1 nln11/o comincia,,o a preparare h n·c,11,. Un saggio di /ali ricill, ri può trovar, ,,,/ 11. 0 JO del/I Idea N11zionalt>, dove "" bolltnle col– lnborafor,, con semplicità e prontezz1;1giovanil e, com, a,,nola la Rtda•io ,,,, ;,, poche co/o,,nt trac– cia I, li,111fo,idam,n/a/, del m,ovo nssello sco– ltnlico ,11cessarioal/lltalia . E davvero la sem– pUdtà, intesa la parola 11,I buo11v,ccl,io smso ilaliano c/,e dovr1bb, esser caro ni "n•ionalisti, , gra,,dt, , la J>ronln•a no,i è che la natural co11stg11,,,•a. li capOStJldodtlla riforma scolastica dovr,bl,e co,,sisl,rt ,,r/f inlrodurr, ,,,Ila scuola ,ma mo. ral, 11uova, c/11 apra nllu giovmtù itali"ana orr·••o,,li finora in,splorali. Fi,,ora in/al/i pre– domi,,avu nella scuola la vilissima • morale umani/uria eh, co"sis/1 uu11•ialnunlt in una dan,,osa sopravalula•ion, della vi/a umana ·•. lYora in poi invt<t si dovrà i,,s,gnart ,• la ""'ralt impen ·ali'sla, qui/la mora/, suscilalric, di ,n,rgia clu il Serti chiamava la morale <lei produlll.lrt in conl1a;;oslo ali' imbtllt rrorale dei consuma tori •· Val, a dir, , in lmgua povera, cli, i11 ogni scuola si dovrà instg11nrttagli alunni a non fa r n,ssm, co11to dill a p,lle p_ropn·ae so- pralullo dtlla p,11, dtg li altri. · Ma com, si f arà f>tr inlrodUNI n,lla scuola ,_., ....... -"1 JJ rif,,,._.,_"' - Ujllkilammt,, "'" 10· lascra Jac,Jnu,, capir,: """ volta occ,llalo il pn ·,,cipio dtlla demania– lità - la parola i sua - dtllu scuola, , ,vidtn/1 clu il MiniJtro farà una circolar, , Jot11 esporrà i capisaldi dilla morale dei produtt ori e invittrà 'gli 1ns1gna'1li ad alt1nwvisi Jcrupolosam,nle. Cosi ar,r1mo finalmtnlt qunlc/11cosa c/11ci mancava, "'"' do/Irina mora/, 11.Jliciale, una mora/, di Stato, eh, ci wrrà dalla Mmerva do,,de già ci v,ngono fan/e btllissim, cose. Qutslo fa rà certamente sem• pr, ;,ù grande r Italia , la m1ll1rà, a11chemc,. 1·0/m1nl1 1 al/a ltsu, dtlle na•1oni: r,ra imperia– listica cominc,r;;. p,r doV111ro. E s, qua/eh, proj,ssor, si oslin,rà a riman,r f1d1J1 alla povera vuchia morale, alla morale dilla bass,, g,,,,e , dii consum,,ton? S, qualc/11 ,ns,g ,iant, in n"tlralo s, os1i,11ràa credere e a dir, cl,1 la pelle degli uomin, /,a 1111 cel'lo valore t cli, ,,o,, i giusto jur,11 troppo buon mercato ? J:Kli sarti ma ndulu a spasso, mt rci quella " ri– gorosa ,pura•1011e11el campo ·d1llt1politica ; di cui parta il rifonm,lor, . • Ma , la lil>,rtà,t1nùna di ogni i11s,gnamenlo? Ah c/11I nncl,1 q,usta della Jibtrld è una t•eccl,ia idea, 11Kidea da vilissimi consumatori, della qual, un popolo c/11 • ltn de " conquislare p,r sl la massima quota di dominio ,,,/ mondo " 110n sa cli, farsi. Cè bisogno di dare qualch, ullro spccimen dtl ric,1/ario ;,dago,ri co dti ,,a~io11a/,sfi? Ecco: per ciò cli, riguarda i libri di usto, via Fedro , Lafonlai111 co11la loro ntoralt da sc/,iavi, via n11cl,e il se,r/im111/alismo del • Cuor, n di D, Amicis, e invee, si ltgganu i • li bri della j,m– gla " di Rud; 1 ard K 1pli11g, il • Vigor di vita • di Teodoro R oos,we/1 ,- al "posto del De Amicis , il Salga,i,- e per antologia, ,ma raccolta di let– ler, de, nosl,i •soldati dtllt, libia, "" " racco/la ben falla, s'intende, sctgliemlo so/1,mlo quelle dove brilli la morale imperialisla. E credo c/11 basti; ,Ha 11011voglio cl,iudtre semm citare ,m'ul • lima prova tir.Ila semplicità dello seri/lor,. Fgli si occupa a"d" ddla geografi a, , si esprime le• slunlmml e cosi: • Quan to alla geogrt1fia, pos– siamo dire che la g uerra di libia è sia/a la pie– Ira di ·pnrago ,11della 110s/ra r'gnoranca. Quello cht sappiam o 110 11 so110 ,emim Scemse di sc11ola, ma fnb/Jiamo apprtso dai gior nali,- t 11011 è colpa 110s/rn .... •· El, sic11ro, 11011 sarà forse