Una città - anno V - n. 39 - marzo 1995

dalla giapponese Minolta, ricoperta di microcellule termosensibili capaci di gonfiarsi in corrispondenza delle linee del disegno al passaggio all'interno di un forno. Più recentemente sono stati messi a punto inchiostri particolari in grado di gonfiarsi anch'essi al calore e utilizzabili in normali processi di stampa serigrafica. Ogni tecnica ha vantaggi e svantaggi a seconda degli obiettivi che ci si propone. Ad esempio la serigrafia garantisce costi piuttosto bassi, paragonabili a quelli dei normali procedimenti di stampa, e consente fra l'altro di applicare il rilievo ad immagini perfettamente adeguate anche alle esigenze di chi vede: in tal modo si possono produrre rappresentazioni adatte alle necessità di un pubblico differenziato, i ragazzi di una stessa classe ad esempio. PROGETTI Dal videogioco dei Vigili del Fuoco romani sugli incidenti domestici alla consegna a vista del libretto di circolazione della Motorizzazione di Arezzo, cresce, nel pubblico impiego, uno spirito di iniziativa che va incoraggiato dall'alto. Intervista a Filippo Bucarelli. Sai di materiali in rilievo attualmente disponibili? Negli Stati Uniti la produzione di carte topografiche è andata abbastanza avanti. A Parigi la Cité des Sciences et de !'Industrie propone da diversi anni ai visitatori ciechi immagini in rilievo degli stessi oggetti che sono a disposizione della generalità del pubblico. Da noi, grazie all'impegno della Commissione Turismo della Cee, si sono realizzate di recente alcune guide di città -in particolare Torino e Venezia- e si sta lavorando a strumenti analoghi per rendere accessibili le collezioni di alcuni musei, per illustrare la vegetazione di alcuni parchi naturali, eccetera. Le iniziative appena citate sono da intendersi come i primi passi lungo un percorso che, mano a mano, dovrà poter vedere impegnati in prima persona tutti coloro che lavorano accanto a soggetti che soffrono di gravi problemi visivi. Realizzare disegni in rilievo è meno difficile di quanto a prima vista possa sembrare, a condizione ovviamente che si rispettino alcuni criteri essenziali. Si tratta infatti di una modalità di rappresentazione alla portata di molti, non certo di un ritrovato più o meno astruso o, peggio, di un brevetto di cui qualcuno possa pretendere il monopolio. Anzi, credo che l'obiettivo principale cui sin d'ora si debba tendere sia di dare a chiunque manifesti un interesse in tal senso gli strumenti minimi per mettersi a lavorare e produrre ausilii didattici, guide di città o di quartieri, illustrazioni dei generi più vari, ma tutte concepite per venire incontro al bisogno di conoscenza di un pubblico molto più ampio di quanto non si creda. Se è vero che i bambini nati ciechi sono per fortuna in netta diminuzione, tendono a crescere invece i pluriminorati e gli anziani che, per il generale invecchiamento della popolazione, perdono progressivamente l'uso della vista. Per non parlare poi della fascia assai indefinita, ma non per questo meno ampia, di coloro che dispongono di un residuo visivo molto limitato e per i quali mancano il più delle volte strumenti adatti a contrastare gli effetti negativi della deprivazione culturale e dell'isolamento. In tutti i casi appena ricordati il disegno in rilievo può rappresentare un aiuto sia per le informazioni che offre direttamente, sia per la prospettiva più generale cui rinvia; quella cioè che conduce a una crescente attenzione alle più diverse modalità di traduzione delle conoscenze; anche a quelle che implicano il recupero di dimensioni sensoriali -com'è appunto il tatto- largamente sottovalutate nella nostra vita di tutti i giorni. - Filippo Bucare/li è un dirigente della Funzione Pubblica a Roma. Tu sei il direttore dell'iniziativa "100 Progetti al servizio dei cittadini". Di cosa si tratta? E' una iniziativa del Dipartimento della Funzione