L'Unità - anno I - n.31 - 13 luglio 1912

si chetas sero. E alla fine di gennnio pregammo un altro amico, il pro(. Luig; Certo, <li andar e da lla Signora J\la manni a chied ere l' indiri zzo del.. .. vivo . E.eco la ris1>0sta e.lei prof. Ce rto, in data 12 febbraio 19t 1 : • Mi recai in Via dei Greci, 6. Nel!a sca la in– contra, la cam eriera della Signora Ala manni e da lei fui condotto nel quartiere, dove, chia– mata dalla detta cam erit>ra, mi appar ve la Si– g:norn. Prinrn d1 J :.,rn ti l'indirizz o del mar ito, msist~vn di voler sapere qua le fosse l'aff,ire di cui si tra ttava; perchè lei cm, neWnss enza del marito , incnricat.1 da cos tui d i tratt :ire i suoi affari. 111 De l resto - soi:a;iunsc - ricc\fcrò pre– sto telci;rn mrmt o lettern dn mio marit o col pr eciso suo recapi to in <1uesto momento ; s' in– tende sempre ne l tcrru orio <lei Com.irido del Corp o <li spedizion e in Cirenui ca, :i.I qual e con– tinua ad essere add etto. Mi dica do\•e posso farle avere notizie •· Le detta per mio reca• pito l'Associa,;ione dell a Stampa. La sig nora per ò non abband onò mai, durant e il colloquio, la sua aria di sospd to a mio riguard o. Stavo poi per interv istare 1I por tiere (che prima eh' io salissi era as se,llei quando questi chiamò un signo re, ch'crn poco lontano, sull'in• gresso , pre!tent andomelo come il Signor Ala – manni. Il sospe tto in costu i si app ale sò sotto una forma r ude e insolent e, e si deve alla mia ras • ••fna ta pru dcnt~. se il dialogo non degener ò ne tragic o. Mi dis sr-, ch'egli era il fratello, ~fa. rio , de l capitan o Alamanni destinato al comando di Bengas i ; e nient e al1ro µotelli sapere da lui •. Il trucco di scambiare i due f,at elli conti– -nuava. E noi cominciava mo a disp erare dell a 1>0ssibilit :\ di venir e n capo di questa strana matassa , allorchè per mezzo d~ll'on. De Viti de Marco, sulla fine di tebbraio, fumm o invitati a un colloquio prop rio da Ennio Quirino Ala. m anni in perso na! L'asse nte era propr io presen te a Roma ! Due lcltcrc di E. Q. AJ. nuo ni. L'on. Dc Viti de inarco si è trovato ad es• se re int ermed iari o fra l'A lnnrnnni e noi in mo– d o St mplicissimo. lmprcss ion::ilo dalla gr:w itfl de l fatto che un ufficiale de ll'ese rcito avc.sse potuto tener man o a una mis tificazio ne volga re come que l1a del carte ggio Rohlfs-Crispi-Camp erio, egli aveva pr~se nlalo sugli ultimi del gennaio una int erro • gazione al Minis tro de lla guerra • per sapere se sia vero che il cap itano Ennio -Quirino Alamanni abbi a pubblicati sul giornal e I.a Uag ioue nel settemb re 19 11 i falsi documenti Rohlfs-Ca mperio-Crispi : e nell':tffermati,•a, se il MiniSll!ro creda di pr endere pro vved imen ti per chiarire la posi zione dell'u fficiale; nella ne • gativa. se non creda di sment ire uflicialrnente la partecipaztlHH~ tli un utlìcia le dell'eserc ito nella pubblicazio ne e nel falso •· Ques ta interrogaz ione proc urò all'on. De Viti de Marco n) una risposta uUìcrnle de l Minist ro d ella guer ra ; b) una lettera della Sign ora Ala– manni e una lettera de l capi tano ,\l amanni ; ~) la preg hiera, da parte dell'Alamanni, di in• ,•itarmi a un colloquio in sua presenza . Ecco la risp osla de l Ministro Spingar di : • .. Autore della pubblicazi one dei noti docu– m enti Rohlfs-Camper io-Cris1>i su la R a~io11e è appunt o il capitano di