L'Unità - anno I - n.10 - 17 febbraio 1912

problemi della. v it a italiana. , t... _": Si pubblica il Saba to in Firenze - D iret tore GAETANO SALVEM INI - Direzione e A mmi nistrazione, Borro Orni ssanti, 40 - A bbona mento annuo ordina rio Lire 5 per il R eeno e per i paesi ita!/ani de((' Austria e deUa Sviuera; per l'e stero Lire 7,50 - Abbonamento sostenitore Lire 20 annue - Un numero Centesimi IO - Conto corrente con la posta. Anno I - N. IO - 1t Febbraio 1912. SOMMARIO: La nuova faae doganale e gli interea1l del Meuoc iorno d'Italia, EDOARDO G 1RETT1. - Fvrovie tripoline e pace italo-turca, C. MARANE~LT, - La Turchia e la Triplice , G. S,U.\'F.lllNT.- Archeologia tripoline, Eroàoto t Pli,,io, UN ,\)IICO CEOGRAYO; li x, •a,,nio d'Italia, Uso STUl>l OSO DI STORIA ANTICA; L":_ ;11,,sio11e arduotor1ca. - Lettere di ■oldaU, lf. C, - La Poeta del- 1' e Unità >. - Frammenti della vita italiana , 1/ Htgfo Liceo di J>at111tt, I du,·di legge e .'f dttnon ·a:ia, Bèrbtri d' I/alta . .. u · n ®\rà -fase aogànale e- gh inter essi del -Mezzogiorno cl! Itali-a. Fra gli altri mali, prodotti dalla nuova in– fatuazione imperialista e coloniale, di cui I' ltalla porterà a lungo la pena dolorosa, è pur quello che è stata e sarà distornata l'at– tenzione del paese dal prob lema urgente e· gravissimo della riforma del nostro regime doganale, in previsione della oramai prossima scade nza deì nostri princi~ali tratta ti di com– mercio. Cotesto ambiente di pubblico e disinte– resse > è appunto quello •e occorre, perchè i privati interessi, i quali hanno insino ad oggi dominato sovrani nella politica doga– nale e commerciale d'Italia , possano facil– mente ri11.1Cire a mantenere il loro soprav• veoto sopra gli interessi generali e legittimi degli esportato 'ri e dei consumatori italiani spogliati coli' inganoo protezionist a ed incon– upevoli del la forza vittoriosa, che essi avreb– bero, se soltanto sapessero persuadersi della necessità di unirsi e di organizzarsi contro i loro sfruttatori. Ìl noto come il regime doganale ultrapro – tezioni11a, che la coalizione agra rio-ind ustriale riusci ad Imporre ali' Italia colla Tariffa ge• neu (e di dogana a,pprovata colla legge del I I • 1t1t ilo al 1110 10 per e&tto dei lnlttati di commercio e massi– me di quelli a tariffe speciali conclusi cogli Stati de1t• Europa Centrale: Svizzera, Ger– mania e Austria ,Ungheria, per la ·cui rinno• vazione nel 1888 1 e successivamente nel 1891- 1892 e nel 1904•906 1 militarono ragioni di indole essenzialmente politica, le quali si sono oggi molto attenuate e potranno fra qualche anno essere scomparse del tutto e persino dar luogo a ragioni di carattere po· lilico opposto. I tratlati di commercio coi tre Stati, che ho già nominati, formano un siste"ma abba• 1tanza comp lesso e coerente di relazioni com– merciali, integrato come è dai successivi tra t– tati colla Russia e cogli Stati del gruppo russo-danubiano. Ecco per ordine cronologico la serie di cotesti vari trattat i tuttora in vigore: Itali,, 1 Germania : trattato del 6 dicem• bre 1891 1 rinnovato col trattato ad– ditionale del 3 dicembre 1904. I 14/ia I Svi({lra: trattato del J 3 luglio 1 904. }/olia , Auslr1"a-U111heria : trattato dell' 11 febbraio J 9o6. /la/io , Ro1'1ottia: trattato del 5 dicembre 1906. /la/io , Serbia: trattato del 14 gennaio 1907. Italia , R11s,i,, : trattato del 28 giugno 1907. Tutti questi trattati scadranno