L'Unità - anno I - n.32 - 20 luglio 1912

• problemi della ; vita italiana. Si pubblica il Sabato in Firenze - Direttore GAETANO SALVEMINI - Dir,zione e Amministra zione : Borgo Ogn issanti, 40 - Abbonamento annuo ordinari o Lire 5 per il Regno e per i paesi italiani dell'Austria e della Svizzera; per l'es tero Lire 7,50 - Abbonam ento sostenitor e Lire 20 annue - Un numero Centesimi IO - Conto corrent e con la posta. Anno I - N. 32 - _20 Luglio 1912. SOMMAR IO : Glt zacchtrieri e la Libia , E. GIR ETTI. - lntran,igtnz a translreote. - L' e eroe d' It alia •. G. S. - Per la storia delta Triplice. U. FOR)IP.NTINJ . - La nuova TriP.Jice, l.'UN1T,\ - An– ttprotez_iC?ni■mo e Confederai:ioni del lavor o. U. G ~loNOo l.PO. - Posta dell 'c Unità>: I.a Jrx,,:e l· 11g,u1/e po · /111/1, Us u:TTOn1 ~ OR1.L'UNIT ,\. - Frammeoti di vita italiana: La uuo/a . e la J>ohltc,, . .. e/et/orale. G- L HGA. - Una scuola nell'Agro Romano · GLI ZUCCHERIERIE LA LIBIA (I) Un zucd1criere vuole studiare la Libia.._ È stata costituita recentemente a Firenze la • Società per lo studio della Libia •· I giornali h.. nno annunziato che tra i presenti ali' as• semblea era l'on. Emilio Mar aini, il quale venne anche chiamato a far parte del Con · siglio Direttivo della nuova Società. Che cosa vorrà stud iare nella Libia il fortunato uomo di affari politici, è presto immaginato. Fu già un tempo in cui la Libia, non an• cora redenta dal senno dei nostri governanti e dal valor e dei nostr i soldati, era un campo fertiliss imo di attività per gli zuccherieri ita• liani. Allora P industria maraini ana della bar• babietola nazional e era ancora in fasce; ma prosperava già l' industria della raffineria. E la raffineria faceva ottimi affari semp licement e coll' importare a Genova zuccheri dipinti in giallo-rosso, col lavarli e rispedirli in Tri• politania e Cirena ica, facendosi P'agare dal patrio e paterno governo italiano la diffe• renza tra il dazio dello zucc hero greggio e quello del raffinato. Quelli erano metodi roui e primitivi di far denari a spese dell'erario e del paese italiano e, come tali, non potevano durare a lungo . Venne l'on. Emilio Mauini dalla na• tiva Svizzera a conquistare il Collegio poli• tico, che già fu di Marco Minghetti, e a spillare quattrini al popol<'.d' Italia sotto la mascher a di protegge re la coltivazione ra• zionalo della barbabietola. Ed ora che P Italia ha conquistata la Libia, è nalurale che l'on . Maraini senta il bisogno di studiare. Studiare che? La Convenzione di Bruxelles nel 1912. Tutti sanno che l'on. Emilio Maraini è stato il rappresentante e plenipotenziario · ita· Jiano alla Co nfe renza internazionale di Bru• xolles per gli zuccheri nel 1902 . In quella Conferenza, in cui tutti gli Stati contraenti si impegn arono a ridurre la proiezione zuc• cheriera ai massimi di L. 6 o di L. 5.50 a quintale per lo zucchero greggio o raffinato . e a non farsi la concorrenza medi ante premi di esportazione, l'on. Maraini grazie alla sua finissima arie di impro vvisato diplomatico, ot• tenne che , per eccezione. i baroni italiani dello zucchero non fossero assoggettati alla clau– sola, la quale impose ai paesi aderenti alla conve:-,zione di ridurre la protezione. Cosl J'on. Emilio Maraini fu doppiainente bene • merito de i suoi colleghi fabbricanti di zuc• chero in llalia : i quali dall a Conven zione di Bruxelles ! applicata con tale eccezione, non solo non ebbero nessun danno, ma ebbero an che il vantaggio di non essere più mol e· stati dalla concorrenza dei premi esteri di esport azione , in causa della ·quale prima non potevano vender e, com e fanno ora , la loro merce sul mercato italiano ai prezzi del mer• cato libero più l'intero margine legale della protezione. Accordand o agli zucc he rieri italiani Pecce• (t} Raccomandiamo vivame nte quese rtrticolo del Gi,etti ai soci della • Socie tà per lo studio della Libia, • fra cui conosciamo molt e persone degne del più alto risp etto per la compe tenza scien tifica e per la probità moralf'. La " Societa per lo studio della Libia ", se