mii. terr. ca,·. Ennio Alaman ni, che fatto rimpa triare da lle ngasi (dove era stato inv iato come inlcrp rete, non pt:r ser vizio milit ar e), e, invita to u forn ire spiega– zioni, non solo non disconosce il fatto, ma di– chiar a unchc per iscri tto che, per quant o ri• suhi da scienza e cosc ienw , i documenti sono aulcn1ìci, e si risc n ·u d i fore le pra1ichc oppor– tu ne pr e!SO la famiglia Cumperto , aflinchè in– tervenga e assi curi l'esattezza dell'espost o, nel limi te della pro1.ma capacilà. So lleciterò la pro– messa d:mostrnzione, esam inerò se ess:1 sia tale da r.,rre fuori discus~ione la posizione rnililarc dcli Alama nni, o se in\"CCCquesta ne rimanga in qualc he mod o tocca : n.el qua l caso non man• cherò di prendere i prov\·ed,me r.ti di mia com• pete nza • La lcllcra della Si,:tnora Alamanni. in da la 16 febbra io, scri lla e sottoscritta da lla identica mano, che ha scri tto l'a ltra lettera a firma .\'ohilt E,mio A lnma11ni. <lic~1ipar lerem o fra poco. con– tiene di int eressan te per la nostra ricerca le seg uent i <l,chiarazi oni : .. La vita di mio m;tri to fu quanl o mai ra – m1111;a e ins tabile, quasi se mp re all'es tero. ora per 11C.:up. Campe n o, ora per il R. Go\"erno, in varie nussioni. i\ pp:usi n1rnto cullore d1 d1sci• pline coloni:tli, era \"enut o raccoglie ndo, con in– finito zelo e gr.111de c11rr1, un nrntcri.1lc prez io• sissl mo per lui, tli car te, documenti e mono• gra fie, che per altro per mc tinivauo per rap – pr esl!ntar c un ingombr o cont inuo e pieno di spesr per i contin ui tra slochi, che dovett i fare da Tonn o a Roma e v1ce\"crsa. • I) ,u c ques te continue tra\"crs ie, a,·e\"o finito 1>er libe ra re le casse de lle carte ingombra nti, col bruciarl e e, natur almente, se nza tener conto di quanto esse contenc\·:1110 1 giacchè le ritcnc,·o ora• mai 1nut 1h ai fini che si propone,·a mio 111.trito. il qua le, d'a lt ra parte, ern occap:1tu m nitre mis– sioni all 'estero, e qni 1 1di ignorn\"a completa • men le il mio d1,·is:uncnto. i-\\" C\"O con mc sei o se lle gr.ind i incMtam enti, contenenti cart e J i Cri sp1, big lietti da vis1t:1, lettere e documenti del Camper io e tlel Rohl(s , di cui io non sa• ee, ·o, nè a, •e,·o mai 111t111to I' 11npo rtanza morale. !:):1,c ,·o però che mio marit o A\·c,·a iniziat o sin dal 'g8, col cap . Cam pcrio, una ~pecic di dos• sitr, e quindi ritenev o che tutto 1I resto fosse inut ile ed ingomb rante. e al,bru c1ai tutto, una per una, letfcre, docum ent i, brogliazzi , carte, L ' UNITÀ 123 che il tempo, l.: pioggie, (1) la umid ità aveva or• mai r idotto a condiziu ni de1>lorevoli. " Capitato qui mio marito, gli venne l'idea di ~iprcnderc in esame l' incarta mento, che, r!peto, 1n parte es isteva. benche ridotto in condizioni pess ime : egli nulla S:ìpeva J ella spa rizione dei document i. e Vtlmt scrit1e,u/o i pochi p,m ti n"ma– sli i11 sospeso ,la/ '9J' 11/ '905. Qumulu comiuciaro110 , primi tlub/Ji !prin cipio d'ottobre 1911}, si rivolst a me t co11/t:ssai r,r. l't:rrore. Lt1 tltsolneiout dtl /J()VU O uomo fu im• mtust1, ma sopra tutto non voli!! mettere me in causa : ottenne di 1>art ire, fu a Bengasi... Qua n• do sopravve nne l'urng :1110 (la dimostra zione d-ella lalsità dèi docmnc1Hi, fatta sull 'Unità <lei 16 e 23 dicembre 10 11) <·i;tli cm .1 Beni;asi. Egli si pr esentò al coniando e chiese di n tor• narc per scolparsi. Imposs ibile di ottenere un fi°'i•fi~j ~t~r~b~: 1:! g~ 1 ,'J';~i~~ ~;~~:i1~\ 1 ~~fc, ~i~~~~= o di farlo ritornar e a Bengas i, dopo un po' di tempo. Egli non ha colpa alcuna , ness una, in nome della verità e clell'o,!ore. Chi potrà accusare n,io 111:1rito ? lo giuro a Lei e a tutto il Paese !