L'Unità - anno I - n.30 - 6 luglio 1912

problemi della vita italiana. Si pubblica il Sabato in Firenze - Direttore GAETANO SALVEMINI - Direzione e Amministrazione, Borgo Ognissanti, 40 - Abbonamento annuo ordinario Lire 5 per il Regno e per i paesi italiani dell'Austria e della Svizzera; per l'e stero Lire 7,50 - Abbonamento sostenitore Lire 20 annue - Un numero Centesimi IO - Conto corrente con la posta. Anno I - N. 30 - 6 Luglio 1912, SOMMARIO : Un'a1tra mistificazione tripolina, lJ N LETTOR E m GIORNALI . - lndustriR Serica e GelsicultttTa. fi.. b f.: Vn 1_ DE M A1tCO. - Se facessimo la pace?, C. MAR AN li L LI . - Il problema libico e la democraz ia, CO RRA DO HARBA G ALLO, L' UNJ'f,\. - La posta dell' i. Unità, : Co11/c der azio ue de_{l~·'!,l" ~lri• e co,ifede,·azi~,u del ltJvoro , ~! NA LDO RI GOLA. - Una acuola nell 'Agro romano. Untaltra mistificazione ·tripolina. Vorrei portare un piccolo contribut o a qu el– l'opera di sma scheram ento delle mistificazioni tripolin e, di cui si è re~a benem erita, unico fra i giornali italiani, l' U11il<Ì. Nel numero del 18 dicemb re 19n, il Giorua/t d'llalia , pubblicava un'intervista con l'ex-d e– putato socialista di Parma, ing, Guido Alber– telli, al qu:tle erano attribuite, fra le altre , le seguenti dichiarazioni: u - Sono stato ad osservar e - egli ci ha • detto - de visu ogni luogo della Tripolitania • conquistata; dalla città ad Ain Zara, da Ain • Zara a Tagiura; ed ho, cosi, percorsa tutta • l'oasi di Tripoli e la parte erroneamente • detta desertica che va dall' oasi di Trip oli • ad Ain Zara, spin gendomi, per oltre quin– " dici chilometri oltre Aio Zara, verso il • Gebel: ho, insomma, visitato ed osservat o, • durante otto giorni, in lungo ed in largo, ogni • cosa ed ho veduto quanto basta per formar· • mi un concett o es atto e veritiero delle con- • dizioni della Tripolitania. Ho compiute espe- • rienze ed osservazioni scientifiche che non mi • la~ciarono dubbio alcuno: tutto quel vasto hin• • lerland si svolge su terreno calcare--argi1loso, ed • è ricco di acque che si trovano abbondantissime • aolo• qu■lcfte. miatro dalJa-..superficie . .Mo- n\eco • tutti i risultati positivi e scientifici delle mie e- • sperienze ed osservazioni, che farò pubb1iche • non appena abbia avuto il temp o di riordinarle. • Senza alcun dubb io la Tripol itania, dal ma– " re all'altipian o del Gebel, etl anche oltre, cioè • sino al deserto mitol ogico propriament e det• " to, è perf ~ttamcnte coltivabil e, produttiva, • ricca di acque e teracis~ima; è questa una " verità indiscutib ile eh' io ho personalment ~, • ripeto, e positivam ente constatata. " Chi non avrebbe credut o a tutt e queste belle cose? Ed ecco che nel Stcolo del 20 dice~bre 1911 l'on. Alb ertelli scriv e una lettera, in cui mentre dichiara ht sua " pien:'.I. e compl eta fiducia per tutta la plaga al di qua del Gebel n 1 e spiega questa fiducia con l'esistenza di un a falda ac• quifera sotterr anea, " che h:'.1. origine dal Gebel e corre a pr ofondit à variabili da ·3 a 10 metri circa vtrso il mare ", (1) - smentisce di aver mai p3rlato del paese al di là ciel Gebel: 11 La strana sorpr esa che ha destato in me • quella pubblicazione (del Giornale d'ltalia ), • mi indu ce a risponder e che non mi fu ancora • chiesta , epperò 'non fu da me concessa, nes- • suna interv ista su lla mia visita a Tri ;>0li, e • che, qualora fossi stato invitato a pronunziar• • mi sui dati di fatto eia me constnltiti e sulle • mie impr ess ioni, non avrei eletto di essere • stat o a T agiura , dove non posi mai piede, di Il aver