Una città - anno IV - n. 37 - dicembre 1994

separato. Ora si chiamano penlllt, però sono sempre tenuti separati. Una volta, insieme ai violentatori e ai delatori. che lo sono ancora, erano separati anche gli sfruttatori della prostituzione, che ora sono accettati, e stavano tulli in un braccio apposta. La separazione è dovuta proprio a motivi di incolumità, perché non sono accellati dagli altri. Mentre fuorisi plaudealla legge sui pentiti, si pensa che ··se si pentono è meglio", dentro ovviamente è lullo il contrario. Ladelazione contraddice unaregola ferrea che uniforma tullo l'universo carcerario: non collaborare con la giustizia. Se la violi sei al di fuori della comunità. Merita invece grande rispello chi sta dentro senza mai aver fallo i nomi dei complici. Chi fa i nomi deve essere separato per problemi di incolumità personale, non è che lo ammazzano, ma sicuramente lo picchiano. Se poi incontri il tuo coimputato lì è normaleche succeda uncasino, maanche con un altro, il minimo è che non ci parli insieme, non ci mangi insieme, non ci giochi insieme. Questa mentalità non cambierà mai e per me, lullo sommato, non fare ildelatore non è un valore negativo. Quando tu scegli di fare un reato insieme ad altre quattro persone e ti pigliano perché mai li devi aiutare a pigliare puregli altri? Non riescoa capire il perché. Invece di 5 anni ne pigli 4, però è meglio farsi 5 anni bene che 4 male. All'esterno, certo, c'è la questione della mafia, uno si pente e ne fa arrestare I00. Prima riguardava i terroristi ora i mafiosi, ma al di fuori di Buscella, Contor[!Oe dei terroristi, ladelazione normaledel detenuto comune è quella dei 4 complici ed è un fenomeno che non ci apparterrà mai come detenuti comuni. Carnevale stette lì a spiegarmi, chi altri l'avrebbe fatto? Poi c'è pure la delazione in carcere, chi fa la spia al direttore su cose che succedono. Ce ne stanno, perché il mondo è pieno. ma non è che poi vivano bene. Nei penali questo succede di più, perché uno spera sempre nella relazione favorevole che serve per poter uscir fuori. Di fallo è incentivata anch'essa dalla leggeGozzini: esci se sei buono ed essere buonovuol dire non far casino ma magari qualcuno lo interpreta come essere collaborativo. Tra l'altro ora c'è unmeccanismo per alcuni tipi di reato, quali i sequestri di persona, per cui se tu non sei collaborativo con l'autorità giudiziaria nonesci, devi fornireper forza informazioni. E quando uscì il decreto legge dopo l'uccisione di Borsellino, si creò il paradossoche rinchiuserodetenuticheuscivano in semilibertà da anni perché la legge imponeva la collaborazione. Ma all'improvviso volevano la collaborazione? Su che? Dopo IO anni che stavano dentro? Siccome le norme processuali sono retroattive, non come le norme penali, anche quella norma era retroa11iva,quindi colpiva anche coloro che stavano dentro da più di IOanni. Poi la cosa è stata superata con l'interpretazione del magistrato di sorveglianza che ha visto come collaborativa anche la persona che non aveva niente da confessare. I rapporti con gli avvocati o con i magistrati come sono visti? Tra gli avvocati cerchi sempre unavvocato di movimento. Che vuol dire avvocato di movimento? Di solito anche il processo è un terno al lotto, nel senso che per lo stesso reato tu vai da un giudice e becchi un tipo di condanna, vai da un altro e ne becchi un· altra. E dentro si sa quali sono i giudici callivi e quali i buoni, quali le sezioni buone e quali le ca11ive.Questo succede, ovviamente, nelle grandi città dove il Tribunale è composto addirillura da 9 sezioni penali, la Corte d'Assise ha 6 sezioni. Un avvocato è buono se sa pilotare la causa alla sezione giusta, altrimenti non serve a niente. perché sesei colpevole sei colpevole, se sei innocente stai dentro. Come diceva un famoso avvocato: "se ti accusano di aver rubato una madonnina e sei innocente scappa, non ti costituire". In realtà un colpevole è più facilitato di un innocente perché se tu hai fallo un reatocinque giorni fa, tu sai che lohai fattocinque giorni fa ed principiotulli innocenti.Ma se i carabinieri ti prendono con una bustina di eroina in mano cosa vai a dire? Che