Una città - anno I - n. 7 - novembre 1991

CERTOIL MODO DI VIVERE persone ignoranti, che non hanno un bagaglio di vita. Le persone istruite rispettano gli orari anche in Africa. Quando parlo di persone istruite intendo con un'educazione. Io qui in Italia ho visto cose che non si vedranno mai in Senegal, in Africa in genere: ho visto in una famiglia una madre che faceva da mangiare, lavava i piatti, faceva tutto insomma e le figlie stavano là a chiedere: "mamma fammi questo", "mammadarnmiquello",eloro non facevano niente. Questo non succede in Africa, non si vede mai. Se io sono tuo fratello più vecchio di 2 anni tu mi devi rispetto. Mi devi rispetto per tutta la vita. In Italia neanche si salutano. Se io sono in casa seduto ed entra mio fratello maggiore, prima lo saluto e gli porgo lamano, e poi mi alzo per lasciargli il posto. QUI E' MOLTO DIVERSO due senegalesl di Dalcar, clte lavorano a forli ci raccontano delle differenze culturali, del loro tempi là e qui, dello sfruffamento delle donne e del rispeffo dei vecclti Di dove siete e come vi chiamate? I.: io mi chiamo Ibrahim, ho 42 anni e sono di Dakar (capitale del Senegal, ndr) fatto per 16 anni il poliziotto, la sua casa, il suo lavoro, la sua famiglia, e poi di col po è I icenziato. L'unica cosa che poteva fare era andare a cercare lavoro, cercare di aiutare la famiglia. Anche perché un poliziotto licenziato in Senegal praticamente non può più lavorare. un vantaggio. Per esempio una famiglia con 7 o lO figli quando arriva la stagione delle piogge ha la possibilità di avere più prodotti. Così fanno dei figli per avere più cose. Quindi più figli, più ricchezza. A.: esatto, perché i figli aiutano a lavorare. In città si fanno già per me è bella così. In Senegal il più vecchio, il padre o il fratello più grande se il padre è morto, è il capofamiglia, è lui che decide cosa si deve fare. Qual è la difficoltà più grande che avete trovato in Italia con la gente? A.: iomi chiamo Abdullani, ho 29 anni e sono anch'io di Dakar. Dove lavorate qui a Forfi? I.: io lavoro da qualche mese al Formificio Romagnolo. Ho lavorato anche in altre aziende, ma sempre con contratti di 2 o 3 mesi, perché qui in Italia se hai più di 29 anni è difficile trovare un lavoro. Per questo può capitare che fra uncontratto e l'altro rimani uno o due mesi senza lavoro. E' molto difficile adesso trovare un lavoro. • /.: l'ignoranza. Per gli italiani noi siamo tutti uguali, tutti gli africani sono dei "vu cumprà". Questo qualche volta dà fastidio. Quando discuti con un italiano ti accorgi che qui si conosce poco la storia degli altri Paesi del mondo, che si conosce solo la storia d'Italia. Anche questo può dare fastidio. Però il popolo italiano è veramente tollerante. lo vedo i miei fratelli africani quando vado a vendere nelle città, il loro comportamento a volte è fastidioso e gli italiani invece sopportano molto bene. Questo è importante per me. I problemi che noi abbiamo sono il lavoro e la casa. Quando rispondiamo ad un annuncio che offre una casa in affitto e ci presentiamo ad un proprietario la risposta è sempre che lacasa è già stata data ad altri o che serve per suo figlio. A.: io lavoro con un contratto a tempo indeterminato nell'azienda S.S.S. di via Macero Sauli dove si lavorano materie plastiche. Sono lì da un anno e sette mesi. Ibrahim, quando sei in cerca di lavoro ti rivolgi all'ufficio di collocamento? I.: sì, io vado sempre là. Loro mi trovano il lavoro. Voi lavorate in fabbrica. Vi sentite per questo diversi dai ''vu cumprà"? A.: sì, c'è differenza perché la maggioranza dei "vu cumprà" vengono dalla campagna. Non sono andati a scuola. Anche in Senegal fanno questi piccoli commerci. Noi abbiamo studiato. Appena arrivati in Italia, anche noi, per avere il permesso di soggiorno, per guadagnare da vivere, dovevamo fare i "vu cumprà". Tutti all'inizio fanno i "vu cumprà". Per mangiare