TRA RABBIA E RESPONSABILITA I intervista a Pippo Tadolini, ginecologo Lei è ginecologo e lavora in una struttura pubblica. Qual è la sua esperienza in tema di aborto? gli atteggiamenti più interventisti nella scelta della paziente sono stati visti come indebite interferenze, quindi come delle limitazioni dell' autodeterminazione. Cosa ne pensa della pillola RU 486 per abortire, semplifica le cose? sue coronarie sono meno a rischio. Ci vorrebbe la maturità dell'operatore per riuscire a discriminare quali sono i casi in cui è utile avere un atteggiamento o un altro. Il ginecologo che fa la morale? Stabilire una relazione secondo me non vuol dire necessariamente fare la morale. E' un problema dicoscienza e anche di competenza e sensibilità. Le pazienti sono impermeabili a questo discorso? No, secondo me lo apprezzano. Se non viene detto come una minaccia. Il medico che si dimostra interessato è già lui un farmaco. restare incinte sfugge alla razionalità E la contraccezione? La contraccezione è un atto fortemente razionale, mentre invece rimanere incinte non lo è, allora probabilmente quella persona è rimasta incinta perché il suo mondo interiore l'ha spinta a farlo, perché il suo aspetto razionale non è stato sufficiente ad avere la prevalenza. Forse è per questo che la contraccezione stenta a prendere piede, perché nella sfera riproduttiva, dove il mondo degli istinti è così vivace, int.rodurre un'elemento così razionale è un po' fare violenza, La donna che vuole fare contraccezione però il suo metodo lo trova, compresi quelli naturali,che, se bene usati non sono da disprezzare. Abbiamo l'assurdo di persone che, siccome il profilattico non è sicuro, i metodi naturali non sono sicuri, allora già che ci sono, non usano niente. Evidentemente qui ci sono dei motivi profondi di rifìuto della contraccezione. Sul discorso dell'istinto di maternità la psicosomatica ha prodotto dei materiali interessanti. Tra l'istinto di maternità, e anche di patemi tà peraItro, e l'insorgenza di tumori, in particolare della mammella, sembra che qualche rapporto ci sia; ci sono elementi che richiamano o una maternità negata a livello troppo razionale oppure un aborto provocato che è stato vissuto come l'unica scelta possibile, ma che a distanza di tempo sono stati oggetto di una elaborazione di lutto non adeguata, sono stati sostanzialmente oggetto di rimpianto. Cosa ne pensi dell'accanimento terapeutico? Non credo che sia giusto, ma non credo nemmeno che sia giusto arrogarsi il diritto dall'esterno di "staccare il rubinetto". Nel nostro campo, per esempio, sta venendo fuori il discorso dell'accanimento terapeutico sul neonato molto prematuro. A volte si cerca di mantenere in vita, e ci si riesce anche per giorni e giorni, dei felini di ventisei, ventisette settimane, ai limiti dell'aborto. Queste persone vengono isolate dal resto del mondo proprio nel momento cruciale, tre o quattro mesi senza nessun contatto corporeo; come andranno ad esprimersi queste cose nell'infanzia, nell 'adolescenza, se è vero che la pelle è il primo organo emozionale, insieme alla bocca. Qual è la scelta? li fetino che ti nasce prematuro, ma è vivo e piange, cosa fai, lo butti dalla fìnestra? La risposta del medico è quella di rifugiarsi in situazioni più asettiche po sibili, mentre invece di fronte a questi fatti nuovi dovrebbe recuperare il suo potere di persona, prendersi delle responsabilità in un senso o nell'altro. Invece tende a prendersela poco, perché purtroppo, soprattutto negli ultimi tempi, vive col fucile puntato. Si sente aggredito? Molto, spesso il suo atteggiamento è antipatico per eccesso di legittima difesa. Indubbiamente è stato legittimo quello che è venuto avanti negli ultimi anni in termini dei cosiddetti diritti del malato, però questo non ha portato un miglioramento del rapporto tra medico e paziente, ha portato una difQuello che posso dire, per quanto riguarda la nostra realtà geografica, è che la legge sull'aborto, fortunatamente, è entrata nella cultura della gente. Si ricorre all'interruzione di gravidanza con una relativa naturalezza, senza doversi nascondere o fare del pendola1ismo. Quando parlo della nostra realtà geografica intendo I' USL di Ravenna, dove il numero degli obiettori è limitato. Purtroppo, nel tempo, sono andati aumentando, e tra l'altro con motivazioni non sempre strumentali come la carriera o iI fatto di non volersi far carico di un problema sostanzialmente noioso e che dal punto di vista professionale non dà molto, ma con motivazioni assolutamente rispettabili. Ci sono medici che sono diventati obiettori approfondendo i loro studi in materia perinatale ed ecografica e si sono trovati a contatto con una "cosa.,. 