Una città - anno I - n. 8 - dicembre 1991

intervista a Bifo Berardi------------------- SE NO COSAVORREBBE DIRE CREATIVITA '? gia comunicativa. L'alternativa fra modelli è una'questione che rimane aperta, il problema è vedere quale modello riuscirà a impadronirsi delle tecnologie che nel frattempo si sviluppano. E quando dico Berlusconi non intendo tanto la persona in sé, è sbagliato personalizzare. Non si può più neanche parlare di uso di classe delle tecnologie perché la modellizzazione "autoritaria" della tecnologia non è più dovuta al fatto che il "cattivo", o una certa classe, usa la tecnologiaperi suoi fini; la questione è che un certo modello di uso della tecnologia si è orma i incarnato nella macchina stessa, valga come esempio il discorso di La Vallè su telefono e televisione. Non possiamo quindi considerare nemico il soggetto che utilizza la tecnologia vincente; nemico è il modello che la tecnologia ha incorporato dentro di sé. Il problema dell'alternativa non si pone quindi in termini politici; siamo fuori strada se pensiamo di condurre una battaglia politica contro Berlusconi. E' una illusione pensare, come Veltroni, che, sostituendo a Berlusconi il direttore di RAI 3 Angelo Guglielmi, la situazione si sblocchi; Guglielmi ti darà programmi più intelligenti, più decenti che non Berlu coni, ma il punto non è questo. li punto è quello dell'uso sociale che una tecnologia permette di sé e quindi il modello èhe pologico, non c'è più un problema di governo politico della macchina; c'è un problema di penetrazione o rimodellazione della macchina a partire dalla macchina stessa. Su quali siano le procedure dell'alternativa non ne abbiamo neppure una pallida idea, perché continuiamo a ragionare nei CAVI A FIBRE OTTIC GUIDE OEI C VI SENSORE 01 POSIZIONE E ORIENTAZIONE parla di un pensiero che pensa la tecnica dall'esterno, ma di un pensiero che "è pensato" dalla tecnica stessa, che, cioè, non può più pensare se non nel modo che la tecnica modella. Questo però non vuol dire, io credo, che i giochi siano fatti. La tecnica contiene sicuramente le condizioni del proDISPOSITIVO I RETROAZIONE TATTILE FODERA OELGUANTO Oggi vediamo riemergere in America, ed anche in Europa, quella specie di sentimento visionario, alternativo, che provienedagli anni '60. Mamentre negli negli anni '60 l'accento era interamente posto sull'elemento "caldo" della comunicazione diretta, della carnalità, dell'alterazione psicochimica ·•calda",adesempiocon l'LSD, oggi l'elemento principale della trasformazione possibile viene identificato nella tecnologia, nelle possibilità della tecnica. Questa accentazione sulla tecnologia "raffredda" moltissimo le fonne di comunicazione. come nel caso, ad esempio. della comunicazione attraverso lo schermo del videotel. Il problema oggi è quindi questo: come è possibile, ali' interno di un mondo "raffreddato" dalle tecnologie, ritrovare percorsi comunitari che inscrivano utilmente la funzione che le tecnologie possono svolgere? Mi spiego in un altro modo. C'é uno studioso californiano, Renè La Vallè, che nel libro "Network evolution" spiega come nel corso del ventesimo secolo ci siano due tecnologie che si alternano e si combattono: una è quella televisiva, l'altra è quella telefonica. In quella televisiva l'oggetto sta nel centro e paralizza chi sta attorno mentre quella telefonica permette a ciascuno di mettersi in contatto con chi vuole. Se riuscissimo a mettere l'interazione al centro del sistema tecnologico la tecnologia stessa potrebbe diventare uno strumento del "calore", mentre, se al centro ci sarà la televisione siamo destinati al grande freddo per l'eternità. Non stiamo quindi discutendo delle tecnologie in sé, ma delle modalità di organizzazione del rapporto fra uomini tramite la tecnologia. una tecnologia, nellasua concatenazione, costruPIASTRA DI INTERFACCIA Ma proprio in questo tramite c'è un problema. L'universo delle tecnologie, la tecnica, è, costitutivamente, solo un "saper fare", un qualcosa che non ha in sé un fine che la trascenda. Il puntare sulle tecnologie, anche neIJa ricerca di nuove forme di organizzazione sociale, non significa che queste rimangono l'elemento centrale mentre il fine diventa del tutto accessorio ad esse? Il punto in cui siamo è evidentemente questo; dobbiamo riconoscere che il sociale, !"'umano", ha perduto. Ma vogliamo dare la responsabilità della sconfitta dell'umano alle tecnologie? Io direi di no, nel rapporto fra l'uomo e la