vuo lè mantenersi Ja fiducia dell e persone oneste, che :1spettan n da lei i sicuri e genuini elementi di un program• ma cl' azione economica in Libia, deve essere assolu tam ente libera Ja o~n i ing-:renza di per• sonc <'hC sieno personal mente i,1t1rrssale a far pre– valere nella nostra azione libica un indirizzo economico piuttost o che un riltr-o. L';l\' ere messo nel Consiglio dir etti,· o dell:1 Socie 1à un signore come l"on. Mara ini, la cui atti\"i1a politica da di~ci anni a questa parte è sta1,1 dir etta tutta ad al• leggeri re col prot ezionism o zuccherier o le tasche dei consumat ori itali ani, è s1,-110 errore gravis– simo. Ed è necessari o che i soci stieno bene attenti ad impedire che la loro .. Società di studi o • sor i:'! s0 110 gli .n1sp1ci di uomini \"cne – randi e di perfetti galantuomini, non di\"e.nti per loro ingenuità una succursale del pe~gtore af- far ismo italico. 1\. d. D. zione chiesta in loro nome dall' on. Emilio Maraini, gli altri paesi convenziona ti misero però per condizione che il giorno, in cui l' Italia diventasse esportatrice di zucchero, essa fosse tenuta ad uniformarsi alla clausola per la riduzione della protez ione ai zuc• cherifici. Quest'obbligo fn allora facilmente accettato dall'on. Hmilio Maraini per la buo• na ragione che in quel tempo gli zuccherifici italiani producevano meno zucc hero di quello che il popolo italiano poteva consumare. Neanche l'on . Emilio Maraini ed i suoi colleghi industri ali potevano allora prevedere che presto sarebbe venuto il tempo, in cui la loro produzione supererebbe il limite dell'an– nuo consumo italiano di zucchero. La nuova. politica %uccheriera. Ma da alcuni anni, la condizione di cose, che nel 1912 non era prevedibile, si è avve• rata . La e Unione Zucch eri >, sorta grazie al– i' opera diplomatica ed alla iniziativa _sagace dell'on . Emilio Maraini, ha non poco da fare a regolare la produzione complessiva degli zuc• cherifici italiani ed a frenare il malconten to che serpeggia fra le var ie Società riunite, le quali - specialmente le meglio organizzate, - si vedono costrette a non utilizzare la pie– !lezzadei loro impianti. Di pii,, di tanto in tanto, sorgono qua o là, allettati dalle lusinghe della grassa protezion e, tenta'tivi di zuccherifici fuori dell'ovile monopolista, non fosse altro che j,er farsi comperare a caro prezzo dalla «: Unione Zuccheri >, colla minaccia di farle concorrenza. Si c.1pisce quindi che l' on. Emilio Marai ni, dopo aver magnificato egli stesso alla Ca– mera dei deputati e nella e Nuova Antolo – gia > il suo successo diplomatico del 1902, non sia più oggi un caldo fautore del la Con– venzione di Bruxelles sugli zucch eri. Quanto meno , egli vorrebbe mantenere fermi i patti di tale Convenzione, che assicurano i fabbri– canti italiani contro un ritorno aggressivo a loro danno dei premi di esportazione stra– nieri ; ma nello stesso tempo vorrebbe tro– vare il modo di metterli in grado di sfoga re fuori d'Italia il loro eccesso di produzione, senza cadere sotto la mannaia dell'articolo 6 della Conve nzione di Bruxelles, il quale ob· bli ga il Gov erno italian o a diminuire, com e si è visto, i margini di protezi one dell' in– dustria zuccheriera nel termine di un ann o - 011 plu, 161,i /aire se peu/ - dal mo– mento in cui la C ommissione permanente istituita per l'ese cuzione degli accordi inter– nazion ali avrà cons tatato che I' Italia è di– ventata esportatrice di zucchero. La sovranità dei baroni dello zucchero sulla Libia. Ecco dunque la ragiono probabile per la q■ale l' ou. Emil io i\'laraini è entrato volen – tieri a far parte della nuova e Società per lo studio della Libia • e del suo Consiglio di– rettivo. Nel quale egli e studierà » presumi– bilment e con singolare predilezione e speci ale compet enza il reg ime doganale de lla nuova Coloni a, in modo da giovare il più che sia po:,sibi le agli int eressi dei fabbricanti di zucchero confrat elli. ~ O\ '\'ÌO che, se la proclamata sovranit à piw ,1 rd in/era dcli ' Italia sulla Libia im • plica altre sl la sovranit à