dobbiamo lavorare. Che cosa facevate prima di venire in Italia? I.: io ho fatto 16 anni il poliziotto, e poi a causa di uno sciopero che abbiamo fatto, mi hanno licenziato. Da noi la polizia non ha diritto di fare sciopero perché siamo considerati militari. Così dopo quello sciopero il Governo ne ha approfittato per licenziare 2.000 poliziotti. Per questo sono venuto in Italia a cercare lavoro. Ma io mi vergogno a fare il "vu cumprà" perché non l'ho mai fatto e perché so che non è legale, non è permesso dalla legge italiana. L'ho fatto solo una volta perché non sapevo che altro fare e dovevo mangiare, dovevo vivere. A.: immaginate, uno che ha 11uanclo sono solo mi sento male Quanti fratelli hai? A.: mio padre aveva tre mogli e forse 13 figli. Secondo voi qual è la ragione per cui in Africa si fanno tanti figli? I.: la maggior parte della nostra popolazione è ignorante, non vuole andare a scuola, studia solo il Corano. Lavorano la terra, hanno più di una moglie e tanti figli e quindi molte braccia che possano aiutare a lavorare la terra. A.: per loro avere molti figli è GAIA ~wn6 JY~ ~rz-:çgadJt? V~ ~ 9&:r~ 6:Y .Xd V. C?.5'4.Yh-1177 Sonoapertele iscrizionia corsidi Shiatsue Yoga Lorenzo Gazzoni & C. s.n.c. 47100 Forlì - Via Mariani, 6 Tel. e Fax 0543/53661 meno figli, le ragazze non vogliono più fare tanti figli. Per esempio , una ragazza vuole al massimo 2 o 3 figli. In città ci sono problemi per mangiare, per la casa, per mandare tutti a scuola. Però in Senegal quando la casa è grande, la famiglia ègrande,con molta gente, l'atmosfera è bella. A me piace stare in mezzo a tante persone, sono abituato così, con tanta gente intorno. Mi piace stare sempre con I O o 20 persone, basta che ci sia rispetto. Quando sono solo mi sento male, sono triste. Quando c'è gente in casa è bello, si parla e si scherza, il tempo passa ... Quando si è soli il tempo non passa mai, si diventa cattivi. Ibrahim, la tua famiglia dipende da te economicamente? /.: sì, solo da me. Alla fine di ogni mese devo mandare i soldi altrimenti non mangiano. A.: in Senegal siamo abituati che quando uno della famiglia lavora deve partecipare alle spese della casa. Ognuno deve dare una percentuale del suo guadagno alla famiglia. Tutti devono farecosì. Iofacciocosì, fanno così i miei fratelli che sono a Parigi, così quelli che sono in Senegal possono vivere bene. Mandiamo i soldi ad un fratello che fa il maestro a Dakar, lui pensa al resto della famiglia, a pagare tutte le spese di casa. In Senegal si fa così, negli altri Paesi non so. La vita in Senegal 11uanclo ci si clà un appuntamento al 90% • • non Cl SI incontra mai Allora non sono poi così tolleranti gli italiani. /.: molti pensano che se affittano la casa ad uno o a due di noi poi ne arrivano altri dieci ad abitarvi e tengono la casa sporca, la rovinano. A.: per esempio, se arriva qualcuno dal Senegal a trovarci noi non possiamo dire che non può stare da noi, lo si deve ospitare. Peròc'èqualcunoche dà veramente fastidio, non piace neanche a me che sono africano. Non vogliono tenere bene la casa, dicono che oltre a pagare l'affitto non sono obbligati a fare nient'altro. Ame non piace. Coi vicini andate d'accordo? /.: i nostri vicini sono persone corrette, non abbiamo nessun problema con loro. Ci sono anche i nostri padroni di casa, ci salutano, qualche volta scherziamo, e basta. A.: io lavoro vicino a casa, lì intorno tutti mi conoscono, saluto tutti, specialmente i più giovani. Immaginate che un senegalese, che ha sempre vissuto in campagna, in una situazione più tradizionale, si trovi a lavorare in una fabbrica qui in Italia, con dei ritmi diversissimi, con gli orari rigidi, la fretta perenne. lo credo che possa trovare molto disagio. A.: i senegalesi sanno sempre REFORMHAUS ERBORISTERIA Dall'Agata Dr. Villa Dr. Lorenzo Marco Fitoderivati- Fitocosmesi Alimentipersportivi Via G. Gaudenzi - Tel. 21863- 