Una città - anno I - n. 7 - novembre 1991

SARI NUSSEIBEH Sari Nusseibeh ha insegnato filosofia per 13anni all'Università di Birzet. Attualmente lavora al "Centro di studi strategici di Gerusalemme" dove si cerca con proiezioni economiche e scenari socio-politici di capire quali saranno i problemi palestinesi inuna prospettiva futura. Non fa parte della delegazione palestinese per la conferenza di Madrid perché è di Gerusalemme, tuttavia il veto israeliano era stato aggirato inserendo Nusseibeh nel gruppo ristretto di coordinamento fra la delegazione e il Consiglio Nazionale Palestinese. Ma proprio alla vigilia della conferenza Nusseibeh s'è ritirato, pare per dissensi con Feisal Husseini. Né Sari né Feisal hannodrammatizzato le divergenze. Vedremo, in futuro, se queste risulteranno più comprensibili anche per noi, osservatori tanto interessati quanto lontani. Il professore Nusseibeh è stato ospite del gruppo di "Salam, ragazzi dell'olivo" per un pomeriggio al National Hotel di Gerusalemme. Appena arrivato ci hanno colpito subito la sua giovane età, probabilmente al di sotto dei 40 anni, e la tranquillità del comportamento e del mododi conversare. Nusseibeh è un esponente di primissimo pianodel panorama politico palestinese, arrestato più volte dagli israeliani (l'ultima durante la guerra del Golfo: fu arrestato per 3 mesi con una misura amministrativa, cioè senza processo) conta molti avversari anche nelle file palestinesi per le sue posizioni considerate "moderate". In quei giorni era in pieno svolgimento una delle missioni di Baker che proprio il giorno prima s'era incontrato con Husseini e Anan Hashrawi. Buona parte della conversazione è avvenuta quindi sui temirelativiallapreparazionedella Conferenza, sui veti di Israele, sull'iniziativa americana, sull'atteggiamento palestinese. L' indizione ufficiale della Conferenza per il 31 ottobre ha reso superati questi temi. Altre cose interessanti sono state dette, però, e qui ne diamo brevemente conto. Professore Nusseibeh, qual è attualmente la situazione politica all'interno dei paJestinesi? La divisione principale è quella fra l'OLP e le organizzazioni che non vi aderiscono. Queste ridotte a due, quella di estrema sinistra legata ad Assad e con basi in Siria e quella "religiosa fondamentalista". Mentre la prima ha scarso seguito nei territori occupati, la seconda, Hamas, ha dei legami reali e una forte influenza soprattuuo a Gaza. Hamas è contraria alla conferenza e quindi la sua forza e il suo futuro sono legati ali' esito di questa conferenza. Esistono poi idee diverse anche all'internodell"OLP, dove al fianco di Fatah, r organizzazione maggioritaria, ci sono il Fronte Popolare di Abbash, il Fronte Democratico di Hawatmeh, il Partito Comunista e altri gruppi più piccoli. Le divergenza all'interno dell'OLP vengono discusse e risolte democraticamente, anche perché non sono laceranti. Tutti vogliono la pace, ma alcuni pensano che questa conferenza sia la conferenza di Bush. non porterà alla pace e danneggerà il popolo palestinese. Ma anche gli israeliani non paiono entusiasti dell'idea di Bush e per la prima volta c'è stato fra loro uno scontro duro. Quali sono gli obiettivi di Israele secondo lei? La politica israeliana è di tentare di mantenere il controllo su tutti i territori occupati, lasciando ai palestinesi una specie di autonomia amministrativa. Shamir pensa di avere la forza per resistere su questa posizione e non capisce che questa politica va contro il loro futuro. Ci sono politici israeliani che pensano che se Israele manterrà il potere sui territori prima o poi finirà male. Purtroppo questi politici non sono la maggioranza... Qual è attualmente il rapporto con la Giordania di re Hussein? Si sente spesso parlare di confederazione. Nel 1988reHussein ha rinunciato a quella specie di rapporto privilegiato con la West Bank, dove in fondo i palestinesi hanno ancora il passaporto giordano. In pratica ha rinunciato a considerare