L'Unità - anno I - n.11 - 24 febbraio 1912

,, problemi della vita italiana. Si pubblica il Sabato in Firenze - Direttore GAETANO SALV EMINI - Direzione e Amministrazione, Borgo O gnissanti, 40 - Abbonamento annuo ordinario Lire 5 per il Rceno • per i paesi italiani dell'Austria e della Svizzera; per l'ester o Lire 7,50 - Abbona~ento sostenitore Lire 20 annue - Un numero Centesimi JO - Conto corrente con la posta. Anno I - N. li - 24 Febbraio 1912. SO:\ll\fA U 10: I fuefa tl de-ll'avv. Giaonò, CARI.O MAnAl"a:1. 1.1. - Il po wro Jllrrittio1te. - Minoranze dissidenti , \'t- :KNON l.u :. - L'a rabo e la Minerva . V1:-.cENZO UsSASI. - I feudatari del ferro, l'. l<tnoN1 - Avan■coperta per ridere , E. Az1,-10NT I. - Po atn é'ell' Unllè : Cli rp ir,11·,i di Cire11e. - Fra mmenti di vita itA.Jia~a: Colt'rr1 ,d nt 911a i11 Ptt,:Hn . I fosfati dell'avvocato Giannò. L'avvocato Salvatore Giannò é lo scopri• tore dei fosfati 1ripolini. Prima di lui nessuno ne :iveva mai par• lato. L'avvocato Giannò rivelò la. esistenza di questa e ricchezza aspettan te > in un rap• porto ufficiale al Ministero d'A gr icoltura del 1902, E non c'è slato in questi ultimi mesi espio• ratore o conquistatore tr ipolino , il quale non abbia citato il rapporto dell' Av\"Ocato per far credere come qualmente la ,. Terra promes– sa • trabocchi di fosfati , i quali aspe ttano solo di essere raccattati per arricchire l' Italia. Ma intorno alla competenza e alla serietà di questo signore, incominciamo già ad avere qualche edificante noti zia. Il prof . V. Simonelli della R. Università di Bologna, in un recentissimo articolo sul Giornal e d' Agri&o//11ra, mette in rilie \'O che ad onta del gran parlare, che si è fatto dello sterminato giacimento di zolfo dell ,a Tripolit ania, che il Giannò ci desc rive mi– nutamente come situato nella Sirtica fra Muctar e Hara Docha, indicandone persino l'en tità de lla produzione, e dicendo lo /a/men/e esteso clte or.corrono q11allro gi'or11a/e di ca• allo p,r ollroversarlo in dirt{iOnl dilla la• lihumt1 t111ridùma (bellissima questa /ali/udine merid,tlna], l'unico campione di zolfo giunto finora in Italia dai nuovi possedimenti, è ri– sultato es~re niente altro che e volgarissimo calcare - sono parole d~ll'an alisi - mesco– lato a sterco di camme llo, con appe na qu al– che tr accia di zolfo, probabilmente termo– geno >. Su questo argomento torneremo un'altra volta. Per ora ci limitiamo a rilevare che il Simonelli molto giustament e riafferma, che se esistessero realmente que sti famosi giaci– menti zolfiferi, dei quali tutti parlano con tanta abbondanza di particolari, ma dei quali finora non è giunto nessun'altra prova ala l'infuori di que l poco ster co di camme llo , questa esistenza sarebbe un vero e propr io disastro per l'industria zolfifera sicilian a, che è poi la più importante indu stri a mineraria italiana. Tutto il contrario satebbe, naturalm ente , se esiste ssero i giacimenti fosfatiferi trip oli ni, i quali, secondo lo stessso ine ffabile avvocato Gia nnò gara nti sce con la sua compe tenza e, di• ciamolo pure, con la sua buo na fede senza pari , sarebbero una prosecuzione dei giaci– menti tunisini. Ma purtroppo ecco che cosa scrive a que– sto proposito nel resto dell'a rticolo il prof. Simonelli. Non s i limita il sig. Ginnnò ad affermarla (la continu azione dei gia cimenti tuni sini) generica• ment e: ma giunge a darci par ticolareggia te in– formazioni circa le condizio ni straug~;.fichc e la potenza dei deposit i fosfatici tripolitani, e, quel che più monta, circa l' ubicazione dei loro affioramenti: tant o par tieolar<>ggìate informa– zio ni dtt im1,orre, alla bella prim .1 1 il rispetto che si deve ad ogni opera di coscie nz:osa e di• Jigentc osservazione. Prova ne sin che la memor ia del sig. Giannò è stat a presa sul serio, non in h alia soltanto, mll anche all'es ter o. Un pf'riodico difiu so e au• tore vole, come I' Eugrais , la riportava quasi in• teg ralm ente in uno <l<'gli ultimi suoi fascic oli {17 no\·. 