te l'hanno data i carabinieri? Andare in giudizio significa non solo non capire il meccanismo del patteggiamento, ma pigliare tre anni invece che uno. Dei giudici te l'ho detto: vai in una Corte d'Assise becchi IO anni, in un'altra ne becchi20. Per lo stesso reato. lo stesso, per omicidio, ho avuto 30 anni in primoe 14al secondo: mi è andata bene, in appello potevo prenderne anche 24. li giudice da cui tulli volevanoandare è CorradoCarnevale che quando presiedeva la Corte d'Assise e d'appello era ollimo con tulli. Ora se ne dicono di tulli i colori... Ho avuto un'esperienza dirella con Corrado Carnevale. Un mio ricorsoallaCassazione,motivatomale dall'avvocato, capitò da lui. Ero a piede libero e stavo fuori ad aspellare, c'era una camera di consiglio lunghissima perché in una giornata la stessa corte disputa 4 o 5 processi. Finalmente alle 8 di sera viene fuori la sentenza che era negativa, respingeva il mio ricorso e sarei dovuto rientrare in carcere, non quella sera, certo. Aspe11ai sul retroCarnevale per chiedergli i motivi. Ora, credimi, i giudici sono moltoarroganti e un primo presidentedi sezionedi Corte di Cassazione è un padreterno, eppure Carnevale. che non conoscevo, non avevo mai visto, a cui nessuno mi aveva raccomandato, mi ricevette in camera di consiglio, mi spiegò perché aveva respinto il mio ricorso e in maniera molto pacata mi convinse. Un pretore non l'avrebbe fallo, qualunque altro magistrato non l'avrebbe fallo, invece Carnevale, primo presidente, era I'89, lo fece.Adesso è moltochiacchierato per questi rapporticon lamafia, ionon lo so, so soltanto che quando stavamo dentro si faceva a cazzolli per andare a essere giudicati da Carnevale in appello. E sai perché? Perché per omicidio ci sono condanne da 21 a 24 anni, se hai le aggravanti da 21 all'ergastolo. Gli altri giudici partono dall'ergastolo poi ti mellono le allenuanti, Carnevale partiva dai 21 e cercava sempre di dare una condanna più umana. Quando i detenuti tornavanoda lui l'avevano vinto, un terno al 10110s:i dimezzavano le condanne, se avevi 30 in primo grado, passavi a 18.E cos'era pagato? Da gente che non aveva i soldi nemmeno per prendersi un avvocato? E lui cassava non solo sentenze di gente di mafia, ma anche di gente normale.Ora diconoche sidoveva fare la verginità per cassare i mafiosi, non lo so, ma perchédoveva sentire propriome alle olio e mezza di sera? Pure lui aveva avuto una giornata lunga, potevachiamare i carabinieri e dire "allontanate 'sto scemo". Credimi, un altro lo avrebbe fallo o avrebbe risposto male. I giudici, guarda, sono pessime persone, a livello personale pochi se ne salvano. E' il potere, qualunque potere, che uccide l'uomo. Amicimiei che erano semplici consiglieri sono diventati assessori e non ci si parla più. E il potere di un giudice è enorme e se tu non riesci a capire il potere che hai, a mediarlo, ti porta inevitabilmente all'arroganza. Se io fossi mafia e tu venissi a chiedermi un'intervista per Una cillà: "Una ci11à?E chi è? Quante copie vende?". Com'è nata l'idea della cooperativa? Stavamo organizzando uno spe11acoloteatrale che volevamo abbinare a un messaggioda dare alla società. Percui ci dicemmo "tentiamo di fare un convegno all'interno del carcere·•. E ai miei tempi non è che si facessero convegni, era un'idea rivoluzionaria. Siccome avevamo un viceré rivoluzionario, che se gli avessimo dello che volevamo andare sulla luna rispellando il regolamento carcerario ci avrebbe risposto: "va bene, andate", ci consentì di avere una serie di incontri preparatorii con deputati, magistrati e alla fine il ministro Martinazzoli ci dette il permesso per il conve• gno. E noi scegliemmo un taglio basso, ancora non c'era la Gozzini: '·Ia legge è questa, vediamo di fare un'integrazione con il mondo esterno partendo da un rapporto concreto col carcere'' e la proposta era quella della cooperazione. una signorina punk exbrigatista, due rapinatori falliti ••. è più facile costruire un alibi, ma se tu sci Allora uno poteva andare in semilibertà se innocente è difficile ricordare cosa hai aveva una richiesta di lavoro, ma una perfatto cinque giorni fa e con l'alibi avrai sona che era