colp.,i sua se è rimasto ig ,roranle: in queslo possiamo a11c/,e ,ssere ,l'accordo,- ma ur to e 1111 poclri,rocolpa sua se, avendo imparal o solo in questi g iorni la gto • g rafia dai gior11nli. si mellt addirill11ra a rifor – ma re ab imis ; programmi, le sc,1olee p1rfi110 la mora/, degli uomini l gi. car. IL PROBLEMA ·C9LONIALE L'impreparazione coloniale ciel– i' Ita lia. L'odierna impresa tripolina , se ha dimo• strato nelP Italia una buo na preparazione mi· litare e navale ed è stata una rive lazione ad– dirittura dal punto di vista morale, ha riconfermlitO anco ra una volta tutta I' imma – turit à int ellett uale del paese nos tro di fronte ai pr oblemi del:a conq uish, e C.:ell'organizza ... zione coloniale . Dal contrasto · stride nte fra la dura realtà e le rosee previsioni, basate su una profonda ignoranza del paese da occupare e della si– tuazion e int ernaziona le; alle elucubrazioni più o meno banali dei nuovi colonialisti, spu n• lat i come funghi dal giornalismo, dalla po· liti ca, dalla cattedra , dall 'arr ivismo sovrattu t– to ; agli errori poi itici de l governo ratificati dal Parlamento ; - le prove de l fatto non si contano ormai più . Per quan to dolorosa, la cosa non può de• star meraviglia : è la tradiz ion e italiana in mate ria, che rinverd isce nelle oasi libic he. In politica quest a tradizione va dal gra n rifiuto di Tunisi alle ch iavi del Medi terran eo pe– scate nel Mar Rosso, da l trattato di Uccia lli all' i-.tdl•m- nto d.,I Mad · Mu!l:ah nel cu~!'e della Somalia settentrionale itali ana , dal di– sastro di Aduil alla passeggiat a militare da Tri poli al. .. Fezzan I Nell'amministrazione es• sa si manifesta ad ogni passo, argomento ora di ridicolo ora di sdegn o, materia sempre ·di delu sioni , di per icoli, sov rattutto di aggravi finanziari pe r la met ropol i. Basti pensare ali'Eritrea coi suoi codici pomposi (civile, penale, comme rciale, di procedura civile e penal e) preparali in co • Ionia, ri veduti e corretti ne lla metropoli, passati attravers o a comm issioni, sottomis – sioni e corpi consultivi, approvati con tanto di decr et i reali, costa ti sov rallutto ali' e– rario decine e decine per non di r cen ti- . nai a di migli aia di lire (i maligni dicono centinaia ), e poi... me ssi prud entemente a dorm ire, perchè dichiarati 1 in documento uf– ficialissimo ( 1), di int empes tiva e pericolosa applicazione (eufemismo per non dire inap • plicabili) ; - coi suoi ordinamen ti gi udi ziari rincorren tisi l'un l'altro (cinque ordiname nti princip al i - 1885, 1886, 189 4, 1901 , 1908 - in un quarto di · secolo, senza conta re qualche ritocco secondario ), e di stru ggenti bene spesso l'uno quello che l'altro crea va, e dir etti a di sorganizzare invece che prom uovere la vita giuridica del paese; - col suo ordina• menro fondiario( 1909) , redauo dopo non anoi ma decenni di studi, di espe riment i di co loniz – zazione, di attesa delibera ta, e condannat o esso pure, come i codic i, a rima ner letter a morta prop rio ne lla parte ivi più larg amente tratta ta, più amorosamente cur ata, Ja picco la colon izzazione cioè dell' altipiano mediante pr op rie1ari-agrico ltor i 1 e questo per ma ncaoza addir ittura di. ... terre colonizzabili con tale sistema in segui to alla retrocessione agli indi• geni di decine e decine di migliaia di ett ari già pert inenli al Deman io (2); - e cosi via. (1) Relazio ne ministeria le al diseg no d i legge sull'ordinamento della Colonia Eritrea, presen– tato alla Camera nella seduta del 24 genn. t9II. (2) L'anno stesso. infatti, che dava alla Colo– nia Eritrea , coll'ordinam ento fondiari o del R. De– creto 31 genn:1io 1909, uno slrumento giuridico teoricam ente pt