1• embrione, che non è una cisti del cuoio capelluto, ma dove l'elemento vita si vede, in gravidanza anche molto precoce. Quindi l"obiezione non va tagliata con l'accetta, è un tema che va rispettato, va discus o, approfondito, nel quale l'elemento di autodeterminazione della persona è fondamentale, però la scelta di chi decide di fare obiezione di coscienza non va banalizzata. non va criminalizzata. Allo stato attuale non garantisce assolutamente la totale demedicalizzazione dell'aborto. Molto spesso l'emorragia vieneprovocata e c'è bisogno della cosiddetta revisione di cavità, cioè svuotare l'utero. Quindi per ora cambia poco. E poi non è disponibile in Italia. li problema comunque non è con quale metodo fare l'aborto, ma penso che bisogna essere molto umili e accettare che l'aborto è una realtà che esiste e che, almeno in parte, esisterà sempre. Su questo bisogna essere Iucidi. E credo che non sia superficialità, né tanto meno cinismo. Credo che faccia parte delle cose della vita umana, però penso anche che sia giusto che si crei una cultura che, come linea di tendenza, rifiuti l'aborto come mezzo a cui ricorrere con grande facilità, non tanto tecnica, ma con facilità emozionale. Io temo che la montante superficialitàchec 'è nella nostra società possa investire il problema del concepimento e dell'aborto. Purtroppo ho sentito delle motivazioni di persone che volevano abortire per non rinunciare alla vacanza prenotata. Spiace dover sentire queste argomentazioni e non dico che non faccio il certificato, perché una volta che si ammette l'autodeterminazione bisogna ammeuerc anche la propria relativa impotenza nell·intervenire sulle motivazioni, però lo faccio con un po' di rabbia ... la rabbia del ginecologo è un sentimento che esiste. Ci sono occasioni in cui l'operatore si sente strumento di un atto che non condivide per niente. Ci si rende disponibili, però si vive questa cosa con una grandissima alterazione emotiva, il proprio stato di salute è ad alto rischio. IN UNA PICCOLACITTA' non si può dire non • • • pensare, p,u Come si può porre il ginecologo di fronte alla donna che vuole abortire? L'atteggiamento, a mio avviso errato, che hanno i parenti, gli amici e i medici, rispetto alla persona che interrompe la gravidanza è quello di dire '·non pensarci più'', quando invece se c'è una cosa dove c'è bisogno di elaborare, direi proprio di elaborare un lutto, questo è il caso dell'aborto, dell'aborto volontario. La persona ha voglia, molto spesso inconsapevole, inconfessata, di parlarne, di tirar fuori quello che l'esperienza le ha portato. Anche perché spesso la gravidanza è solo apparentemente non desiderata. Alle persone che sono mie pazienti da più tempo, con cui ho un rapporto più confidenziale, più profondo, che mi vengono a chiedere il certificato per l'interruzione di gravidanza, a parte il fatto che lo sento come frustrante, vuol dire che non sono riuscito a fare molto il "preventivologo", cerco sempre di non fare fretta, perché ritengo che ildire: "sì, sì, non ti preoccupare, facciamo tutto subito, anzi, ti faccio il certificato d'urgenza così si fa prima", salvo in alcuni casi particolari, non è un piacere che si fa alla paziente, anche se, fino a poco tempo fa, ~ Si può arrivare alla crisi di saturazione? Sì, è esperienza comune di tanti ginecologi, tant'è vero che alcuni, anche con un passato di medici non obiettori particolarmente attivi nel sostegno della legge I94, a distanza di anni hanno fatto la scelta dell'obiezione. Poi, è chiaro, ci si confronta anche con i propri stati d·animo, con i propri sentimenti, con quello che si sta vivendo in quel momento, coi problemi della propria paternità, della propria maternità. Io credo però che sia un bene che l'operatore si metta abbastanza in campo come essere umano. Anche se questo può