dd baroni italiani dello zucche ro s:.:i consumatori della nuov a Co lonia africana, mandar e zucchero italiano in Libia non è pii1 esporta rlo ai sensi della Conve nzione di Bruxelle s. Quindi la Co lon ia servirà di oppo rtuno sJogatoic, ai fabbricanti di zucchero italiani, perm ettendo loro di ac– cres cere la loro produzione, senza alcun pe– ricolo di incappar e nella min acciosa ghigli ot• tina della Co nvenz ione di Bruxelles. Tutto sta a vedere se @:li altri paesi ade– renti alla Con\'enzio ne del 1902 ed espor– tatori di iu cchero saranno dispos ti a menare buon a ques ta inter pretazione del decreto di sovranità sulla Libia, prima di riconoscere la sovranit à italiana. Qui è dove l'on. Emilio Maraini a\'Tà campo per esercitare nuovam en te la sua abi– lità raffinata di diplomatico allo scopo di gi• rare e superare gli ostaco li, che nel futuro trattato di pace colla Turchia verr anno sol· !evati dalle Potenze neutrali, desideros e di con• servare nella nuova Co loni a italiana il re· gime di « porta apt rta > e di dazii modera– tamente fiscali, che è stato loro guarentito sino ad ora dalle vigenti Capitolazioni. Che cosa fa il Governo ? ln ogni caso sembra potersi arguire che l'on. Emilio Maraini ed i suoi 1,;olleghi fab– bricanti di zucchero possono sempre fare si• curo affidamento sul cordia le ed illimitato appoggio del Go verno italiano nella loro vecchia e nuova politica di sfrultamento le– gale dei consumatori nazionali. Non saprei dare un'altra spiegazione del fatto che il Govern o ha lasci,tto venire le vacanze estive, senza presentare .11Parlament o il nuovo accordo firmato a Bruxelles i°I I 7 marzo u. s. per la proroga della vigente Con– venzione internazionale sugli zuccheri, che scade al j I agosto 191 3. Mi risulta che, durante le trattative che hanno preceduto la firma del detto accordo, i rappresent anti italiani (ques ta volta l'on. Emilio Maraini era presente soltanto in ispi• rito} hanno lottato fortemente, ma senza sue.. cesso. affinchè fo:-se concessa ali' Italia co01e alla Russia la facolrà di esportare una determi• nata annua quantità di iucchero, senza cadere automatic ame nte sotto la rigoro sa disposizione dell'ari. 6. Non essendo a questo riusciti i nostri di– plomatici, non è avventata presunzione quella che la nostra patriottica e benemerita e Unio– ne Zuccheri > cerchi di persuadere e di spin• gere il Governo ad ottenerle ed assicurarle, almeno per la Libia, gli stessi risultati. Fu già un tempo in cui l'ori. Giolitti mo– strò una imprevista e lode vole volont à di Ji. berare il Governo italiano dalla vergognosa ed opprimen te servitù ai baroni dello zuc• chero . Ma allora l'on. Giolitti non era anco• ra miracolosamente conv ertito al nuovo impe• rialismo coloniale, e quel suo fiero ed im • provvi.so contegno contro la camorra politica degli zuccherieri non fu forse l'ultima causa della caduta del suo precerlent e Gabinetto. Oggi le camorre industr iali protezioniste ~ono più forti e più invincib ili che mai. Ed è logico e nat urale che, complici le illusioni del naziona lismo più o men o economico, il popolo d'Italia debba presto veder intro • dotti anche nella nuova colonia i feroci tri• buti feudali, che esso paga in patria ag.li in• gordi e insaziabi li baroni del ferro , dello zucchero ecc. ecc . Edoardo Giretti. Abbonamento speciale estivo per una serie di numeri successivi : Dieci centesimi per ogni numero. Intransigenza transigente. I socialisti riuo/ueionari ilalùwi, subilo dopo avrre did,iart1 /o i11compa tihilt nella stessa per– sona la qunlilri di socialista e di massone - td è una ddiberazio ,,r gius li:-sima sollo /11lli i ptmli di vista - Ju.,mo nominalo ,m massone a dirti· /ore dt/J'Awrn ti. e sono corsi dielro et Giovanni f.trda, massoni dimiss ionario - ;/ solo socialista massone che abbia avulo ,m o scallo, per quanto lran sitorio, di siHctrilà e di dig nil<i - , pt:r sco,i– g iurarl o a riwlrnrt 11ellt file drgli.... anlimasso,,i. E Gfovmmi Lerda è ,·ifornalo alfo vi/c. Dnvt non si sa chi abbia falla lafig um pii, meschina : se