Una città - anno IV - n. 31 - aprile 1994

di proble,ni italiani Bi Due città distanti due secoli e due gradi di clima. La camorra come meccanismo di regolazione sociale. La grande trasformazione degli anni 80: terremoto e droga. L'imposizione della legalità e il tentativo di strappare all'illegalità le energie migliori. La scelta a destra di una camorra che si ostenta. Intervista a Amato Lamberti. Amato Lamberti è assessore alla normalità nella nuova giunta comunale di Napoli. L'Assessorato alla "normalità" si occupa di tutte le situazioni sociali nelle quali il rischio di infiltrazioni camorristiche è molto alto, se non già certo. Amato Lamberti, inoltre, è professore universitario, consulente della Commissione Antimafia e fondatore dell'Osservatorio contro la camorra La prima domanda non può che essere cos'è la camorra? Qual è la sua funzione nella società napoletana? Per capire la funzione della camorra bisogna partire un po' da lontano. La camorra la studio sul campo e diffido di quegli studiosi che studiano solo i libri che hanpo scritto gli altri o gli atti di polizia e magistratura. Faccio il sociologo e tento di farlo a partire anche dalla conoscenza della re·a1tà, raccolgo storie di vita per capire attraverso quali percorsi si giunge a certe situazioni. A me una sorta di illuminazione l'ha data Vincenzo Cuoco quando apre la Storia del Regno di Napoli dicendo che non si capisce niente della nazione napoletana -questo nel 1831- se si pensa che essa sia una. Per Cuoco in realtà sono due, distanti due secoli per età e due gradi per clima. I due secoli per età riguardavano la cultura di queste due nazioni, oggi diremmo di queste società; i due gradi per clima il luogo dell'abitazione e quindi gli uni nei piani bassi, gli altri nei piani alti, gli uni nelle zone basse della città, gli altri nelle zone alte. E poi aggiunge che la prima nazione non vede neppure la seconda perché ha lo sguardo rivolto a Londra e Parigi. Tutto questo, secondo me, condensa in maniera esemplare il paradosso del Mezzogiorno: prima di tutto c'è un Mezzogiorno moderno, civile, colto, che studia, e un Mezzogiorno arretrato, due secoli indietro, con altra cultura, altro linguaggio, altre espressioni artistiche, se vogliamo. La prima società ha sempre mangiato tutte le risorse del Mezzogiorno, proprio per tenersi al passo e magari anche più in là, per coltivare i suoi studi, le sue ricerche, i suoi lussi. La seconda società è abbandonata praticamente a se stessa. Consumando tutte le risorse, la prima società non ha lasciato niente per la seconda, che in qualche modo viveva parassitando la prima. Nel '600-'700 e anche nell'800 tutto ciò che si produceva nel Regno veniva speso nelle capitali: Napoli e Palermo. I grandi latifondisti, i grandi proprietari, non investivano mai nei loro territori, ma bruciavano semplicemente le risorse senza distribuirne neppure una parte. la metà degli abitanti non sapeva come arrivare al giorno dopo Ad un certo punto c'è stato bisogno di un meccanismo di regolazione sociale che permettesse a questo modello dualistico di funzionare, che evitasse, per esempio, l'esplosione periodica della collera contadina e sottoproletaria e in cambio della possibilità di fare dei traffici, in cambio del controllo del rapporto ci !là-campagna I' organizzazione criminale ha impedito di fatto la nascita di movimenti di riscatto. In questo rapporto città-campagna la camorra controllava la campagna, faceva i prezzi, poi le merci arrivavano in città e non a caso il mercato ortofrutticolo, il macello, il mercato agrario son sempre stati luoghi controllati dalla camorra. Una situazione di questo genere andava comunque a favore di chi comandava perché lo scaricava di un problema, quello di occuparsi dei ceti marginali. Questo ha condannato una realtà come Napoli e la Campania, nel senso che queste plebi non sono mai cresciute, non sono mai entrate nel circuito della modernità. Non si è mai fatto un investimento in termini di scuola, di promozione sociale, di abitazione, di orientamento verso la modernità, di diritti di cittadinanza. Sono state plebi abbandonate a se stesse e gestite da un'organizzazione criminale che era fatta dagli stessi sottoproletari, quelli più capaci, più intraprendenti e più legati a certi meccanismi, perché nelle famiglie camorristiche questi rapporti privilegiati venivano trasmessi di padre in figlio, per cui si costituivano dei nuclei in cui questo tipo di professione si tramandava da una generazione all'altra. Se uno paragona i processi sociali di Napoli, Parigi e Londra coglie subito la differenza: una è una città in cui c'era una massa enorme di plebe senza