Una città - anno III - n. 20 - marzo 1993

Sulla situazione in Germania e la nuova ondata di razzismo e antisemitismo. Il comportamento delle autorità. Cos'è l'fteimat per un elJreo tedesco. Intervista a Manfred Eftrlicft. Herr Manfred Ehrlich è il Presidente della Comunità Ebraica di Mannheim che conta 470 membri circa. La Sinagoga di Mannheim è frequentata anche da Ebrei provenienti da altri lander confinanti. Sulla situazione in Germania e sul "ritorno" dell'antisemitismo, è stato intervistato da una nostra amica che vive a Mannheim. paura, si torma a parlare del passato e, inevitabilmente, di ebrei. InGermania l'antisemitismo non è mai scomparso? La mia impressione è che in Germania ci sia sempre stato antisemitismo, fino ad oggi nessuno l'aveva mai espresso pubblicamente, ma oggi siamo al punto che si può fare. L'antisemitismo non è morto con la fine della Seconda Guerra Mondiale, anche se solo negli ultimi anni è cresciuta un'ondata contro gli ebrei, contro gli stranieri, soprattu110 contro le minoranze. E si è permesso che questa tendenza si rafforzasse, mentre i politici, e in particolare la Giustizia, hanno reagito troppo tardi e debolmente. Quando osserviamo con quale durezza abbiano agito, fino a pochi anni fa, contro gli estremisti di sinistra e quanto oggi agiscano debolmente contro i radicali di destra ... Cè molto da ritlenere! L' 11 Dicembre, a Stoccarda, nel corso di un diba11ito sul razzismo e l'odio contro gli stranieri, Schauble, ministro della Giustizia, ha messo nella stessa pentola manifestazioni pacifiste, come quella di Mutlangen contro le armi atomiche, quella di Wackersdorf contro la centrale nucleare, quella contro l'ampliamento dell'aeroporto di Francoforte, e azioni violente di estremisti di destra, compreso l'assassinio di Molln... Sicuramente è anche questo un motivo per cui certa gente è tornata a gal la. Ci sono analogie chè tornano a parlarci di una Germania che pensavamo sepoi ta per sempre. II nazismo, al suo sorgere, fu movimento magmatico, un ribellismo sociale male indirizzato, frutto di una crisi economica devastante e dell'insoddisfazione di strati proletari e sonoproletari. La predicazione hitleriana additava ai ceti delusi un falso obiettivo, che si sostanziava nell'"ebreo", il diversoche ti toglie il pane. Dopo la crisi del '29 si aggiunsero molti altri fattori. Fra questi il fatto che la Repubblica di Weimar, nonostante i buoni propositi, non fece davvero i conti con il passato. L'antisemitismo e l'esaltazione della purezza razziale erano stati I' ABCdi potenti gruppi di pressione, come 1·AIldeuscher Verband (Alleanza pantedesca), e questi gruppi continuarono ad operare anche sotto la Repubblica. I nazisti compivano violenze in nome di falsi valori, ma questi falsi valori non erano mai stati smascherati veramente nella coscienza comune. Oggi molte cose sono diverse da allora, ma trovo anche varie analogie. Non si dovrebQuanti ebrei c'erano a Mannheim prima della guerra? Prima della Shoah a Mannheim c'erano più di 6000 ebrei e quelli che non riuscirono, o che non vollero, lasciare Mannheim furono deportati il 22 Ottobre 1940 nel campo di lavoro di Gurs, nel sud della Francia. La maggior parte non è ritornata. I deportati quel giorno non erano solo ebrei di Mannheim, ma anche del Baden e del Phalz; furono raggruppati tutti qui e poi deportati a Gurs coi vagoni. Devo dire che abbiamo la grande fortuna che alcuni sopravvissuti a Gurs sono ritornati alla nostra Comunità. E' nostro compito tenere vivo questo ricordo e ogni anno, a Gurs e a Mannheim, ha luogo u_na commemorazione alla quale partecipano anche il Sindaco ed i rappresentanti della citta. Quindi