Una città - anno III - n. 23 - giugno 1993

ch'io avevo cambiato facoltà, iscrivendomi a Scienze politiche. Anche i nostri genitori s'erano trasferiti a Bologna, perché mia mamma era molto ammalata e lì potevo esserle d'aiuto, ciò che non le impedì di morire nel 76. Con la fine di Lolla Continua si era aperta per Alberto una fase di ricerca di se stesso, tentava di capire cosa avrebbe fallo nella vita. Collaborò col giornale LC che era sopravvissuto per un periodo all'organizzazione, si riscrisse all'università che non aveva finito, fece il portiere di notle a Venezia, poi vari viaggi in Europa e visse un po' in Inghilterra. la febbre alta lo costrinse a rimandare Nel 73 si era anche sposato e aveva una figlia, che oggi ha quasi vent'anni. In quel giugno di 13 anni fa venne qui a salutarci e a prendere un aereo che lo portasse in Sicilia dove l'aspellavano la moglie e la figlia che il 29 avrebbe compiuto i 7 anni. Qui da noi si ammalò e una febbre molto alta lo costrinse a rimanere per qualche giorno ...La mallina del 26 ero in centro e gli telefonai per sapere come stava e lui mi disse che stava bene, di prendergli il bigliello perché sarebbe partito l'indomani. La partenza dell'aereo era prevista per le 18 e mjo padre l'accompagnò. Nel pomeriggio il tempo peggiorò, nuvole nerissime e bassissime coprirono Bologna, sembrava che il cielo toccasse terra e si scatenò un temporale pazzesco. Io ero a scuola, preoccupatissima. Mi chiedevo: come farà a partire quell'aereo con un tempo così, e ricordo che andai a casa proprio angosciata. Arrivai intorno alle 19,30 e mio padre mi disse: ha appena telefonato Alberto che non è ancora partito a causa del temporale; partiranno fra poco. E tirai un sospiro di sollievo. Credo di non aver fallo altro che tirar fuori da me cose che c'erano, ideali, modi di pensare e di vedere la vita, un senso di ribellione verso l'ingiustizia. Era così anche Alberto, per quello dico che lui avrebbe fallo le stesse cose. Insomma credo che non ci sia proprio discontinuità fra quello che ho sempre pensato e fatio e questa ballagli a per la verità. L'Associazione dei familiari delle vittime ha scritto: la verità ha un prezzo che vogliamo pagare. Qual è il prezzo che hai pagato? Non so, guarda ... da un certo punto in poi è stato tulio ineluuabile. tocchi con mano che la gente ti capisce Quando siamo partiti non avevo alcuna idea di quanto tempo sarebbe occorso per giungere ad un risultato, né di quanto impegno avremmo dovuto profondere ... di certo adesso posso dire che ne è valsa la pena, al di là del risultato concreto che scaturirà, che pure è importantissimo, proprio perché credo che sia stato un modo corretto di affrontare i problemi che ci vengono posti in questa nostra società e un modo corretlo di porlo anche ai ciuadini italiani. E mi è parso molto bello anche il modo con cui la società civile ha dimostrato di capirci. Nel dicembre del 92 ho fallo un appello perché l' Associazione rischiava di chiudere, nel senso che non c'erano più soldi per proseguire, per pagare i periti e tulle le altre spese connesse ad una situazione in cui l'onere della prova e dell'informazione era di fallo assegnato a noi. Alla conferenza stampa di Roma c'è stata una grande partecipazione di parlamentari e di giornalisti e di lì è iniziata poi una campagna che ci ha consentito di raccogliere fondi indispensabili. Come ho detto in varie occasioni c'è stata una vera e propria mobilitazione. In Romagna quest'iniziativa dei "Teatri per la verità", ad esempio, ha coinvolto un numero di cittadini assolutamente impensabile, per cui non c'è più solo il singolo che versa una cifra nel nostro conto corrente, ma c'è un grande numero di persone che si è avvicinato a questa battaglia che stiamo conducendo e ci sta aiutando a condurla a termjne partecipando ad