pnttiC3l0 tSptri enze Scitn tijiclU: 1 per ,e " quali mi mancar ono il tc:mpo e i mezzi, di " ritenere tutt a la zona orient ale e meridional e • oltre il Gebel coltivabilissi nrn e produttiva 11 per centinai ::te centinaia di chilonwtr i qua- (1) A G~tgarcsch, ciot proprio verso il mate, l' §1:ato n~cu~ uri o scc11dere a 3: mcui per 1ro,-a,c l:1 raldo d"acqua (Sttolo 11:1 aprile 191 t ): e bi•oi;nu à 1,rc1 11re ptr ,·edere ,e que,1:1 falda continu erà ad cti§tcrc anche Jopo r hc la •tagione Jelhe pioi,:gc sul ~uat , Ja un pcuo . A Trii-oli, 1ccondo uoa corri - 1ponJen11 al 7'cmrs dtl 14 1prilc, riproJ011 dalla Tt1,. 11nJ del ?6 apr ile. è 1cri uo : e Gli inlcgncri, scnu luci orsi 1eou ggi1rc d.agli sfon i inf1111tuosi compi11i, ,pci:mo di tro.,..rc ,, qu:1~cni, ,ccndcrc fino a 21; mciri. Del rc,10 ,ono decisi • non indictreg• i,:iHe d11v11n1i I qu,lu nquc ~ cri6ciu •· Aliro che i 3 o 10 metri! Fatto no1c,olc, I• ,c ..pcrua dcli• f1IJ1 :i~quif.,.,11a Gar~;iruc h è " 111 annu nii:ita uJlici1lmcn1e doll'A1 cn, i11 S1cfr111i. f 1/ sr,/o ,:in- m111;io 11.JJid J/t j,. u llt mni, ,\'. d. IJ. • drati, per chè quella immensa zona non ho " potuto nè visitar"', nè molto meno studiar e. " Oltre il Gebel, come si compiaéque di fa'rmi • <lire il solerte redatt ore del Giornale d'Italia, " che pretende di aver mi interv istato, non ho • potut o sp ingere il mio esame, dal .:. la distanza u di un c-;entinaio di chilometri ve rso mezzod ì ,. da Tripoli, lo stato della guerra e la ristret– u tezza del tempo a mia disposizione. Ho fidu– • eia nella convenienza di sottoporre a coltiva~ u zion(', per quunt ,> molto par zialmente, anche 11 la immens a plaga. che si prot ende a mezzo• " gh,rno oltre il Gebel: ma la mia fiJ ucia C pie• " na e com~leta per tutt a la plaga al cli qua " del Gebel "· . . . . Come $i ved•, per Ja i:ona al cli là de l"Gebel, c'è _fra l' int.eniista "pubblica ta dal Gjor11alt d'l• talia e la lett era inviata al S,co/o J all'-ou. Al• bertelli, un profondo d_ivar io. E c'er.a da aspet• tarsi che il Giornale d' Italia desse notizia ai suoi lett ori delle rett ifiche e delle smentite del– l'on. Alb ertelli. Invece, il Giornale d'Ita lia tac– que: e chi sa quanti lettori del Gion,a le d'Italia sono oramai profondam ente sicuri che al di là del Gebelc'è un vero para diso,e bes temmia anche per questo, anzi sopratutto per questo, quel poltrone del Generale Caneva che non vuol fare quella benedetta avanzata! U N Ll~TTO RE DI GIORN ALI. Industria Serica e Gelsicultura. Dopo i Siderurgici ~ è la volta dei Setaiuoli; verranno po i i Coto nieri. Ecco tre industrie che, per cause diverse, si tro vano in crisi ; i cui aiioni sti, cioè, non si ripartis cono più i pro fitti a cui erano abi · tuatì. E lo Stato italiano accorre sollecito al loro salvata ~gio. Dicono gli organi degl' interessi serici che e la necessità che lo Stato intervenga non può essere dubbia, nè di fatt o incontra opposi– zione .-. Ed è vero. La oppo sizione •-dovrebbe veni~e dal Mezzogiorno, dove risiedono co loro che sono taglieggi ati per assicurare il benes– sere degli azionisti dell e Società siderurgiche, seriche, cotoni ere e delle altre. Ma i taglieg· g iati vivono ignari di tutto o si contentano del tozzo di pane c-he loro si getta. L'arrembaggio bancario al Nord. I r.ostri lett ori sanno come fu pro v'(eduto al salvatagg io dei borsisti delle poche Società siderurgich e italian e. A parie il regalo che lo S1a10 fa ad esse del minerale elbano; a parte gli esosi dazi protettivi con cui s' im pongono ai consuma· tori qualità scadenti di ferri e di