Pubblica, che raccoglie, premia, riconosce e valorizza, iniziative realizzate da strutture pubbliche a contatto con i cittadini, per migliorare i servizi. Sono iniziative non promosse dal centro, che rientrano nell'ambito di autonomia locale e che hanno il chiaro obbiettivo di migliorare il servizio con il pubblico. Hanno partecipato reparti di ospedali, uffici Iva, ripartizioni comunali, musei, scuole, sedi Inps. L'idea è nata nel periodo jn cui il Ministro della Funzione Pubblica era Sabino Cassese, poi è continuata e si è sviluppata fino ad oggi. C'era una necessità e, forse per la prima volta in Italia, anche un impegno di riforma della Funzione Pubblica, agendo sulle leve della normativa, della macro-organizzazione. Inoltre era stata avviata dal Dipartimento della Funzione Pubblica una politica interessante di apertura di cantieri di sperimentazione, i cosiddetti "progetti pilota", quindi l'idea era di costruire laboratori in situazioni locali, che ·sperimentassero dei modi nuovi di gestire, di servire, eccetera. Però questi erano progetti della dimensione di qualche miliardo, con risultati a lungo termine e molto localizzati, per cui alla fine sono stati poche decine. E rimane scoperta tutta l'area, importantissima, dei comportamenti organizzativi. Perché in Italia non si fanno le riforme? Si scrivono nelle leggi o nei dibattiti e poi non accadono, perché in realtà poi non chiudono sulla organizzazione reale, sulle persone, c'è questo vuoto, vuoto di comportamenti e vuoto di consenso. Una riforma, per essere attuata, deve marciare con la testa e con i fatti delle persone. Come intervenire a livello dei comportamenti organizzativi? Avevamo comunque una convinzione: che ali' interno della Pubblica Amministrazione esista un patrimonio di risorse nascoste, che in tutti questi anni hanno tenuto in piedi la baracca e sono persone che per predisposizione, per convinzione etica, per senso dello Stato, si danno da fare, malgrado tutto. Io vengo dal mondo dell'organizzazione privata e sono convinto che questo tipo di persone, che esiste in qualsiasi organizzazione, nel pubblico è forse più presente, perché il pubblico ha questo senso etico, morale, di servizio. Magari però è successo che, proprio per l'assenza di organizzazione, tutto si è retto sulle spalle di queste persone, magari nemmeno nel ruolo e nel posto giusti. Altro elemento era: come attuare le riforme, i camCoop. Cento Fiori LAB. ART. fITOPREPARAZIONI Via Dragoni, 39 - Forlì Te!. 0543/40 t 248 - Estratti idroalcolici in diluizione I: 10 da pianta fresca spontanea o coltivata senza l'utilizzo di prodotti di sintesi. - Macerati di gemme. - Opercoli di piante singole e formulazioni con materia prima biologica o selezionata. - Produzioni su ordinazione 1no 1anco biamenti, in tempi rapidi. Infatti uno dei problemi attuali del settore pubblico è che, per la prima volta nella storia e non solo in Italia, rischia molto; si trova in una situazione in cui o riesce a fare il salto o va in crisi di legittimazione. Non è più vero che è un monopolio al sicuro: la pressione delle imprese, dei cittadini, del sistema-paese sulla pubblica amministrazione è diventata fortissima. Quindi il problema è fare in tempi rapidi queste riforme grossissime, che, ai tempi di Cassese, erano previste in cinque anni, ma cinque anni sono un tempo troppo lungo, adesso. Cosa consente di agire sugli strumenti organizzativi in tempi più rapidi possibile e fare da acceleratore del cambiamento? La risposta che può venirmi dall'esperienza nelle grandi organizzazioni, soprattutto private, è: I' utilizzazione di casi esemplari, la valorizzazione degli esempi positivi che possono essere emulati, copiati, arricchiti. Ragionando sulla base di questi elementi abbiamo cominciato a mettere in piedi questa iniziativa, finanziata come uno dei progetti pilota cui accennavo e che è stata realizzata in tempi