Una città - anno V - n. 42 - giugno 1995

degli ebrei si vende in giro. Non è che la gente non sappia, però fa finta di niente. perché far domande è pericoloso, perché forse qualche vantaggio arriva e perché comunque lasocietà offre dei vantaggi, per esempio la piena occupazione. Forse si sarà detto: "non occupiamoci di politica, non occupiamoci della sorte degli ebrei, io ho un lavoro, mio figlio lavora, tutto va bene... Appunto. In questo caso siamo già in una situazione di complicità, di corresponsabilità, quasi di coinvolgimento, di scelta politica quindi. .. Infatti. una cosa che va detta è che la Arendt tende a sottovalutare sistematicamente gli aspetti economici e quindi, per esempio, attribuisce a puro e semplice amore di quieto vivere quella che a volte può essereconsiderata unacorresponsabilizzazione precisa. i diritti umani astratti non proteggono alcun uomo concreto tempo di Pericle, della rivoluzione francese. della rivoluzione americana, dei consigli operai del '56 in Polonia e in Ungheria. Effettivamente non sono molti. Quindi c'è una contraddizione. D'altra parte. lastessaposizionedella Arendt non è univoca. Per esempio, approva il sionismo e dice che gli ebrei che emigrano e costruiscono lo Stato di Israele agiscono politicamente. Lo considera, quindi, un movimento di massaduraturo nel tempo e animato da una politicità permanente. Un altro caso in cui la Arendt vede la possibilità di un'attività politica che coinvolga permanentemente la gente è quello, tipico del comunitarismo americano, dei piccoli gruppi all'interno di uno Stato federale: assemblee di quartiere, di comunità, di vicinato, nelle quali si elaborano scelte politiche locali. cercando di innuire su quelle centrai i. In America è un uso che ha unasuatradizione. Questateoria dei piccoli gruppi. fra l'altro, verrà ripresa dal movimento delle donne. Credo, però,chequi dobbiamo andareavanti con le nostre gambe. La politica. contrariamente aquello che haaffermato Hannah Affermare. per esempio, che uno dei punti Arendt, deve diventare una prassi molto di fon:a del nazismo fu quello di aver più di massa e diffusa e non può non procurato, grazie alle fabbriche di guerra o penetrarequelle sfere della vita quotidiana ai posti resi liberi dalla cacciatadegli ebrei, che invece la Arendt riservava alla sempliun·occupazione alle massedei disoccupati ce vita privata. cui la sinistra non avevaofferto alternative Quindi secondo la Arendt un uomo sposoddisfacenti. significa introdurre un cri- gliato della sua dimensione pubblica e terio di materialismostoricoedeconomico · politica è facilmente manipolabile? lncheingenereArendt non amaechepertan- tendeva anche da un punto di vista to tende a rimuovere. Il problema per lei è genetico? innanzitutto etico. Non solo: la Arendt Spogliando l'uomo di tutte le caratteristiconsidera comunque tutti gli aspetti degli che sociali. di tutte le caratteristiche che interessi privati come il lato non politico appaiono nell'azione pubblica, avremmo dell'esistenza. Il desiderio di arricchirsi, il l'uomo in generale, la "nuda vita" come la desiderio di vivere tranquillamente senza chiama la Arendt: si apre la via a pratiche scosse la vita della propria famiglia, l'ap- di discriminazione sociale e politica, a pagamento degli istinti, il consumo, sono manipolazioni genetiche, apolitiche di cufatti non politici. quelli che appunto impe- tanasia e di selezione eugenetica. discono l'azione politica, che tendono a Come dice Alain Badiou, si diffonde un condizionarla. Questo è proprio un limite odore di gas ogni volta che si parla di del suo pensiero. genetica. eugenetica, bioetica. tutti temi Ma allora come si concilia questa sua pericolosamente e stranamente affini a concezione elitaria dello spazio politico, quelli di cui si occupavano i nazisti, solo con un'analisi per cui l'innocenza, l'in- trattati in modo diverso: non si fa più la differenza, la spoliticizzazione della gen- selezione razziale incrociando ariani bionte è il vero pericolo e l'antidoto sarebbe di con gli occhi azzurri, ma la si fa climila politicizzazione della gente? Come se nando le imperfezioni genetiche; non si fa ne esce? più l'eutanasia di massadi gruppi specifiSe il totalitarismo. che lei vede come una ci. ma si cominciano a negare le cure specie di minaccia permanente. è resopos- mediche troppo costose per la pubblica sibile dall'innocenza. dalla impoliticità di amministrazione a chi ha superato una una massa atomizzata, allora bisogna