L'Unità - anno I - n.34 - 3 agosto 1912

: problemi del_I~;-vita italiana . . .. Si pubblica il Sabato in Firenze - Direttore GAETANO SALVEMINI - Direzione e Amministrazione, Borgo Ognissanti, 40 - Abbonamento annuo ordinario Lire 5 per il Regno e per i paesi italiani dell'Austria e della Svi:zera; per l'estero Lire 7,50 - Abbonamento sostenitore Lire 20 annue - Un numero Centesimi IO - Conto corrente con la posta. Anno I - N. 34 ~ 3 Agosto 1912. SOl\ll\lJ\RIO: li.e nuovo partito•• f.!,!-=.~ I giornalisti a Bengasi, A1u.:AN<1F.1.0 DI STASO - Ancora il oez.ionelismo ed il sapone, EnoAROO \111<1-:TTI. - L'Acquedotto pugli(se, G. L. - L'Italia e Ja Cina contemporanea, G. HJCCHIHRT. - Frammenti di vita ihHana: Vcmor,a:;;a scolaslira, G.•SANNA.- Una scuola nell'Agro Romano. Il " nuovo partito. " L'Azione socialistn, or)!o110 del nuovo Partilo Socialista Riformista, pubblica 11d 11. del 13 /11° glio 1912, "" arliro/o i111t"/o/alo: « Il nuovo Par• ii/o per 'ti j,ro(efariatu e per il 1l/e::wgior110 ~- . • In quesl'arlicolo, « sremleudo dal ·g-•11•·a/e-- al • parlitotan~ • - e 11e sarehbt.: tempo I - l'autore p:O,;,~lle, la11/o al prole/aria lo qua11/o al .1/ez::o– gù.Jr1101 le peJsio11i operflie, la rifonna tributaria co11la pro.ir ,·essiviltl della imposta per riversa,e sulle classi abbie11li i uuovi 011eri dcriva11ti dalla guerra, la ridu::io11e dti dazi proiettori e fiscali « che ri11cara110i co11s11111i • - ir,le11de /orse il solo da::io sul grano? -, e poi la sistemazione dei fiumi e dei porli, il rimboschime11/o, le boni– fiche, la ri11e11dica::io11e delle terre demaniali e dei fratturi usurpati, le a,g-evolaazionifiscali al j)assag.1rio della proprie/ci ferriera dalle maui dei iatifo,u/isli a quelle dei co11tadiui tor11ali datl'A– nurica, la i,u/uslriali:::a::io11c dell'agricol/11ra, lo sfrullame11/o della energia idraulica, la costru– ::io11edi strade rotabili e ferrale, la islil11zio11e di Nuove scuole. Avanti, avanti, s~ir11ori: iscri– vetevi al « .Vuovo Partilo •• e sarete felici I Sembra a noi, du se il« 1V11ovoP,1rlilo •, tenesse la via tracciala dal collabora/ore dell'Azione so– cialista ndl'arlico/o ;,, queslio11c, di promel/ere cioè di qua e di Id mari e mouli, co1t la sicure:::;a di 1101t poter mauleuere 11essu11a promessa, '1011 fa• reb6e, in fo11do, se 11011 co11timu1re i me/odi de- 111acogici e ciarlaianesd,i di /111/i i « vece/ti » partiti. /111cl,e I' i11dlame11/o ro11te1111/o 11ell'arti– co/o suddetto a u/;li::::are il su.Di-agio 1111ivcrsa/e pe,-rl,è il 1Jle:::::ogior110 111a11dial Parlame11/o « non solo i suoi figli nu:,:tiori, ma sopratutto le migliori e11ergic, che sappiano reclamare con /iere::::a e le11acia i dfrilli del 1l/e::::ogior110 » ; e la promessa du il « 1\"1101•0 Padilo » arriverd a/la co11q11istadello Staio « ~nche coi più allivi ed i11tellif'e11/i e/e111e11lidel ife::zog-ior110 » ; ci fa11110mollo temere che anche il e 1Vuo,•o Par– tilo• voglia 11/ili::::areil .lle::::o.trior110 sopratutto come lern110 per pia11fan,i e concimarvi le candi– da/un di lulli quei polilicauli «democratici•, i quali 11011 riescano a lrov"re 