introdurre dei nuovi problemi, dei bastoni tra le ruote, però quando il rapporto tra medico e paziente è una relazione e non un rapporto burocratico, è sempre meglio. A volte alla donna può far comodo. Certamente, ma fa comodo anche al medico, le SERCOM s.r.l. TECNOLOGIA E ARTE NELL'ARREDARE NEGOZI 47100 Forlì - Zona industriale Via Correcchio, 21/A Tel. 0543/722330 - Fax 725483 lafolimasPA BIZERBR ICAHAU. TUM WTAU.JOtf intervista a un giovane gay AbbiamoincontratoFrancesco, uno dei fondatori dell'Arei-Gay di Forlì. Con lui, a poco più di due mesi dalla nascita del gruppo, abbiamo parlato delle sue aspettative, dei progetti, di ciò che lo ha spinto in questa awentura. E' importante per te la nascita del gruppo? Avere un luogo, un punto di riferimento? Sicuramentesì.Per farequalcosa. qualunque cosa, occorreva un luogoche ci desse la garanziadi nondipendereda altri.Quandomi sono incontratocon r altro ragazzo. entrambi avevamo avuto la stessa idea, e così è iniziata.Abbiamo trovato una sede e il telefono... e almeno abbiamoun po' di spazioper i libri. Formalmente siamonati i 120 senembree abbiamo fano un volantino in cui dicevamodi telefonarciperqualsiasi dubbio,dubbisuséstessio sugli altri, o per domande.La genie ci chiama...ogni tantoci sonoanche deglischerzi.Peròè fondamentale avere un punto di riferimento. pernoie perchi ci vuolecontanare. Perquanto riguardai progelli, vistochequi nonè mai statofano niente. abbiamoampi spazi. Comunque. intanto è importante il far vederedi esserci,anchese luni ancora abbiamo dei problemi a mostrarci npubblico...questosarà un ano rivoluzionarioda auuare con calma. Un vecchio sogno è quello di organizzare un cineforum. genare un sasso nell'acqua pervederecomereagiscelagente. Poiandareoltrecon tavolerotonde, mostrefotografiche.rassegne teatrali.Ingenereiniziativeculturali.Perchépernoiè moltoimportante iniziarea parlaredi cultura omosessuale. Esistono tulla una seriedi problematiche,di modidi interpretarelavita,chesonopeculiaridi unindividuogay.L'individuo gay. per esempio.scrive con tuna una serie di sfumaturee di riferimenti bibliografici. ma anchcsentimentali,intimi,di uncerto tipo. Con questo non voglio escludere che questo linguaggio possaraggiungereancheuneterosessuale.però senz'altro toccadi più un altroomosessuale.La cullllraomosessualepuòessereanche souocultura, come certi modi di fare. la ..scheccata··. il fare le donne, le maliarde... Questa è sonocultura,cheperòfapartedella culturaomosessuale.E proprio inriferimentoallacultura,vogliamoanchecreareunpiccolocentro di documentazioneche raccolga operescrineda omosessualio che parlinodi omosessualità,video... E rispetto ad una città così piccola come Forlì, l'uscita di una organizzazione è un problema più grosso che in una città come Bologna? Questo è senz'altro un probema che condizioneràle nostreprime uscitepubbliche.Ilproblemanon è quellodel!"esposizioneinprima persona. ma per tulle le persone cheti stannoauorno.Perchèquesto è •'fango··.noi ·•siamofango··. li fauochemimostripubblicamente e dicano ··questoè un finocchio·· non mi interessa più di tan10. perchè lo sono. Ma sono le altre persone.i mieigenitoriper esempio. che dovranno subire ques1c cose. Ed è più che altro per loro che io devo stare anento. Per loro sarebbe un grande dispiacere? Sarebbeun dispiacere.ma credo che dovrannoacceuare la cosa. Ma è un problema che hai già affrontato con i tuoi? No. solo in parte, ma qualcosa hanno senz·a1trointuito. Se ne è parlatosolomoltovagamente...A voltenonsi sa benecome parlarne. E' una fatica da entrambi le parti. Da una parte si dice: "non voglio sentire queste disgrazie··, dall'altra nonsi sa come iniziare. Per quanto riguarda la presenza di omosessuali a Forlì, avete un quadro della situazione? Personalmentenonconoscomolto la realtà forlivese.ma senz"altro c·è chi ha trovato il mododi sopravvivereanchequi. E' chiaro che non faranno grandi gesti, a voltenonè propriopossibile.Ma sono convintoche senz'altro c·è unmondosoucrraneoin cillà che comunque vive secondo le sue regole,cercandodi coesistere. 