Mannheim è una città aperta al dialogo? E' una domanda difficile; credo che non si possa generalizzare. Anche a Mannheim ci sono estremisti, radicali di destra e di sinistra, e anche qui da noi sono successe delle cose, anche se, grazie a Dio, non come in altre città della Germania. Devo dire che ci sentiamo protetti dai politici, a cominciare dal sindaco e dal Consiglio Comunale, dai servizi di sicurezza e dalla polizia, ma, nonostante questo, dobbiamo sempre tenere un occhio aperto sugli avvenimenti. Siamo particolarmente sensibili quando leggiamo degli scempi nei cimiteri e delle violenze contro gli stranieri o contro le minoranze. Ci sentiamo colpiti anche se, per il momento, non siamo stati toccati direttamente. Ci ricordiamo molto bene come, negli anni 1930/31, si sono individuati ed espulsi gli Ebrei. Allora eravamo una minoranza e oggi siamo ancora più minoranza. Non abbiamo mai fatto mistero di appartenere ad un'altra religione, anche se non vado in giro con un distintivo su cui sta scrillo "Jude". Stiamo molto attenti a quello che succede e siamo del parere che noi ebrei non possiamo starcene seduti a guardare; come organizzazione, come Comunità Ebraica, dobbiamo essere attivi. La Germania, basata sullo stato assistenziale come tutte le democrazie del Nord, sta attraversando un periodo di crisi in seguito alle grandi trasformazioni politiche, economiche e sociali che sconvolgono il mondo di oggi. Qualcosa sta cambiando dalla riunificazione delle due Germanie e questo si avverte anche nella vita quotidiana, soprattutto fra le classi meno agiate. Disoccupazione, taglio delle spese sociali, licenziamenti di massa che colpiscono soprattutto i lavoratori tedescoorientali, potrebbero costituire il preludio di una crisi anche nei Lander occidentali. Agli elevati costi della riunificazione tedesca, e anche dell'unificazione Europea, corrispondono notevoli sacrifici da parte della popolazione, come le restrizioni nel campo della salute pubblica, dei servizi e delle spese sociali. Quest'ultimo, preoccupante, aspetto costituisce un sintomo oltremodo indicativo della politica conservatrice perseguita dal governo di Bonn nei confronti delle minoranze e dei gruppi sociali disagiati. Non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello della cultura politica si avverte un cambiamento in senso peggiorativo. Il fatto stesso che alle frontiere orientali premano milioni di emigranti di origine tedesca, potrebbe fornire il pretesto per una ulteriore svolta conservatrice, le cui prevedibili conseguenze si rifletterebbero sul clima morale del paese. In questo clima restrittivo, di chiusura delle frontiere al Terzo Mondo, di ridimensionamento della sicurezza sociale, non si sa quanto le conquiste democratiche possano resistere ali' urto prorompente del robusto conservatorismo tedesco, profittatore ideologico e politico dell'attuale situazione di recessione. In questo clima si sono succeduti falli gravissimi. Dal '90ad oggi è cresciuta 1·ondata di xenofobia e di razzismo. Si ritle11e molto sulle cause, si vivono sentimenti di incertezza e di be scappare da queste cose, è proprio questo che loro vorrebbero. La domanda è se si deve lasciare a loro il "cantiere". Per esempio, c'è stato un gruppo rock contro cui abbiamo sporto querela: hanno dei testi che a leggerli fanno venire la pelle d'oca. Questi gruppi hanno il permesso di suonare pubblicamente, fanno casselle che si possono trovare nei negozi di musica. Ci sono case editrici, come la "Endsiegverlag" (Vittoria finale), che pubblicano dei testi deliranti; bisognerà pure chiedersi come queste cose possano accadere così apertamente! lo, e