-111' anim a mia c~c egli ebbe tutto in mano e che se ci furono errori di dat:t, ciò dc,·esi a me, che inconsc iamente ho tutto distrutt o. EJ(li 11011 ha voluto difendersi, perchè doveva getlar la colpa su di me • · La lett era, firmata dall' J\lamanni in nome propri o, in data 21 febbra io, oltre ad una lunga enumcr azior.e dei meri ti patri ottici della f.imi– glia Alam anni e e.lei meriti coloniali dell'aut ore n-cdes imo, non cont iene d' inte ressante se non la dichiara::ione che l'Al amann i, rimpa trialo da Bengasi, si presentò a Roma al M1niatern : " E mi ::;enlo <lire: Ma lei ~ pazzo ! Pe rchè è ritornato? Non ha ricev uto le teucri! della Sua Sign0"-1 ? Ora, lei deve dire che non cl u ri in c,ua per alcuno "· Quan to ci sia di vero in qu esta ultima affer• mazio ne, che tendere bbe a far appari re qual– che per sona del Minister o della Guerr a rosi vi• vam ente intere ssa la agli affari privati de ll'Ala– manni, eia tenersi al corrent e de l conten uto delle lettere che la Sig nora Alamanni a,·eva scri tte al mari to • dopo la tempes ta ., e da con• sigliarc all'Alamannt torn ato a Roma la tatt ica di render si irreperibilr-, noi non sappiamo. Co• mc pur e abbiam o seri motivi di dub itare de lla esa ttezza elci racc onto rhe l'Alamanni fa fare alla Su a Signo:-a del suo t10loulnrio rimpatr io da Benga si a Rom a: informazi oni, assai atten– dibi li, raccolte da noi a Bengasi , tenderebbero piutt osto a farci credere che il rimpatrio sia a,•vcnuto (il 16 gen naio, col piroscafo Stuia ) per ord ine del G~ncralc Briccola, se nza che la libera volontà tlell' Alamanni vi abbia avu to parte. Oacurill e cootraddùiooi. Ai fini tlella nqstra ricerca degli aut ori della falsificazione, e' intcr r:ss :mo sopratu tto le spieg:a– zioni, che nella lett era della Sign ora Alama nni sono date intorno alle origini del famoso car• teggio. E quelle spiegaz ioni sono cos1 arruffat e, rosi contr3ditt orie, cosi lacunose, che semb rano fatt e proprio a posta per togliere Oj;:nidub bio intorno alla totale falsità dei documenti, mentre voglio• no esse re una affermazion e di autenticità. Da t-sse, inf.,tti, risulta an,;itutt o che gli originali dei docum ent i non esis tono più, perchè sono stati bru d:1ti. « Abb ru cciui lutt o, uno per uno, lettere, documenti, brogli.1u i, car te - racconta la Signora Alamann i - ; se ci furono errori di data, ciò <le,·csi a me, che incosciamen te ho tutt o distrull o "· Gli er rori di da ta sono gli ana – cronismi grosso laoi per cui il Rohfls e il Crispi, scrh ·cnt i nel 18cJ.t •• e morti il pr imo nel 18g8 e il secondo nel 1901, a\•rebbero parla to di fatti avve nut i nel 1902, nel 1903, nel 1905, nel 19()8 e nel 1911 ! E perchè mai la colpa di qu esti ana – cronismi sar ebbe proprio della pove r a Signora che avr ebbe incend iati i documenti ? L'incendio sp iegherebbe la scompar sa degli or iginali au• tcntici ; non spiega in alcun modo le goffe as• surdi t.'l cont enute nelle copie, da to che queste copie sieno state tra tte da orig inali autentici. Ques ti posso no essere stati