1111 colle;:io 11elNord. Si sa q11a/e è sfata f.11ora, i11 questo campo, la /altica dei « <•,!Cchi » partili: compra,·e l'acquic– .rce11::a di qualche meridionak «più allivo e i11/el/i– .g-e11/e », prorurn11do anche a lui 1111 rotlecio co" l'aiuto dd G01·c:r1101e m,erc mano libera j>t:r • collo• care• uei colkgi del .Jle::::og-ioruo « soprntutlo • i rifiuti del Sellcnlriom:. Uu .e 1Vuoz,oPartilo• so– ci'1lisla riformi.sta sarc:bbe 1111 o/limo me::::o per co1di1111aresoJlo « n110:1a • ,murhera, la 1•ecrhia opera di rorru~ione e di sfrullame11to del Jlle:: • ::ogionw, a cui da me•::o secolo allemfo110 tu/lit le « vc:rrltie • consorlcrit del 1\"oni. Se il • 1\'uovo P,1,-/ilo • vuole essere 1•erame11/e utile alla classe faz,ornlrict di tutta l'Italia, rio,i anche dd 1lfe::::ogionw - /ti quale, riconlrnmo– celo bene, 11011 ha bisogno di p,·ozr,.1edime11ti spc. · eia/i e locali, ma lu1 bisogno solo di ciò rhe è necessario a fui/a la classe /a;,,,oralrirc ilalia,,a; - se no11 l'Ilo/e essere 1111 « 11110·;.'o • caso dd– J' « efe,·11a • lurlupinalura pseudodemoo·alica; - ,le;,,,e limitare il suo pro.crramma immediato a poche riforme, nettamente definite e seriamente volute, quale compito dellt1 prima /egislaltlt'a della a suffragio universale. E i se,irmui dd « 1V110:·o Pa,·lito » vadano pure nel il/e::~ogiorno, e con/i. 11uame,rle, e in molti: ma 11011 a co11cinrnre col– legi deflorali, bensi n J>opolari::zare il loro pro– gram,11a immediato, e ad aiutare il .1/e::::ogion,o a edumrsi polilicamcule e a riso/: 1 ere con se– rie/et i suoi problemi. Se in questo /a;:oro di so– lidttridd sociale e nrr::io,ra/e i missio,rari del « .\"uovo P11rlilo • lroveram,o anche da conqui- 9uasi .11111i.·ersak <leve risolv,·rc il prob/c'111adet sfare qualche colle,irio, niente di male . .\·,. a.,esse ,h:gimtt do,cra11<lk,aspellùrmo che il « .Vuovo l~rlilo » si duida to11ibuona volta a dire chiaro ( tondo ud st(I) Cong-resso quale allt:![.triame11lo 11SJu11;,..n; di Ji·o11le a qunlo pro6!emt1. Se it « 1\"110;,oP,1rlilo » ro11re11fl'assei suoi sfor::i per alami an11i su questo solo problema, ud senso di vokr ra,'leulare J'allua/c soj}t.Jramc:nlodd pro– le::io11ismo induslriale, noi ci co11/cnleremmo di questo, e 11011 rhirdc,·emmo a/t,,o, 1Vo11potre111111,, essere più .... « ,\·uovo Pal'lilo • di così: ma • .\"uo:·o Padilo • sul strio,· e 11011 « .Vuovo Partilo _. per /1u!upi11atura. g. s. molti il .1.lfe::sogùw110 di amici sc/ft:11/rionali di– sposti ad assumere con sinceri/ti e con rompe– te11::ala ,·apprese11/a11:adelle sul' rlns•i /,wo.,·; trid I Jl/a lo scopo 'delle mis"sioui del o. .\"uovo Airtilo » ~,on dev'essere sopra tutto la co11qllisla dei rollt•f!i meridionali a uso e consumo di qua– lu119ue raudidalo disoccupato selleulriouale. Com;uislare il Jl/e::s-ogiorno è facile: gli av– ·;,,c1i/111•ieri d Carlo VIII conquistarono il Neame di .