Una città - anno I - n. 4 - giugno 1991

a colloquio con Gregorio Caravita-------------------------- Siamoandatia parlarecon GregoriCoaravitaP, residente dell'Associazione ItaliaIsraeledi Ravannae autore del libro"Ebrei n Romagna (1938-1945)d, alleleggirazziali allo sterminio"L, ongo Editori. La questione della presenza ebraica in Romagna è un po' complessa. Dopo la diaspora, nel 70 d.C., quando i Romani conquistarono t!.~rusalemme, furono deportati settantamila schiavi. Siccome i porti militari romani in Italia erano due, uno vicino a Napoli, e uno a Ravenna, è molto probabile che i prigionieri e gli schiavi passassero di qui. A quei tempi gli Ebrei erano contadini, non erano nè commercianti nè banchieri; per es. nel Vangelo il publicano è sempre il nemico, l'Ebreo è sempre il contadino, il pastore, la vite, l'uva, l'olio, la vita agricola. Era questa la vita in Israele. Quando Mosè nella Bibbia vede dall'alto Gerusalemme, gli appare come il paese del latte e del miele. E come contadini confluirono nel ravennate. A Roma però c'era una comunità molto più antica, già cento anni prima di Cristo. Le catacombe non sono cristiane come noi le crediamo, sono ebraiche. Solo pochi anni fa la Chiesa Cattolica le ha restituite agli Ebrei. Le ha gestite per duemila anni. Nel 13Od.C. circa, ci fu un'altra guerra ferocissima in Palestina, gli Ebrei furono distrutti, Gerusalemme addirittura cambiò nome; sul Tempio fu costruito un tempio pagano. Risale ad allora la tradizione del Muro del Pianto. Al tempo di Tiberio migliaia di giovani Ebrei furono deportati in Sardegna, per eliminare i conflitti che cominciavano tra cristiani ed Ebrei. In generale, iRomani erano sincretisti, rispettavano tutte le religioni, purchè osservassero le leggi e i tributi; c'era una tassa specifica che gli Ebrei pagavano allo stato; il "Fiscus Judaicus". Hanno rispettato gli Ebrei fino al IV0 secolo, salvo momenti particolari di ribellione che scoppiavano periodicamente, specie in Giudea. Solo col Cristianesimo è iniziata la persecuzione sistematica, anche contro eretici e scismatici. Intorno al IV0 secolo c'è stata una repressione notevolissima. Molti di loro, che iniziavano a portare le armi, furono espulsi dall'esercito e dal foro. Ebbero spazio sotto Teodorico, che cercava di equilibrare Cattolici e Ariani. Ci furono guerre ferocissime tra Cattolici e Ariani, che durarono secoli, e sono poi queste che hanno fatto spazio ali' invasione araba, nel 630 d.C. Durante l'invasione musulmana gli Ebrei si sono sparsi ovunque, nel ravennate, a Roma, e nel Sud, specie in Puglia. In Puglia gli Ebrei hanno un'antichissima tradizione, lì hanno importato la coltivazione del cedro, che c'è tuttora. A Ravenna Odoacre fu cognome, non era mai un cattolico. Durante le Crociate vennero sterminati. La prima Crociata, del 1096, passò attraverso la valle del Reno, sino al Danubio, allora andavano a piedi, e distrusse tutte le comunità ebraiche che incontrò lungo la strada. Una grande strage fu fatta dove adesso è Belgrado, era un quartiere periferico, l'inizio dell'impero bizantino. Questo è avvenuto anche con le Crociate che passavano per la Spagna. Questo nel nord, nel sud erano protetti dagli arabi. Per i musulmani, gli Ebrei rappresentavano lo stesso problema: erano il ceto commerciale, erano diffusi un po' dappertutto, il ceto che sapeva leggere e scrivere, che sapeva ·comunicare. Nel 622 d.C. inizia l'Egira. La prima battaglia è pei:distruggere una comunità ebraica. C'è un episodio dove vengono uccisi ottocento uomini e presi schiavi donne e bambini perchè non volevano convertirsi. Sopra il tempio di Gerusalemme hanno costruito