Una città - anno I - n. 5 - settembre 1991

, di Rocco Ronclti Da un lato, la società civile buona, industriosa, naturalmente solidale, dall'altro un ceto politico corroHo, parassitario, taglieggiatore ... Di che cosa è si111omo quel1' imperante sentimento di avversione nei confronti della "pa11itocrazia" che accomuna uomini, gruppi, movimenti così dissimili fra loro per storia e interessi? Un'ostilità senza sfumature al "sistema dei partiti", questa sembra essere la povera ideologia italiana degli anni '90. Alla dicotomia tutta politica destra-sinistra, democrazia borghese-socialismo, è andata sostituendosi questa nuova e, per l'Italia, inedita polarità. Da un lato, la società civile buona, industriosa, naturalmente solidale, dall'altro un ceto politico corrotto, parassitario, taglieggiatore. Si tratta, evidentemente, di una polarità non politica, ma morale. Quale ia la causaprossima dell'affermarsi di questa semplificazione ideologica tenacemente coltivata tanto dagli arroganti fautori di una seconda repubblica quanto dai loro più decisi avversari (era questo il tono di tulle le dichiarazioni a commento della vittoria del sì al referendum di giugno) non è apparentemente difficile a dirsi. La corruzione politica dilagante è sotto gli occhi di tutti e non ha bisogno di ulteriori denunce. Ma qui l'ideologia italiana ci interessa come sintomo, come indicatore di una metamorfosi i cui esiti re tano ancora ignoti. Ci sia perciò permes o ospettare di questo unanimismo. "Essere in disarmonia/ con l'epoca (andare/ contro i tempi a favore / del tempo) è una nostra mania" (G.Caproni). Perchè questo generale unanimismo nello sdegnoenel rifiuto, come tutto ciò che ha dalla suaparte il fiatodellaMassa,haunodore poco salubre. Chiunque frequenti sale d'aspetto e vagoni ferroviari sa bene che questo luogo comune ha surclassato ogni altro argomento di discussione occasionale. TI disprezzo per il sistema dei partiti - un disprezzo assoluto, ripeto, senza sfumature e distinguo- è diventato nel giro di pochi anni il minimo comune denominatore ideologico fra adulti desiderosi di conversare pacificamente senzatimore di urtare la su cettibilità dell'occasionale interlocutore. Sulla critica della politica non ci si divide. come dovrebbe accadere in ogni di cussione. maci si unisce in coro, senza stonature. Lo stessoaccadepuntualmente sugli schermi televisivi e nelle stessedichiarazioni di chi, paradossalmente, sta cercando proprio i I consenso politico. C'è qualcosa di profondamentemistificatorio in tutto questo. La critica alla partitocrazia tende insensibilmente a trasformarsi in unmantello che copre le contraddizioni reali, cheannacqualedifferenze, che rende omogeneo ciò che per suanatura è connittuale e che, soprattutto, funge da avanguardia ideologica per l'affermarsi di interessi settoriali (scuola privata, sanità privata ecc.). Fa un certo effetto, un effetto senz'altro comico, sentire per one, che di fatto difendono interessi diver i e inconciliabili, parlare la stes a lingua, utilizzare gli stessi schemi retorici, denunciare comuni nemici. L'impressione che se ne ricava è che comunquesia laparte più forte a trarre giovamento da questo unanimismo, come se la critica della partitocrazia fosse un terreno di confronto impo to da chi vuole consolidare l'ordine esistente e supinamente accettato, per pauradell'i olamento, da quelle forze che, OTTIC¾-rsION CENTRO APPLICAZIONE LENTI A CONTATTO ESCLUSIVISTA LENTI A CONTATTO ACUVUE - USA E GETTA 47100 Forlì - C.so Mazzini, 144 - Tel. 0543/20033 almeno teoricamente, dovrebbero avere interesse a cambiarlo. Se è però facile vedere quali sono le di funzioni reali che sono all'origine di questo atteggiamento, più difficile è indovinarne le conseguenze a medio e lungo termine. Dove porta infatti l'ideologia italiana?Atrarneil mas imoprofitto non credo saranno le tanto conclamate "forze sane" del paese,quelle cioè che la "po1 itica sporca·• (è triste vedere utilizzata una espressionecosì volgare sui manifesti della sinistra ...)costringerebbe aduno stato cli cronica clandestinità. Ciò che minacciosamente si delinea all'orizzonte - e che non può non inquietare chi ha a cuore la libertà clell'inclivicluo - è piuttosto una inedita e probabi I mente meno cruenta forma cliquella barbarie cheha caratterizzato con singolare continuità il nostro secolo, il secolo "delle masse". Una barbarie plebiscitaria e, a suo modo, profondamente "democratica", che sa far leva sugli istinti gregari delle masse,mai come oggi così legittimati e corteggiati dai media in cerca di audience. Una barbarie insofferente non della mediazione politica "cattiva", ma della mediazione come tale. Una barbarie che asseconda e lusinga la volontà cli protagonismo, l'insofferenza per le forme e per le gerarchie spiritual i tipica dell'uomo medio. Eliminare il momento della mediazione è, naturalmente, qualcosa che può aver luogo solo nell'immaginario, di fatto la mediazione resterebbe, ma mascherata, spacciata per l'immediata espressionedella sovranavolontà popolare. Con una espressione profetica coniata negli anni '20 dal filosofo tedesco Martin Heidegger potremmo chiamare questa inedita forma di totalitarismo: ''dittatura dell'opinione pubblica" e del suo impersonale, apolitico e morale "Si" (è sufficiente accendereil televisore per sentire risuonare in modo imperativo la voce senza innessioni di questa "terza persona''). Assecondare questo enso comune "antipolitico·', con l'illusione di volgerlo magari ai fini di un rinnovamento reale della società, è suicida. Non è certo un caso, anche se ncs uno vi ha seriamente rinettuto, se proprio il partito storicamente meno compromesso con una gestione malavitosa del potere sia statoquello più penalizzato da questa ondata moralizzatrice che hascossoe scuote i I paese. Era inevitabile cd in un certo senso premeditato che la prima vittima della crisi di rappresentanza dei partiti fosse proprio il "partito" per eccellenza e questo indipendentementedalla pulizia morale dei suoi esponenti. Era altrettanto inevitabile e premeditato che r ondata mora I izzatrice e antipol itica premias e elettoralmente quei partiti che, a dispetto della ben nota compromissione dei loro leader. sono di fattocsprcssioncdircttadegli interessi settoriali ed egoistici di quella" ocietà civile" chesi vuole anaeproduttiva. li noneletto di ogni critica morale della politica è infatti sempre I' autolegittimazione della società civile e del suo ordine "naturale". Ciò che resta,dopo la fine della politica, è un mondo da amministrare, i1n ordine mondialedaconsolidare con "operazioni di polizia". li momento politico, in quanto luogo della possibile trasformatione, della crisi e della Lorenzo Gazzoni & C. s.n.c. 47100 Forlì - Via Mariani, 6 Tel. e Fax 0543/53661 * Digitalizzazione reti, mappe e carte geografiche * Topografia * Fotogrammetria aerea e terrestre 1no 1anco ridiscussione delle regole (o del conflitto), deve essere esorcizzato. Nella sua inoffensiva ritualità (ogni turno elettorale è lì a confermarlo ...), lacritica della partitocrazia ha il senso di un sacrificio simbolico grazie al quale una società civile violenta può autocomprendersi come pura, innocente e naturalmente pacifica. Il male è altrove, non la riguarda. Invece di contribuire a costruire questo specchio ideologico nel quale questa società può ammirarsi soddisfatta, il pensiero critico non dovrebbe forse almeno farsi memoria di questo male, togliere il velo, andare infine "alla radice"? La critica della partitocrazia ha il senso di un sacrificio simbolico grazie al quale una società civile violenta può autocomprender- • • s1 come pura, innocente e naturalmente pacifica. intervento-------------- SOLO LE PIETRE SONO INNOCENTI L'autore di "Ti uccido come un cane", Roberto Guiducci, si chiede: pcrchè l'uomo è l'unico animale che infrange quella legge biologica, ineludibile per tutti gli altri animali, che vieta loro di uccidere individui della propria specie?E l'uomo non solo commette omicidi "accidentali", come quelli che possono avvenire in un combattimento per la supremazia sul branco, ma è capacedi uccidere sistematicamenle . Auchwitz ne è una prova. Al dibattito su Israele e Sinistra, promosso dalla coop. "Una città'', qualcuno ha detto che l'antisemitismo non è solo un ·'generecessivo"cheogni tanto tornaamanifestarei suoi effetti in Europa, ma è una delle colonne