macchinari e prezzi che superano del 12 '.:>(O quel I i che il ferro e il macchinario di buona qua– lità e di perf etta fabbricaz ione avrebbero al– l'e stero ; a part e i nuovi e magg iori dazi che i siderur gici do 01anda no; essi sono riusciti , col consenso del Go verno , a svalig iare la Banca d' Italia, che molto volentieri si è prest ata al profittevol e giuoco. Cosi qualch e d iecina di milioni della mag– g iore banca d'em issione, sottratti al credito delle indu strie sane, sono messi o resta.no a carico della cir colazione fiduciaria, cioè sul gropp one del paese, ch e di dett a circola zione fiduciaria è in ultim a analisi il solo definì• ti vo debitore. Or vien e il turno dei setaiuo li. Quello della seta è pr0blema pili com plesso, perch è con l'intere sse industrial e è connes so quello ag ri• colo : alla. crisi de lla filatura e della tessi– tura occo rrono bozzoli a buon mercato, men– tr e alla cr isi della bachicoltura occorrono prezz i eleva ti pei bozzoli, Lo Stato italiano non si spave nta di q ue# ste co ntraddizioni. Alla crisi industri ale della seta p rovvede, com e ha fatto per la sideru rgica, autoriz zando la Banca d' Itali~, il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia ad eccedere i limit i legali della cir co lazione cartacea, eme ttendo 17 mi– lioni di big lietti per fare sconti a tasso di f avore sui depositi di seta. Similmente le casse di risparm io ordi nar ie sono autorizzate a fare an tici pazioni su de positi di sete dero · gando alle norme dei loro statuti .... Lo svaligiamento bancario, ini ziato dai siderurgici è perf ezionato e ingrandito dai setaiuoli. E il pu bblico paga. Non basta, La nuova legge crea un grande Istituto serico a cui lo Stato fa la dot e di un milione l'anno per 30 anni. l' istituto può- fare tutto quel che vuole, dagli studi e dalle statistich e alla istitu zione e gestione diretta di magazz ini generali, con facoltà di scontare fin da ora la metà dei 30 milioni per fare pre stiti su materie se– riche •... L'accattonae-gio ae-rlcolo al Sud. Ed ora dalla ridda dei milioni, che la legge sottrae dir ettamente e indirettame nte a tutti i contrib uenti e a tutt e le indus trie sane, per far credito a tasso di favore ai setaiuoli, tu!bando il corr etto e legal e funzionamento delle Banche di emi ssione e delle Casse or· dinari e di risparmio, passiamo all'a ccattonaggio . agric olo, che si eccita con la stessa legge nel Mezzogiorn o. « Accanto al grand ioso compit o di pro • « pulsione dell' Istituto Ser ico - dice la Relazione Bertoli ni - lo Stato avrebbe .-: da svo lgere un 'att ività sua propria, ma « co mpleme::ntare di quella attribu ita ali' lsti– « tuto . Essa sarebbe anzit utto diretta a pro– e muovere la ge lsicoltu ra e la bach icolt ura e particola rmente nelle provincie meridiona • « li. All 'uopo il ~lin istero d'A grico ltu ra do~ « vrebbe imp iantare nuovi vivai governat ivi; « distri buire gra tuitam ente le piant e di gelsi e agli agr icolto ri, specie meridi onali ; stim o– e lare la costruzi one di locali app1opriati al– « l' allevam en to de i bachi ; concedere sussidi (( a num erose scuole pratiche di agricoltura e e ai vir.1ai governa/ivi di vili americ~ne per e la diffusione della ge lsico ltu ra e dell a ba· « chi co ltura nel Mezzog iorno >. Per tutt i quest i comp iti la legge assegna al bilancio d'Agrico ltura 15 0, 0 00 lire, di– ciam o ce11toci11qua11/amila lir e italiane ! Le qua li, distribui te tra i futu ri ge lsicolto ri e tra le scuole e tra i vivai dell ' Italia mer idionale e insulare e de l L azio, dar anno ad ognuno un quozien te che ricorderà le frazion i di li ra; oppur e serviranno - e ciò pare pili rispon – dente a ver i1à - ad ingrossa re il fondo de i sussidi eletto rali, co n cui si conquistano i colleg i politici de l J\alezzogiorno e se ne as- servisco no gl' int eressi al Go verno, cioè ai siderur gici, ai setaiuoli, ai cotonieri e agli altri. • •t .. • • ., • • • • Ma ciò è il meno. Bisogna anzi augur arsi che non altro sia per essere il risulta to dell e 15 0. 