11 problemasaràallafinefarei conti con questa situazione. perché questagentenonverràmaifuorie forseè anchegiustocosì. Nonme la sentocerto io di andarea dire: "venite fuori··,anche perchéhannodovutofareicontitullaunavita con una certa realtà. Nelle scuole medie superiori ci sono spesso ragazzi che hanno dei "problemi", per i quali vengono indirizzati dagli psicologi. li problema c'è. Perché, tanto ··esistono··.Ci sono ragazziche si scoprono,che non si sentonoattraili dall'altro sesso,ma scoprono di avere più interesse per il proprio sesso. All'inizio io sono statomalissimo,perchémi consideravo quasi un·eccezioncunica su questo pianeta. e quindi c'è il problemadi sentirsisoli.Epoic'è il sensodi unacolpa. Perchétulio è spiegatosoloin terminidi riproduzione,percuiè comeesseredei mostri,condannatiovunque.Ed è proprio per questo che è intcressan1e organizzare incontri con sllldcnti. In primo luogo perché 1anco quelli eterosessualipossono imparareche l'omosessualenonè un individuoda bastonare.E poi per farcapireinveceachisi sentegay. che deveviveremoltotranquillamente, che può essere felice comunque. Invece è questo che si nega. Si nega la felicitàall"omosessuale. perché si dice che in quanto tale avrà sempredei problemi. E. un problema da psicologo.viene dello. Invece non è vero. Unopuòvivere benissimo la sua vita, i suoi affelli. con un altro uomo. o con un·aflra donna. E il clima? elle scuole è cambiato in questi ultimi anni, o c'è sempre per l'omosessuale il rischio dell'aggressione, non fisica magari, ma morale, da parte dei compagni? lo credo di sì. Anche perché più sono giovani e più sentono il pregiudizio.Quelloche si dice in famiglia,per strada.Non prendonoquasi mai le difese del gay.Ci sonogruppi,anche.che si divertono ad aggredire verbalmente.Unmio amicomi raccontava la sua esperienzae mi diceva che quando i suoi compagni !"hanno saputo. due anni fa, rhanno picchiato.equelloche più gli era amico,per "difendersi",lo ha picchiatopiù forte degli alLri. Vabè che era in un·a1traregione, qui da noi è un po'diverso. Però credoche anchequi fra i giovani sia diffusoil pregiudizio. Da noi è diverso? La cultura di sinistra serve? lopersonalmentenesonoconvinto.Nonvogliodirecheungaynon possaesserecauolico,mache poi sia un conservatore mi sembra difficile. Nella trasmissione del 28 giugno, su RAI 3, c'ero anch'io a fischiareGiovanardie mi sonodivertitomoltissimo.Perché ha fanodiscorsichesonoandatial di là di qualsiasilogica.Magarisi potevaevitaredi fischiaretroppo il frate. Però era il clima del 28 giugno, che è la festa dell"orgoglio, il climapercui si ha ilcoraggio di andare in televisionee di stare driui ~ullasedia senza piegar~iquandopassa la telecamera. fidenza che è deleteria. Quando per es. un parto, per motivi ostetrici, diventa traumatico si crea una situazione in cui dopo c'è da affrontare atteggiamenti estremamente aggressivi da parte dei parenti della paziente. Hai il dito puntato contro. Ovviamente devi dare delle spiegazioni, che però si situano a livello razionale, mentre invece la loro aggressività non Ioè, hanno bisogno di qualcuno con cui prendersela. Questo, secondo me, è un segno di immaturità. Era immaturo il rapporto in cui il medico era un'autorità quasi indiscutibile, però questo atteggiamento pseudoparitario lo è altrettanto. ... forse vuol meHersi nelle tue mani ... li medico non è onnipotente? No, intendiamoci, non sono un antitecnologico, perché sarebbe sciocco, certe metodiche come l'ecografia hanno dato enormi soddisfazioni, però è anche vero che molto spesso, anziché servire a togliere ansie, ne inseriscono delle nuove. I dati che forniscono sono talmente tanti che è difficile che non ne salti fuori uno dubbio, il quale a sua volta fa scattare un ulteriore approfondimento diagnostico che non dà dei risultati clinici veri. Alla fine la condotta da tenere con quella paziente è la stessa che si sarebbe tenuta anni fa. E queste ansie le fanno vivere male i controlli intensivi, perché non di andarein piazzaa manifestare. E. la ricorrenzadel 28 giugnodel '69, quandoci fu l'ennesima irruzione.a NewYork,da partedella polizia,in unbargay.e lapopolazione gay si ribellò. Ci fu una senimanadi sconLria.nchecondei morti.E. la festaperdireche non si ripeta più. che non ci sia più violenza,per affermareil proprio dirino ad e istere. lnfani il primo movimentogay americanoè nato in quell"anno.Ce n·era stato un altro. moltopiù grande sul finire delr ·800 in Germania, paradossalmente