i ri1.robttio nari, che dopo aver m t:iSO alla porla i massoni, sono corsi dietro al massone~·oppure il massout, che dopo ,ssrrsmt tmdalo sdegnosa - mculr, si i subilo ajfr ellcrlo a ritornare,· oppure (111/i gli a/Id massoni lrivoluaionari e riformisti di sinistra), che sono rima sti in si/t,,tio a pren– dersi la pedala del Congresso di Reggio Emilia e ad assistere alla pa11lomima dei n·voluzionari m,lima ssoni e del massone rivcl 11:Jio11ario. l socialisti ri110/uzio11ari si sono a11cheprocla– mafiinlrm,s igenli: - i11lnmsire ,1li,hadiamo, 11011 a causa di un progrt1ntwta d'a•io11t politica con• t:rtta immediata, che urssm , allro parli/o in ques to momento occelli.,salvo ad tsam inart la convmitn•rr diallea11:u,al/archè q ursloprogramma sia adoffal<> anche da altri i ma mlran sigmti per fu/li i lem}i,, per lulli i luoghi, se11sa mesei termini, per ,m J>rin• cipio teorico assoluto. di valore ,miv ersa/e: il prin– cipio che non potril esstrci mai nessuna coiucidenea d' iut ertssi fra il " proltfariafo • t quabm– qflt m, che più democraticamente accenf11afa fra• i:ione dtlla " borghesia "· E dopo questo pò pò di catafalco teorico rivol11cio,,ario, hanno au/o– ries nte le alleanze nei bnlloflagg-i I nelle tleoioni amm i11islrafive. l blocchi amministrati vi: sono sia/i q,urli, più che i blocchi politici, il cancro del moviment c,so– cialista e lt hrrccie per cui lt logge massoniche si S(JnO impt1dro11itedella dire.ione delle orga- 11ioeas;io11i socialiste. li blocco amminislraliv o– significa che lufli gt' impieghi comunali sono assi– curati ai fralelli-com;ag1ti, tu/li i lavori conttmali sono spee:sellali i,, piccoli loffi eassegnali ali~ coo,. peralive amministrate dai fratelli-compag11i, lufle lt forniture n11micipali asseg11a/ea licilaaio,,e pri• vala ai fralell i-compag,,i, tee. tee. E staio allrt1• verso i blocchi antminislrali vi che molli socialisti s0110 sia/i, per la via dtlla vanità , dtlr in/eresse P,rso11ale, co11q11isla.li e,/ hlocchismo pn-manmlt. t si#ematico. • L'epicentro dtlla 11ostrapolitica i il ,mmici• palismo - ha scrilfo t.gregian,111/e Ni110 ltlae •~ eoni su//'A"an li dei 12 luglio. - Se vogliamo accentuare le i11lra11sigence, dobbiamo agir t mica soila11todura,ile ,ma allegra dom,ni ca eletlornle che vimt ogni ci11q11t mmi,· ma fui/i i gior 11i, ;,, t,,lli i commttlli d'llaHa, iJ1111t:no a quella v,la mmu• cipale nella quale si crtano i pall.gginmmli r.d i n,pporfi politici e personali cl,epoi si distendono comt g ran1•g11a ;,, Ittita le, nostra acioJte di pn, - lito. L.,ordiue dtl giorno rivoll4zio,,ario , che /m vin/o n Reggio i11 fallo di lallica tl,ttoralr, po– lrrhbe raccoglit rt! lt1firma dei dtsl,i. Ma proprio sul serio crrdt il CoJJgrtsso di Reggio di t1Vtrt votalo I' iJtlransigmza ? "· li " numi cipalismo • e il " coop,rali vismo ",– se 11m1 rùtcrrsct al Afazzo,ii, - so"o sia/e quesl,: le radi ci dtl blocchismo sistematico e del ,,,,-,,,. sftrialismo .... obbligatorio. Il Partito socit11isla, in /111/e le sue gr ndtlz ioni., i come la scimmia, che !,a inlrodolla In mano ntlla broccaper pori",. via le ulive, ma la man o piena di ulive 11011 p,uj sor:ire più dal collo tropp o sirti/o dtl :,aso. E g li slessi rivolus;ionari ù,lranst'genli , " 0" appm a si s0110trovati ad avere la c11ra degl' i11/erts,(!,i dr/la .... scimmin, ha11nodovuto per prima costi ,·iconoscere che la mano, non polmd o essere VIIO · lata , no11può 11m11c/1e tsstrt liberata. No ,, per 11111/a rordi ne del g iorno s11ila cosi defln ùtlrn,, si'gm:Ja i sia/o preparato gi ,,sl'appunto da quel Giova1111iLr rdt1, rivoluzionario e insitmt massone di vr.cchia data, il quale perù ,,,,,sso a sctgli ere fra il Pa rtilo Socialista ù1lransigeul1 ,, la ltfassour.ria bloccarda, ha preftrilo la ltfa~sO• ,re,•in Moccarda,fi ucht il socialismo i,rlra11sigeult nou gli i corso ditlro per capilo/are. Per sovrabbo ndanza di materia sia mo costretti a rimandare al prossimo numero il secondo articolo su I E. Q. Alamanni e i falsi documenti cr/spini.

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