noscono come abiti, come atteg- No, no, questo non c'entra niente, giamenti, come luoghi di ritrovo, anzi è negativo ... Il forte impegno è che controlla tutti gli altri, racco- negativo, se hai successo senza glie tutte quante le ragazze decenti, impegnarti, tanto di guadagnato ... tutti li conoscono. All'Umberto "Il tipo buono" è quello là che ha hanno la faccia dei telefilm ameri- sempre la battuta pronta per fare cani, qui hanno la faccia della poli- una schifezza l'altro, a un certo tica, il meccanismo è uguale. Puoi punto si fa la fama, tutti che lo vedere gente che arriva e dopo una vedono arrivare lo salutano, magasettimana è già un ex sessantottino: ri lui non risponde, così è ancora di si guardano un po' intorno, vedono più un "tipo buono". come va: "qua se voglio accocchia- Tu perché non ti sei messo con gli re qualcosa, trovarmi una ragazza, alternativi? devo mettermi i pantaloni strappa- Intanto perché richiede una costanti, se no non è cosa". Tanto è vero za ... è tutta una questione di presenche i miei pantaloni sono intatti e la za: tutti i giorni in piazza, per i ragazza non ce l'ho. corridoi, devi andare alle feste con Leragazzeaccettanoquestomec- loro ... non mi attira. Mantengo una canismo? politica abbastanza diplomatica con Anche loro ne fanno parte ... ci sono questi qua: faccio vedere che non state anche leader femminili ... Co- mi stanno simpatici, però non mi munque è molto più facile che un azzarderei mai ad affrontarli apermaschio abbia lo stuolo delle gin- tamente. nasiali dietro, che scrivono sui muri Nessuno si mette apertamente "mi hai fatto ingrippare, come sei contro di loro? bello", dialogo amoroso di lei col Un paio, e sono casi da suicidio ... muro che parla dell'amato. Cosa fanno gli alternativi a chi L'amatoèsempreuncapopoliti- gli si oppone? co? Lo trattano come uno schifo, coSe non è il capo politico è il bello minciano a sfotterlo, poi non hai dirigente della classe, perché poi accesso a tutta una serie di risorse, quando uno è dirigente diventa an- se fumi non hai più accesso alle che un bello, magari non è proprio sigarette, se chiedi spiccioli per un il capo, però se non è proprio una pacchetto di crackers non hai gli schifezza viene definito bello. spiccioli ... se non li hai in classe Avere tante ragazze è un segno puoi fregartene tranquillamente, se distintivo del capo? no possono pure tormentarti ... Non Non averne tante, ma avercela sem- è che fanno un 'epurazione sistepre, magari cambiarla spesso, però malica di tutti quelli che ce l'hanno avere sempre la possibilità ... in so- con loro; magari se sei fortunato stanza se si leva la politica, diven- puoi pure sputargli in faccia e queltano identici a qualsiasi elite di lo sta distratto e non se ne accorge qualsiasi liceo, non cambia niente. neanche, se sei sfortunato e quello Nelle altre scuole come si presen- decide d'avercela con te, ti rende la tano? vita difficile con mille piccole Sono quelli che si sanno comporta- cose ... Poi stiamo a scuola, non redi più, non fanno figure di niente, stiamo in guerra, sono sempre piemagari fanno fare la figura di nien- cole cose ... Bisogna anche dire che te a quell'altro, si fanno la fama e l'ideologia implica una tolleranza diventano "tipi buoni": pura affer- che nelle altre scuole non ci sta: mazione personale, senza neanche all'Umherto, ad esempio, fanno il la politica. Tutti ci provano a fare i famoso gioco del porco, inseguono "tipi buoni"; quelli che ci riescono un ginnasiale per tutta la scuola poi assurgono. lo battono a morte, in altre scuole In questa affermazione rientra mettono uno in fondo aun muro poi B i"ch~e~Oteicala?G In soan~lloae potcone finché cade in terra, da noi no. Che rapporti hanno gli alternativi coi professori? Sono abbastanza selettivi con le materie ... diciamo con le materie umanistiche, di cultura che può servire aquello che interessa a loro, vanno anche bene, tutto il resto lo arronzano; nelle materie che gli interessano meno, o prendono in giro il professore o lo trattano uno schifo, oppure se ne escono e non tornano più, però comunque non osano mai mettersi apertamente contro un professore ... Quando un professore si incazza, tutti con la coda tra le gambe, alternativi e non. Magari i massimi dirigenti che passano la maggior parte delle giornate nello studio del preside, hanno una certa arroganza, gli altri no, se il professore vuole dialogare bene, se dice no, non gli puoi più dire niente. Comunque, tra gli alternativi ce ne sono di seri; secondo me il primo nucleo ci crede veramente nell'ideologia, è