\"apoli col gesso e col carbone; 1~·11rico Ferri lo co11quislò con uua do~=iua di discorsi ciarla- . la11esc/1ie vc.Jlgari; il « 1\"11ovoPartilo • potrà conquistar/o coN altrella11/a disi11vo/111ra,special– mente... se avrà il /ascia-passare de//'011. Gio– ii/li. Badi però il « J\'110110 Partilo,, cl1e il 1J/e::– ::ogion10 è staio sempre paese pericolos" per chi d si è avve11/11raloalla leggera: e co11la slessa facilità co11cui è J/alo ,:onquis/alo, è sia/o anche spc:ssopr,·dulo. I GIORNALISTI A BENGASI Avviandosi alla co11quisla del 1Jfe::::ogior110,il « .\"uovo Partito» si rende conto seria men/e delle difficolhì e dei doveri, che questa grande opera di sotidarield 11a::io11nk e sociale impone a citi ci si voglia accingere con o,usfà di propositi e con dtiare::::a di idee f ~ Il « Nuovo Partilo • ha in sè alcuni eleme11/i di /or::a , di vitalità che ma11ra110a fui/i gli al– tri partili: si è liberalo da ogni legame col ·vrc– chio Parli/o Socialista, ridolfo alJ'impole11::adella fatua iusipie11::a dei rivolu::io11ari e diso11orato dalla i11si11rcrn obliquild dei ,·iformisli di sinislrn; co11serva fui/ora lar,(!he simpatie ed nlesi rontatti ro11 le 01-ga11i::::agio11i della classe lm-orall'ire; può, se vuole, dive11tare il 1111deodi quella uuova democra::ia di governo risol11tam,·11teriformatrice, di cui l,a biso,irno l'llalia, premlt:mlo il posto rhe 11011 ha saputo tenere il ,·ammollito e Ctlmorri– slico radicalismo sacrhia110e marcoriauo. fi10/lrc il • 1V110?10 Partilo • ha per leader uu uomo, /'on. /lisso/ali, d1e è umprt nel 11oslropaest-· ,ma gran fo,·::a i11tdlellua/e e mornle, e che bask– rebbe da s,, solo ad iudurci ad uua aspcllalù·a per lo nu.·11011c11/rale,anche se i Podrecra e i Ciacomi Ferri fossero nel « 1\·110: 1 0 l'irrlilo » pili 1111m1,•rosi di 9ua11/opurtroppo in realhJ sono. /J'a/lra parli.•, il passalo di 9uasi fui/i gli uomini del « .\·110,10 P,,rlilo • 11011promdlc: nulla di 611ono per la loro co11dolla a;•;·enire. I. 'apparleueu::,i di mc.Jllissimi .fra essi "1111 11/,.u– soneria, il loro b/()crhismo sistematico, il /oro miniskrialismo ... inlra11n:g-e11le,il loro coopera– lù.•ismo e nl'miripalismo, 11011 sono fi,lli a pos/11 per conciliare al « Nuovo /~1rlito » te nostre simpatie . .\'oi temiamo asseri che fui/a l'op,.,.a del « 1\"upvo Parli/o• lii rc/a::iom: al .lle::::o,g-ior110 si ridurrd a procun1rc ,u:I Jl/e;::()gior1101111 pò di colle,![i deflorali a 1111 pò di « frulli secrl,i » de/l'affarismo tkmocrnliro masso,,ico, e 1111 pù di appalti del tipo della bonifica di 81'11: ;gtmo7.ef – firio alle coopc:ralivc del prof. 7.ibordi e di Nullo llaldini . .\"c.Jisiamo sicuri d,e sul« J\'uovo 1-'arlilo », il quale ha lt: simpatie dd/'011. Gio– ii/li - e 911cslo per il ,Jl,.·=::og-ionw è I' i111por– /a11/eI - si prcripilcn1111106eu presto /Jtlli i f'!· rabulli i11te/lclluati, fui/i i /JÙY?li bo,:crlusi « se11::a arie uè parie~ dd 11/c::::ogion,o,·e temiamo assai cltc: il « Nuo'i.'OPartilo • sar,i lido di lascinrsi ro11911islare da questa ge11taglia e di di;·eulare 11110;,·o s/,.11me11/odi corru::ione iu mano di quesiti .~e11/aglia. Il « .\"1101.