lavoro, senza mestiere, che viveva arrangiandosi delle opportunità che una grande città mette comunque a disposizione e non vede mai alcun serio processo di industrializzazione. Le altre hanno un'analoga composizione sociale, su cui ad un certo punto si incide attraverso processi di industrializzazione, infilando la plebe nella trafila della fabbrica. La fabbrica non è solo lavoro, è anche un modello di cultura, un modo di intendere la socialità, i rapporti con le istituzioni, con le autorità: è una scuola. Passando attraverso la trafila della fabbrica la plebe è diventata classe operaia e quindi ha cambiato completamente configurazione. A Napoli questo non e' è mai stato. Anche nel dopoguerra se uno legge Malaparte, "La pelle", capisce quale era il problema: una città con un milione abitanti di cui la metà non sapeva come arrivare al giorno dopo. La risposta è stata: io, il potere, chiudo gli occhi, mi tappo anche le orecchie, mi tappo il naso, fate quello che volete, perché non so cosa fare, dal momento che risorse non ne voglio spendere per questo pezzo della società. Questo è l'atteggiamento costante: quello non si può fare, però io faccio finta di non vedere per cui tu puoi avere delle situazioni del tipo: la "gazzella" dei carabinieri e di fianco il venditore di sigarette, come se non ci fosse, un pezzo di arredo urbano. Questo modello ha continuato a funzionare, è stato, anzi, il modello con cui la Democrazia Cristiana ha governato l' intero Mezzogiorno, cioè fondi, sovvenzioni, interventi straordinari, ma tutti nell'ottica della prima società, per tenere questo Mezzogiorno moderno al passo col resto d' Italia, senza nessuna attenzione per il sottoproletariato senza cultura. Rapidamente questo è stato tagliato fuori da ogni possibilità di ingresso nella società. Dello sviluppo ha preso solo il cascame, cioè il consumo, ben presto fatto di oggetti feticcio per cui abiti in un basso, ma hai tre televisori, la motocicletta potente, la vasca con l'idromassaggio. E il coltello pronto, altrimenti un altro te lo mette nella pancia ... Questa è la Napoli del Sindaco del rione Sanità, di Eduardo. Oggi lo sguardo della camorra sembra andare ben al di là del rione e della stessa città ... ORTI DI GUERRA Oggi in centro non saltellano più marsupiali egoisti, ragazzine strafatte di Veblen. Il bottegaio pensa: "Qualcosa è andato storto. I mocassini tiravano come pazzi, poi c'è stata quella specie di fiaccolata che veniva giù dal cielo come un Angelo Sterminatore e noi tutti in strada ad ammirare il miracolo e a dire che una trovata pubblicitaria così non si era mai vista." Ma intanto chi badava al negozio? Non commesse strizzate nei loro abitini, non figli universitari, non mogli occupate nelle loro gallerie a vendere merci spirituali. Sul letto di morte il bottegaio rimane solo con la sua botte di aringhe in salamoia. Rulla iltamburo woo-doo in via della Croce. Doppo pranzo caleno 'e spesse tenebbre der Giudizzio Universale. Ma proprio a loro, che non desideravano far altro per poi poter morire unti d'olio, il sindaco oggi intima: "Vendete! E' una prova di civiltà." Edoardo A/binati 11 4 UNA ~ITT4 1 Questo meccanismo ha funzionato fino agli anni '60-'70, anche se via via sono cominciate le trasformazioni. Nel dopoguerra la prima trasformazione l'ha prodotta il contrabbando di sigarette, perché quella è stata la prima attività che ha consentito un'accumulazione primitiva di capitali. Hanno cominciato ad industrializzarealcuneattività prima gestite in modo artigianale, come il lotto clandestino, che prima era una cosa molto di quartiere e più che consentire una accumulazione operava una ridistribuzione di denaro. Dopo il lotto sono passati al toto nero, poi hanno cominciato ad investire in sale scommesse, bische clandestine, ippodromi clandestini, tutte quelle attività proibite per legge di cui però la gente fa richiesta. Poi hanno cominciato a mettere insieme altre attività, come ad esempio la produzione falsificata di prodotti firmati, sempre legandosi al tessuto sociale perché a Napoli c'è una tradizione artigiana nel campo del cuoio e del pellame, per esempio, e la falsificazione è proceduta in scala sempre più vasta. La cosa importante è che hanno cominciato ad entrare nell'economia legale attraverso le strade più semplici, come l'acquisto di immobili e l'apertura di pubblici esercizi, secondo un processo che ha dinamizzato l'organizzazione criminale perché man mano che alcuni soggetti uscivano e si collocavano sul mercato legale, si creavano dei vuoti in cui si infilavano altri. un quartiere di 40000 abitanti del tutto abusivo Molti, durante il boom della ricostruzione