una cosa autentica e ha un fascino, poi intorno aquesti si raccolgono gli altri, vanno alle manifestazioni, diventa una cosa potente, la gente meno importante si rende conto che questa cosa conviene, magari i loro genitori sono di sinistra, diventa un fenomeno di massa e si inguaia tutto. perché poi non è che a 17 anni tutti possono avere una passione politica, la politica per noi è una cosa astratta ... Comunque è difficile capire quali sono quelli autentici ... Quest'anno non avete occupato? I più maligni dicono perché i dirigenti devono fare la maturità, altri dicono che è per valorizzare le occupazioni precedenti, questo è verissimo a mio parere, perché già l'anno scorso è stata una mezza farsa. C'è chi dice che siamo stanchi, che non è mai stata una cosa buona. Comunque la motivazione ufficiale presentata dai nostri capi è quella di non svalorizzare le occupazioni degli anni scorsi, credo che sia così, perché poi ... la volontà di non andare a scuola era forte in tutti. - GLI IDOLI CO GGIOSI Il problema del maschilismo a scuola. Come possono cambiare all'improvviso dei ragazzi, anche corretti fuori da scuola, appena entrano in classe. Un senso di insicurezza che li porta a dover imitare dei modelli che esprimono forza. Intervista a due ragazze di un istituto napoletano. Le classi scolastiche sono come gli iceberg: la parte sommersa è di gran lunga più grande e più decisiva per l'equilibrio del tutto, di quella visibile. Anche la classe più tranquilla, mentre appare pendere dalla bocca del professore, novanta su cento dirige i suoi pensieri, o almeno unaparte di essi, in tutt'altra direzione. La parte sommersa della classe, che è costituita dalla rete dei rapporti orizzontali tra i suoi componenti, nasconde spesso sofferenze impensabili, a volte veri epropri drammi. In Giappone il numero di suicidi tra gli studenti, provocati dalle dinamiche persecutorie vigenti nelle classi scolastiche, ha raggiunto un livello tale da richiedere appositi convegni di studio. In un mondo di figli unici o quasi, in città dove la vita libera dei coetanei non ha spazi e tempi in cui svolgersi, la classe scolastica è rimasta per molti ragazzi l'unico luogo in cui scaricare frustrazioni e aggressività a danno dei propri compagni. Che fare? Questa intervista mostra come due ragazze, trovando per la prima volta il coraggio di parlarne, riescano pian piano a far luce su questo mondo sommerso. Qual è la vostra esperienza di ragazze in una classe di istituto tecnico prevalentemente maschile? Anna. Una volta il preside ci disse che nella scuola le ragazze danno un sostegno ai ragazzi, limitano il loro comportamento, come se la nostra presenza, li tenesse a freno, ma per nostra esperienza questo non è accaduto, anzi i maschi ci hanno trattato sempre non avendo rispetto. Per esempio, riguardo al sesso è una loro ossessione, ma le volgarità che ci possono dire o fare ... è vergognoso ... Susy. Ci vengono a raccontare cosa fanno con le ragazze, oppure mostrano i propri organi (tramite il jeans, non che li espongano) ... Anna. E' un imbarazzo tremendo, perché a volte ci domandiamo se siamo noi col nostro comportamento che li spingiamo a fare certe cose, ma poi oltre a questo non hanno proprio rispetto di noi, se proponiamo di fare qualcosa subito ti assaltano. Come per la festa di San Valentino: avevamo organizzato di andare a ballare tutti quanti insieme, quando siamo arrivati sotto scuola non volevano più andare, e allora io ho deciso di entrare ... Quando sono entrata, e che è successo! lo lo sapevo che avrei sentito certi commenti, però quello che hanno detto è esagerato! Questo è il loro comportamento normale con le ragazze? Anna. No, è questo che mi fa rabbia: a volte capita di incontrarli fuori da scuola e hanno un comportamento completamente diverso, ti chiedono come stai, come non stai, poi quando entrano in classe sono un'altra persona. Susy. Secondo me il problema è che quando stanno ingruppo ognuno vuole mostrarsi diverso da quello che è, allora credono che dicendoci quelle cose diventano grandi, diventano eroi... Però la cosa più triste è che oltre al rispetto non ci prendono proprio in considerazione ... vedo che man mano che passa il tempo lo fanno sempre di più... Poi non possiamo metterci una maglietta diversa, dobbiamo portare sempre le cose lunghe che ci coprono il sedere, che non mettono in mostra le nostre forme, perché altrimenti è terribile, fanno delle mosse strane ... veramente sembra di non stare in una classe ... Anna. Noi adesso ci siamo abituate; ogni giorno ci aspettiamo