Una città - anno II - n. 16 - ottobre 1992

S'è svolta al cimiteromonumentaledi Forlì la , cerimoniadiscoprimentodellalapidesullatomba delleebreecadutenel '44.E' stataunabellacerimonia.Aperta dalle paroledi ammendadell'assessoreZelli, a riparazionedella dimenticanza della città, cui sono seguitequelle del Sindaco Sedioli,delRabbinoCaro,delvicepresidentedella ComunitàEbraicadiFerrara,Bonfiglio/ie, di Tullia Zevi. Tutti hanno messo in risalto l'attualitàe l'importanzadel ricordoin un momentoin cui, nell'Europadi oggi,si tentadapiùpartidi rimuovere,addiritturadi negare,ciòchesuccesseieri. Un'Europadove, dalleprofanazionidelle tombe ebraichee dagliattacchiagli ostelliper extracomunitari,si è arrivatiallaprogrammazionedella deportazionedeglizingari.E questonell'indifferenza,nell'ignavia, o nell'incredulitàditantidinoi. Ritrovarsiattornoa quellapietrainsiemea coloro chesopravvisseroa quelpassato è statobelloe importante.Anche per continuareun impegno cheper noi restapuntod'onore. IL DOVERE DELLA MEMORIA L'intervento di Tullia Zevi, Presidente delle Comunità Israelitiche Italiane Signor prefetto, signor sindaco, signor rabbino. cari amici, cari compagni e, se mi permettete, cari fratelli esorelle, perchè pensoche il fatto di essere qui riuniti in questa pia, straordinaria e nobile cerimonia fa di noi lulli fratelli e sorelle. Devo esprimere, anchea nome di tutte le comunità ebraiche italiane, il profondissimo apprezzamento e la gratitudine per questa decisione del Comune di Forlì di dare sepoltura, anche se a 50 anni di distanza, a queste vittime del nazifascismo. Voglio esprimere gratitudine a quella suora che, malgrado il suo stesso vescovo la sconsigliasse, ebbe il coraggio di andare a riconoscere quelle povere salme e questa fu la preparazione ali' onorata sepoltura che ricevono oggi; e alla dottoressa Saiani che, con pazienza e intelligenza, ha fatto tutte le ricerche e gettato luce su un passatoche rimaneva pieno di ombre. Mi pare che questa cerimonia sia carica di significali simbolici, perchè questo è un monumento alla memoria, al dovere della memoria, è un monito a non dimenticare. Oggi alcuni. troppi movimenti e individui si sforzano di cancellare, di distruggere, di negare la memoria. E' stato detto che chi dimentica il proprio passato è condannalo a riviverlo. Per questo è importante ricordare, perchè i segnali di una possibilità di rivivere questo passato che non vuole passaresono molti e minacciosi. Proprio la notte scorsa, anniversario della riunificazione tedesca, sono stati compiuti oltraggi contro cimiteri ebraici. Nel solo 1991 in Germania sono stati profanati 84 cimiteri ebraici, e devo dire che questedissacrazioni eorrori non hanno risparmialo la Francia e hanno sfiorato 1· hai ia. L ·Europa è percorsa. minacciata eia fremiti di nazionalismi esasperati, cli xenofobia violenta. di antisemitismo. Le radici sono diverse. ma sono concomitanti nella minaccia alla democrazia in Europa. Che cosa significa oggi la xenofobia. specialmente rivolta contro gli extracomunitari? E' la paura del diverso. è il continente che ha conosciuto il benessere,ma che dà segni di crisi e altra versa disagi fortissimi, e si senteminacciato nella propria sicurezza e nel proprio benessere. L'antisemitismo ha radici diver. e, ma praticamente si assommaal la xenofobia e al razzismo. ( ...) Con questacerimonia noi simboleggiamo coloro che hanno il dovere di ricordare. In questo cimitero, gli uni vicini agli altri. ci sono ebrei. atei, cattolici.( ...) Significa che dobbiamo stare insieme. essereuniti, dialogare cd operare per i I bene comune. Alle nostre porte, l'ha ricordato il signor sindaco, stanno avvenendo coseatroci. Abbiamo visto fotografie che pensavamo non fossero possibili in quest'Europa che si considera civilissima. ahimè. Questa nostra presenzaqui oggi mi pareche sia simbolica del dovere di ricordare e di lavorare insieme perché gli orrori che hanno percorso l'Europa 50 anni fa non solo non vengano dimenticati. ma non debbano ripetersi. i dibattiti di UNA c,rrA' PADRI E MADRI E CONFUSIONE DEI RUOLI in piazza del Vescovo, 2 I giovedì 5 novembre ore 2 I CO TORNANO I NOMI L'epigrafe che finalmente ci si è decisi a porre per tutti quegli Ebrei fucilati anche a Forlì, è una memoria che fa ritrovare la nostra stessa identità. Non è un dovere ricordare; è anche l'indispensabile cammino da compiere per non perdere anche noi stessi. Ormai siamo stati tutti segnati da quello sterminio e non basta il trascorrere del tempo o la naturale voglia di vivere e nemmeno i nuovi grandi problemi del mondo per dimenticare e passare oltre. Gli Ebrei