distru tti, senza che le copie per questo diventassero piene teppe <li corb ellerie. • Allorchè, dopo il 1905 - r:1cco11ta la Si– gnora Alamann i - il capitan o Alam aoni volle scrivere i pochi punti rimas ti in sospes o , dal 18g8 111 poi. ripre se in esame • l'i ncar tamento, che in p:u te esiste\"a. benchè ridotto in con• dizioni pcss une: egli nulla sa,,e ,·a della spari– zione dei documenti "· O r quali punti rimasti in sospeso pote\"a mai volere scr i\•ere t• Ala• mann i do1>0 il 1905 ? Il cartegg io Rohlfs-Cri• spi-Campe rio non è u1r vero e propri o la,·oro st orico, che potc,·a ess ere stato cominciato a (1) Sì Tt-dc cbc i do,.umcnti enn o 1enu11. 111aru 1pcrt1 ! ·' · J I) scrivere nel 1&)8, sospeso fino al 1905 1 comp le– t:ll o dopo il 1905. li car teggio è costituito da docum ent i, di cui l'Alamanni e a,·eva gli or iginali comp leti o le copie complete, oppur e or iginali e copie incomplete, Gli originali, scrive la Signor a ;-\J:un anni, erano perili tutti nel fuoco tra il 18g8 e il 1905; però, • esis te\·a in pa rte un' incarta – mento"· Supponiamo che ques t'incartamento su• pcrstite contenesse delle copie degli origina li bru ci.1ti.Se è cosi, che cosa vuol dire che l'incar– tamento " e ra ridoa o in condizioni pess ime ? " Non può voler dire altro, se non che le copie eran o mut ile. corrose, malamente leggibili. Am• mctti.11110 che sia cosi. Or come 111. i l'Alam :mni, nel completare dopo il 1905 • i pochi punt i ri– masti in sospeso •, invece di lavornr e su copie mal ridotte, non 1>ensò di risal i~e agli originali, di cui a,·rebbe cosi a1,presa la spar izione? Epp oi i documenti pubhlicati sul la Ragione non appa iono niente affatt o a in condizi oni pes• simc •: il ra p1>0rto Rohlfs, 1>er quant o pieno di strafalc ioni e d i ass urd ità sputlorate, cos ti– tuisce formalmen te un tutt o organico, è un'o• pera lett era ria omo~enea con 1111 esordio, con un largo svil uppo di notizie, con una concio • sionc i la lettera attribu ita a Cris1>i è anch'essa un tes to lettera rio tutt 'altro che spr egev ole per la forma, sebb ene il contenuto riveli tla cima a fondo la 111:1110 del f:1lsario. Ora nel passare dal• l'in cartamento ,. in condizi oni pessime • alla Rngio11e .. in condizioni ottime •• i documenti furono, forse, rinrnneggiati da l I' Almnann i? Vuole accennare a qu esto ri maneggiam ento la Signora Alamanni, allorchè dice che l' Alamann i volle " scriv ere i pochi pun ti rimas ti in sospe 30 "? E se ~ cosi, pcrd1è l'A lamanni, invece th rima– Qeggiarli di fant:isi;.1, non fece ricerca deg li ori– ginali, rirrivand o cvsi una buona volta a scoprire che eran o stat i bruciati cd evitandosi la • im• mensa desolazione » dell'ottobre 191 t ? P('rchè andare alla ricerca degli orig inali solo dopo che sorse ro i prim i dubb i sull'autenti cità? Tutti questi pun ti interrogat ivi :mdavnmo accumu lando nel nostro pensiero il 25 febbraio pas sato, in casa dcli' on. De Vili Dc M.irco, men– tre asp ettavamo che I' Ala manni arriva ss e. Finalm ente l'Alaman ni arr i\"ò. E del collo• quio che avemm o <'On lui, parler emo, poichè lo spazio ora ci mane~,, nel prossimo r.umero. G. SAl.