tro- certaetà. E' prevedi bi leche in un prossimo varc delle forme di agire politico nel quo- futuro unacompagnia di assicurazione non tidiano che non siano soltanto la disobbc- ti farà più l'assicurazione se non prcscntedienza civile di fronte a casi limite come rai uno screening genetico di un certo tipo l'ordine di sterminio. La politicizzazione oppure te la farà pagare molto più cara. di massa~embraesserel'unico antidoto ai on corriamo più i I pericolo che qualcuno pericoli di risorgcnza totalitaria. Ma è vero mandi amorte i diabetici, come fece Hitler, che nello stessotempo la Arcndt pensaalla però potremmo arrivare a datori di lavoro ,.POiiticacome a un cv~nto raro. cl mondo che pretend?no lo sc:reening ohblig~tor!o B fu totecca'a 'é3rri od C I f~tl eèj1ahct1co. li mch10 reale è l'introduzione di discriminazioni verso le persone a partire da dati genetici. La Arendt èestremamentediffidente verso ogni forma di riduzione, di avvicinamento dell'uomo ali' animale, perchéapre la strada alla programmazione dell'uomo. E' quello che comincia a succedere. Qui la Arendt giustamente faceva l'apologia del caso. del lasciare accadere le cose come capitano. Questo non significa, però, che due persone che hanno l'anemia mediterranea possano fare figli tranquillamente, né che non siano necessarieforme di controllo della sieropositività, masiamo già su un confine delicatissimo. Dove si ferma questo tipo di ingerenza? Quindi anche la difesa dei diritti umani non va bene, perché troppo astratta, troppo poco politica e legata a quella "nuda vita", buona per la Arendt per ogni manomissione ... La Arendt parte dalla constatazione che quando si arriva a difendere qualcuno in nome dei diritti dell'uomo in astratto, regolarmente si perde la battaglia. Quando le personesonostateprivate della cittadinanzae provano a difendersi soltanto in quanto uomini si accorgono, con raccapriccio, che la qualità di essereuomini non conta più niente. Se, per esempio. ti tolgono la cittadinanza italiana e non ottieni quella di un altro paese.anche se ti dicessero:·' non ti diamo nessunacittadinanza, ti lasciamo apolide. perché tanto sei garantito come uomo'·, per te si metterebbe sicuramente male. La condizione del clandestino, oggi così atttuale. era per la Arcndl esemplare: colui che perde il riconoscimento perde anche l'onore. il nome. la stessavisibilità perché lo si priva della possibilità dell'agire politico. E questa è sempre stata la premessaper cancellare. poi, anche fisicamente le persone. Se una condizione di clandestinità. cheoggi potrebbeesserequella del lavoro nero o quella dell'immigrato senza permesso, si dovesse stabilizzare, sia pure col consenso degli interessati, saremmo in presenza di un sintomo di totalitarismo. Il discorso della Arendt nascequindi da un·esperienza pratica e solo successivamenteviene svi Iuppatonell'idea che gli uomini, -a differenza degli animali che hanno un ambiente e unacaratteristica naturali per cui possono essere difesi e rispettati in quanto tali-, sono esseri artificiali e quindi vanno garantiti politicamente, cioè artificialmente, visto che tutta la sferapolitica è una sferaartificiale. I diritti umani sono diritti artificiali. una cittadinanza intermedia, federale, non nazionale Per la Arendt, ad esempio. uno dei diritti fondamentali è quello di asilo, perché costituisce la misura dei pericoli che corre una società: quello che avviene agli immigrati, prima o poi si verificherà anche a fasce, marginali o meno. di cittadini. Sosteneva, infatti. che di fronte all'afflusso . dei rifugiati politici prima o poi le democrazie europee avrebbero soppresso il diritto di asilo politico. Ebbene. le sueprevisioni si sono verificate con sconcertante precisione, anche secon un po· di ritardo. Proclamando ufficialmente che nel mondo non esistono più dittature e guerre, cioè, sopprimendo sulla carta ciò che vediamo tutti i giorni in televisione. le democrazie europee hanno soppresso l'asilo politico. Inoltre. la Arendt sostenevache i I rifugiato politico. che magari cercadi rubare l'automobile e viene arrestato. in quanto prigioniero viene a godere dei suoi diritti di essereumano molto più del rifugiato "innocente". perché non può essere, almeno per la durata della pena. rispedito al paese di origine. Anche in questo caso è meglio Kffl ,# fY ·W' f# essere colpevoli piuttosto che innocenti. Oggi le legislazioni di tutti i paesi che aderiscono al trattato di Schengen non riconoscono più questo diritto all'immigrato