la Cisgiordania come un suo territorio occupato da Israele ed ha riconosciuto la determinazione palestinese ad avere una patria vera. Noi contiamo di avere in futuro stretti rapporti politici con la Giordania, dove vivono oltre 2 milioni di palestinesi. Sappiamo che lo stato di Palestina,quandonascerà,nonsarà in grado di camminare subito con le sue gambe. Molti palestinesi, dallaSiria, dal Libano, dalla Giordania, vorranno venire nella loro patria, ma la situazione economica sarà difficile, soprattutto per i problemi dell'acqua e dell'energia, e solo un rapporto stretto con la Giordania può aiutarci. li futm:o stato palestinese dovrebbe comprendere la West Bank, la striscia di Gaza e Gerusalemme Est. Come verrà risolto il problema degJiinsediamenti ebraici già presenti? La mia opinione è che la Palestina non sarà solo per i palestinesi mussulmani. Le leggi palestinesi non vieteranno a persone di altre religioni. comprese gli ebrei, di vivere in Palestina se cosl vogliono. A differenza di quanto fanno gli israeliani, laPalestinasarà per tutti. Questo è già scritto nella costituzione palestinese dal 1988, quando abbiamo decretato la nascita del nostrostato. Gli ebrei che sono in Palestina dovranno decidere se andare o se restare. Se resterannodovrannosottostarealle leggi palestinesi, come ogni altro cittadino, come avviene in tutto il mondo.Naturalmente rifiuteremo ogni potere israeliano sulla nostra terra.Ogni ebreo sarà protettodalle leggi palestinesi. come dovrà esserlo ogni palestinese che vive in Israele. Non dovranno esserci ingerenze. Fra noi e Israele lo contro è politico, non religioso. Ci sono anche problemi religiosi. ma verranno risolti dopo l'indipendenza. Il vero problema è quello dell'esistenza di Israele e della Palestina. E' cambiato l'atteggiamento dei palestinesi verso Saddam? Ancora c'è rispetto per Saddam. Noi sappiamodi aver perso molto nella guerra del Golfo, anche perché molti mass-media hanno stravolto le idee palestine i dando di noi un'altra immagine. Fin dal1'inizio abbiamodetto che nonaccettavamo l'occupazione del Kuwait e che ugualmente non accettavamo un ritorno del potere feudale dei Sabah. Se ricordate. tutti allora parlavano di elezioni dopo la liberazione, ma ancora non se ne sa niente... Noi dicevamo che non era un diritto dell'occidente fare questa guerra. che essa era un errore come lo era l'invasione irakena del Kuwait. E non lo dicevamo senza motivo. Per noi era una guerra per i I controllo della regione e del popolo arabo. Se l'obiettivo erano davvero la pace e la legalità internazionale noi chiedevamo di intervenire su tutti i problemidella regione. Israele sta occupando il Golan siriano. il sud del Libanoe i territori palestinesida24anni.Quantodeve aspettare la legalità internazionale per essere applicata anche Il? Noi sapevamo che il governo irakeno nonera peggioredi quello Liana Gavelli e Massimo Tesei sono stati 15giorni in Palestina. Durante la prima settimana hanno girato in lungo e in largo Gerusalemme, la West Bank e Gaza. Sono stati ospiti difamiglie palestinesi e hanno incontrato numerosi esponenti palestinesi. Nella seconda settimana si sono trasferiti in Israele dove hanno vissuto confamiglie ebree contai/ate tramite Servas, un 'associazione di viaggi ed ospitalità di cui abbiamo scritto altre volte. In queste pagine c'è il resoconto di alcuni incontri. Liana e Massimo ci tengono a sottolineare che purtroppo questi racconti non rendono giustizia dell'interesse; de/l'emozione, del coinvolgimento suscitati dal viaggio. Nella pagina accanto Massimo Tesei, che è anche presidente della coop. "Una città" viene intervistato dal giornale. Inalto a destra: Beach camp nella striscia di Gaza. Adestra al centro:Museodell'Olocausto,Memorialedei bambini(Gerusalemme Ovest). Inquesta pagina: villaggiopalestinese di Jiftlek,vicinoGerico. Le foto sono di MassimoTesei siriano, che Assad è un dittatore come Saddam, come si può allearsi con uno