portanti della cultura europea. Purtroppo la storia non smentisce que ta affermazione. Ma come ha scritto Stefano Jesurum su Linus di maggio, "le coseebraiche... la nostra storia, questa cultura, queste nostre mille sfaccettature che spe so divengono vere e proprie identità lacerate, rappresentano a tutt'oggi qualcosadi universale, e soprattutto cli simbolico. "Universale. Simbolico. Due parole chiave. Ma torniamo alla domanda di prima: co a permette all'uomo di superare l'inibizione all'omicidio? I perchè pos ono esserediversi. ma tra questi alcuni meccanismi p icologici sono ricorrenti ed hanno la forza di rendere l'uomo capace di sterminare i propri simili (ogni uomo, in qualunque tempo e luogo, a dispetto di chi afferma che non esistono caratteristiche umane universali). Uno di questi è connesso alla diver ità: chi parla un'altra lingua. chi mangia altri cibi. chi ha differenti sensibilità e religione. non è un uomo. Uomo è chi fa parte della mia tribù. "Il popolo degli uomini'', così chiamano sè ste si gli Irochesi. Chi è fuori dalla mia tribù è diverso. non lo ricono co come uomo. non appartienealla mia pecie.Co ì po o ucciderlo. "come un cane'', posso rincorrerlo per ''fargli la pelle". Guerra è caccia. E le tribù, si sa.sonodi tanti tipi: la nazione, la clas,e, il partito, la religione. la razza. Ma ancheun altrn meccani mo perver o i affianca aquesto.ed è quello che ci fa invocare un colpevole per i nostri lutti, le nostreinsoddisfazioni. le nostre sofferenze. Anche se non c'è nessuncolpevole. E così Cri to i fa uccidere, vittima consapevole. assumendo i ulle palle tutti i peccati degli uomini, caproespiatorioper celta in un meccanismo nece ario. Così Vcrscagin viene dato in pasto al la folla di Mosca alla vigilia dell'ingresso di apoleone. Al mondo solo le pietre ono innocenti, chiunque agisceè colpevole, ricorda Camus. Il carnefice carica la colpevolezzasulla vittima." ... Pensodi capire ... E' come se vivere equivalesse a vincere e morire a perdere". "Sì, la vita i schiera sempre con la vita, e in fondo le vittime ono colpevolizzate". Così nel fumetto Mau di Art Spiegelman, lo p icanalista ebreo sopravvis uto ad Auschwitz piega al figlio di un altro ebreo "colpevole·· di e - sereanch'egli un sopravvissuto. Finchè c'è un nemico esterno (il Chejenne, il Sioux, il russo. il mussulmano) il "disordine''. l'entropia sociale viene scaricata all'esterno del gruppo. E' 1·a urda, perpetua guerra. come Orwell la descrive in '"1984''. Guerre fra popoi i, fra stati. fra clas i. fra re1 igion i. E quando per ricompattar i i popoli dell'Occidente hanno bisogno di un colpevole, ne hanno uno empre pronto, comodo, recidivo, un diver o che vive nelle loro città: l'ebreo. l'assas inodi Gesù. Ma in fondo l'ebreo non esiste solo in e per l'Occidente. Egli è Universale. Simbolico. Infatti se non siamo capaci di trovare una soluzione per queste ditruttive pulsioni umane, allora "siamo tutti ebrei, tutti noi, inclusi George Bush, Jean-Marie Le Pen, Yasser Arafat, George Habbash, Stefano Jesurum, e perfino Ytzhak Shamir". Tutti ebrei. vittime-colpevoli, colonne portanti delle culture umane. Tutti con il nostro peccato originale: la consapevolezza della sofferenza e della morte. Cra::,iano Fabro UNA c,rrA' alla FESFA Le nove serate della FESTA DELLA SOLIDARIETA' si svolgeranno in Via Dragoni n.57, nell'area interamente coperta dietro l'unità di base "Gramsci" dal 14 al 22 settembre. Vorremmo fossero l'occasione per un Incontro con le persone che vivono, lavorano, respirano la solidarietà. Funzioneranno: LIBRERIA, BOOK SHOP: la solidarietà nei libri. RISTORANTE: menù internazionali, cous-cous ecc •. CINEMA: taglio specifico sulla solidarietà. DIBAfflTI: la solidarietà vista dalle donne, nell'economia mondiale (con la prevista partecipazione del ministro ombra del P.D.S.), indiani d'America, razzismo, ecc .• MUSICA: nuovi orizzonti fra musica e cultura "SUD SOUND SISTEM", "UNITED POSSE", KTRONICS and FAMILY", RONCK N'ROLL" special guest MAffEO BELLI, "LA NOffE del GHIBLI" (musica e parole dall'Islam). GRANDE APERTURA: 1 4 seffembre ZULU PARTY con "SUD SOUND SISTEM" UNA ClffA'

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