rimasta a lungo separata, problemi. condannata, che non aveva vincoli famiQuindi i rapporti con gli avvocati sono liari, amicali o criminali, come poteva troquesti, e non c'è da fidarsi tanto. Un giudi- vare lavoro? Pensammoche lacooperativa ce amico mio mi diceva che, specialmente poteva dare una piccola risposta a questo a Roma, non hanno recepito per niente lo problema. Tieni presente che era una cosa spirito del nuovo codice che vuole che a rivoluzionaria, perché le associazioni fra giudizio arrivino pochi proccs'>i.Gli avvo- detenuti erano associazioni a delinquere, cati tendono a portare tulii agiudizio anche noi invece progettavamo un'associazione quando sei colpevole, quando le prove lavorativa fra detenuti. sono evidentissime, tendono a non fare i Riuscimmo a costruirla nell'85. e grazie al sregg·a,oi pec~f nGi per oicesr~r n'Coincia di Roma, che ci dette commesse di lavoro a Torrita Tiberina, sulle strade provinciali, senza gara, dato il grande valore sociale dell' iniziativa, riuscimmoa fareuscire IOdetenuti per lavoroesterno, macon l'art. 21, che era anche questa una cosa rivoluzionaria. In semilibertà puoi andarci quando hai raggiunto metà della pena, e puoi andare a casa, frequentare amici, fidanzate, mogli, ma al lavoro esterno, con l'art. 21, puoi uscire anche prima della metà della pena, però solo per lavoro, esci la ma11inae rientri la sera, c'è solo l'uscita, sarebbe il famigerato "lavoro coa110esterno". Riuscimmo a far uscire questi IOdetenuti in art. 21, rivoluzionandolo, nel senso che prima i detenuti uscivano dal carcere per fare I00 metri, noi li mandammo fino a Civitavecchia. Gli spazi si allargavano. Cercammo altri lavori e mano a mano siamo riusciti a coniugare l'aspello solidaristico, quello cooperativistico e quello economico. perché 2 più 2 deve far 4 pure per noi. Ci ha dato una mano una grossa cooperativa La floristica del La::,io, il cui presidente ci ha firmato fidejussioni bancarie fino a 200 milioni e non so come ha fallo. Quel vicepresidente della provincia, diventato nel frallempo consigliere regionale, ha cominciato a far smuovere, sulle carceri, questo pachiderma della regione Lazio. E' stata falla una legge speciale, la formazione professionale è andata un po' oltre il ripetitivo e ossessivo corso per elellricista,diventandopiù rispondentealle aspettative che hai fuori o dentro. Lui era del Pds, ma credo che fosse sensibile di suo, sul carcere vale molto la sensibilità individuale. Per esempio il capogruppo missino inprovincia, Ercoli, poi ucciso per unaquestione di donne, era unabravissima persona con noi. La sensibilità sta più nei partiti di sinistra, ma in tulli i partiti e' è chi ce l'ha. Tant'è vero che siamo riusciti a lavorare con la provincia di Roma sia con una maggioranza di sinistra all'inizio, poi con una di pentapartito, poi con un'altra di sinistra e infine con rauuale dei centrodestra. Quanti siete nella cooperativa? Ora siamo diventati 33 soci. In9 anni sono uscili con noi circa 100detenuti, di solito ci stanno 6-8 mesi, il tempo di trovarsi un lavoro migliore o magari vicino casa. Noi facciamo da camera di compensazione fra l'uscita e il primo impallocol mondocstcrnoe dcvo dire chcf unziona perché, u 100, i recidivi sono stati 2. D'altra parte tu come detenuto perdi tulli i dirilli civili. prima non potevi avere nemmeno la patente, ora cc l'hanno ridala, non è che puoi andare al ministero e farti assumere. Chi ti assumeva? Non potevi far niente e quindi, una volta fuori, riproducevi il fenomeno criminale, eri costretto. Noi abbiamo creato aspettative di vita diverse, abbiamo fallo capire che si può vivere lavorando con stipendi normali, anche se quest'anno è il primo che prenderemo la tredicesima: non è tulla 'sta ricchezza! Abbiamocominciato con 5milionidi capitale regalati dalla provincia di Roma. Abbiamo un piccolo settore che fa ristorazione, un altroselloreche fa le puliziee lacura del verde. Dall'88, in accordo con l'Usi, abbiamo anche portatori di handicap psichici, che possono lavorare nei lavori che facciamo noi, che si sono integrati e che sono migliorati nell'approccio al quotidiano. Noi siamo 33: 19detenuti, sia