rfetto di piccolo colonizzazi one delle terre vaca nt i dell'alt ipiano, togl ie\·a a que– sta colonizzazione l'ubi consislam terriero , colla Basti pe nsare alla Somalia italiana con la ridda senz.a posa incalzante di regimi poli· lici -amm inistrativi e di numerosi governanti, succeduti si in pcco più d'un ventennio ( 1889- 1910) nelle rade città della costa e nelle sta– zioni lungo il Giuba, cui fino a qualche anno addietro si limit ava di fatto il nostro do – minio. • Che più? Dopo un trentennio oramai di dominazi one co loniale africana, - con una quasi caterva di funzionari co lon iali pagati sui bilanci dell'Eritrea e dell~ Somalia per ammi– nistr are dalla comoda residenza di. •• Rom a le terr e riarse dell'Africa, e con tanti orga – ni ci co loniali , e consigli per le colonie e cosl via ; non abbiamo ancora funzionari co– loniali superiori, cui affidare con animo tran– quillo i lavor i preparatori per l'ord inamen to dei nuovi territori in via di occupazione, a giudicare almeno dall'opera per sonale d'un uomo, l'on. Giolitti, che di amm inistrazione e di impiegati se ne intend e. Nessun o igno ra, infatti, come il difficile compito di preparare il nuo,·o prog ramma libi co 5ia stato affidato fram mentariamente finora, a seconda della compe tenza tecnica specifica, a tutti i ministeri, da quello della Giustizia p~ u•llo dei Lavori pubblici e a quello dell'I nterno, meno che a qu,lla direzio ne colo – niale pres so il Ministero degli -Esteri, cui in – contes tabilmente spetterebbe l'impulso ed il coordinamento delle singole parti ai fini d'un lavoro organ ico, secondo un piano coloniale d'insiem e prestabilito. Nè co n ciò intendia– mio di cr itica re l'opera de l governo al ri– guardo : la ricordiamo solo come doeumen • tazion e ufficiale di quanto affermiamo. Le rae-ioni cieli&nostra impre– parazione . Qua le la ragicne di questo stato di cose, che contras ta, nel modo pili umi liante ~r P Italia, con · qu~nto hanno fatto popoli non meno giovani dì no i in mat eria coloniale, il Belgio, la Ge rmania sovratt utt o, gli Stat i Uniti, lo stesso Giappo ne? La ragione uni ca e sola è che P Italia in trent': m ni nulla di scrio ha fatto per darsi una cultura, una prep arazione, uria organii· zazione coloniale. · rev oca tacita dei decrt ti di ind ~maniazion e an– ter iori alla pr omu lgazione dell a legge 24 mag– gio 1903, n. 205. Rimaserv cosi in vigore i soli decret i di indem aniazione posteriori alla legf;C del 1903, cioè, per quan to rigua rd a l'alti piano, un'urca comp lcssi\'a di non oltre 15.500 ettari! La revoca fu giustifica ta legalmente col fatto de lla non avve nut a pubb licazione dei decre ti di indt:ma niazione nella Racco/la degli Al/i del· l'aut orità p11hblica, mentre la legge clte rende va necess.tr ia la pubblicazione nei detti Alfi era stat a approvata S.Jlo con R. Decre to 30 dicem– bre 1909. Ma il movente di questa tacita revoca, la quale trovava subi to la sua sa nzione pratica in colo nia nella conj!;lobuione delle lasse sino allora percepite sulle ter re demaniali affittat e a colti,•atori indige ni col lrib11 1 0 gravante sulle popolazioni interes sate , non fu dichiara to uffi– cialmente. Esso deve trovarsi, n c1uanto trapel ò nel JlO ConJ:resso degli italiani ali este ro {19t1) , nel malum ore degli indig eni per le av\•enute in– dema niazio,,i. Cer to C, comunqu<", che anche la piccola coloniz zazione eritrea da farsi median te le concessioni grat uite cond izionate - eterno specchietto per le allodole - è des tinata a ri– man ere , come ta nte allrc cose, sulla carta colo• niale i cosi da gius: ificar pienamen te la propos ta logica e sincera fatta nel Congru so prede tto dal relatore sul tema fon liari