rapidissimi: in circa tre mesi abbiamo pubblicato un opuscolo, distribuito in 26.000 copie a 19.000 strutture pubbliche, che lavorano a contatto con i cittadini. Pure se fatta artigianalmente è stata comunque una operazione di comunicazione. Per la prima volta il centro riconosceva alle strutture periferiche la capacità di dare un contributo. La potenzia1ità di un lavoro di questo genere è molto grande: si apre un canale di comunicazione alto/basso e trasversale, amplissimo. Adesso abbiamo un file con oltre 2.000 progetti, di cui 500 molto buoni, 1500 validi e altri 500 un po' fuori target. Abbiamo selezionato tecnicamente i I00 migliori, poi dovrà esserci l' approvazione da parte del Dipartimento. I progetti che ci aspettavamo erano francamente meno di quelli che ci sono arrivati, dato il tempo estremamente ridotto-circa 20 giorni- a disposizione per l'invio delle proposte. In questo modo abbiamo preso una parte della crema del- !' Amministrazione Pubblica; dalle telefonate che ci arrivavano in quei giorni potevamo cogliere lo stupore suscitato da questa iniziativa ed anche la soddisfazione di poter concretizzare progetti che magari erano stati pensati, ma non attuati. Quindi in tante situazioni si sono risvegliate delle energie ... Di più: in diverse situazioni le strutture più grandi l'hanno utilizzato come strumento di comunicazione e di politica del personale, l'hanno usato come un segnale loro. Noi ci eravamo posti anche un obbiettivo di coinvolgimento delle strutture centrali e quindi ci siamo preoccupati da subito - il tutto è successo in tre mesi- di coinvolgere le strutture centrali di ministeri, enti dello Stato, Inps, Inail, Union Camere, grandi Comuni. L'obbiettivo era quello di tirar dentro le strutture centrali, in modo che poi, finita l'iniziativa, permanesse un gruppetto che facesse da motore del discorso sui servizi, sui comportamenti organizzativi, sui risultati; anche questo è andato abbastanza bene, perché abbiamo constatato che si sono creati dei gruppi, o si sono attivati dei gruppi preesistenti, del tipo "Uffici qualità". Certo, dove la situazione era già più robusta il lavoro è rimasto: il problema infatti è di dare continuità, che non è scontata, e su questo siamo impegnati oggi. Continua pure con la storia. L'opuscolo doveva essere molto semplice, leggibile e chiaro e quindi dava tutti gli estremi per poter partecipare. Si chiedeva di presentare iniziative che avessero quattro caratteristiche: orientate ali' utenza, economiche, attuate con la partecipazione del personale, suscettibili d~ larga diffusione. Quando i progetti sono arrivati, oltre a selezionarli con un gruppo di lavoro, con una serie di filtri, di incroci, facendo anche, ove i progetti lo meritavano, delle visite di approfondimento, li abbiamo anche classificati, in funzione del loro valore, della loro tematica, dell'Ente di appartenenza e della regione di provenienza, creando così una bancadati dell'innovazione diffusa. La cosa più interessante è stata I' aspetto della tematica, cioè che cosa i progetti andavano a toccare. Servizio è una parola generica, come libertà o democrazia, vuole dire tutto e niente, però se si scompone e si comincia a parlare di rapidità o di orientamento, di accoglienza o di gestione del disservizio, la cosa diventa più reale e operativa. E noi proprio in questo senso, cioè organizzati in categorie operative, li restituiremo, sperando di poter dare uno strumento utile al capoufficio o al direttore del museo. Puoi farci alcuni esempi ? Innanzitutto sono progetti piccoli, rispetto alle dimensioni della pubblica amministrazione, e semplici, micromiglioramenti del servizio, si muovono nell'area di "ciò che possiamo fare noi", senza aspettare che altri facciano al posto nostro. La sede Inps di Città di Castello ( in questa zona c'è una forte presenza del bracciantato straniero) ha creato un meetingpoint, cioè un