·o Pcrrlilo • è staio app,·o• ·;,,aloda Hnriro Ferri: e basta questo solo fatto a discredilt1rlo mollo serùwuwle. Du11q11e 1 aspellali~•a, ... diffedc:11/issima,fiuo al Congresso del partito, prcamnmcialo per il pros– simo otlob,e. /;,(co il nostro atteggiamento. E poichè la prima C11mera e/ella a suffn1gio Gli 14 rlrgantl H vlllinl di Obser?Jer. L'impressione che si ha giungendo nelle ac– que di Bengasi, è di sconforto: sentite di essere per sb.-rcare in una terra misera e triste. Poche case bianche dominate da òue minareti, vicino al mare; - a sinistra, una lunga striscia di palme: l'oasi cli Sabri; - alcune palme rade, a destra: la Giuliana; - nel mezzo, lontano, la Berlrn e qualche palma qua e là: in fondo alla pianura sconsolata, alquanto a sinistra, il profilo del Gtbel-tl-Alnlar,che ricorda quello delle Murge pugliesi guardate dall'Adriatico. E nulla più. Il de– serto. Neppure il Tavoliere di Puglia a novembre, quando la terra è nuda, e la caligine toglie la vista del Vulturt>, del Sub-appennino, del Gar– gano, delle stesse Murgt>, offre uno spettacolo cosi desolante. Questa è la impressione, diciam cosi estetica, <'heho avuto io di quel paese in circa selte mesi dì residenza come richiamato; e posso affermare in coscienzp che non diverse sono state le im– pres~ioni dei miei compagni d'armi. Enrico Cor• radini, invece, trovò nell'estate p.issata, andando a scoprire la • ric<'hezza aspettante 11, che la pianura di Bengasi è " bella " (L'ora di Tri– poli, pag. 124). Chi si contenta gode. E quando uno la bellezza la porta in sè, è naturale che la proietti intorno a sè, su ogni cosa. Ma quel che non sono mai riuscito a capire, è come abbia potuto il signor Obstrv,:r, corri– spondente di guerra della Trilmua, vedere al suo giungere a Bengasi II cinque eleganti villi– ni • sulla via della marina ( Tribuna, 6 marzo 1912). lo li ho cercati a lungo codesi villini del signor Obstrvtf' e non li ho trovati. E neanche guardando il territorio di Bengasi dalla tolda di un piroscafo, ho visto niente che potesse giu– stificare la strana illusione del giornalista. Segno evidente che per accorgersi dell'esi– stenza di certe cose non basta avere occhi: ri vuole, che so io? una coscienza di giornalista ", che fa lo stesso al giorno d'oggi, di naziona- lista. · Cfò che Bevlone non vide. Mentre Obstrvrr ha visto dei villini che non ci seno, Bevione nella fermata che dice di avere fatta a Bengasi nel maggi", prima dell'occu– pazione, non vide cose che avrebbero dovuto prr forza entrargli negli occhi. Il caso è strano assai! Bevione va a Bengasi; vi si ferma, è vero, soltanto due giorni; in quc• sti due giorni scopre che a Bengasi c'è una .... moschea (ci può esser nrni una città mussulmana senza una moschea?). Accanto alla moschea prin– cipale di Bengasi, c'è il /Ja::ar della città, il cosi dett('l bazar oscuro: è questo il luogo più inte• rcssante a visitare,, se ci si vuol fa~e un' i<lca esatta di Bengasi e della sua gente, perchè è là che si svolge la vila economica e sodale della città. Ebbene Bevione non si è accor– to del bazar: (se ~e ne fosse accorto, <hi sa che • bella" descrizione!) Incredibile, ma vero! li nostro stupore cresce quando consideriamo <he Bevione-, che era andato a Bengasi sopra– tulto per cercarvi e scoprirvi la promessa dei soliti straordinari tesori vegetali, che