comuni che politici, e 11portatori di handicap e 3 "normali''. Le donne sono 6/7. Abbiamo anche un progetto speciale di "fuoriuscita dall'emergenza•·, finanziatodalla Regione . in cui abbiamomesso al lavoro insieme un irriducibile, un dissociato e un pentito. Non è che si parlino molto, ma lavorano insieme. per non essere trasferito un esame ogni 20 giorni Ora abbiamo circa 300 milioni di capitale sociale che i singoli soci hanno versato rinunciando a tredicesime o a parti dello stipendio e ormai, su I00 lire di fatturato, 60 vengono dalle gare che facciamo. E tieni presente che non abbiamo mai avuto grossi affidamenti speciali in quanto cooperativa sociale. tipoconvenzioni triennali o quadriennali. come con il Comune per i parcheggi. Le nostre aspellative di lavoro sono sempre state di 3 mesi, 4 mesi, non di più. Una signorina punk ex-brigatista all'ufficio gare, un ex-meccanico alla direzione della mensa, due rapinatori falliti direllori dei lavori sul verde: questa è la cooperativa e ci stupiamo da soli di riuscire ad andare avanti... Tu hai studiato in carcere, dicevi. Dunque, stavo in attesa di processo qui a Roma. poi è successo che mi stavano trasferendo, sempre per la partecipazione alla vita democratica, mi trasferivano come un sovversivo: sovversivo per il direllore del carcere giudiziario! Ma non mi potevano trasferire perché avevo un esame fissato 2 o 3 giorni dopo: era il primo e. amc che davo in carcere e così scoprii che un esame valeva come una causa. Quando hai una causa non ti possono trasferire, a meno di eccezionali motivi. Allora, per evitare di essere trasferito da Roma feci un piano d'esami: mi laureai in due anni e mezzo, unesame ogni 20 giorni. Stavo sempre a rompere il cazzo all'addettodelMinistero. Eleguardiequandom'accompagnavano ai colloqui per fare gli esami "dai, facci fare una bella figura" e. quando pigliavo trenta tutti contenti, questa è la sub-cultura carceraria. Dopo fui condannato in primo grado, passai al penale, trovai un nuovo direttore progressista e smisi di studiare, perché invece di pigliare una seconda laurea, mi misi a fare queste cose, cooperazione, eccetera. Ma con l'altro direttore, quello reazionario, avrei preso la seconda laurea! Quando lo salutai per andarmene al penale, ormai ero stato condannato a 30 anni in primo grado, ormai ero diventato un caso famoso -penso di esser stato l'unico ad aver fatto tutta l'università in carcere- lui mi disse: "mi dispiace che vada via, perché se rimaneva qui, ne prendeva un'altra di laurea". lo: "la ringrazio". Ed ero sincero perché se non era per lui non mi sarei laureato. Lo sai qual è il dramma degli esami in carcere? E' che i professori, anche non volendolo, ti massacrano. All'università bastano IOminuti e via, o va bene o va male, ma qui la commissione viene in carcere solo per te e per andare a Rebibbia perde un'intera giornata. Allora l'esame dura un'ora, un'ora e mezzo. La mia tesi di laurea due ore e mezza è durata. Mi sono laureato in Le11eree la tesi l'ho fatta su "Vilfredo Pareto economista". E per dire, nell'88 esco dal carcere e vado a chiedere un certificato di carichi pendenti e mi ritrovo imputato per esami falsi all'università. Vado di corsa dal magistrato che si incazza. "Lei come sa di essere inquisito?". E io: "a parte che sarebbe un mio diritto, ma di cosa sono inquisito?". "Lei ha comprato l'esame di storia moderna". "Ma guardi che l'ho dato mentre stavo a Rebibbia". "Me lo provi!". Insomma, fu molto facile provare che stavo a Rebibbia, maero incriminato perché la truffa partì da me, perché lo statone dell'esame aveva in cima il mio nome Buzzi Salvatore, poi sotto non c'era nessuno perché solo io facevo l'esame, e il bidello invece di sbarrare, aveva lasciato libero lo spazio, mentre il professore firmava in basso. Perciò il bidello aveva potuto infilare dentro altri nomi. Ovviamente il mio non era falsificato, infa11ifui prosciolto in istruttoria con formula piena. Pensa a quegli studenti che pur avendolo dato non hanno potuto provarlo! Quella è stata una cosa folle. "Me lo dimostri, che stava a Rebibbia!". - UNA ClffA' 1 5

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