il 31 di– cembre 1917, a condi1.ione di essere denun – ciati 12 mesi prima. Quelli coll'Austria•Un– gheria e colla Serbia potranno anche, collo stesso termine di denuncia, essere fatti ces– sare il 31 dicembre 19 15. L' importanza sof(lma di questi trattati si desume dal fatto che essi regolano com– plessivamente più del ter{O delle esportazioni italiane (1) e costituiscono per la clausola (1) l!aportulool ttallaoc ocl 19J0 ca<lu,I t metaut predoa f. Patti 41 dt1tl1ulNt Mfllt■I 41 lfre °lo del leUlte Germania 293.1 14,09 Svizzera 216.4 10.40 Au stria:U~gÌ,eria ~ 164.6 7.91 Rus~ia. ·. • . 50,6 2.43 flQmania. 15.1 O.iJ Serbia_ ~ . # ~ - . , TOTALK 742.5 35.70 • Altri paesi - ' 1.3Ji•5 .._. 64.30 TOTAU: GKNEJI.ALE 2.oSo.-- 100.00 della nazione più favorita la vera base delle noStre relazioni commercia li colla matts:ior parte degli altri Stati, coi quali non abbiamo traitati a tariffa, ma siamo solo legati dal vincolo recipro co del migliore trattamento doganale per mezzo di convenzioni, che pos– sono essere quasi tutte denunciate col sem– plice preavviso di 6 o di 12 mesi (1). I paesi, verso i quali l'Italia esporla an– nualmente un valore di mer ci di 100 o più milioni di lire, sono appena sette e con quat– tro di essi, cioè gli Stati-Uniti, la Francia (2), la Gran Bretagna e la Repubblica Argentina, abbiamo semplicem ente dei trattati a clau– sola di nazione più favorita, deounciabili ad ogni momento, se cosJ può piacere à noi o allo Stato nostro cootraeote. Questi sette paesi ci acquistano complessi– vamente quasi i lr1 guarii delle nostre espor• tazioni, come si può vedere dal seguente pro• spetto: R1portuloo t ttattaoe oel J,10 eaclual t mctatu predoal . PIIHI 41 ... tl1ul•■- Mllloal41 lln of'4cl totale Gncm,ri -- · - ae,..L -·--~ ... - .. Stati-Uniti . ~3.8 12.68 Francia. 218.3 10.49 Svizzera 216.4 10.40 Gran Bretagna e lr• landa. 210.4 IO.II Austria•Ungheria 164.6 7.91 Argentina. 151.5 7.28 TOTALH. 1.518.1 72.99 Altri paesi. 561.9 27.01 TOTALHGENHRALR 2.oSo.o 100.00 Sette altri paesi ci acquistano annualmente (1) La raccolta completa dei tratlati di com– mercio, dogana e navigazione fra I' Italia e gli altri Stati in vigore al 10 se~tembre 1911 è stata testé pubblicata in due grossi volumi, per cura dell' « Ufficio Trattati e Legislazione Doganale». Mi ~ gradita l'occasione per segnalare questa bella e opportunissima pubblicazione, che fa ve– ramente onore ai s~lerti e \'alorosi funzionari dell'Ufficio, a cui presiede con tanta competenza il comm. Lodovico Luciolli. I singoli tr~ttati sono precffiuti da utilissimi cenni slorid sui loro precedenti, dalla Proclamazione del Regno. L'opera ~ in vendita presso la Libreria E. Loe. scher e C. di Roma al prezzo di lire 5, - più le spese postati. (2) Le relazioni commerciali dcli' Italia colla Francia sono regolate dal mod11.s-vire11di del 21 no,·embre 1898, che esclude le sete e sete • rie dal vincolo della nazione più fa\•orita, e può essere denunciato da ambo le parti sen:ta alcun preavviso. Col Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda è in vigore il tratta to del 1,s giugno 1883, de– nunciabi le 'col preavviso di 12 mesi. Cogli Stati-Uniti :del Nord America, dopo la denuncia fatta dal Governo americano degli ac• cordi successivi del 1900 e del 1909, che hanno cessato di avere effetto il 7 agosto 1910 1 rimane , solo in vigore il tratt ato del 26 febbraio 1871, che contiene la