sempre qualcosa di nuovo, è brutto perché hai sempre quell'ansia addosso ... perché poi davanti agli insegnanti. .. Lo fanno anche in presenza degli insegnanti? Susy. Agli insegnanti che sono più forti, che li trattano con severità, queste cose non le dicono, appena vedono un insegnante debole, subito lo dicono, per metterci in imbarazzo, perché comunque l'insegnante non dice niente. Solo una volta è capitato a lei col professore di Automazione ... Anna . ... già, fu straziante ... , dall'imbarazzo e dall'impotenza, sì perché ti senti impotente, scoppiai a piangere e nonostante avessi pianto continuarono, anzi criticavano il fatto che io avessi pianto, dicevano che era per mettermi in mostra ... E il professore? Anna. Il professore mi accompagnò fuori e tentò di confortarmi, poi quando entrammo in classe gli fece la ramanzina, però ... che li vuoi fermare? Susy. lo rimasi in classe quando lei andò fuori con il professore, io li vedevo orgogliosi per quello che avevano fatto perché secondo loro c'erano riusciti a farla piangere, quindi si sentivano importanti, erano arrivati proprio al loro scopo. Quante ragazze siete in classe? Susy. Quattro, ma con noi due è tremendo ... Anna. La differenza è che noi abbiamo cercato sempre di instaurare un rapporto, creare un'amicizia, e loro ne approfittano; invece le altre due ragazze rimangono adistanza, loro sono · arrivate dopo, al primo impatto hanno visto il comportamento dei maschi verso di noi e quindi hanno evitato, non si salutano nemmeno tra di loro. La cosa più brutta è che c'è un solo ragazzo in classe che invece con noi ha un buon rapporto, ci telefoniamo, sa, queste cose di amicizia, e poiché noi con lui abbiamo un buon rapporto, naturale ... ma quello che gli possono dire! Lo chiamano gay, alla festa di San Valentino gli dicevano" ti porto le rose, i baci Perugina". Si deve sentir dire queste cose solo perché ci confidiamo con lui, è incredibile! Susy. Il problema è che sono immaturi, perché non è possibile che un ragazzo solo perché ha un buon rapporto con un'amica, perché io ci credo molto all'amicizia tra un uomo e una donna, loro non riescono a capire, perché nei loro pensieri l'amicizia esiste solo tra maschi, invece tra un uomo e una donna non può esistere. Perché questo ragazzo sta sempre tra di noi, si domandano " ma che, parla sempre delle cose femminili?", cioè loro rispetto a lui vogliono sembrare degli uomini, per loro è impossibile parlare con noi di un problema non scolastico, allora per questo lo continuano a insultare ... Forse vogliono imitare il comportamento dei loro padri, oppure, forse, quando sono da soli. .. E' un senso di insicurezza che hanno ... Quanti dei vostri compagni hanno questo atteggiamento? Anna. Due, e il resto della classe si associa. Quante volte quando non ci sono questi due abbiamo tentato di fare un discorso con gli altri, loro mi dicevano "tu hai dei cugini che hanno una certa fama, diciamo così, perché non li fai venire a scuola e non li fai fare un bel paliatone?": ma io devq ;1cquisire il rispetto tramite queste cose? E' vergognoso! Ma loro dicono che·sono scema perché non lo faccio e mi yie,:ie spontaneo dirgli "ma se voi pensate così, perché vi associate a quei due? Dateci una mano!" Susy. Loro pensano che se si associano a noi perdono il rispetto di queste due persone e loro ci tengono perché li considerano degli idoli coraggiosi, allora se per caso si associassero a noi o ci difendessero, perderebbero la fiducia di quelli là. Anche quei due fuori di scuola si comportano diversamente? Anna. Sì, e questo è il fatto più strano! Mi ricordo che una volta stavamo andando a casa di Susy e c'era questo ragauo, arrivammo dove c'erano delle macchine e si doveva passare uno alla volta: passò prima Susy, poi lui mi disse "passa prima tu". Questo è un gesto di gentilezza, anzi da gentiluomo, io mi stupii in una maniera incredibile: tu in classe mi dici quelle cose, mi tratti una schifezza, e poi fai questo gesto? Susy. Il giorno dopo noi andammo a scuola con serenità; può darsi che tutto sia finito .... Invece ricominciò tutto da capo, quindi mi sentii ancora più male. A volte provi, non dico invidia, però ... io ricordo le ragazze di quinta dell'anno scorso avevano un rapporto proprio diverso, di fratellanza, con i compagni, allora può darsi che siamo noi che non ci facciamo rispettare, oppure provochiamo queste persone a fare certi gesti, a dire certe parole? Anna. Quindi condizionano il nostro modo di comportarci, se dobbiamo fare qualcosa ci pensiamo centomila volte, ed è