in uno degli stati più chiusi. U fu creato un istitutodi sessuologia,che fu distruno nel ·33 con ravvento di Hitler. Un istituto con centinaia di migliaia di volumi,di opereuniche. li movimento fu cancellato prima dal nazismo,poidallostalinismo.Nel · 17 con la rivoluzione,si stabilì che la questione sessuale fosse privata,e i sovieticise nevantavano. Poi a mano a mano che si procedeva si iniziarono a fare i distinguo, finchécon Stalin arrivarono le leggi ami-omosessuali. A tutt"oggi in Unione Sovietica sono previsti 7 o 8 anni di lavori forzatie la perditadi moltidirilli. E questaè una cosache mi raurita, pcrchè nei paesi dcli' Est romosessualitàè perseguitatapiù cheall'Ovest. Vabè.noi abbiamo l'isola di Manche ancoraprevede l'ergastolo. Cè stato un ragazzo che iI28giugnohamanifcstatoed è stato arrestato come nemico pubblico e adesso è in carcere. Però Amncsty lntcrnational non ha mossoun dito. In Romaniac'è ancora la pena di morte. Negli Stati Uniti, solo nel '7S si sono eliminatinell'ultimoStato l'ergastolo e la castrazione. mentre in Inghilterra si sta discutendo per introdurrelaclausola2S, che prevedeil carcereperaltiomosessuale sai dire molto di più. Sarebbe necessario che il medico curante, il medico di fiducia, si prendesse delle responsabilità: "adesso stai tranquilla, fidati di quello che ti dico io". Cosa intende per responsabilità? li fare come persona un atto di maturità e sbilanciarsi: ti dico qual è la mia visione delle cose, quello che farei io, certo, cerco di dirtelo in maniera che tu possa avere più elementi di valutazione possibili per decidere tu, però mi faccio anche carico del fatto che tu forse vuoi sentirti dire cosa fare. Io credo molto nel fatto che la persona che ha un problema di salute possa autogestirsi, ma è anche vero che questa persona ha il diritto di mettersi nelle tue mani, come si faceva una volta. Non è facile, vedi quant'è stato ideologizzato il fatto dei diritti del malato. Penso che la chiave di tutto sia la ricostruzione del rapporto di fiducia. A volte si passa di là, quando e' è un rapporto di fiducia eccessivamente cieco, però al limite è meglio così piuttosto che un rapporto basato sulla diffìdenza cronica. li medico deve capire che col paziente lui entra in gioco come persona. Adesso comincia ad esserci questo atto di umiltà da parte del medico, però è un allo di umiltà in negativo, nel riconoscere che il proprio livello di potenza è significativo. D'altronde viviamo in una società tecnologica, vogliamo che la storia della salute sfugga? li problema è che non esiste saggezza nel1' uso della tecnologia. a cura di Patri::.iaBe/li e Laura Cerini li. InAustrianonpossonoesistere organizzazioni omosessuali. A Cubac·è iIricoverocoano.laterapia fortata. Quida noi alcunipartiti hannopropostotempo fa una legge ami-omosessuale.In Calabria ogni tanto si organizza un campeggiogaye lì si concentrala protesta dei missini, che hanno stampatoun manifestointitolato: ··in difesa dei normali··.in cui si dicevadi nonvolerecriminalizzare nessuno. però: ·•questagente portar AIDS,sonosporchi'·,etc... E accusavanoi sindaciche. guardacaso,eranocomunisti,di cercare voti con queste cose. Certo, ancheil partitocomunistaha avuto le sue: ha espulso Pasolini per indegnitàmorale.Peròsi è ricreduto, via! In molte culture native i sessi sono considerati quattro: uomini, donne, donne-uomini, e uomini-donne. La nostra cultura invece discrimina l'omosessualità. Che sia un fatto legato alla religione? us pr C'è anche questo.ma ci sono anchequelli(e fraquestianchemolti comunisti)che diconoche il fine dell'alto sessualeè la riproduzione. Noi abbiamo un adesivo del Movimentoverde:"Omo e suale è naturale·'.E nonè uncaso.Questo simbolo è nato perché ci fu all'interno del MovimentoVerde unapolemica.Ci fu chidisse:"voi nonsietenaturali".L'ARCI-GAY sollevò una questionee quindi ci fu una consulta verde che stabilì che la formadi sessualitàè libera. Tornandoainativi,incerte culture pellerossa il gay era visto come unafiguratrascendente,incontatto col divino, anche se spesso il disprezzoc'era lo stesso.Comunque aveva dei previlegi, mentre qua veniva bruciato. a cura di Rosanna Ambrogeui e Graziano Fabro UNA CITTA' 9
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