00 0 lire di elargizioni bacologiche. Il guaio è che queste sono l' indi ce di una po• litica eco nomico•agricola verso ir Mezzogiorn o vini colo, che potrebbe porta re al disastro com~ pleto de!l a nostra econo mia. Il go verno si pro• pone , come dice la Relazione, di d are sus• sidii ai vivai di vili americane per diffon – dere la pi'a11/Jgio11e di gelsi / E al Min istero di Ag ricoltu ra si afferma ad alta voce e si diffonde la nuo va teo ria, che il vitigno ame– ricano non risponde più alle aspettative che si erano in esso ripost e, e che la salvezza delle Puglie fillo sserate sta nel cambiare col– tur a ! Ecco il gel so che dovre bbe prendere il po~to della vite I Una nuova forma di sfrut– mento del Meuoe-iorno. Con ciò a due sco pi, eviden temente , si mira : r. 0 ) che gli agricoltori de l Mezzo– giorno abbiano ad abbandonare o restringer e la coltura della vite, per assicurare un pe– riodo di alti prezzi al vignet o dell'Italia media e superiore: - 2. 0 ) che gli agrico l• tori del Mezzogiorno abbiano a fornire a prezzi irris ori i bozzoli, cioè la materia pri– ma all'indu str ia de lla seta che sì dic e in crisi per la conco rrenza giapponese . Nel Gia ppone la mano d'ope ra - cosi si ragiona dai setaiuoli t - è bassissima ; ep· per ò il prezzo dei bozzoli è pure bassissimo. E quin di bisogna trovare in Ital ia chi si ac– content i dei salari i giappone si, per appr e· stare bozzoli a buon mer cato. E qual e è la regione , che può accont entar si d i salari di fame, per arricchire i nob ili para ssiti delle industrie setten trionali? Il Mezzogiorno t Dunq ue il .Men ogiorno pianti il gelso e smetta la vite. La fillos sera in Puglia giunge in buon– punto ; essa distrug ge rà i vigneti ; e con. essi sparfranno i salari ele vati, che ogg i sL paga no; e con i salari rit ornati al limite anti co della fame sarà possibil e la bachi– coltura. Il pensiero è stolto e non può riu– scire. Qu el che a noi agricoltori del Mezzo• gi<'rno con venga m~glio di colt ivare net nostri terr en i, lo sappia mo noi, e non i Di– rett ori generali e i i\'lin istri di ag ricoltura, industria e commercio, ché non ha nno nlai rischiato un soldo de i loro non gua– dagnati sti pendi nell 'ag ricolt ura , nell ' indu– stria e nel comm ercio. Esperi menti di ge l• sicoltura sono stati già fatti e su larga scala ~el le nostre pro vincie. Il gelso vegeta bene ; ma l'alle vamento dei bachi non tro va ambi ente economico favorevol e, perchè manca il sistema della mezzadr ia che dovreb be for– nire la più conveniente maestran za, e per-chè occo rre procedere per via industri ale in gra ndi bigattiere, la cui apposita cost ruzione richiede un forte im piego di capital e d' im– pianto. Ma sop ratutto allo sviluppo della ge lsicolt ura osta il redd ito relativam ente maggiore che ~ssicura la vite, net nostri terreni e nel nostro clima, ai pro prietari, ai co loni e ai bracciant i. li ge lso e il baco forme ranno un' industria second aria e complemen tare . Ed essa è già nata, e va estende ndosi, e si estenderà nell a mi!lura del ncstr o torn aconto senza bisogno di

RkJQdWJsaXNoZXIy