parlo a nome della nuova generazione, perché dobbiamo distinguere fra la generazione che è LUNEDI' 8 MARZO alle ore 20,30 CINEMA SAFFI RABBIA AD HARLEM - regia di Bill Duke - USA 1991 - con Forrest Whitaker e Robin Givens con la partecipazione di Screamin' Jay Hawkins - INGRESSO L. 10.000 SABATO 13 MARZO alle ore 21,30 VECCHIA STAZIONE via Monte Santo, 20 -Forlì. Tel. 0543-35129 CONCERTO: TRIO VLADAH -musiche yiddish, world music seguirà video "Lager" - INGRESSO L. 10.000 LUNEDI' 15 MARZO alle ore 20,30 CINEMA SAFFI VERSO SUD - regia di Pasquale Pozzessere - Italia 1992 - con Antonella Ponziani, Stefano Dionisi - INGRESSO L. 10.000 SABATO 20 MARZO alle ore 21,30 EX-MACHINA via Valverde, 15 -Forlì. Tel.0543-766248 CONCERTO: GRIDALO FORTE NO AL RAZZISMO In collaborazione con: "99 POSSE" RAP ITALIANO- D.J. Selector, lpo Phil, Master Guy e Papa Cekka - INGRESSO L. 10.000 -Naima Clul, -EX-MA CHINA -Cinema Saffi DOMENICA 21 MARZO Alle ore 10,30 SALONE COMUNALE - Piazza Saffi, 1 DIBATTITO NORD-SUD NEL MONDO - relazioni di: Ana Gomez, ricercatrice universitaria di Bologna, Gueje Alioune, ufficio stranieri CGIL-Ravenna, Giorgio Bezzecchi, rappresentante Rom Alle ore 15,30 CIRCOSCRIZIONE N.3 - Via Orceoli, 15 FESTA INCONTRO MULTIETNICA CO sopravvissuta alla Shoah e la giovane generazione, credo che si debba reagire a questi fatti con tutta la forza, con tutti i mezzi legali. Voglio sottolinearlo: con tutta la forza! Il problema è la "maggioranza silenziosa". Alla manifestazione fatta qui il 9 Novembre contro il razzismo, contro l'odio per gli stranieri e non solo per l'occasione della cosiddetta Reichspogromnacht (Notte dei cristalli) c'erano 3.000 cittadini in strada. Uno scarso I% della popolazione, è disarmante! Partecipiamo a tutte le manifestazioni contro l'odio per gli stranieri, contro il razzismo e solidarizziamo con ogni minoranza, anche perché sappiamo cosa succede se se ne sta fuori dicendo: "questo non mi riguarda". Solo insieme possiamoessere più forti. Se ognuno conduce la sua battaglia individualmente questa è una battaglia debole, ma se la facciamo tutti insieme allora avrà una forza più grande. E' importante che facciamo cadere i pregiudizi che sono dentro la testa degli uomini, questo è il solo cammino possibile e fino ad ora qui abbiamo avuto dei buoni risultati. Noi reagiamo con mezzi legali, la violenza genera violenza e non credo possa risolvere qualcosa. Però non accetteremo niente, reagiremo con tulli i mezzi legali. Come giudica I 'atteggiamento della magistratura, pensa che siano necessarie nuove leggi? Noi non siamo contenti della maniera con cui si procede contro i radicali di destra, tanto da parte dei politici quanto da parte della giustizia. Spesso, per i colpevoli che vengono presi, si sceglie una pena leggerissima; nelle motivazioni delle sentenze si legge che bisogna dare loro la possibilità di riconoscere la loro colpa e che questo non può succedere in carcere. lo sono del parere che là dove le leggi vengono infrante i colpevoli debbono essere portati alla resa dei conti con tutta la durezza che la legge prescrive. I politici, poi, non dovrebbero intervenire sui gi udizi dei tribunali. In Germania si discute se le leggi esistenti bastino o se bisogna farne di nuove, ma se le leggi esistenti venissero applicate sarebbero sufficienti. Non serve fare più leggi o leggi più dure: le leggi ci sono già, devono essere applicate non con la pena minima, ma con la massima. Noi vogliamo essere riconosciuti come uomini e accettati come tutti gli altri. Noi siamo, per usare le parole di Jgnaz Bubis. in primo luogo ciuadini tedeschi di religione ebraica,comealtri sono evangelici o