1911} e la deconwa di que sto commen– to: • Il n' est pas douteux que Ics lt:tliens sau• ron t pr"fitcr de toutes ces richcsses et de toutes ccllcs qu' il leur sera loisib le dc découv rir dans celte secon de Tu nisie 1 non moins riche que la - nòtr e, mais jalouse ment laissèe en jachère par l'Islam•· Basta però ltggc re un po' attentament e la relazione del Giannò - legge rla, si avverta, nel test o original e pubbli cato dalla Esplorae ione comm erciai,, non già pietosmncnte corre tta ::o• mt. la presen ta l' Eugrais - per convince rci che le aftcnn:,zioni dcli' autore non seno ac-cct– tabili senza beneficÌo d'inventario. Il sig . Giannò può esse r ben iss imo fj uno lra i più inte lligenti cd attivi nostri funzionarii all' estero •, come lo qualifka una noticina messa in calce al suo rap – porto dalla Redazione della Esplorazione Com– merciale. Ma il linguagg io, che adop ra l'egregio funzionario nel trattar cli cose geo logiche e mi• ncrari(', ci fa dubitar seriame nte de lla sua com• petenza in siffatt~ materie. Stralci o da lla memoria dtl &ig. Giaunò que– sto bran o edificant issi mo: " I tt (ren i de lla Tri• politania incomincian o col triassico, cd è ap• punto questo che contiene marn e iridate con composizio ne di ossido di fer ro, carbonate di magne sia e fosfato ùi calcio. Gli indigeni chia• mano qu esto terric cio Muscl,t/kalk, e lo adope• ran o pC"r sgrassare i p.tnni, speciamen te di lana 11, Orn ogni persona un po' co:ta ~a che M,uclulka/k l: parola non araba mn tedesca, si• gnificante, alla lettera. cnlcare conchigliare ; pas. sala dal tede sco nel linguaggio gt"ologico inter– nazion ale, per desig nare il piano ·di mezzo della tripli ce clas.,;ica sp~r tizione del Trias . Per chi prende e gabella Afusc/1tlknlk per ter m~ne in• digeno tripoli tano, dcv' ess ere arabo tutta la geologia. Scoperte n11nerarie d'immenso valore sono fatte le mille volte <la umilissimi pionieri, com– pletam en te digiuni di qualsiasi più elementa re nozione scienl 1fica. E certo non bast a il giudi• zio che ci siam fatti della competenza monta• nistica del sig. Giannò, per farci escl udere che nella sua relazione possa esser contenuta qual • che fruttifera indicaz ione. Il male si è che gius to nelle località, dove il sig. Giannò ci segnaler ebbe promettentissimi affioramenti fosfa tici, della s1essa età e nelle stesse condizioni di quelli tunisini, può esclu– dersi risolutamente a priori che siffatti ocposi ti possano esistere. Giacimenti fosfa tici posson capitare, è vero, in tc:rreni di tutte le sorta e di tutte r età; ma quelli orma i classici d'A lgeria e di Tunisia si sa che stanno senza eccezio ne ad un livello geo– logico ben determ inato. Stnnno invariabi lmente alla base dcli ' r..ocene inferiore , od Eonummu– litico che dir si voglia; poggiano invariabi lmente su strat ificazioni riferibili al Senoniano supe• riore. Ora la cost ituzione geologica delln Tripolita• nia non è precisame nte come <1uella della Tu• nisia e dc li'Alger ia. Le rughe montuose dcli' A– tlanlf.", gent"roSe fornitric i di fosfato ai nostri vicin i, vanno a mùrir e contro la costa occiden – tale dell'enorme inse1rnt11rnsi rt ica e non pene • tr ano nei nuovi dominii italiani. Dei terreni eonummu litici, a cui la presenza dei fosfa ti nord– africa ni è imman cabilmen te con nessa, non si ha traccia in Tripo litania: meno che mai nelle due località di Fassato e Tnra huna che il Giannò ci add ita specifica tmnente come fosfotifere. Da quelle parti, or son più di sessan t'a nni, passav a, insi eme col Bart h. un ,r,odesto, ma coscienziosiss imo osserva tore, il Doll. O\•erweg; passava, raccogliendo nel suo cammino saggi copios i e i:;truttivi di rocce e di fossi li, che poi furon sottopos ti. eia lui, all'esame di maest ri come il Rose e<I il Beyrich . Assai più di recen• te passava per quei luoghi un altro avvcdutis- · simo esplora tore, il De )la thuisieolx; e n@ri· portava egli pure una bellu serie di campioni, eh' e stata ogge tto di studio per il Vélain e per il \leun ier.