iniziative pubbliche, riempiendo teatri piccoli e grandi, dandoci ancora grande forza e grande emozione. Ci sono associazioni, come quella intitolata a Libero Grassi, ed altre che organizzano iniziative le più varie il cui ricavato viene poi devoluto alla nostra associazione. Insomma, non ci sono più solo le USTICA 27 GIUGNO 1980-1993 L'ULTIMO ANNO "...Ci sonovolutimoltianni,moltiannidi bugie,moltiannidi perchésenza risposte.Perchéchi sapeva è statozitto?Perchéchipotevascoprirenonsi è mosso?Perchéquestaveritàeracosìinconfessabiledarichiedereil silenzio, l'omertà, l'occultamentodelle prove?C'era la guerra,quella nottedel 27 giugno1980.Ec'erano sessantanoveadultie dodicibambinichetornavano a casa,cheandavanoinvacanza,che leggevanoilgiornale,o giocavanocon unabambola...Quellichesapevanohannodecisocheicittadini,lagente,noi nondovevamosapere:hannocancellatoi tracciatiradar,bruciatoi registri, manomesso le registrazioni, inventato esercitazioniche non sono mai avvenute,intimiditoigiudici,colpevolizzatoi periti. .Epoi...Hannolacosa più grave di tutte: hanno costrettoi deboli a parteciparealla menzogna. trasformandol'onestàin viltà,la difesadisperatadelpiccoloprivilegiodel postodi lavoro,in mediocrità,in bassezza... Perché?" da Muro di gomma. sccnagg13tura di Sandro Pc1raglia. And~ Purgatori e Stefano Rulli. 25 GIUGNO 1993 ORE 11, BOLOGNA con il contributodel ConsiglioRegionaledell'EmiliaRomagnaNELL'AULDAELCONSIGLIOA,LLAPRESENZADELSENATORELIBEROGUALTIERI,PRESIDENTEDELLACOMMISSIONSETRAGI, VERRAP' RESENTATOILVOLUME'ILDOLORECIVILE" ORE 12, BOLOGNA, CONSEGNA,ADUNASTAFFETTADIMOTOCICLISTI UISP, DIUNORDINEDELGIORNODAPORTAREAPALERMOP,ER GLIEQUIPAGGDI ELLEIMBARCAZIODNEILLA LEGA VELA UISP 27 GIUGNO 1993 ORE 10, PALERMO, PIAZZABOLOGNI: MOTORADUNO PER ESSERCI E ARRIVODELLASTAFFETTA. ORE 11, BOLOGNA, NELL'AREZAUCCAE, XDEPOSITOATC,ILSINDACO,AUTORITAA',SSOCIAZIONEICITTADINSI IMPEGNERANNPOER LAREALIZZAZIONDEIUNMUSEOCHEDOCUMENTIUTTELESTRAGI CHEHANNOINSANGUINATILONOSTROPAESE. ORE 20, BOLOGNA con il contributodella GiuntaRegionaledell'EmiliaRomagnaAEROPORTOD: OPO 13 ANNI UNALTAOAEREOPARTRI A' PER PALERMOALLASTESSAORADELDC9 ITAVIAA. BORDOLE PERSONECHESI SONOBATTUTEPERILRAGGIUNGIMENTDOELLA VERITA'. ORE 20.58, MARE DIUSTICAL, EBARCHEP, ARTECIPANATILLAMANIFESTAZIONE INCONTRIAMOCI IN MARE, RAGGIUNGERANNILOPUNTOINCUISI E' INABISSATOILDC9,PERCONSEGNAREALMAREIL MESSAGGIODIVERITA'CHECORSOSALANIP, ROTAGONISTDAEL FILM'MURODIGOMMA',LEGGERA'. ORE 21, PALERMO conilcontributodellaRegioneSiciliaPIAZZABOLOGNI: INCONTROMUSICALCEONL'ORCHESTRDAACAMERA GLI ARMONICI, DIRETTADAUMBERTOBRUNOCONLAPARTECIPAZIONDE LVIOLINISTACRISTIANOROSSIE CONIL CORO DEL TEATRO MASSIMO. ASSOCIAZIONEPARENTI DELLEVITflME DELLASTRAGEDI USTICA BOLOGNA ARCI, ACLI, ANPAS, MOVI, AGESCI, MICROMEGA incollaborazionecon CGIL, CISL, UIL B1olioeca Gino Bianco nostre iniziative, ma c'è proprio un pezzo della società che si sta assumendo la responsabilità affinché la bauaglia prosegua. E questa è una grande soddisfazione, perché tocchi con mano che la gente ti ha capito, è con te, ti aiuta. Non riesco mai a ringraziare tutti, i versamenti spesso non contengono tutti i dati per rintracciare le persone. Registro tutto, niente quindi andrà perduto, peròmi piacerebbe ringraziare personalmente. Nel 90 pubblicammo sui giornali l'elenco di quanti ci avevano aiutati e non è escluso che ripetiamo quell'esperienza fra breve, ci devo pensare, appena concluse le manifestazioni per questo 13°anniversario ne parleremo. Quali sono le iniziative per quest'anniversario? Cominceremo il 25 giugno con la presentazione in Consiglio Regionale degli atti del convegno tenuto l'anno scorso sul tema del "dolore civile", cioè su questa esperienza così diffusa in Italia dei familiari di viuime che si riuniscono in Associazione e seguono passo passo le