cattolici, quindi né migliori né peggiori degli altri. Lei sente la Germania come "heimat"? La Germania è la mia terra d'origine, sono nato e cresciuto qui, vivo qui, ma esito adire che la Germania sia la mia heimat. A me personalmente, fino ad ora, non è successo niente, non posso dire di aver incontrato antisemiti fanatici, con cui non si potesse parlare. Sono dell'opinione che se si incontra un antisemita si dovrebbe discutere: normalmente lui non sa con chi parla e quando alla fine scopre che sei ebreo è sorpreso, non se lo sarebbe mai immaginato. Noi siamo dell'idea che si debba cercare la discussione, ma ci sono anche dei limiti. Nella Bibbia si dice di porgere l'altra guancia: questo non lo faremo. Essere ebreo e tedesco è una identità unica o divisa? Nel mio passaporto io sono tedesco. Però, con quello che sta succedendo qui, io non mi posso sentire bene, non posso vantarmi di essere tedesco. D'altra parte io sono tedesco, sono nato e cresciuto qui e mi sento bene qui. Una volta, prima del 1930, gli ebrei tedeschi erano tedeschi fieri, più fieri del resto della popolazione. Naturalmente, dopo tutto quello che è successo e con quello che sta succedendo in Germania, non possiamo più essere tedeschi orgogliosi, non è più possibile. Molti ebrei pensano di lasciare la Germania? Sicuramente c'è qualcuno che lo pensa. Questo è un fatto che rimanda al passato; prima della Shoah tanti dicevano: "Proprio a me dovrebbe succedere qualcosa? Io che ho combattuto nella guerra mondiale, che sono stato decorato al valore?" Perciò oggi si è più cauti. Molti, soprattutto i sopravvissuti, prendono in considerazione il fatto di andarsene dicendo "Cosa devo fare qui, in fondo?". E' una cosa normale che noi ebrei tedeschi abbiamo un rapporto speciale con Israele. La nostra fortuna è che Israele esista: avremo sempre un rifugio, non come nel 1933/38 quando nessuno voleva avere gli ebrei; la maggior parte dei paesi si rifiutarono di accogliere gli ebrei, anche la "buona Svizzera". Ora abbiamo una terra, nonostante la nostra cittadinanza sia tedesca. Per questo il nostro compito e il nostro dovere è fare di tutto affinché lo stato di Israele possa esistere. Quando vediamo quanta gente il piccolo Israele ha accolto, in questi ultimi due anni, soprattullo dalla ex Unione Sovietica, e facciamo un raffronto con la Germania, mi chiedo perché ci siano tutti questi problemi ad accogliere gli stranieri. Cos'è per lei Israele? Israele è l'heimat, l'heimat di tutti gli Ebrei. Questo non vuol dire che tutti gli ebrei devono essere cittadini israeliani. L'essere israeliani non ha a che fare con la religione, ci sono cittadini israeliani che sono cristiani o musulmani, ma ogni ebreo ha il diritto, in caso di immigrazione, di diventare cittadino di Israele. Questo è un sentimento di sicurezza che hanno gli ebrei all'estero. Prima non si sapeva dove andare, oggi abbiamo un paese. Se, Dio ci scampi, in qualche parte del mondo ci succedesse qualcosa, c'è sempre Israele. Ma poi "heimat" cosa significa? E' il luogo da dove vengo, dove mi sento bene, dove sono contento, dove vivo. E anche in questo significato non potrei, specialmente in questo momento, dire che la Germania è il mio heimat. Ma lo ripeto: per noi ebrei heimat è qualcosa d'altro. Perché Israele è I' heimat di tutti gli ebrei. - LIBRINCONTRO 2000 • • • • • • • • • • • • • • • • • • libri nuovi a metà prezzo libri nuovi a prezzo intero Testi per professionisti PIROLA e IL SOLE 24 ORE A richiesta tutto. Consegna anche a domicilio • • • • • • • • • • • • • • • • • • Via Giorgio Regnoli, 76 Forlì Tel. 0543 / 23847

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