•Ebbcne: tanto nelle collq:i oni .del- 1'1"vén\•e-g tJllantO in quelle ~el De ~tathuisieu lx, si ·cerch ereLbc inutilm ente, non dico un saggio, magari esiguo, di minern lc fosfatico, ma un qualsia si campio ne di roccia attr ibuibile al piano geologi co, dove sappiamo esser confina ti i clas• sici giacime nti fosfatiferi nord-african i. • Dimostran quelle collezioni eh' è tutta costi– tuita di calcari cretacei, da cima a fondo, la scarpata settentri onale del Gel>el,dove Hppunto nsi edc Fassalo: e che le prossime alture di Tanhuna son fatte anch'esse unicéln1ente di stratificazioni calcaree del cre taceo, qua e 1à traver sate da disch i di basa lto. Può dar si che le cose vadano altri men ti in Cirenaica, dove per lo meno è accerta ta la prc• senza di depositi eoccnici. Nell'appe ndiC'edi un libr o dello Spratt, Tra ttls affd Rtsea rclus iu Crele (Londra 1865), ingiustamen te dimen ticato nelle bibliografie che pulluhmo questi giorni circa i nostri territorii, figura un:1 sezione geo– logica, quan to mai istruttiva, rilevat a in Circa m1ica. e precisamente a Derna. l fianchi della forra di Der na vi appaion costituiti , inferior– mente di calca ri compa tti, 2:eppi di grnndi num• muliti; superiormente , di strati prom iscui sab– biosi, calcarei, argill osi, verosimi lment e mioce– nici. Può dar si benissimo che gli strat i num• mulitici salgnn da nord vers o sud , e che più lontano dalla costa abbiano ad affiorare, coi più. bassi dcli~ lor ser ie, adun ame nti fosfatici sul gc,nere di quelli algerini e tunisini. Pu ò darsi, ripe tiamo. Perc hè la supposizio ne si tram uti in cer tezza, conviene aspettare che arri\'i in Ital ia un saggio qualsiasi di fosfato cirena ico: ben inteso, un saggio un po'piil dimost rat ivo di quello di zolfo che ricorJavo, per edificazione dei leta tori, poche pnginc innanzi . Lascia mo da parte le va nt~te ricchezze dei nostri nuovi dominii, quan to a giacimenti mc• tall ifcri . A disco rrerne ones tamente, non si po• trebb e venire ad altra conclusione che a quella poco i1cor~gg iante del può darsi che adope ra– vamo or ora pei depositi fosfatici suppon ibili in Cirenaica "· Quest e parole del prof, Simonelli non hanno bisogno di lunghi commenti. Ci limitiam o soltanto a domandare, poi– chè le atfermazioni e gli spropos iti del signor Avvocato sono consacr.t ti in un rapporl o uf• ficiale al Ministero d'A gricol tura - perchè questo !t-Jinistero, prima di lasciar mettere ufficialmente in circolazione questa roba, da cui do ve\'a essere tratl a in inganno l'opinion e pubbli ca, non ha stntito il do vere di do man– dare su di CS!-1 il parere dei co mpete nti in– gegneri del R. Corpo delle Miniere . Non si è reso cosl il ~linister o d'Agri co ltur a com• plice anch 'esso di questa mist ificazione ? Non parliam o poi della Società d' Espio• razion i di Milano, presieduta dal sena tore Vigoni, che ha cercato di alzare le azioni geo logich e del signor Gian nò, indi candolo come « uno fra i più intellig enti ed attivi nostri, funzionari all' estero •· Sembra quas i impos sibil e; ma è proprio cos i : moltissime persone, anche colte - pot rei citare un e– gregio professore unive rsitario - 1 a ch i fa. ce\ :a obbi ezioni circa la co mpetenza del Giannò in ma1eria miner aria, risponde\"ano inv:1riabilm ente con la qualifica vigoniana: uno dei fu ntionari piu i11fe/lige11fi. Funzio nario quan to vo lete intell ige nte ed attivo . Ma quando si parla di argomenti tecnici come ques to, non basta essere intel– ligenti e atth •i : occorre avere una compe• . tenza specitica. E questa competenza è nulla in un avvocato 1 che probabilmente non