televisione non ha vinto la televisione, ha vinto Berlusconi. Ha vinto, cioè, un modello di organizzazione della tecnoloisce. E' questo il punto che si tratta di sbloccare. La politica è la capacità di governare dal- !' esterno i processi sociali e tecnologici; forse ai tempi di Machiavelli, Il DatoG/o.,, uno spod.llt guanto rwlzuto dalla VPL R-...:11, lnc:., tndDCt I vari movtmeatl ddla muo I.o MCJIIIII dtttrlcl, Cnt a Rbrt ottkbe colltpd allt duo atnmltl a ana plMCr1I cli lnttrfacda c:om,no tra I dU<llra1l di -IO ptr tutta la lunpaza cli opl dito. ()pi ca,o ba 11D diodo. - cll llO<t. an'-...nltl. UD,_ aD'altn. I ca"1 IOl10 Nllllaall In modo elle quanto pii 1111 dito Il llette, lallto plà la luca Ylea• cllopena; U ,_ ba U compho cli converùrt la 1uct I.o ~ tltttrlco. D ...ort cli poolllme • orlai- • uto COltnllto dalla - Polbtmu Na,tpdon ~ della McDonodl Doasf,u Corporadoa, o anche a quelli di Lenin, la politica funzionava, c'era la possibilità di governare dal- !' esterno le cose, ma oggi non é così. Oggi dall'esterno, sulla base di una decisione per un mutamento degli uomini, per un mutamento dei congegni decisionali, non cambiamo niente. Io non posso avercela con Andreotti o con Craxi, ho l'impressione che siano tanto impotenti quanto lo sono io o lo sei tu. Questo nel senso che la capacità del politico, come uomo e come funzione, di determinare i modelli è praticamente ridotta a zero. Il problema è quindi culturale e antrotermini, quali quelli della tradizione comunista, del governo politico sulla macchina; ma in questo modo siamo fuori strada. Ma secondo te è stato del tutto casuale che, per rimanere all'esempio di La Vallè, la televisione abbia vinto sul telefono? A questo proposito il riferimento principale va alle tesi del filosofo tedesco Heidegger, il quale sostiene che una logica "tecnica", cioè del "saper fare" senza sapere "perché fare", è il destino dell'occidente. Quando lui parla di "pensiero della tecnica" non ABBIAMO IL CONTO CORRENTE POSTALE# (/( N. I2405478 infestato a eoop. UNA CITTA'ari via Ariosto 2 7 Fori, ABBONAMEN10 A 1O NUMERI: 20000 LIRE ABBONAMENTO SOSTENITORE: 50000 LIRE L'idea che vale per 3! Per le prossime vacanze natalizie regalate un abbonamento a 11UNA CITTA111 ! Voi risolverete un problema1 i vostri amici riceveranno un regalo mica male e1 diciamo fa verità, farete un bel regalo anche a noi! Compilate il bolleHino di CCPe indicate nella causale nome, cognome e indirizzo del destinatario del regalo. prio sviluppo e anche per lo sviluppo della società, in quanto la società è "presa" dentro la tecnica. Però è anche vero che la tecnica sviluppa delle potenzialità marginali, residuali, che sono, in fondo l'umano. Ad esempio può succedere che la gente possa stufarsi di assistere passivamente alla televisione e decida di fare la televisione con cinque amici e con questi poi guardarla. Ma anche questo uso "residuale" della tecnica non si inscrive tutto in una logica tecnica? Sì, ma è un altro modello che si rende operante. Perrimanere adHeidegger,egli ritiene che il pensiero tecnico sia un destino senza via d'uscita.Ad Heidegger io risponderei con Gregory Batesonche parla di "scismogene i". La scismogenesi non è una opposizione dialettica; la scismogenesi si pone quando, ad esempio in un meccanismo di tipo biologico che si riproduce secondo una generazione modellizzata e chiusa, accadono dei fenomeni per cui la riproduzione ha delle caratteristiche morfogenetiche originali. Questa non è la rivoluzione, l'opposizione, la dialettica, che presuppongono un soggetto e un altro soggetto simmetricamente opposto che lo controbatta e lo distrugga. Quello della scismogenesi è un principio nuovo che nasce ad un certo punto ali' interno di un processo di generazione/riproduzione; un principio nuovo che comincia a seguire una strada propria, difforme dal- !' esistente. Questo, secondo me, è un elemento di speranza e forse questi fenomeni marginali, residuali, come il cyberpunk, hanno la possibilità di produrre una forma di scismogenesi. Nell'accenno che facevi prima alla politica mettevi in luce l'elemento di gestione che essa contiene e che è ora totalmente succube della logica tecnica. Ma la politica contiene anche elementi "mitici", elementi di autorappresentazione e quindi di immaginazione normativa della società; secondo te questa possibilità esiste ancora o è stata del tutto "seccata" dalla logica della tecnica? Ma... io non so se il compito di autorappresentarsi