angolo della sede in cui lo straniero che non parla l'italiano, o lo parla male, e non sa orientarsi nella normativa, viene accolto in modo personalizzato da alcuni impiegati che conoscono il francese e l'inglese, ha la possibilità di avere materiale documentario nella sua lingua, ha l'assistenza di un mediatore culturale, DIFFUSIONE SPECIALISTARTICOLIDABAMBINO CENTROCOMMERCIAL«EILGIGANTE» BABYCROSS · GIGANTE ViaCampodeiFiori47100ForlìTel.0543/72102F3ax0543/724797 BABYCROSS · RIMINI ViaNuovaCirconvallazion2e1,47037Rimin(iFO)Tel.0543n77552 cioè di una persona delle associazioni degli extracomunitari che segue la vicenda, eccetera. Piccolo progetto, ma significativo, che si può ovviamente realizzare in altre situazioni che hanno lo stesso problema. Oppure: una "Guida ai servizi per la salute mentale" realizzata dalla ex Usi I I di Roma, a cura del Primario di questa Usi, che con un libretto, molto ben fatto, aiuta i familiari o chi ha un disagio psichico ad avvicinarsi alla struttura adatta, partendo dal problema dell' utente, non dà semplicemente I' indirizzo, ma parte dal problema dell' igiene mentale, sdrammatizzando certe condizioni. L'Ufficio della Motorizzazione civile di Massa ha realizzato un progetto per consegnare "a vista" il libretto di circolazione agli automobilisti, mentre in altre situazioni, analoghe dal punto di vista tecnologico, viene consegnato in sei mesi. In alcuni casi si tratta di idee semplici, a costo zero o quasi, che testimoniano però l' attenzione delle migliori strutture pubbliche per i propri utenti: il comune di Arezzo per i suoi concorsi si limita a richiedere documentazioni e titoli solo a chi ha superato le prime prove di esame, evitando richieste di certificati e fotocopie inutili; il Tribunale per i minorenni di Torino accompagna la consegna del decreto che stabilisce lo stato di adottabilità di un bambino con un volantino semplice e chiaro che informa i genitori dei propri diritti e delle possibi Iità di opposizione; il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma ha realizzato e diffuso nelle scuole un divertentissimo videogioco che educa i bambini a prevenire gli incidenti domestici; la Usi 75NI di Milano si propone di realizzare una iniziativa che nel suo titolo si spiega da sé: "Sciogliete le file". In diversi casi - Primo circolo didattico di Viadana, Comune di Anzola, Sede Inps di Pescara- le strutture chiedono con un questionario ai cittadini di valutare i propri servizi e, soprattutto, utilizzano queste informazioni per migliorarli. Ora il Dipartimento finanzierà i progetti fino ad un massimo di venti milioni, alcuni progetti presentati sono a costo zero e quindi avranno come premio solo un pubblico riconoscimento ed un attestato. Poi dovremmo arrivare a pubblicare un volume che raccoglie questa iniziativa; volume concepito non come un florilegio di casi, ma come uno strumento utile a chi opera nella pubblica amministrazione, una sorta di guida al miglioramento. Nel volume presenteremo i I00 progetti selezionati e segnaleremo comunque gli altri pervenutici, col riferimento, per ciascuno, della persona da contattare. Inoltre i progetti sono suddivisi in categorie operative: la rapidità del servizio, la facilità dell'accesso, eccetera. C'è da sottolineare che i progetti sono stati presentati senza fini di lucro, se non il finanziamento per l'unità organizzativa. Di fatto oggi c'è un impegno dcllQ S~ato verso la riforma, il problema è che c'è una quantità di leggi anche molto buone, a cui non segue poi l'applicazione concreta. Nel reale, tuttavia, magari per punti, c'è una riforma strisciante, le strutture stanno cambiando. Questi due piani, riforma "alta" e riforma strisciante, stanno viaggiando in modo stagno, nessuno dall'"alto" impara da ciò che viene fatto nel basso, così come chi fa la riforma strisciante finisce per non applicare delle normative nazionali -col