e fare la guerra all'altro in nome della libertà? Epoi, avete visto, la guerra è finita nel momento in cui i Curdi stavano per conquistare la loro indipendenza. Non si può non vedere che gli americani hanno avuto due pesi e due misure. Lei ha detto che in questa guerra avete perso molto, soprattutto come immagine internazionale. Oggi, rifareste le stesse scelte? Purtroppo, diremmo le stesse cose. Nelle condizioni in cui siamo, in cui vive il popolo palestinese a volte siamo costretti a decidere con i sentimenti, con il cuore. C'è mai stata un'autocritica rispetto alle azioni militari contro Israele negJi anni '70? Direicheogni operazione militare contro i civili è sbagliata. In ogni mondo giusto e libero è sbagliata. Però non possiamo proibire a noi stessi di tentare di liberare la nostra terra anche con i fucili dal momento che Israele governa col fucile. Non possiamo fare un'autocritica, anche se l'azione del1' Achille Lauro, ad esempio, fu sbagliata. Noi siamo contrari ad ogni operazione chemette inpericolo i civili, anche se gli israeliani invece si accaniscono proprio contro i civili. Ci sono anche piccoli gruppi palestinesi che purtroppo agiscono in modosbagliato, spesso sono azioni individuali che nascono dalla frustrazione della situazione. Queste azioni non ci aiutano. L'Intifada è cominciata ormai 4 anni fa e i risultati concreti non ci sono. Se la conferenza sarà un fallimento, cosa succederà? L'Intifada è una fase pacifica della nostra loua di liberazione. Se la conferenza non ci darà i nostri diriui, credo che ogni gruppo organizzerà iniziative militari ad un livello più alto. Non sarà difficile farlo. E sarà diverso dalle azioni degli anni '70. Ci saranno anche idee diverse fra Fatah e gli altri movimenti, ma tutti intensificheranno la lotta. Ci sarà una fase nuova dell'Intifada. sempre di massa. ma più organizzata. Peròtutti speriamo di ottenere i nostridiritti senza altre guerre. senza altri morti. G Anchedopo aver vistocon i propri occhi. rimane difficile comprendere come sia possibile vivere in un •·normale'' campo palestinese. Sottoposti spesso a coprifuoco. senza la possibilità di costruire o ristrutturare case, spesso senz·acqua, con varie strade ..bloccate.. per motivi di sicurezza. con incursioni anche notturnedelle forzedi sicurezza israeliane cui non servono né mandati né ragionevoli motivi per perquisire, sfondare porte, arrestare giovani. E questo da 24 anni! Con un peggioramento su tutti i piani da quando nel 1987è iniziata l'Intifada. Ciònonostante, durante le nostre visite nella West Bank ci ha accompagnatoun ritornello:"aGaza è molto peggio, lì è un inferno... Dopo un tentativo a vuoto a causa dell'ennesimo coprifuoco, siamo riusciti ad andare a Gaza. Le nude cifre della scheda danno elementi sufficienti per rendersi conto che il livello di vita è ben al di là di quelloche normalmenteè definito limite di sopportazione. Non è quindi un caso che il movimento degli integralisti religiosi Hamas abbia esteso la sua influenza soprattutto a Gaza. Eppure è proprio a Gaza che abbiamo incontrato uno dei --comitati delle donne•· più attivi. L'incontro è stato molto frettolosoper ragionidi sicurezza,perché lasede del comitato, appena aperta. non era stata ancora individuata dai soldati israeliani. L'impressione ricevuta dalla chiaccherataè che i comitati delle donne. nati per ostenere l"Intifada, piano piano abbiano dovuto affrontare anche tematiche tipiche del femminismo "occidentale... Ledonne hanno lasciato i fornelIi. sono uscite di casa. hanno imparatoa farepolitica. sono diventate. a causa degli arresti di tanti uomini, la pina dorsale dell'Intifada assieme ai giovani. La società palestinese è la più laica e la più avanzata culturalmente all"intcrno del mondo arabo. tutCO NE&&AREGIONEDE&&E DUE GIONI JIFTLEK Davanti al finestrino del pullman mentre torniamo da Jerico mi passano ti le e file di avocados, banani,manghi,mapi,pomeli.Macchie ordinate di verde che