quella splendida moschea, esattamente sopra il tempio di Salomone. Hanno avuto delle lunghe fasi di tolleranza, anche perchè il popolo ebraico, abile nei commerci, era indispensabile. In questo periodo, I 100, 1200, gli Ebrei fuggirono in Italia. L'Italia era in una fase di miglioramento, cominciavano i Comuni, cominciavano i commerci, ricompare la moneta, che era scomparsa ali' epoca di Carlo Magno; riprende la coltivazione agricola, le città cominciano ad ampliare i loro territori, si fortificano le mura, si potenziano gli eserciti; e' è bisogno di denaro. Nel I 215e' è un sinodo del clero cattolico in cui finalmente si supera una disputa antichissima sul valore del denaro: il denaro può rendere? Per alcuni è un fatto del demonio, per altri una cosa abbastanza lecita. Prevale il discorso che l'interesse non è lecito. Il Concilio condanna l'usura. I cristiani non possono prestarlo, e la cosa è sanzionata in modo terribile: era vietato il funerale religioso e si veniva sepolti fuori dal cimitero. Per quei tempi, per un cristiano era una sanzione che non aveva pari. L'usura quasi si estinse, restavano i grandi banchieri, come i Templari. I Templari sono stati l'ordine che ha finanziato le Crociate, coi presti ti a pegno. Davano denaro in cambio per es. di un podere. Quando il denaro veniva reso, il podere restava al l'ordine, che si arricchì enormemente, tanto che si diffuse in tutto i I mondo. C'erano dei Templari a Ravenna, a Forlì. c'erano persino a Meldola. A Meldola c'è ancora una traccia della chiesa dei Templari. l'arte strazziaria l'unica arte consentita sepoltopressola sinagogade- Fu allorachegli Ebreicomingli Ebrei. Quindi nel 493 d.C. ciarono il commercio ciel dec'era già una sinagoga. Pochi naro. Per loro non era proibito. anni dopo, Teodorico ordinò Sfruttavano l'arte "strazziaria", ai Cristiani di Ravenna di rico- l'arte degli stracci (ecco perstruire le sinagoghe bruciate chè ancora adesso ci sono molti nei pogrom. Nel suo decreto negozi di ebrei con la stoffa, è c'è "sinagogas" al plurale. una tradizione che risale a quindi erano più di una. quest'epoca), era l'unica arte •1 I consentita. Furono esclusi da I popo O tutti i mestieri, salvo il comdel Libro mercio ciel denaro e l'arte Quando Carlo Magno a Ra- ·'strazziaria", perchè nel I I00, venna fece stimare una gemma 1200 si affermavano le corpomolto preziosa che era in duo- razioni. Tutti i loro statuii inimo, si rivolse a un mercanle ziavano con un'invocazione a ebreo. Solo il clero e gli Ebrei Dio, a Cristo e alla Vergine, e sapevano leggere e scrivere in questo gli Ebrei non polevano epoca non romana. Gli Ebrei sottoscriverlo per cui furono sono il popolo del Libro, tra esclusi da llltti i mes1ieri. Inloro l'analfabetismo non è mai tanlo si diffusero definitivaesistito. Tutti gli atti di quel mcnlc gli ordini religiosi. Inperiodo erano sempre firmali torno al 1500. per iniziativa da cristiani analfabeti. Se c'era dei Francescani, cominciarouKh si fìjrma cf Are~ no a . . . . ' che tentavano di ovviare alle speculazioni sul denaro. Lo prestavan gratuitamente, o chiedevano solo il cinque per cento. Si formarono con dotazioni, lasciti, e questo rendeva superfluo il prestito bancario, che però continuava ad esistere, perchè l'Ebreo era molto più esperto. Il banco del Monte di Ravenna aveva un consiglio di amministrazione, con un gettone di presenza, e' erano le lotte interne. Per es. a Ravenna ci furono dei brogli elettorali, e' è ancora la documentazione. Era possibile avere prestiti solo due giorni alla settimana, nei giorni di festa non si poteva, una burocrazia tale che la gente ricorreva agli Ebrei, ci