o, do tt. Barto lomei– Gioli, un antico caldo fautore llella piccola co– lonizzazione dell'altipian o eritr e<'I, di chiedere la soppr ess ione nel l'ordi11amcnto fond iar io succi• tato delle disposizioni in pr oposi to. Due vie, due metodi si preuntavano a tal fine ali' Itali a, come ad ogni altro popo lo co• loniz zatore : H metodo emp i 0 rico, con 4 sistente nel procedere per esperimenti pratici, ncl – l'uti litza re saggiamente gli uomini, nel per– fezion are mano mano la propria organizza– zion e in base all'esperienza conseguita ; eJ il met odo teorico, consis tente nello studi are or– ganicamente il paese da colonizzare da una parte, i sistemi coloniali adottali dagli altri popoli dall'altra, e nell'applicare vi• via al primo gli elem enti più confacen ti dei se• condi. ESèmpio in superato nell' epoca moderna del prim o metodo il popolo ingles e; esempio mer .1viglioso del seco ndo la Ge rmania, Ja quale ha dimostrato luminosamente come anche nel campo co loni ale, anzi più forse che in ogni alt ro , la teoria non sia ne– mic a ma prec or ritric e della pr atica, come il razionalismo coloniale sia l'alleato migliol'e del capitale nell'opera di ordinamento e sfruttamento delle colonie tropicali. È que llo che ha fatto in grado minore il Belgio ; quello che vanno facendo americani e gia p• ponesi . Dei due metodi I' Italia non ha avuto nè l' abil ità e la pazie nza di seguire il primo; nè il coraggio (coraggio ero ico per un po– polo facil one) di abbracciare risolutamente il. secondo. . N•lle co lonie ha maod ato , senza prepara – zione specifica alc una, funzionari, giornalisti, ufficiali j e qua ndo qualcuno di essi si ~ fatto, alla scuola dell'e sperienza, provetto e sa• gace amministratore co loniale, il gove r~o si è ben guardato dal servirsi di lui per fini superior i, elevando lo a posti direttivi nel– l'ammin istrazi one centrale o mandandolo ad organizz are nuovi territor i. Si è rinu nciato per tal mod o non solo alla sapienza pratica del //,e r/ght man i,r the righi pia ce, ma an – che alla stessa formazione d'una sa piente tra– dizione coloniale. Cara tteristico al riguardo quant o è avvenuto in Somalia, nella cu i occu– pazione am1n ini strati va ed òrga nizzazione pro– gressiva Pltalia sem brò quasi di ment icare, ne• gli uomir.i e nelle cose, che aveva una· co– lonia africana più vecchia, alla cui espe rien za ed al cui persona le avrebbe potu to larg a• men te ricorr ere. Nè cer to l' Italia ha compensato questo di– spregi'> per gli uom ini veramente pratici di color:ie e per il metodo emp irico rettamente in teso ed app licato, con amori soverc hi ·per la teoria. Tutt 'altro! il nostro Governo si è limitato a copia re ora il figurino francese, on. I' ingl ese, ora il ted esco, ora un me– todo, ora un altro radicalmente oppos to , a seco nda dell e cogniz ion i co lonia li slegate e frammenta rie dei fur.zionar i della Co nsulta più quotati in un dato momento, .a seco nda del– l'umore del mini stro o delle esigenze della politica •... par lamentare. La scienz a della co– loni zzazione non ten ne mai agitate le acq ue di Monte cito·rio, come le ha agitate per lun go temp o.... la filosofia della storia. Nessuna uni• vers ità italiana, a differenza delle francesi ed americane, vide una qualsiasi discip lina colo– niale eleva ta alla dignità degli ahi studi. Nes• sun a legge creò su basi solide e serie una scuol a spec iale per un insegname nto orga nico di tali discipline. · Due scuole superi ori coloniali, la Scuola diploma/i ra coloniale presso I' Uni "ers ità d i Roma, e la Facolià co/011ialc presso il R. Isti – tuto Supe riore di Studi C ommer ciali della

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