clausola di trattam ento della nazione più fa,·orita (ondi:io11ala, e può essere fatto cessare 1.1 mesi dopo la denuncia. Colla Repubblica Argentina vige la Con,·en– zione commerciale del 1° giugno 189.i, modificata dal protocollo del 31 gennaio 1~5, che imp0rta il semplice impegno reciproco del trattamento della ·nazione più f;worita sino a 12 mesi ~dO~o la e,·entuale denuncia. per meno di 100, ma per più di 30 milioni di Hre di merci e sono : { 1) Eaportutoal llatlaae ael J9JO eaclud t mctalJt predod. Pacai di dcallaulo■e Mllloal di lire ¾ del totale Tu~chia Europea 64.4 3. 10 Relgio 51.5 2.48 Russia . 50.6 ,.43 Egitto 44.8 2.15 Turchia Asiatica 43.5 2.09 India Britannica e Ce)'• lan 36.8 1.77 Brasile , ~ ~ TOTAI .K. 322.9 15.52 Si vede da questi due prospetti come poco mtno dei '10VI d,eimi delle esportazioni ita– liane sono avviate verso soli dodic i Stati (contando per uno Stato le due Turchie e riunendo l' India britannica e Cty lan colla Gran Bretagna). li lettore intelligente comprende quindi P importania grandissima che ha in ques to momento la questione del nostro regime do• ganale, considerata dal punto di vista degli s~occ hi del le nostre esportazioni. , Per solito coloro che si occupano tx•proj,sso ~~ 'ljoèìtill!II d08"Dllf, 1!1 ehe lo -fllcclllllfll!I lor~ interesse materia le, o soltanto politico, mirano esclusivamente ad ostacolare l' im• portazione dei prodotti esteri concorrenti con queJH dcli' industria nazionale e non si cu– rano affatto delle ripercussioni dirette ed in• dirette, che la politica protezionista può e deve necessariamente avere a danno dei con– sumatori e degli esportatori nazionali. I consumatori e gli esportatori italiani hanno avuto sino ad oggi il torto gravissimo di non conoscere sè stessi e di mostrarsi poli– ticamente una t quancit~ négligeable •· · Questa è stata la ragione , per cui la po– litica protezionis ta ha potuto trionfare in Italia, ledendo gravemente il princip io stesso della Unità naziona le e sacrificando i legit• timi inte ressi, essenzialmente liberi-scambist i, del Sud agli interessi illegittimi e particola• risti delle industrie settentrionali privile– giate. Veramente ~ necessario aggiungere che H sacrifìzio del Mezzogiorno italiano io fatto di politica doganalo e stato compiuto col con· senso e colla complicità della grande mag– gioranza della deputaz ione politica meridio– nale, composla di •erari, che, per amore del dazio sul grano, si lasciarono facilmente per– suadtre a confederarsi col gruppo industria le protezionista. (1) Esclusa la RussiR, colla quale ha vigore il trattato a tariO~,speciale del 28 giugno 1907 1 e la Turchia Europea ed Asiatica, che ha denun• ciato il regime delle Capitolazioni dopo lo stato di guerra , le relazioni commerciali dell'Italia con questi vari paesi sono regolate da semplici convenzioni colla clausola della n.lzione ph) fa. vorita. 11 trattalo col Belgio può essere dem~n– ciato con un preavviso di 12 mesi. Quello col Brasile è stato prorogato sino al 3 t dicembre 1912, C$sendpsi l'Italia impegnata a ridurre il dazio sul caflè brasiliano da L. 150 a L.. 130 per quintale . ·AII' India Britannica e a Ceylan è esteso il trattat o colla Gran Bretagna. Coli' E• gitto è assicurato aino al 16 febbt a"io 19·17 un regime di dazi assai mite alle· esportazioni ila• liane a p,.yo che I' Italia non eserciti l'i\ sua· fa– s:oltà ~i -!