47100FORLI' CO prima che qui la vita è molto diversa, così sono preparati. Si adeguano. Noi siamo un popolo che in 2 o 3 mesi, o anche meno, apprendiamo le abitudini delle altre persone. Ci adeguiamo. Ci sono degli italiani che pensano che i senegalesi siano gente che non sa niente della vita. Succede anche a me di trovarmi in queste situazioni. Così io faccio finta di non sapere niente per essere in vantaggio con loro. Se qualcuno pensa che io sono pazzo, faccio finta di essere pazzo. Io so quello che voglio, so perché sono venuto qui e li assecondo per raggiungere i miei obiettivi. • • 11u1 s1 va • sempre 1n freffa, si • mangia sempre alla stessa ora Per quanto riguarda il tempo, certo la maniera di vivere qui è molto diversa. Qui si va sempre in fretta. Si mangia sempre alla stessa ora. Noi possiamo mangiare anche a mezzanotte. Il tempo per noi non è così fisso. Quando si deve lavorare, si deve lavorare, però non è così fisso. Noi spesso misuriamo il tempo usando il "verso". Per esempio io posso dire che vengo a trovarti verso mezzogiorno; così s'intende che posso arrivare anche all'una, o anche alle tre. Questo è anche un problema. Io mi arrabbio sempre anche in Senegal. /.: noi, in Senegal, sul lavoro arriviamo ad un'ora indicativa. Se è tardi bisogna avere una scusa, ad esempio che il pulman era in ritardo, o che un figlio è ammalato o ha il mal di testa, eccetera. L'importante è parlare di queste cose e si è scusati. Qui non si tratta in questa maniera. In Senegal, quando si dà un appuntamento, al 90% non ci si incontra mai, questa è un'abitudine africana. Se uno dice che viene a trovarmi il giorno dopo a casa, io non l'aspetto, perché tanto è molto difficile che venga. Tu li aspetti a casa ma loro non vengono mai. 11ui si dice • • ciao e s1 • scappa via, eia noi bisogna dimostrare considerazione Qui non conta il mal di testa. A.: no, qui no. Questo è il problema di molti senegalesi, non rispettano il tempo. lo sento di rispettarlo bene. /.: lamaggioranza di quel Iiche non rispettano gli orari sono A.: questa differenza di educazione a volte crea qualche problema con gli italiani. Problemi di rispetto. Qui, chiunque si incontra per strada si dice "ciao!", o "buongiorno!", e si tira dritto. Ma da noi quando incontri una persona considerata (un amico, un famigliare, un collega) ci si deve fermare a scambiare qualche parola, anche solo tre minuti, ma va fatto,è una dimostrazione di rispetto. Qui no, si dice "ciao!" e si scappa via. Non c'è tempo neanche per salutare le persone. In Senegal non si può fare così, bisogna dimostrare considerazione per le persone. Fra vicini di casa, da noi ci conosciamo tutti, ci salutiamo tutti, anche i bambini. Passiamo il tempo assieme a chiacchierare sulla strada, scherziamo. Non si può passare senza salutare, è mancanza di rispetto. E poi c'è il problema del rispetto dentro la famiglia, del figlio verso il padre, verso la madre, tra fratelli. Qui ognuno è libero di fare quello che gli pare, in Senegal no. Se io ho una sorella di 20 anni che sta in casa, lei non è libera di fare quello che vuole. Se io sono suo fratello maggiore le dico: "preparami questo o quello", oppure: "portami un asciugamani per la doccia", e lei Io fa, per rispetto. Se tomo a casa tardi stanco, posso dire a mio fratello minore per esempio: "vai a comprarmi da mangiare". Lui, se anche è a letto, si alza e va senza problemi, perché questa è l'abitudine. Qui no. Io mi vergogno a vedere una madre di 70 anni lavorare in casa e le figlie stare a letto fino a mezzogiorno. Questo in Senegal non succede. Quando i figli sono abbastanza grandi, sono loro che fanno da mangiare e lavano i panni della loro mamma. Lei non fa più niente. Qui è diverso. Io non voglio condannare, perché ognuno ha il suo modo di vita, ma io in casa mia non sarei tranquillo a vedere mia madre lavorare mentre le mie sorelle vanno a ballare. Per