tremendo, hai quest'ansia addosso "che cosa diranno se faccio questo?", è tremendo .... Da quanto tempo sta durando? Susy. Da due anni: i primi due anni sono stati la fase di conoscenza ... Stamattina dovevamo fare educazione fisica, hanno sentito che venivamo a fare questa intervista con voi, non ci hanno visto nemmeno salire: "andate a fare le lecchine anche con gli altri professori!", proprio cose impensabili! L'altro ieri ho dato il cappotto alla professoressa di italiano ( incinta di sei mesi, n.d.t), e hanno detto proprio davanti a lei " ti sei meritata il sette", tant'è vero che la professoressa ha detto "ma vi rendete conto di quello che state dicendo?" ("buongiorno", entra uno studente in biblioteca a chiedere un vocabolario di francese; mentre lo cerco guarda storto le due ragazze: è uno dei due compagni di cui stanno parlando; evidentemente ha pensato di dover fare un'ispezione per controllare. Le ragazze commentano la sua infantilità). Anna. Forse lui è così perché non ha mai avuto una ragazza, non si è innamorato e ancora deve sapere come si tratta una ragazza; invece l'altro... devo dire la verità, è fico, è molto carino, ed è anche molto intelligente, però lui sa di essere quello e quell'altro, allora se ne approfitta. Susy. Lui non può prendere in considerazione che una cosa che fa è sbagliata; lo fa anche con i maschi: li cerca sempre di mettere in imbarazzo, i ragazzi della classe hanno una stima di lui esagerata. Anna. Più che stima è paura, hanno paura di essere presi a soggetto. Susy. Davanti a lui lo trattano bene, fanno capire che acconsentono a tutto quello che fa, secondo me poi in fondo in fondo non hanno stima di lui, perché quando non c'è si comportano in modo diverso, il rapporto tra noi è compatto. Anna. Quando non c'è lui noi siamo più libere, ma anche loro sono più liberi: scherziamo anche tra di noi, ma senza superare certi limiti, invece quando c'è lui si superano" sempre certi limiti. .. Susy. E' molto triste, perché ti chiudi e non sai ... cioè pensi a tante cose, anche per me questi due o tre anni sono stati strazianti perché ... i migliori anni della nostra vita, vederli sprecati così, perché anche nell'ambito della scuola, specialmente se ti piace andare a scuola, ti vedi sempre "triste. Anna. Devi farti vedere forte, per non fare vedere che sei in difficoltà equesto è molto difficile ... lo devo ridere, per essere forte devo ridere, invece in me hanno peso incredibile. Susy. E' difficile anche parlarne con voi, perché nell'arco di questi due o tre anni io non ne ho parlato con nessuno, nemmeno con i miei genitori; una volta ho pianto anche nella mia stanzetta, mi sentivo da sola; una volta lo volevo dire a mia sorella ma... ho vergogna di me stessa perché dire queste cose.vuol dire non farsi rispettare, allora in questi due o tre anni, non parlandone con nessuno, arrivi a casa in uno stato veramente pessimo, pensi sempre a queste cose ... Anna. A volte quando arrivo al mattino, mi viene molto difficile anche dire "buongiorno", perché ti guardano con un'aria strana, ti fanno sentire in imbarazzo solo per dire "buongiorno", ed è tremendo; perlomeno, io ho questa sensazione, sembra strano ma è così... Ieri mattina io sono entrata a scuola per una questione di principio, è una decisione che deve prendere ognuno liberamente, uno dei due ragazzi mi prese per il giubbino, "no, tu non entri", poi si guardava intorno e rideva perché si sentiva forte. Tu in quel momento cosa vuoi fare? Se reagisci male ti rendi ridicola, allora io cosa facevo? Ridevo, lo guardavo e ridevo. E' l'unico modo per difendermi, naturalmente io mi arrabbio, però non devo mai farlo vedere a loro, perché è peggio. Susy. Risolvere questi problemi solo io e lei, non ci riusciamo. Lui rideva, perché rideva? Perché gli altri sorridevano e lui si sentiva importante. I compagni lo sostengono perché sono tutti quanti dei soggetti rispetto a lui, perché anche se indirettamente loro vogliono sentirsi considerati, se non fanno così vengono anche loro frustati. .. Perché questo è un senso proprio di maltrattamento: loro vengono maltrattati, anche loro indirettamente, però non vogliono fare in modo che la cosa diventi in continuazione, perché non c'è un minuto che noi possiamo stare libere! Anna. lo penso che in questa situazione lui non sta bene con gli altri e neanche con se stesso, perché sa in fondo che è lui che sbaglia, è come se fosse condizionato in ogni cosa che fa ... e anche a noi ci condiziona l'esistenza. • UNA CITTA' 7
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==