appartenga alla politica, forse esso appartiene ad altri campi del!' umano come l'arte, la letteratura, forse la religione. In ogni caso è vero che la tecnica tende a porsi come la fine dei miti; una fine che ne produce a pacchi, ma dopo aver seccato la capacità creativa. I miti dell'età tecnologica diventano delle pure e semplici combinazioni di elementi già predisposti e senza significato vero per chi li fruisce, tuttavia è anche vero che il fruitore/ ricevente resta vivo. Certo questo è un discorso di speranza, ma di speranza materialista. li cervello umano non è riducibile alla pura e semplice interazione fra mittente e ricevente. Il cervello umano è certo essenzialmente un ricevente, ed in quanto tale è modellato dal trasmittente. ma non è solo questo. Anche se il cerve!lo fosseal 99 % un ricevente è anche vero che e' è sempre un qualcosa in esso che non è dato dalla ricezione; se non fosse così cosa vorrebbe dire "creatività"? Si può certo dire che le tecnologie tendono a 'triturare" lacreatività, a trasfonnarla in semplice capacità combinatoria, ma la creatività come "evento", per dirla con Deleuze, cioè come ciò che non è riconducibile a nulla di ciò che esisteva precedentemente,èciò che del cervello non è riducibile alla interazione comunicativa. Può darsi quindi che su questo piano la politica abbia ancora qualche carta, forse decisiva, da giocare: quando tutti gli uomini sentiranno freddo ci potrà essere qualcuno che dirà "basta toccarsi e il caldo tornerà". Fondare su Una Ciffa è in vendita a Cesena alla libreria DEDALUS, via Aldini, 2 Gli abbonatiche nonricevonoil giornaleo che lo ricevonoin ritardosonopregatidi darcenenotizia. Noi paghiamoun abbonamentopostaleper poterspedirei giornalie abbiamopiacereche il servizio funzionicomesideve.Igiornalivengonospedititutticontemporaneamentei ritardichesi verificano( a voltepiù di unasettimana!)fra una zonae l'altra dellacittà sonoda imputaree5clusivamentealle Poste.Quindi,avvisateci.Virecapiteremosubitoilgiornaleeavremoelementiperreclamicircostanziati. Telefonateal num.64587,Massimoo al 67077,Marzio. Tutta la scelta chevuoi Vialedell'Appennino1,63 -Forlì Bio110 eca Gino fj1anco Ilnostrotempoconoscetrasformazioneipocali.Ali'orrido,inquinante, funzionamentodelle tecnologieferrosesonosuccedutele tecnologie sofficied i sistemidi produzionepost-industriali. li lavorosi fa meno duro, fioriscononuove professioni.le classi sociali si nascondono. Prevale,sullacoscienzadi essere,lavogliadi apparire.Sututtodomina unasortadiottimismovolgarmenteipocrita.Duenuovisoggettisociali stannoemergendod, ueidentitàriconoscibiliediscriminabilai ttraverso la propriacapacità,o incapacità,di spostamentofisicoe dal tipo di relazionecon la produzionetecnologica.Da una pane troviamoun individuochenonsimuovepiù,circondatoda unatecnologiaoperante a distanza:il mobile-uomo.Dall'altraun soggettoche è in continuo movimento,attrezzato con un'intera gamma di tecnologiacelere: l'uomo-mobileI.lmobile-uomop,untomassimodell'interazioneuomomacchina,attraversounaseriedi operazionie controllia distanzapuò gestireil flussodellecomunicazionie delle informazioni:TV, videoregistratore,videotel,soundsystemv, ideoterminalic,omputer,accesso abanche-datit,elefono,telefax,teleconferenzeL. 'uomo-mobile è invece un soggettosociale in continuomovimento,in grado tuttaviadi mantenersiin contattocon la produzionee lo scambioimmateriale. Doveil propriobagagliotecnologico(segreterietelefonicherichiamabili,computersportatili,autotelefax,telefoninicellulari)gli permettedi comunicarein direttacon il mobile-uomo,chiudendoil circolodello scambioinformativoe permettendoun controlloed un coordinamentoassolutonellospazioe nel tempo. Attualmentela tecnologiainformaticarendepossibileil controllodi tutti i soggetti sociali, anche al di fuori del lavoro. L'uso di carte elettroniche fa slcheognigiornolasciamotraccedeinostrispostamenti, dellenostrespeseo deiguadagni,dellanostravitaprivata,dellenostre scelte culturalie politiche.Innumerevolitransazionie registrazioni vengonoriportatesu carta o su nastri magnetici:autostrada,banca, acquisti,versamenti,prelievi,prenotazionimediche,corrispondenza: tuttovieneoggiarchiviatoin specifici"data-bank''.Inquestoscenario ha cominciatoa muoversi, fin dagli anni ottanta, il "cyberpunk". Definizioneoggi impropria,maormaipresaa simboloper definireil primomovimentocriticocheha saputoindividuarela postaingiocoe il destinodel futuro. 