\"ll:MINI. LA RIFORMATRIBUTARIA Diffl~ ltl. del problema. La riforma tributaria è <'0stan tcmcntc all'or – din e del giorno , discus sa tutti i momenti, più. o men o sempr e accademicamente , ma in nessun tempo afir onta ta mai di propos ito e qu indi ri• sa luta. I~ colpa di uomini ? In partt- fti, mn pili colpa di cose . Poichè ques ta della rifor ma tributa• rin è in ogni luogo ed in ogni tempo mate• ria cosi complessa , che più che difficile, è forse adclirillura impossibile affrontarla e più ancora sperar e di risoh·erla a f ,mdamtnlis. E la ra– gione ~ se mplice e chiara: un ordiname nto tri– butari o, spec ie oggidì, da ta la molteplicità di forme di ricchc-z,;e e di redditi e quind i di tributi, riguarda e tocca tale un vasto, intrec– ciat o, com1 >lica.to insieme di rapporti economici che .issai di flid le riesce, in matcri:1 di riforme, di non pregi udicare, più o meno grav emente, quel natura le ass etto che un sistema, anche spe requato, di tributi è venu to conq uistando con gli anni e per il lavorio. dirci q uasi mi – st erioso, delle ineluttabili l~~gi e<.-onomiche. Oicc\·a il lla stìat che nelle imposte v'è qutllo che si vttle e quello che 11011 si vtde, appunto perchè a<l OjZnÌ istituzione d' impostr- od ;mche sempl ice riforma di esse , er.tra in azio nt-, più o meno attivo , quel processo ,li tras lazio ni o rip t rcuss ioni, eh'~ assai difficile tener d' occhio e sej.tuirc in tutt o il sottosuolo dei rappor ti eco– nomici e che spesso conduce ad effetti che nean• che il fimm,;ier e, l'economista più acuto potè pre ,•cdere; ma che, ad OJ,?ni modo, fini~ce col distribuire l'oner e delle imposte in relazione al \·alare economi co-socia le de lle classi e deg l' in• dividui. Scrive in pr oposito col solito acume il Pa nt:delrni (/_..' i<ltm/il(ì dtlla prtssio11t ltorirn di qua/""'l"t: imposta a parilfÌ di amm o11lnrt t In sua srmiolicn - nel Giornale deg li Economist i, marz o 1910, p;ig. 2<}6): • L'acfagio che le _vec– .. chic impos te siano prefe ribi li alle nuO\'f'! ha • 11 ma ggio re suo fondam ento in questo, che le .. lesioni pro dott e da lle imposte ,·ccchie sono .. rima rginate, o che funzioni surrogat rici di .. quelle che le imposte han no distru tte si sono • s\·iluppat e •· Tribu ti di Stato e tributi comunali. Che la finanza di Stato itRliana abb ia biso• gno di rif1,rme, non v' è chi non \'Cda e r.on sa1>pia ; ma è :rnchc \'ero che ci siam o lasciata sfuggire l'occasione propizia per 1>0rvi mano. Compiut a e ben felicemente la t:o,wu siont della rnul iln, conveni\"a prcp:irar e e menare in por lo • appun to In n forma tributaria, S'"rve ndosi dei milioni .,-:\H1lh1~11:,ti con la con\'crsi one, per co• vrire le :,lee e i minori provent i, che in sull'! prime i nuovi ordm:une nti fa,·essc ro potuto cau• sar e alle pubbliche entrat e. Sfugg ito il moment o buon? e d.1to l'in sieme delle condiz ioni pres ent i, non s:1rebbe molto pru • dent e affrontar e l'alea di una riforma della F i- 11nu=a ,li Sia.lo, .inch~ pc rchè oramai più ur – gent~ ,!ella riform., tlclla Finanu di Sta to è quella della Fium1=n locnlt; e si comp rende di leg~ieri d1<: \"Olcr por man o contemp oran ea• mente :111' una e ali' altra, sarebbe ass ai poco consigliabile. Il co1wmcimen to nostro perciò è. che la ri– forma fin:111z1an a debba ora cominciar e da lla Finanza locale e 1>rt1pr iam entc da que lla comu– nrile, se nza con r iò perde re di vista le gra nd i linee almeno di una riforma della Fin anza ccn• trale, di maniera che l'u na riforma possa poi - a suo tempo - più facilmente coordinars i, armonizzar