sono prestiti fatti a Ravenna, ci sono prestiti fatti alla chiesa di Forlì, anche a Meldola. I Francescani sono stati molto ostili verso gli Ebrei. Per es. c'è un certo S. Bernardino da Feltre che ne fece condannare molti al rogo nella zona di Trento. Ci fu per un periodo il culto di S. Simonino, un bambino che, si dice, fu ucciso dagli Ebrei per berne il sangue, e' è ancora una chiesa con l'immagine di questo beato. Questo culto poi è finito, questo beato è scomparso dagli elenchi dei beati della chiesa. le Bolle Infami Il vincolo del segno invece fu fissato con il Concilio Lateranense del 1215, però rimase disatteso fino quasi al 1500. Per la verità è un'invenzione degli arabi contro gli Ebrei e contro i Cristiani. E' cominciata ad essere applicata veramente con il Concilio di Trento, con la Controriforma. Nel 1555 c'è la prima delle "Bolle lnfami'',checostringe gli Ebrei ad entrare nei ghetti. Fino a quel momento avevano avuto una certa tolleranza. La tolleranza è rimasta, per es. sotto gli Estensi. il ghetto di Ravenna Gli Estensi governavano allora un territorio abbastanza ampio, arrivavano fino in provincia di Ravenna. C'era Bagnacavallo, c'era Lugo, ceco perchè il ghetto di Lugo. Quindi si concentrarono lì man mano che veni vano cacciati. Lo stato estense cadde nel 1598 e da allora cominciò la persecuzione anche nel ferrarese. Quando gli Estensi dovettero lasciare il ducato perchè era rimasto solo il ramo cadetto. si ritirarono nei loro feudi di Reggio e di Modena, e molti Ebrei si trasferirono là. Ci sono ancora adesso, nel cimitero ebraico di Ferrara molte tombe di Ebrei di nome Ravenna. Gli Ebrei quando venivano cacciati prendevano generalmente i I nome della città di origine, anche perchè fino al 1570 non esisteva il cognome. Quando la chiesa disciplinò il sistema con il Concilio cli Trento. fu imposto ai parroci la regis1razione sistematica dei morti. dei nati,dei battesim.i. La parola ghetto è cli origine veneziana. Venezia. nel 1500, 1600 aveva rapporti conflittuali col Papa. In questo periodo di lotta e non lotta col Papa.applicarono con molto rigore i suoi indirizzi, anche con1ro gli Ebrei, e allora li strinsero nella zona di una vecchia officina di fusionc. che si chiamava "ghetto·• o "getto''. A Ravenna per es. erano collocati all'incirca in Via Mazzini, vicino a S. Francesco. Nel 1515, ci fu una del ibera del Consiglio Comunale in cui agli Ebrei fu assegnata un zona della città, una delibera che è ancora negli atti del]' Archivio di Stato. 11ghetto, storicamente. a Ravenna. è stato istituito almeno un anno prima che a Venezia. E' il primo della storia. li ghetto poteva variare da una zona molto vasta a una neo sola casa. A Faenza per es. c'era la casa degli Ebrei, erano poche unità, non sappiamo precisamente dov'era, però e' è la delibera del Consiglio Comunale di Faenza. Erano zone enormemente sovraffollate, a Venezia c'erano case fino al quinto piano, ogni tanto crollavano, quando c'era la peste non potevano uscire. I ghetti erano sempre situati in zone malfamate, a Ravenna era la zona dei postriboli, la zona delle fogne, delle chiaviche. A Roma, ancora nell'800, D' Azeglio descrive queste popolazioni ammassate sulla rive del Tevere, soggette continuamente ad alluvioni, tant'è vero che per andare a casa dovevano passare su passerelle. Incendi, terremoti, crolli di case ...Solo a Lugo erano in una zona più decorosa. La zona era chiusa da mura, c'era il custode che doveva essere pagato dagli Ebrei, c'era un orario di uscita, potevano uscire solo in certi giorni, non potevano uscire durante le festività, avevano il vincolo del segno. A Bologna avevano il cappe