spiccano sullo scenario desertico e roccioso. Ma non sono più gli stessi che abbiamo visto all'andata, perché negli occhi si sovrappongono le immagini desolate del villaggiodi Jiftlek che abbiamo appena visitato. Ci vuoleun po' ad accorgerci che quelle bassebaracche lungo la strada, strette tra una piantagione e l'altra, non sono ripostigli per attrezzi, ma case. Fra resti di carretti, tavole di legno, ondulati, bidoni vari e la carcassa di un autobus cercano di vivere 1.500palestinesi. La strada che viene da Gerusalemme attraversa un deserto roccioso disteso su continue colline. Forse è anche per questo che quando, all'ultimo scollinamento, si apre inaspettata le valle di Jerico. la meraviglia è enorme. tavia il ruolo della donna è. o era, ancora molto tradizionale. Unadelle dirigenti del comitatoci haraccontato come ormai sia coniderata un pericolo pubblico. La polizia israeliana la segue ogni volta che può, le ha tolto il permessodi u ciredallacittà. ferma il padre e i fratelli per interrogarli sulla sua attività. Ma questo nonè l'unico '"fronte''. Ha già un'età in cui normalmente una donna palestinese è sposata e ha qualche figlio. ..Non sono sposata. Ero fidanzata con unoche abitava fuori di Gaza, ma a causa delle limitazioni della polizia non potevamo quasi più incontrarcie miha la ciato. Poimi sono fidanzata con uno di Gaza. che dopo un po· mi ha chiesto di mettere di interessarmi di politica ...così l'ho lasciato io... Ci siamo arrischiati in una domanda: ··non è che il progressivo radicamento di Hamas, i cui temi di propaganda riguardano tanto l'inasprimento della lotta contro gli israeliani. quanto il ri petto delle più rigide tradizioni (fino al punto che spesso le donne a capo scoperto vengono prese a sassate). non sia originato anche dalla ··paura" crescente degli uomini di perdere il --controllo.. sulle donne?'". ··Può darsi. può darsi. Però arà difficile riportarci in casa alle condizioni di prima. Troppe donne hanno dovuto sostituire i loro uomini prima nel lavoro. poi nelle manifestazioni. poi nell'impegno politico... Dal comitato delle donne ad un altro incontro inaspettato. almeno in quella situazione di degrado delle condizioni di vita. 11 dottor Kamal è i I direttore del ..GazaCommunityMental Hcalth programmc··. una clinica che si occupa della salute mentale delle comunità di Gala. Ha 63 anni e s·è spcciali71ato in psichiatria a Londra. Oggi è considerato il padre della psichiatria palcstine. e. Colpiscono subito la calma con cui racconta l'cspcricnLa di queQuesta vallata, appena a nord del Mar Morto, è un'immensa oasi dove cresce di tutto. Da una parte alberi di frutta esotica, dall'altra palme da dattero con i grappoli protetti da fitte reti, e poi campi lavorati e fiori. Qui si invera la retorica dei giardini sorti nel deserto, ancora visibile tutt'attorno. Fra il verde spunta un insediamento di coloni israeliani. E' bello, è pulito, ordinato, inframmezzato di orti e giardini. Poco più avanti, inaspettatamente, campi che paiono abbandonati, riarsi dal sole, senza segni di lavoro umano. Infine Jiftlek, cioè un insieme di catapecchie da cui spuntano decine e decine di bambini che ci seguono con lo sguardo. Sembra un villaggio appena bombardato. Manca perfino quel vociare e quell'ammassarsi attorno a noi che ci ha accompagnato ovunque. Jiftlek non è un campo profughi, ma quello che resta di una grossa sto centro e il carisma del dirigente sereno e deciso. ·'Da 24 anni i palestinesi di Gaza subiscono l'occupazione militare israeliana.Gli effetti della politica sempre più repressiva e disumanizzante delle forze di occupazione hanno creato disturbi di insicurezza. vittimizzazione. costante bisogno di aiuto. Un numero crescente di persone presenta livelli patologici di ansietà. depressione e di. turbi p icosomatici. Oltre a ciò ci ono ca i di aggressività, di violenza familiaree di assunzione di droga che si manifestano come sintomi dello stress subito. Daquando