11··cyber"costituiscel'insiemedelletecnologiedisimulazioneautomaticadell'attivitàmentale.Il '·punk"rappresentala fuoriuscita,violenta edisperata.dall'unvi ersodialetticoestoricistadelventesimosecolo.La vibrazionefreddaed elettronicadel "cyber'' interferiscecon la vibrazionerabbiosadelladisperazionesenzafuturo"punk".Dal"cyberpunk" è nataunanuovaformadi resistenza,inantitesialladisperazionepunk, che è r ''hackertelematico"(''hacker·•s,econdolaterminologiaufficiale. definiscecolui che riescead introdursiclandestinamenteall'interno dellestruttureinformatiche). Di questa nuova frontiera,delle tensioni e delle problematicheche comportaneabbiamoparlatoconFranco''Bifo"Berardi, studiosodel fenomeno"cyberpunk". questo, oggi, un discorso sulla politica sarebbe stupido, tuttavia vale la pena di mantenere aperto su di esso un discorso filosofico. un discorso non riduzionista che si faccia carico di una possibilità creativa che il linguaggio della tecnica non può dire. Dicevi prima che in fondo Craxi, Andreotti o Berlusconi possono essere "innocenti", ma non c'è invece la possibilità che questa società cosi tecnodipendente, così "perfetta", non comporti anche un potere che presiede a tutto ciò? Diamo pure per acquisito, visto quanto dicevo prima sulla logica della tecnica, che questo centro ci sia, che sia un fatto già accaduto. Ci sono probabilmente ancora persone che non guardano la televisione, ma questo non cambia assolutamente nulla. Il processo di sussunzione dell'umano da parte dell'inumano si è compiuto. Partiamo da questa rassicurante premessa. Ma è a questo punto che si riapre il discorso; se cioè è possibile uno scisma, una capacità di ricostituzione, dell'umano a partire da questa integrale tecnologicizzazione. E' questa la questione che mi interessa: se è possibile ricostruire isole di comunicazione umana capaci di concatenarsi. E' chiaro che io rispondo di sì. Il panorama nuovo del "partito della libertà", quello che una volta chiamavamo in tante maniere e che adesso non abbiamo più parole per definire, è questo. Occorre chiedersi se è possibile, all'interno di un mondo che ha integralmente compiuto il programma della disumanizzazione, in cui vi sono macchine non "superficiali", come quelle della politica, ma macchine che modellano il corpo e la mente, mettere in moto processi di scismogenesi che formino comunità capaci di essere comunità erotiche, felici, creative; il tutto manipolando e.o. proprio quelle macchine disumane. Pensi che i gruppi cyberpunk come gli "hackers" o il Chaos Cumputer Club di Berlino che postulano, se non un uso alternativo della tecnologia, almeno un suo uso diffuso, socializzato, vadano in questo senso? Tutta questa area, che non a caso si chiama "cyberpunk", si basa essenzialmente sulla disperazione dell'umano posto di fronte alla fine dell'umano; è il "no future", l'idea che non ci sia più un futuro che possa essere umano. Il sentimento prevalente è ancora quello antitecnologico, anche se sono poi geniali nel sabotaggio. Il Chaos Computer Club, il gruppo che edita "Decoder" a Milano, gli hackers di Londra tuttavia riescono a capire, pur rimanendo dentro al sentimento del punk, qual'è il problema vero, ma per il momento si fermano solo alla percezione del problema. Quando Marx nel 1844 comincia a ragionare sulla questione su cui sappiamo ha ragionato ci sono moltissimi operai che distruggono le macchine, maquale consapevolezza hanno essi dell'intero problema? Nel 1844Marx sembra uno che se ne sta lì a ragionare su una cosa assolutamente marginale. Noi oggi siamo alle prese con un mutamento che ha la stessa profondità, la stessa gigantesca radicalità, dell'apparire della grande industria, anzi, forse, assistiamo ad un processo ancor più radicale. Non possiamo pretendere di avere già ora modelli alternativi. E' già molto se riusciamo ad individuare il terreno su cui ci muoviamo e se riusciamo a proporre delle domande di libertà su questo terreno. Io sarei contento se un'area culturale in giro per il mondo riuscisse a porsi compiutamente i problemi in questa maniera. a cura di Giovanni Orlati e Franco Melandri ~ Natura I f· . 11 1111ta ALIMENTI N ARMONIACONLANATURA Frutta e verdura, formaggi, pane, biscotti integrali, latticini, pasta, prodotti senza zucchero e/o sale, alimenti e cosmetica prima infanzia, detersivi ecologici, cosmesi naturale, macrobiotica, ecc ... MINIMARKET Via Ravegnana 81/c Forlì - Tel. 796039 UNA CITTA' 3

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