si con !'nitra. l nfalli nicnt re la Fi• nanza di Stato, pur bisognosa di non 1>ochi, nè lie\·i 111iglior:1111enti 1 riesce tuttavia a sopper ire sufficientement e al compi to suo, e molte ingiu – stizie del su o ordi name nto può considerare sa – nate o almeno mitigate, col tempo, dal lavorio delle riptrrussioui, - la Finan,;a locale 11011solo man ca di ogni coordina mento che pos:,a meri• tarle il nome di sisltma ; ma, que l che è peg– gio, riesce se mpre pili insufficiente alla rac– colta delle Entr ale necessar ie ai Bilanci comu– nali. Sono anni ed anni oramai che le cont lizioni finaniinr ie dei Comuni diventano se mpre pili gra vi, disastrose, sopratutt o per colpa dr lln po– liticn :1111111ini strativ11•finanzìaria dello Staio. La lotta, in lt:ilia, fra la Finanza cent rale di Stato e quella locale dei Comuni, è di \'ecc hia da ta. E lo Sta to, 0 1 per di r meglio, il Governo centr ale ha fatto se mpre la par te de l leo ne : quando non poteva (o non può) aumen tare le im1>0Ste e qui ndi le ent ra te pr oJ>rie, ricor se spesso al comodo si– ste ,na di scnricar si delle spese, gira ndole sulle spalle dei poveri Comuni. li sistema, dic evamo, è molto comod o ed anche molto se mp lice e di sicuro effetto ; pcrchè cosi <1ncll'a nti1,opol11rilà, c1uella odi osità che nelle popo lazioni si suscite• rebbe contro i Depu tali per l' aumento delle imposte, si rh •olge invece contro i poveri Con• sig li comunali che, per il gra zioso giro delle spese di Stato sono costretti essi ad inasprire c1uella pre ssione trib ularia, che pru dentemente o volpina mente non \•olle aggra ,•arc il Par la– mento. L'caaurlmcnto della Flnan.1a comunale, Peggio nncon,, qua ndo dall e popoluzioni tar– tass ate da una gragnu ola di balzelli si levirno proteste v,rn ci insistenti .-1 Gove rno, percl1~ conceda almen o gli occhi per piangere , il Go– verno, dimcnlicando tutt i gli oneri sca ricati sui Comuni, finisce col concc,tcre pate rname nte lo sgrav io... dei tribuli locali! Chi ha un po' di dimes tichezza con la nostr a storia nmmi nistrn tiva-finanziaria, rico rdcr:\ che il dep lor:1to sistcm:1, nei rappo rt i finanziarii fra St.,to e Comu ni, era nolo anche al bencanrn to Go– verno dei Borboni, i qual i nnzi con tanta pitì ge • Iosa cura l'ap plicavano, quant o più erano per– suasi l.hc il popolo si guadagnava con /• si•, /n• riua e sia an ~1ic con la f orca, ma giammai con l'inasprimento lribut:1rio. In una Relazione del Marchrsc di Pietra c:,tclla al R. Gover no borbo – nico si legg e :i chinre note la corag gio!ta deplora • zione di tale sistema, che non solo però fu lo stesso imp:1vidamcntc continua to da <p1el Go• verno, ma passò pur e con tulle le ultrc tris ti ere dit.i. al ~lorioso Go verno dcli' Italia una cd indip enden te. In. Italia abbiam o a\"uto parec chi periodi cli .1llcgrie ccono1flico-finanz iaric : l'allegr ia dell'a– boliz ione del corso forzoso , qu ella dell'ab oli– zione dd tanto bistra ttato .. macinat o •, la po• litica lwn caii ,, d:il periodo pr e-1893. e più. di r ecente quella degli sgra vi tributa ri. Sgravi tri– bu tari ! che bella fras e da co111ili 1 che sonoro motivo di f>Opolarità ! E il Parlame nto lo ha so– nat o in lutt i I toni, ma in gr an parte col fiato dei po\"eri Comun i, che ora, natura lmente, sono addi rittura es:mimi.

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