~gliere il benefizio della ta!lffa -~~n\'en– zionale alle merci egiziane . Senza quell' accordo, stabilitosi sotto gli auspici -de+la famo• e Lega di djfua agp– ria ». promossa e presieduta dal defunto /a– "aiuo/o di Schio, sen. Alessandro Rossi (1), non sarebbe stata approvata dal Parlamento italiano la tariffa doganale ultra-protezionista che divenne legge il 14 luglio 1887 . Anche dopo il 1887 furono gli uomini di governo meridionali, che, pur di mantenere alti colla legge i fitti delle terre coltivale a grano, rion si opposero e conse ntirono ai successivi inasprirpenti di mol.u,Aazi doga– nali (2), non trova :ndo mMiuna pal"ola di ef– _ficace protesta quando, in conseguenza della nostra mutala politica doganale, i trallati di commercio scaduti corsero gravi rischi di non essere rinnovati e furono solo rinnovati a patti assai meno buoni dei precedenti per le nostre esportazioni di derrate agricole. La stessa situazione ~rdura oggi, mentre sarebbe urgente di provvedere alla oramai non lontana scadenza e rinnovazione dei patti commerciali. L'agricoltura meridionale non ha ancora capito il danno enorme che le deriva dal suo ostinar~i nella alleanza coi gruppi indu– striali protezion isti del Nord, per l' illusione del dazio sul grano, che non ~ neppure riu– scito, come in Francia, a far produ rre io Ita~ _li• .t'!ito_ i~.JflDO c!>e in UII! ai COQIUmL . A loro volta, gli industriali proteu i, che concederebbero molto volen tieri ai loro ope• rai l'abolizione del dazio sul grano, a con– dizione di non essere costretti a rinunciare ai dazi sulle manifatlure, che potrebbero con– correre colle loro sul mercato italiano, capi• scono che hanno interesse a non compro– mettere l'accordo cogli agrari, grazie al quale essi sperano di potere continuare il fruttuoso ing.11nno, che loro permette di considerare le pro vincie del Sud italiano come un mercato di conquista e di vendervi i loro prodotti a prezzi di monopolio legale. Stia attento il Mezzogiorno d' ftMlia, se non vuole essere una nuova volta giuocato e ven– duto dai suoi rappresenta nti politici, per un mag!o piallo di lenticchie, ai fratelli Gia– cobbi delle industrie settentrionali protette e privilegiate, i quali già si agitano e si ado· prano al non nobile scopo, come dimostrerò in un articolo successivo. Edoa rdo Giretti. (1) li dazio doganale sul frumento, che era prima di lire t .40 per quintale, venne portato a lire 3.00 il 21 aprile 1887. I successivi aumenti furono : L. 5.00 il 10 febbraio 1888 • 7.00 il 21 febbraio 1894 • 7.50 il 10 dicembre 18g4. (2) Il protezionismo industriale è stato au• mentato a favore delle industrie politiche pil) potenti, come <1uella dclln siderurgia, sia col– l'aumento eO'ettivo dei dnz1 su molti prod!)tti, sia con una maggiore ed accorta specificazione delle « voci • doganali , per cui r>r'odotti dap– prima poco tassati venivano ad esserlo molto di più. La tariffa dei dazi in vigore nel 1890 contenc,•a solo 346 •voci•· Nel 1910 le e voci • era1io 472 1 che, colle suddivisioni, esse pure di molto aumentale, facevano 1202 articoli di– stinti. li numero 8 deU'lfnlf.ì sembra non sia arrivato arli abbonati della Basilicata. Pur – troppo non è il primo e non sarà l'uhlmo reralo, c!,e ci farà la posta. Preghiall!o rii ~bbonati, che dpiderano il nume.ro , sia pure in rita rdc; .di a :"Yey)ira:ne,_P_erchèpQSSi.,n:o -PfO'!.vedeie. all' mv10. .

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