che commette un piccolo reato: lo acchiappano e lo rispediscono al paesedi origine senza fargli scontare la pena. Nell'Ottocento il rispetto dei diritti dell'uomo fu ottenuto identificando i diritti umani con i diritti nazionali: "tu godi dei diritti dell'uomo in quanto sei cittatlino francese", ma la fragilità di questa identificazione emerse quando crollarono una serie di imperi multinazionali, riesplose la questione ebraica e si scoprì che alcuni cittadini non erano cittadini di alcun paese riconosciuto. Il caso ebraico era il più clamoroso perché non c'era un'unità nazionale ebraica; a quel punto c'erano dei cittadini "appesi per aria": erano cittadini. ma noncittadini nazionali; e infatti verranno discriminati proprio per questoe privati della pari cittadinanza. Arendt, di fronte alla crisi dei diritti nazionali, sostiene un altro tipo di artificialità, quella di una cittadinanza legata a una federazione. Il suo idealeè l'America, dove c'è gente cheè polacca, ebrea,anglosassone, nera. con tradizioni diverse, ma che è cittadina americana in quanto cittadina di una federazione non nazionale. Lei pensava che la stessacosa dovesse avvenire in Europa o in Medio Oriente, dove cittadini arabi e cittadini israeliani si sarebberodovuti riunire in una federazione israelopalestinese. Avrebbe sicuramente pianto sulla distruzione della Jugoslavia, perché per lei quella era la via, quello era il superamento federale della cittadinanza. Non in nome dell'umanità né in nome della nazione, ma in nome cli qualcosa d'intermedio. - Nella foto: /947. processo a quaranta SS. facemi f)arte del peniotWlr di Au.Khwi1-:,.Gli accusati asc:oltano ;J verdello. stazioni Nel rispondere a Gershom Scholem che l'accusava di mancanza di Herzenstakt, di durezza e d'insensibilità per aver stigmatizzato la collaborazione di funzionari ebrei durante la "soluzione finale", Hannah Arendt solleva una questione importante. "Ho sostenuto", scrive, "che non esisteva alcuna possibilità di opposizione, ma esisteva la possibilità di non fare nulla". Non compiere il male, non accoglierlo, significa in qualche modo obbligarlo a compiere un tragitto più lungo, "rallentarlo" in un'azione politica che è possibilità di dilazione, lentezza che può salvare una vita. l'illusione di ogni viltà. Il faraone non ha bisogno di Mosè ma del reietto, mangerà il reietto per ultimo e avrà la giustificazione del suo odio. Abbacinato, il reietto è andato verso quest'odio, fin dall'inizio, generosamente, gli ha dato molto più di quanto forse non avesse chiesto, come chi, vedendo in lontananza un ladro lo raggiunga, rovesciandogli di sua iniziativa nella borsa tutto ciò che possiede. Hannah Arendt vedeva nel giusto, il non ubbidire era lo scarto che probabilmente avrebbe consentito: organizzazione, fuga, salvezza o rivolta. Eppure questo non avvenne e forse non avvenne per ciò che il male promette e puntualmente nega, per quell'eterno "forse" che oscilla cucendo incertezza a orrore. Un essere umano ubbidisce per paura, e per angustia, per incapacità d'immaginare uno stato diverso da quello in cui si trova, e tuttavia spera di sopravvivere, di trasformarsi in qualcuno in grado di stare accanto a chi lo ha per il momento risparmiato. Esattamente come chi si astiene dal male, ancora una volta ciò che ha di fronte è il tempo: tempo per restare, tempo per giustificarsi e giustificare. Un tempo privato, senza spreco, l'asciutto tempo del calcolo e il brivido dell'illusione. E' l'inutile astuzia dell'essere mangiati per ultimi. E' Di questa velocità, di questa traiettoria dell'anima e del corpo, si giova qualsiasi organizzazione criminale cui basta spingere semplicemente la leva dell'odio e del timore. A questa velocità non è affatto facile sfuggire come pensava Hannah Arendt. Spesso per "non fare nulla", per conoscere la libertà della "non partecipazione" occorre proprio essere "santi", saper rinunciare al tempo dell'illusione, saper distinguere nel profondo di se stessi la pallida differenza che trascorre tra un' "atmosfera" di terrore e "l'urto" immediato del terrore. La lentezza ha necessità di un coro d'intelligenze, la resistenza ha bisogno di luce, lacapacità di attesa viene data agli umani, raramente, come un dono. Perchè è vero; il bene è profondo, ma il bene è fragile. A differenza del male sfuma lentamente fra i secoli, a differenza del male ha nostalgia anche di una sola creatura. Antonella Anedda UNA ClffA' I 5

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