indagini, le informazioni, i processi che li riguardano. Inquesta occasione verrà consegnato un messaggio a dei motociclisti che, in una sorta di staffetta organizzata dal1' ARCI, loporteranno fino a Palermo. Qui nel pomeriggio del 26 il messaggio verrà consegnato a delle barche a vela che, accompagnate da tanti altri natanti d'ogni tipo per un certo tratto, salperanno alla volta di Ustica e, nel punto in cui il DC9 si inabissò, il messaggio verrà consegnato al mare alle 20,58 del 27 giugno. Nel frattempo qui a Bologna nel mattino del 27 ci sarà l'inaugurazione del museo della memoria, dove abbiamo intenzione di costituire un centro, un archivio e un vero e proprio museo che raccolgano tutte le cose, come documentazioni, testimonianze e oggetti legati alla vicenda di Ustica, compreso il relitto dell'aereo, ora conservato a Pratica di Mare ai fini dell'istruttoria, ma che quando un bel giorno sarà tutto concluso non si sa che fine farà. lo non l'ho mai visto, non posso tuttora vederlo, però Andrea, il mio compagno, che l'ha potuto vedere essendo parte del nostro collegio peritale, ne è rimasto profondamente colpito ed emozionato, perché l'aereo è quasi completamente ricostruito ed è I'ultimo posto dove tutti i nostri cari erano ancora vivi e ne è stato anche, inqualche modo, la loro sepoltura. Abbiamo già avuto qualche promessa in proposito, speriamo che si possa fare. SEMPLICl'l'A' RIVOLUZIONARIA Sarà il monumento alla memoria di queste 81 persone ... e anche alla volontà di ricostruire la verità. Alla sera del 27 un aereo con a bordo tutte le persone che ci hanno aiutato in questi anni volerà da Bologna a Palermo sorvolando la zona del disastro nel momento in cui Corso Salani leggerà il messaggio. E in una piazza di Palermo ci sarà la manifestazione conclusiva. - lNPOL ASSICURAZIONI Un'immagine: nella parigina Piace de Grève, mentre la lama della ghigliottina precipita tagliando le teste di nobili e moderati, della regina e del re, le vecchiette allegramente sferruzzano, non di rado sottolineando con grida o ghigni la qualità della "rappresentazione". Un'immagine terribile che, nella sua apparente assurdità, mostra chiaramente come quando i mutamenti politici sono veramente "rivoluzionari", cioè nascono e vivono nel cosiddetto "sociale" e non sono solo l'allargamento di un colpo di stato, riescono a far convivere senza contraddizione e senza scossoni un mutamento radicale dei modi e delle regole della convivenza collettiva e lacontinuazione della vita quotidiana con i ritmi e le abitudini che le sono propri. E' sotto gli occhi di tutti come la vita quotidiana di gran parte di noi continui come sempre, eppure, e le elezioni locali del 5 Giugno lo dimostrano, stiamo vivendo una rivoluzione. E come tutte le rivoluzioni la situazione sta evolvendo secondo quella "feroce oggettività" che contraddistingue appunto i processi rivoluzionari. Inquesta "feroce oggettività" è inscritta non solo l'inefficacia e l'inessenzialità delle regole e degli ambiti formali che dovrebbero permettere una rappresentazione gestibile della vita collettiva (e l'uso della galera come corso accelerato di·delazione applicato a molti invischiati con Tangentopoli o le sedute semiderserte del parlamento lo dimostrano), ma soprattutto è inscritta la spinta ideologica alla semplificazione ed allo schieramento emozionale, cioè quello che le elezioni del 5 Giugno hanno reso indiscutibile con la forza oggettiva dei numeri. In quella data si è mostrato chiaramente quel che nell'ambiguo referendum del 18 Aprile poteva ancora essere celato: quel che gli italiani oggi_in fondo vogliono non è una rifondazione della società e della politica che cerchi di essere all'altezza della gravità della situazione interna ed internazionale (la ex Yugoslavia è vicina non solo geograficamente), ma un lavacro (che solo scioccamente può essere interpretato come "bisogno di chiarezza") che permetta loro di potersi autorappresentare come moralmente puri o efficientisticamente dediti al bene proprio e collettivo. Questo, infatti, significano i voti alla Lega o alla Rete: col loro populismo giustizialista televisivamente centrato sull'italiano medio, il tipo umano che ambedue in qualche modo vogliono rappresentare, e rappresentano, è un individuo che vuole pensarsi come puro, scevro dalle collusioni, dall'affarismo spicciolo, dal maneggionismo, o dalla tacita e rassegnata accettazione che, seppur in modi diversi, tutti gli italiani hanno praticato nel decennio da poco passato. Da una parte il moralismo centrato sulla "cultura del sospetto" ed il piazzaiolismo spettacolare della Rete e, dall'altra, il bottegaio bisogno d'ordine e d'efficienza, di una tranquillità familiare di sapore berlusconiano, l'autoritarismo spicciolo e la chiusura al diverso della Lega sono proprio lo specchio di questo bisogno di una identità "pura", quindi semplice, quindi nemica di ogni complessità individuale o collettiva. In virtù di tutto questo Rete e Lega si divideranno la guida di alcune fra le maggiori città italiane e, soprattutto nel caso della Lega, la loro sarà quasi certamente una gestione efficiente ed efficace, capace di rappresentare e guidare veramente il sentire e le aspirazioni popolari. Con queste elezioni, ed in particolare con quelle a Milano, si è anche chiaramente dimostrato come dei due populismi sia quello della Lega ad essere più in sintonia coi tempi. Lungi dall'essere solo una valvola di sfogo per uno scontento che altri, più presentabili, avrebbero poi potuto canalizzare in forme e modi più consoni al quadro politico ed istituzionale, la vittoria milanese della Lega sta dimostrando la sua capacità di "farsi istituzione", cioè di coagulare attorno a sé ed all'idealtipo del suo elettore forze e personalità diverse che, in nome di una lotta al partitismo e alla corruzione diventati•intollerabili, si dimostrano disponibili a piegare scrupoli etici e considerazioni formali al clima imperante. Non solo, ma essendo il "progetto politico" della Lega di fatto inesistente, in quanto essenzialmente basato su parole d'ordine e slogan in grado di essere riempiti di qualsiasi contenuto e di seguire le inclinazioni del "capo", al fondo dell'agire e del successo della Lega, come di ogni populismo effettivamente rappresentativo del "sociale", sta la negazione e la scomparsa della politica come ambito continuamente riproponentesi della discussione e della decisione. Tutto questo, per chi senta che la "sinistra" oggi è soprattutto un modo di essere che si nutre del desiderio di esplorazione della non categorizzabile variabilità del reale e della episodicità delle idee, non può essere percepito che come sconfitta. Via M. F. Bandini Buti, 15 47100 FORL/' Franco Melandri Te/. 0543/780767 - Fax 0543/780065 Via Parini, 36 47023 CESENA AMICA PERTRADIZIONE AGENZIAGENERALE Via P. Maroncelli, 10 FORLI'- Tel. 452411 l"ra.ncy Te/. 0547/611044 - Fax 0547/611144 UNIPOL: DA 5 ANNI, FRA LE GRANDI COMPAGNIE, LA PRIMA NEL RENDIMENTO DELLE POLIZZE VITA. CON ~W! DIFFUSIONE SPECIALISTARTICOLIDABAMBINO CENTROCOMMERCIAL«EILGIGANTE» BABYCROSS · GIGANTE ViaCampodeiFiori47100ForlìTel.0543/72102F3ax0543/724797 BABYCROSS · RIMINI ViaNuovaCirconvallazion2e1,47037Rimin(iFO)Tel.0543ll77552 P.zza Tre Martiri, 24 47037 RIMINI Te/. 0541/53294 - Fax 0541154464 Il validosupportoallapromozione dellaVs.attività Produzione Orologdi apareteedatavolo, oggettisticdaascrivaniaa, rticolpi romoziona'lai d hoc'. Oggettisticparomozionale: penne,agendea, rticoldi aufficio, calendarip, ortachiavi, pelletteriavaria,magliette, camicie tutedalavoro,valigettee, cc. 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