è iniziata I" Intifadanel dicembre ·g7 la comunità palestineseha fattoesperienze senza precedenti. Le tradizionali forme di autorità e leadership si sono trasformate sia dentro che fuori la famiglia. on c·è dubbio che l'Intifada ha fatto recuperare ai palestinesi sia ladignitàcheilri pettodisestessi. Per molti versi è stata un'ottima terapia per la comunità.Ma il prezzoè stato e continua ad essere alto. Specialmente i bambini. che patiscono quotidianamente gli effetti della eparazione, dell'abbandono. della violenza. stanno mostrando sempre più i sintomi patologici della paura. dell'introversione. disturbi del sonno. di comportamenti caratteriali. I genitori non riescono a far fronte ai cambiamenti inatto. né alla scomparsa delle persone amate. I bambini hanno cominciato a dirigere la loro rabbia ali' interno della propria famiglia. La. ituazione generale sta negativamente e pesantemente incidendo ullosviluppodella personalità di un numero crescente di bambini. Con l'Intifada e finoad un anno fa avevamo registrato un calo delle malattie psicosomatiche. dei disturbi nervosi. e della violenza interpersonale. nonostante la situazione di ovrappopolazione. Ma oggi. dopo 4 anni di lotta senza risultati concreti e soprattutto dopo la guerra del Golfo. l'aumentodella frustrazionee il senso di abbandono. hannodi nuovo fatto impennare il grafico relativo a questa situazione... Dottore, gli israeliani saranno a conoscenza di questa situazione. Quale giustificazione danno comunità che nel '48 contava qualche decina di migliaia di anime. Non riceve quindi aiuti dal1'UNRWA, l'agenzia dell'ONU per l'aiuto ai profughi. Ci incamminiamo verso una delle poche case in muratura dove una stanza, arredata esclusivamente con una credenza pienadi bicchierini, è stata riempita di sedie per farci accomodare. Ci offrono, come sempre, thè, caffè e bibite. "Tutti i terreni qua intorno erano i nostri. Con l'occupazione israeliana dopo la guerra del '67 le condizioni di vita sono sempre peggiorate. li governo vuolemandarci via e siccome non può farlo con la deportazione, come chiede uno dei partiti di destra che è al governo, usa altri metodi. Prima ci hanno confiscato dei terreni e hanno insediato dei coloni ebrei, poi hanno preso il controllo delle sorgenti d'acqua, qua vicino ce n'è una con cui irrigavamo i nostri campi. Hanno fattocinque derivazioni per irrigare i lorocampi e noi siamo senz'acqua. E siccome una antica legge ottomana dice che se un terreno non viene lavorato per del loro comportamento e perché, secondo lei, si comportano nel modo in cui si comportano? --GJi israeliani conoscono bene tutta lasituazione. perché circa un anno fa io l'ho denunciata in un convegno internazionale di psichiatria a Ginevra e quando sono tornato sono venuti ubito a minacciaredi chiudere tutto. Hanno tentato anche di entrare, ma gliel'ho impedito.avvi andoliche ne sarebbe nato un tale putiferio internazionale da farli pentire di averci toccato anche olo con un dito. Per quanto riguarda il perché si comportino così. credo che una delle risposte sia lasindromedel le vittime di atti di violenza. Chi subisce a lungo. e la storia degli ebrei è una toria di paure e violenze subite. ··scarica.. spesso su un'altra vittima le proprie tensioni... Ma questo significa che in futuro anche i palestinesi correranno lo stesso rischio? --111 futuro?! Questo sta già succedendo! A volte proponiamo a gruppi di bambini con vari di turbi giochi di ruolo per tudiare i comportamenti. Ci ono bambini che invariabilmente vogliono interpretare solo la parte del soldato israeliano. Siamo già di fronte. cioè.ali' immedesimazionecol più forte. nonostante --quelpiù forte.. ia vi to in tutta la società palestinese come l'incarnazione del male... Quali sono gli altri effetti di questo "stress" da occupazione militare? --vi do solo alcune cifre ricavate da studi che abbiamo condotto tempo fa. prima della guerra. Da allora la situazione è tre anni diventa