dovranno arricchire l'Italia, non si accorse neanche della esistenza a due passi ad est di Bengasi cli una vera e propria oasi: l'oasi di Sabri, larga, C vrro in certi punti, anche meno di quaranta metri, ma lunga pili di cinque chilometri; un'oasi vera in carne ed ossa, su cui l'occhio non può non riposarsi dal fj giallore della piana 11, come il Bevione stesso definisce (Slampa, 18 giugno) la • bella " pianura di Corradini; un'oasi che si vede da tutti i punti; si vede dnl mare, specie se si viene da Derna (e Bevione veniva da Derna, come ci ha fatto sapere nella lettera di cui si compiacque onorare l'Unità del 6 aprile 1912) i ed è l'unico pezzo di paese assai vicino a Bengasi ove la vegetazione, se non è rigo– gliosa, è poco meno che spontanea. E di que• sto ben di Dio, Bevione non si avvide e non parlò nelle sue lettere esploratrici e rivelatrici, egli die pur parla dell'oasi della Giuliana dove ci saranno in lutto una diecina di palme! Più strano ancora: Bevione non la vid"', que– sta povera oasi, neppur tornando dalla Bcrka, drpo la visita nl giardino dei Francescani ; mentre fu colpito - a quella distanza! - dalle occhia:e della moschea. 11gfudtao det Fraocea.:aof. Nel giardino dei Francescani, invece,alla,Be, ka, Bevione vide cose spettacolose : una vegeta– zione svariata, lussureggiante, da dare le verti– gini. Fra le altre cose "ide sulle vigne ai primi di maggio i 1• grappoli che si cacciava,,o gita prepotenti fuori dei pampini ", e " cli una lun– ghezza e <li unn abbondanza di grana spettaco- . Iosa " ; e seppe che a maturazione avvenuta, cioè a mezzo agosto, pesano " da due a tre chi– logrammi l'llnO •\ E cli una • picrokl rigogliosa vigna " e del 11 giovane gi:\ fruttifero oliveto" ha parlato anche un altro g!ornalista trip<llino, Ernesto Vassallo nel Corf'itrc d'llalia del 9 maggio 1911; ma di quella straordinaria uva non parla affatto: e subito dopo avere :\ccennato alla vigna e all'oliveto, a~giun– ge : " il mandorlo e altre piante poco si av– vantaggiano dei due pozzi di acque salmastre ivi esistenti i,. E neanche il Corradini, allorchè nell'estate andò a visitare dopo il Bevione, que– sto straordinario giardino, quando i grappoli mastodontici dovevano essere più... mastodontici che mai, sembra che li abbia visti: si contenta di dire che le \"iti erano stracariche di grap– poli. Ah, Bevione, Bcvionc, quante cose hai date a... bere ai tuoi lettori I Viceversa, il Corradini esalta liricamente le proprietà dei Padri Giuseppini al Fuaiat, dove " cresconc in selva ortaggi, cereali, fiori, frutti d'ogni sorta: d'una meravigliosa opulenza sono meli, albicocchi, melagrani, fichi, peri, limoni, aranci, mandarini, peschi e pomodori, e carciofi, e asparagi, e peperoni, e lutti gli ortag~i, e granturco e rose e geranii ! " E tutto questo in.... un ettaro di terreno; chè le proprietà dei Padri al Fuaial non si estendono rhe a un ettaro di terreno. A ITI", modestamente, in sette mesi non è riescito avere nessuna notizia, nè visiva, nè udi– tiva, di tutte codeste cose straordinari~. Nt'I

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