negli anni '50, avevano cominciato a lavorare nel settore dell'edilizia perché c'era la possibilità di imparare un mestiere. Poi si sono messi in proprio e in una situazione di scarso controllo hanno cominciato a progettare loro l'espansione della città, a decidere loro come la città doveva svilupparsi. Oggi c'è un quartiere di 40.000 abitanti tutto costruito abusivamente; Portici era un comune che nel dopoguerra aveva 10.000 abitanti, oggi ne ha I00.000 concentrati su quattro chilometri quadrati, non c'è più spazio per le strade, per le persone. Poi arriva la droga ... La droga arriva negli anni '80, però già negli anni '70 la camorra ha cambiato faccia, perché c'è una camorra come quella di Michele Zaza che controlla il contrabbando di sigarette, mantiene i rapporti con le altre organizzazioni criminali, è in grado di muoversi sul mercato europeo: compra le sigarette in Svizzera, le imbarca a Rotterdam e da Rotterdam arrivano al porto di Napoli. E' una camorra manageriale, capacedi muoversi. Poi ci sono altre famiglie che hanno investito soprattutto nell'edilizia, in una situazione in cui lo stato non riusciva a far fronte al bisogno di abitazioni, per cui la camorra costruiva e lo Stato condonava. Questo avrà anche comportato un salto nel rapporto con i politici e le istituzioni locali... Sì, infatti inizialmente la camorra costruisce senza licenza, approfittando che il territorio lo controlla lei, lo stato non è in grado di farlo e i terminali di controllo dello stato sono facilmentecondizionabili. E' chiaro che a quel punto la camorra comincia ad interagire con le amministrazioni locali, però, teoricamente, la camorra questo l'ha sempre fatto. C'è un discorso da tenere presente: nel Mezzogiorno tutte le attività economiche, tutte le opportunità a disposizione della popolazione, sono comunque nelle mani dell'amministrazione pubblica, non ci sono altri soggetti economici, e allora l'amministrazione pubblica diventa. perun verso. lo strumento della politica per costruirsi il consenso. per 1·altro, il punto di riferimento per tulli quelli che in qualche modo vogliono avere possibilitù di muoversi sul territorio. Allora il politico interessato a gestire le risorse pubbliche in termini clientelari, come se fossero private, per arricchirsi personalmente, per costruirsi clientele, non può fare a meno di scendere a palli con la camorra. perché chi conta davvero è chi controlla il territorio. Io posso anche decidere di assegnare la licenza di commercio all'amico mio, però l'amico mio il negozio non lo aprirà mai in quel posto se non patteggia con chi quel posto lo controlla. Allora tanto vale affidare la distribuzione delle risorse a chi governa il territorio, perché questo mi facilita le operazioni e mi facilita anche il consolidamento e l'allargamento delle clientele. Una cosa è che il politico faccia il favore a uno, altra cosa che il politico lo faccia tramite un camorrista, per cui si crea sul soggetto una possibilità di condizionamento molto forte e si sviluppa questo intreccio tra politica, amministrazioni locali, organizzazioni criminali. Per un ceto politico interessato a gestire il potere in termini personali e clientelari la camorra era lo strumento ideale perché, fra l'altro, offriva la possibilità del controllo capillare. Ci son stati cambiamenti anche nei livelli di violenza, che non sono stati sempre gli stessi... La camorra in effetti non ha mai usato la violenza, Pupetta Maresca che uccide Pascalone 'e Nola fa epoca. Al massimo la camorra usava il duello rusticano che non sempre si concludeva con l'uccisione, perché l'importante era dimostrare la superiorità. Il camorrista la violenza la minacciava più che esercitarla. Comunque era violenza all'interno del gruppo per la regolazione di conflitti interni, all'esterno pochissimo. Dopo salta proprio il modello e abbiamo un'esplosione di situazioni. Fino agli anni '80 si era stabilizzato questo modello: una camorra che ormai era entrata nell' impresa, aveva rapporti molto stretti con le amministrazioni e i politici locali e questo gli permetteva di mettere le mani sulle risorse disponibili, sui conti pubblici, e così si legava strettamente ad un modello politico tutto costruito sulla gestione di clientele. Anche I' AlfaSud non ne è stata immune. Lì il meccanismo è stato il seguente: innanzitutto la fabbrica bisogna costruirla e allora ho bisogno di imprese, di chi fa lo sbancamento, di chi porta il calcestruzzo, di chi costruisce e allora la camorra interviene prendendo tutta una serie di appalti; nel momento in cui la fabbrica è finita si aprono le vertenze: chi ha lavorato deve essere assunto. Quando mi venne in