proprietà dello Stato, piano piano ci portano via tutta la terra. Qua non piove quasi mai. se ti tolgono le sorgenti... Ma anche in queste condizioni la gente cerca di resistere, perché se se ne va sa che non tornerà più. E poi, dove va? Oggi siamo ridotti a lavorarecome bracciantisaltuari nei nostri terreni e veniamo pagati senza nessuna puntualità. Non solo: il governo ha bloccato le licenze edilizie. Nessuno può costruire, né ristrutturare, né aggiungere una stanza alla casa. Man manoche i figli si sposano devono rimanere nella casa dei genitori oppure emigrare. Abbiamo un asilo per 20 bambini, ma quelli sotto i sei anni sono più di cento. Anche noi partecipiamo come possiamo all'Intifada, ma la pressione delle autorità militari è fortissima. Tempo fa sono stati danneggiati due aranci dei coloni. Non s'è trovato il colpevole e allora tutto il villaggioè stato punito con 7 giorni di coprifuoco totale. Un'altra volta sono stati tirati dei sassi contro auto israeliane e tutti i nostri giovani sono stati arrestati per 15giorni. Non vogliono trovare i colpevoli, ma punire collettivamente. In fondo in fondo ci puniscono perché siamo palestinesi e non vogliono lasciare la nostra terra''. Di ritorno all'albergo a Gerusalemme incrociamo la comitiva di pellegrinispagnolianch·essi ospiti al National Hotel. Molti sono anziani o di mezza età. Potrebbe essere il loro primo viaggio o l'ultimo. Sono allegri e vocianti come una scolaresca in gita. Par di capire che sono stati a Jerico. Chissà se hanno visto anche Jiftlek e chissà che idee si sono fatti. Forse la solita: gli arabi nonhanno voglia di lavorare e vivono nelle catapecchie, gli israeliani hanno fatto del deserto un giardino. In lsraelec'èque tainsidia:èpossibile tornare dallo stesso viaggio con due idee diametralmente opposte. solo peggiorata. Il 30% degli uomini e il 37%delledonne offre di gravi o gravissimi stati ansiosi. Il 63% degli uomini e il 78% delle donne hanno difficoltà a dormire. 1126%degli uomini e il 75%delle donnepiangonofacilmente.1160% dei bambini è iperattivoe il 50% è terrorizzatodal buioedai soldati'". C'è un problema di droga? ·· egli anni immediatamente precedenti l'Intifada. c'era tato un progressivo aumento dei casi di droga. Durante i primi due anni dell'Intifada il fenomeno è quasi scomparso. Ma negli ultimimesi è riapparso in modo allarmante. Coinvolge quasi esclu ivamente i giovani e la droga usata è la cocaina. Pare che non ia difficile procurarsela... Lasciamo il centro di salute mentale di Gaza.Ci lasciamoallespallequell'immensocampoprofughi che è Gaza City. circondata dagli altri campi veri e propri. Ci chiediamo come sia po sibile per le donne del comitato. per chi lavora al Centro di salute mentale. per i sindacalisti. volgere attività cosl dure e impegnative in queste condizioni. Ritroviamo i soldati del posto di blocco che. proprio otto allo striscione "Welcome to Gaza·•. all'ingresso della città ci avevano chiesto il motivo della nostra "gita''. Ci fermano di nuovo... E. andato tutto bene? Avete avutounabuonagiornata?'".Come e non sapes ero cosa c·è ·'di là", come secredessero veramenteche si può andare a Gaza per vedere il mare. La "striscia di Gaza" è una stretta striscia di terra lungo la costa, lunga circa 45 Km. La larghezza varia dagli 8 ai 14 Km. Prima del '48, a causa della guerra, circa 200.000 palestinesi lasciarono le città e i villaggi di origine e si rifugiarono nella "striscia" dove furono ospitati in otto campi per rifugiati. Dopo la guerra del '48 l'amministrazione della striscia di Gaza fu assegnata all'Egitto. Dal '67 è uno dei "territori occupati" da Israele. Attualmente la popolazione ha superato le 650.000 unità, due terzi dei quali sono rifugiati. Il 48% della popolazione è composto di bambini sotto i 14 anni. La densità della popolazione è di 1.400 abitanti per chilometro quadrato, la più alta del mondo dopo Hong Kong.

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