ha mai visto neppure di sfuggita un gabinetto di mineralogi a. Eppure le frottole di quest'a vvocato, che prende per parol~ araba uri termine ieile~ o di geolop;ia, e scambia lo zolfo co n lo sterco di cammello, sono state il vangelo dei Piazza, dei Co rradini, dei Bevione, dei Torre, e di tutti gli altri auto revolissimi esaltatori delle ricchezze minerarie tripolitanie I Carlo Maranelli. Il " povero Meridione ,,. /11 un discorso fallo a Mila110 co11/rola gutr· ra e co11lroil caroviveri, l' 011. Turali l,a dtplo– rala lo imprtsa di 1r,poli t1ncl,epe, il motivo cl,e tssa rendtrti sempre pi,; difficile e faticoso il ri– sorgimml o e 11 risaua n1tnlo dtl nostro • powro .lleridioue "· L~ou. T11ralihn ragione. Però, oc,.,·o,re prr.nd1r noia del fallo cl,e I' 011. Turnli si ricorda del • j>ovtro Aftrùlio11t .,, solo qum,"do ciiJgli vime a proposi/o ptr comballtr e I' imprrsn di Tr,poli. l ' on. Turali si è srmprt rijiula/lJ osli11ala• mente di prtnd ,re in co11siduaeio11t i bisogni e gl' iulertss i del Me~::og,oruo d' //olia cnmt tlt– mrmi i11fe1Jra11tidella s11a conceaio11ee della sun azio11epolitica . Ln q,,eslione n1•ridùmale l sia/a sempre per lui"" " qutslio11e noiosa, quasi quasi comt le qutslio11idi polilica eslera. Nel Co11gresso di Miln,10 (se/I. r910 ), a chi rimpro verava i so– rialriformi sli di sacrificn,-, co11linuamen/e i di– rilli della intera classe lavoratrice, t sp, cialmmle della classe lavoratrice dtl Me•cogiorno, alle couveuimce t agli apptli li im,,,ediali delle piccole ,ni11orn,1$eorga11i:s~lltted tlellrki dei emiri più ricchi del/' llata sellm lrio11ale, r on. Turali op. poueva q,uslo carallen·stico rag io11am111/o: • Noi 11011 possiamo ritard are il nostro passo, Per aspel• /art che i lllvora/o ri meridio11ali cl raggitmgn110/ se dovtssi mo asP,ltare i nuridio11ali, ptrcl1è 110n dovrt mmo aspe/lare a11cht ; lurclti, gli abissini, e i c;,1tsi? "· E mostrava, cosi, di 11011snper fare 11essm,n differmaa fra i lavoratori cinesi, che 11011 l,011110nessun Vincolo economico e politico cogli e/e/lori dei drpulali socialisti ilt1lia11i, e i In• voralori mtridionnli, cht fmm o parte del nud e• simo compltsso polilico ed economico, e paga no le mtderime lasse, td 1,,,,,~,o perciò di /ron le allo Sia/o ~ ai Partili politici i mulesi•11i dirilli dtgli tiri/ori dei 111J11 sullodati dtpulali. Oggi, di11m1eiali' impresa di 1'ripoli, I' 01. Tu• rati si ricorda che esiste in Ital ia anche il Mt~• eo,t:iorno. Speriamo c/,e tulio 11011 si ,idu cn ad ,ma semplice f rase di comiaio. Speria mo cht f acc,11110 fallo nel comic io di Milano nl probi<• ma meridionale sia il primo segno di 1111' a:,iont polili ca del tulio nuova, che I' on. Turali si pro• pone di fa re per qutlle rifor me doganali, lribtt• lode, scoh,sliclu, ammiui slralive, c/,e so110i11dia speusabili, 11011solo al/' Italia mtridioual e, ma anche a tulle quelle eone delr ltalit1 1ellenlrio11nlt, cht 11011lumno niente da invidiare alle miserie dt/1' I lalia meridioualt. St r imprtsa di Tripoli dovtsst servire a f,, r sml irt ali' 011. Turali e ai s"oi seg,wci che r Ila• lia 11011si ridu,·e allt1 Pi<'ssaadel ,/uomo di Mi~ la,io e t1I bar11cco11e di J\1011/td lorio, biscgncr,i proprio d,re che da 7 ,.;po/; i11comiucitrà 1 come dicono i nazio nalisli, - la 1111ova storia d' llalia. Salutt!m ex inimicis 11oslrir 1' li lf llOio è cht, 11t11lrepiaugt sulle nuove di, sg1"t1cie del " pouero Meridioue .,, I' 011.Tun, ti proclama di 11011 volerne più sa/Jtre dtl suffragio ,mivtrsalt!. Con la quttl cosa, 11011fast 11011 co11• limmr~ a servire agi' inlertssi di quei piccoli grup. ptlh locali e prof essionali, cl,e oggi prole/li dal s11Jfrt1gio rislr tllo 14surpa110 la rappres,mtaucn t i dirilli dr.li' iutero • proltlari nlo •, ma nel suff ra– gio ,miuersalt perderebbero ogni predominio e dor.11thbero mtlltrsi al passo i11s1tme ai nuovi arri vali.

RkJQdWJsaXNoZXIy