testa di fare un osservatorio sulla camorra, era nel '78, prima del terremoto, la gente, intendo responsabili della CGIL, responsabili dell'allora PCI, dicevano "ma perché la camorra c'è ancora?". La vicenda dell' AlfaSud è legata al fatto che l'unica variante che non fu presa in considerazione era che le imprese che avevano lavorato a costruirla erano, per la stragrande maggioranza, in qualche modo legate alla camorra. A quel punto, di fatto, il sindacato fa una grande battaglia per fare entrare i camorristi in fabbrica! Per decenni questa variabile non è stata presa in considerazione -perché si ragionava sul mezzogiorno, sul sottosviluppo, sulla fabbrica come toccasana- ma nessuno prendeva in considerazione questa presenza organizzata e questo ha portato a una serie di risultati paradossali. passare da un mondo senza orologio a uno con orologio è difficile Quelli sono anche gli anni in cui si tentava il recupero del sottoproletariato, la giunta Yalenzi e 1·amministrazione di sinistra tentarono operazioni di questo tipo. nei confronti degli ex detenuti o di chi abbandonava le attività illegali ad esempio. Da un lato tu avevi dei soggetti che magari diventavano dipendenti pubblici, ma in realtà non rinunciavano al lavoro illegale perché lo potevano fare benissimo part-time e la cultura nella quale vivevano continuava ad essere quella del contrabbando. 11dato era che facevi delle operazioni che riguardavano migliaia di persone. le infilavi al Comune. le infilavi negli ospedali. ma questi soggetti. invece di inserirsi in un meccanismo burocratico secondo le regole, alla l'inc trasformavano il Comune, gli ospedali. in enti che non funzionavano più. Dovunque ti producevano delle distorsioni, perché questo passaggio da una cultura di utilizzazione del tempo tutta personale, rapportata alle proprie esigenze, ad un tempo predeterminato, ali' orario di lavoro - cioè da un mondo senza orologio ad uno con l'orologio- non era semplice. La lezione è che questi processi non si possono cominciare cosl, bisogna cominciare da molto più in basso. Negli anni '80 avviene la grande trasformazione. Il terremoto è uno dei punti di riferimento, l'altro è l'espansione del mercato della droga e in Campania sono venuti praticamente a coincidere. Questa concomitanza, il terremoto -e quindi una quantità enorme di denaro pubblico soprattutto nel settore dei lavori pubblici- da un lato, e, dall'altro, l'espansione del mercato della droga, ha provocato una ristrutturazione grandissima all'interno della camorra. Noi abbiamo visto che la camorra già presente si è orientata tutta in direzione delle amministrazioni pubbliche e dell'impresa. Alcuni magistrati dicono che la camorra ha dato l'assalto ai lavori pubblici e contemporaneamente ha dato l'assalto all 'amministrazione pubblica. Ha incominciato a mettere i suoi uomini nell'amministrazione ... Si, a quel punto ha puntato alla conquista: la camorra aveva imparato, dato che raccoglieva consensi, e li indirizzava sulla persona ... C'è un altro passaggio importante ed è il decentramento amministrativo. La camorra paradossalmente si espande nel momento in cui si avvia il decentramento. A quel punto un'organizzazione che controlla capillarmente territori non vasti, che più o meno corrispondono all'estensione di un comune o di più comuni, si trova favorita, perché ogni piccolo comune diventa importante. Prima i passaggi dovevano avvenire necessariamente attraverso il politico nazionale, perché i soldi arrivavano da Roma, ma quando la cassaforte è sul posto si dà l'assalto alla cassaforte. Negli anni '80 ingrandiscono anche le aziende della camorra, alcune diventano aziende con capitali tali da inserirsi nei circuiti nazionali ed europei. Però per fare questa operazione, abbandonano il territorio, non si possono occupare delle minuzie. del contrabbando, del toto nero, del lotto clandestino, delle sale giochi, della prostituzione, diventano imprenditori. puntano alle presidenze delle associazioni dei costruttori. Questo libera il territorio e sul territorio avviene una sostituzione: i luogotenenti conquistano il potere. Alcune famiglie, operanti nel mondo del contrabbando. che avevano giù contatti a livello internazionale, passano al traffico di droga e a quel punto non sono nemmeno più interessate a rimanere sul territorio. La camorra va a gestire il traffico di cocaina dal Sudamcrica verso r Europa: Bardellino viene ammazzato, ma viveva a Santo Domingo. da dove controllava un traffico internazionale verso le Canarie e la Spagna. Il suo posto viene preso da Mario Jovinc, che se ne va in Spagna. viene

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