sopravvissuti non sono stati abbandonati dall'angoscia, che spesso anzi li ha travolti nel suicidio di un 'esistenza impossibile; ma anche per noi salvati, il ricordo che continuamente ritorna è la ripresa della nostra storia, anche individuale: di ciò che amiamo. Fedelmente, perché convinti, non emozionati soltanto. E l'epigrafe, che fa tornare i Nomi propri, ci fa comprendere meglio che appunto così vanno ricordati: individualmente, come singoli; con il loro volto, direbbe Levinas. Certamente, dietro ciascuno di loro c'è il "problema ebraico", la storia complessiva dei popoli, lo scontro delle culture e delle visioni del mondo; ed è appunto questo che li ha uccisi. Ma è ciascuno di loro che conta: basta uno solo. Anche -soprattutto- quando il corpo non è stato nemmeno identificato. Anche quando è indicato da una semplice sigla K.Z.... Nemmeno il numero enorme, "sterminato", dei 6milioni può oscurare nella quantità il significato di ciascuno di loro: l'uomo, come Dio, non fa numero. Come diceva la prof. Faggiotto nel convegno di febbraio qui a Forlì, questa ricerca personale va in senso precisamente contrario al tentativo dell'odio nazista di soppressione assoluta; e appunto con l'epigrafe riprendiamo il contatto personale con ciascuno di loro: tornano i Nomi. Ognuno -immortale e insostituibile- si aggiunge ai nomi più noti di Anna Frank, Daniel/e, Etty Hillesum... Rileggendo questi dei fucilati di Forlì si sentono risuonare le promesse non mantenute di Dio: Sara, "la principessa"; lsrael, "Diosi mostri forte"; Levi, "Diosi legherà". E i nomi di famiglia che invece ricordano le folli perversioni dell'uomo che li ha segregati nei ghetti delle città: Amsterdam, Morpurgo ... Ogni loro Nome è così carico di storia epromesse. Per questo, credo che solo la biografia, il diario, le lettere siano il linguaggio più rispettoso e appropriato per questa memoria. Impediscono il generale astratto e costringono alle esistenze concrete. Premuniscono visceralmente dal conteggio falso della letteratura revisionista e rivelano, come lo yddish di Singer, la lingua de/l'esilio, la storia vera della gente povera e smarrita. Ma che proprio così ci giudica. Uno di loro, nel ghetto di Varsavia, ha lasciato scritto: "Ciò che non potevamo gridare in faccia al mondo, l'abbiamo nascosto sottoterra...". Noi ora a Forlì sentiamo quel grido. Non si impara la Shoah sui libri, ma leggendo quei Nomi dell'epigrafe molti penseranno ai sintomi inquietanti del nostro tempo; come giustamente è stato detto che "quanti non ricordano il passato sono condannati a riviverne in futuro gli orrori". Per molto meno di Rostock in passato avvenivano i pogrom. Il male esiste, minaccioso e potente; ma tutto dipende pur sempre dalla nostra libertà e dal coraggio di giocarsi. Quei Nomi dell'epigrafe non provocano uno sterile complesso di colpa (anche se tutti in qualche modo ne siamo responsabili) ma sommuovono la coscienza etica responsabile e attiva, che ci impedisce -come invece è stato nel '33- di stare a guardare. E allora, il 2 novembre è vicino, come far conoscere quell'epigrafe ai nostri concittadini? La scuola è appena iniziata: come insegnare storia a chi non sa? Nell'attuale crisi dellapolitica come ricordare il contributo degli Ebrei alla storia della nostra Liberazione? Sergio Sala COMUNE DI FORLI' ASSESSORATO FORMAZIONE PROf'ESSIONALE UNIVERSITA' DEGLI ADULTI COOPERATIVA CULTURA PROGETTO CORSI 1992-93 AREA STORICO-ARTISTICA -Storia dell'arte• Dal Manierismo al Barocco. da Giulio Romano a Caravaggio -Storia di Forlì -Storia delle religioni -Storia delle Civilt?1: vita e cultura nell'antica Roma -Guida alle grandi rno~trc -Guida all'Antiquariato -Viaggiare nel mondo: guida ai viaggi tra co~lllrnc. arte. storia AREA DELLA MANUALIT,\' -Mosaico -Pittura su vetro -Giardinaggio e \'Crdc ornamentale AREA DELLE RELAZIONI SOCIALI -Noi e gli altri: l'arte del presentarsi -L'apprendimento efficace -L'arte della negoziazione: la trattativa efficace -I I gruppo: leadership e lavoro di squadra -Creatività come apprendimento AREA DELLA GASTRONOMIA -Alla ri~copcrta delle cucine tradi1ionali: la Romagna - Erbe e fiori di primavera -Alla riscoperta delle cucine 1radi7ionali - La Romagna - La cucina dell'Appennino -Dolci Europa Al{EA DELLE LINGUE STRA !ERE -lnglc,e: 6 li,elli -lnglc~c commerciale -Tedesco: 3 livelli -Spagnolo: 3 livelli -Francese: 2 livelli Pa informa1ioni..: i,cn11oni: COOPERA l'IVA C LTURA PROGETTO. Via l\laroncclli 24. FORLI'. Tcl. 05-B/35256 Dal lunedì al venerdì: 10.00/11.00- I 7.CX)/20.CX) -Saba10: 10.00113.00

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