rischio anche di una certa anarchia- perché sfiduciato, perché sa che non vengono prese in considerazione certe cose. E' interessante la nuova direttiva sugli FORL/' Via Golfarelli 64-66 Tet. 0543 - 796666 Fax 0543 - 725099 RAVENNA Via Faentina 5 Tet. 0544 - 460732 Fax 0544 - 462337 Uffici di relazione con il pubblico, fatta sulla base dell'esperienza del- !' Ufficio relazioni con il pubblico di Bologna. E' uno dei pochi casi in cui un'esperienza ha generato una norma. Quindi anche la nostra banca-dati potrebbe servire a fare incontrare i due piani su cui viaggia la pubblica amministrazione. Questo volume sarà presentato pubblicamente, anche per sottolineare l'aspetto "messaggio" di una pubblica amministrazione capace di cambiare, non immobile; ma l'aspetto importante è anche quello della continuità da dare ad una iniziativa che ha mosso tutta una serie di energie, è servita da stimolo a molti Enti centrali per avviare loro iniziative simili, da presentare e diffondere poi al loro interno. Avete avuto ostacoli? Non ha avuto vita facile, non per volontà di qualcuno, ma perché la pubblica amministrazione non è organizzata per l'innovazione, le procedure sono rigide, prevedono la routine, non quello che esce dalla routine. Il mio obbiettivo è di consolidare questo tipo di approccio in termini di ricaduta. E' chiaro che non c'è niente di nuovo in questo progetto; siamo nel campo dell'ovvio, ma ritengo che l'ovvio abbia una grande importanza: il fatto di riconoscere un contributo, di valorizzarlo, di diffondere i buoni esempi, è assolutamente ovvio. Il punto è farlo. Per noi il risultato ottimale sarebbe di scomparire e lasciar fare alle amministrazioni: noi ci siamo pensati come un motorino al servizio di altri, un attivatore di cose che poi dovrebbero essere recepite da altri. Questo progetto finisce con la pubblicazione del volume e l'attivazione di alcune iniziative specifiche già individuate con i Ministeri, dopodiché è possibile che il Dipartimento rinnovi l'iniziativa, la rilanci, utilizzando la banca-dati che si è formata, magari in modo più meditato di come l'abbiamo fatta la prima volta. E' stata comunque una iniziativa sperimentale. Il valore dei 100 progetti è nullo se pensiamo che possano spostare il rapporto fra Pubblica Amministrazione e cittadini: è come una goccia in un oceano; possono avere però un grande valore se sono considerati come esempi, non tanto nel trasportar.e la soluzione altrove, che pure è possibile (tema che nel privato viene chiamato del bench marking, cioè copiare intelligentemente le migliori soluzioni degli altri), ma c'è un altro aspetto della diffusione, secondo me molto più importante, ed è quello di comunicare certi valori e certi comportamenti. In realtà noi premiamo non solo la soluzione, ma soprattutto una tensione di fondo, verso l'utente, verso il risultato, verso l'assunzione di responsabilità, verso l'iniziativa. Il segnale importante che diamo è riconoscere il contributo e il valore di queste cose. E' un'operazione di tipo culturale. Dal mio punto di vista in questo momento c'è molta effervescenza sommersa e io non mi sento affatto solo in questo tipo di iniziativa. Anche dentro le strutture pubbliche, accusate di immobilismo, c'è una grande tensione ad uscire dalle logiche precedenti .. Le persone giuste ci sono: in questi ultimi due o tre anni in Italia c'è caduta in testa la realtà -dopo che per tanto tempo c'era stato un sistema così protetto, per la situazione internazionale, per il sistema democristiano, per il clientelismo-, anche con tutto ciò che di brutto ha, ma quello che ha di più bello è che è reale, che si svicola meno, i conflitti si vedono, i problemi emergono e vanno affrontati. • CESENA Via Quinto Succi 62 Tet. 0547 - 383738 Fax 0547 - 631934 PESARO Via Barilari 16 Tel. e Fax 0721 - 52282 UNA CITTA' 1 1

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