voi non c'è problema, fa parte della vostra vita. Però c'è da dire che, con questa logica, la donna in Africa è molto sfruttata. /.: questo è vero, ci sono uomini che mandano le donne a lavorare nei campi, poi pretendono che si occupino della casa e loro se ne stanno a fumare la pipa. Ma non è così per tutti gli uomini. Ma per quanto ho visto io, nella società tradizionale africana, sono le donne che fanno pressoché tutto. X~"'ié UNIVERSITA' DEGLI ADULTI AREA STORICO-ARTISTICA. Storiadell'arte.StoriadiForlì.Storia dellereligioni.Storiadelleciviltà:gli Etruschi AREA DELLERELAZIONI SOCIALI E SALUTE. Noie gli altri. L'apprendimentoefficace.L'arte della negoziazione.Movimentoe salute. AREA ENOGASTRONOMICA. Le cucine tradizionali:il Friuli VeneziaGiulia. La Romagna:la cucinadi primavera.Guidaai vini d'Italia:il FriuliVeneziaGiulia. AREA DELLA MANUALIT A'. La decorazione su stoffa; Giardinaggio. AREA DELLE LINGUE STRANIERE. Inglese:6 livelli. Civiltà inglese.Inglesecommerciale.Tedesco:3 livelli.Spagnolo:2 livelli. PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI: COOPERATIVA CULTURA E PROGETTO via Piero Maroncelli, 24 Forlì. Tel. (0543) 35256 A.: sì, è vero. In campagna le donne lavorano sempre. La mattina vanno a prendere I' acqua con il secchio, preparano da mangiare e poi vanno in campagna a lavorare la terra, quando tornano devono preparare la cena, eccetera. Insomma, lavorano sempre. In campagna le donne hanno sempre da fare, anche perché se possiedono un pezzo di terra loro, la possono lavorare solo dopo aver lavorato quella del marito. Quindi lavorano la mattina i campi del marito e la sera i loro. Anche i figli grandi, se possiedono della terra loro possono lavorarla solo dopo quella del padre. Tutti devono lavorare prima per il babbo. La sera ogni persona può lavorare per sé. In campagna si lavora molto. In città le donne non fanno più niente. E i cambiamenti recenti di cui avete parlato coinvolgono anche il ruolo dei vecchi nella società? A.: i vecchi sono sempre importanti inAfrica. Uno scrittore ha detto: "ogni vecchio che muore è una biblioteca che brucia". I vecchi sono molto rispettati in Africa. Un vecchio è una persona che ha già fatto tutto quello che doveva fare nella sua vita; ha fatto i figli, li ha cresciuti, ha lavorato. Ora spetta ai figli seguire i suoi passi. I figli devono ripagare ai loro padri tutto ciò che hanno ricevuto da loro. Anche in città i vecchi sono rispettati. • ml • vergognerei a vedere mio padre dormire in una casa cli • riposo /.: i vecchi in Africa sono rispettati. Qualcuno va nelJecase di riposo, specialmente i cristiani, ma noi musulmani no. Noi viviamo coi vecchi fino alla loromorte, li aiutiamo fino all'ultimo giorno, facciamo tutto per loro. A.: per noi non esistono le case di riposo, io mi vergognerei a vedere mio padre o un'altra persona dormire in una casa che non è la loro. Il nonno o il babbo sono delle persone importanti, anche più degli altri. Fa parte della vita. Non è come qui. Ho visto a casa vostra un poster con l'immagine di Winnie e Nelson Mandela e lo slogan "Amandla!" ("Potere!", ndr). Cosa significa per voi? /.: Mandela è un personaggio rispettabile, un politico, come Fidel Castro, un rivoluzionario, una persona rivoluzionaria che ha imposto le sue idee. Noi rispettiamo molto Mandela, sappiamo che ha fatto 27 anni di prigione per una causa giusta. Per noi è come Mahatma Gandhi. Vuole la pace. A. per me Mandela è una persona importante, la sua lotta è pertutti i neri, anche quelli che sono in Italia e in ogni parte del mondo. Mandela è come un santo, nessuno ha voglia di passare 27 anni in carcere. Mandela è una persona molto importante, ha fatto un miracolo in Sudafrica. nel a cura di LiberoCasamurata e di Rodolfo Galeo11i • prossimo numero continua il nostro • • v1agg10 nelle case di immigrati

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