I lo rosso. C'è ancora in centro un albergo che si chiama "Al Cappello Rosso", c'è ancora l'insegna, risale al 1600 circa. Ci voleva un segno che fosse dispregiativo, facilmente individuabile. Per le donne, invece, il velo giallo, che era il velo delle prostitute. nessuno pote• • va comunicare con loro "nec ludere" C'erano delle norme di una ferocia incredibile. Non potevano avere domestici cristiani, le nutrici potevano allattare solo bambini ebrei. Nessuno poteva comunicare con loro, nemmeno giocare, "nec ludere", così è scritto nelle norme, i loro libri venivano distrutti.C'è una notizia curiosa, siccome allora i libri venivano scritti in pergamena, un materiale raro e costoso, molti testi furono salvati perchè vennero usati come copertina degli atti notarili; sesi potessero aprire. alcune biblioteche l'hanno fatto, si scoprirebbero dei testi che risalgono almeno al 1200, 1300. In Romagna ho trovato tredici comuni su diciotto che avevano una comunità ebraica. Anche paesi piccolissimi. Vicino a Cesena c'è ancora il ponte dell'Ebreo.C'è un episodio che riguarda Montcfiore Conca. un paese sopra Rimini. A Bertinoroc·era una comunità molto ricca e numerosa. Addirittura c'è una lapide intitolata ad un Ebreo famoso in tutto il mondo nella cultura ebraica: Ovadià Yare. Bertinoro nella cultura anglosassone è più famosa di Ravenna, addirittura c'è una famosa bibbia che si chiama ''Bartenura·•. Questo Ovaclià Yare era un rabbino famoso commentatore della Bibbia. Si trasferì a Lugo, poi a Gerusalemme.In unaletteraal padre dice: '·qua ci sono delle viti grosse e basse. sono ugual i alle nostre di Albana. Questo nel 1500. Ci sono dcgl i atti curiosi conservati nel duomo cli Forlì sulla conversione forzata degli Ebrei. I comuni davano un compenso in denaro in modo tale che gli Ebrei fossero invogl iati alla conversione. Questo risale al 600 cl.C.. è un'invenzione di S. Gregorio Magno. Nel cesenate. a Ravenna. ci sono atti che dicono: "al tale convertito tre zecchini d'oro". Un Ebreo a Ravenna si fece battezzare quattro volte, quando venne scopcno ebbe trcni'anni di galerancllcgalcc, 1600 circa. C'era una norma per es. per cui dovevano obbligatoriamente assistere a messe periodiche, con prediche che avevano lo scopo cliconvertirli, e il rabbino era responsabile che rispettassero questo obbligo. C'è un dipinto dove si vede un frate che picchia un Ebreo che si lamentava di dover assistere alla predica. Quindi, nel 1500. 1600 in Italia gli Ebrei prcssochè scompaiono, le persecuzioni, le conversioni forzate, le cacciate li restringono di numero, nel giro di duecento anni vanno sparendo. Erano concentrati solo in alcuni punti, a Roma per es., perchè servissero di esempio della bontà del mondo cattolico. L'ultimo ghetto al mondo ad essere chiuso è stato quello di Roma. E' stato eliminato con l'unità nazionale. Questo è stato il motivo per cui hanno partecipato in massa alla carboneria, alla massoneria, a tutte le lotte mazziniane. C'è stata una specie di simbiosi a contatto col Risorgimento. Con l'unità nazionale furono equiparati agli altri cittadini, c'erano gli atei, i praticanti, molti erano diventati cattolici, c'erano molte famiglie miste. Finchè sono iniziate le persecuzioni, con le leggi razziali. La cosa iniziò con un censimento perchè non si sapeva più chi fossero. Lettere anonime, spiate, a Ravenna ho trovato persino in carcere un bambino di tre anni. Registrato, nome, cognome, età, con uno zelo, una precisione ... è una cosa che a Forli pochissimi sanno Ali' aereoporto di Forlì ne sono stati ammazzati una ventina, è una cosa che a Forlì pochissimi sanno. Al cimitero cli Forlì c'è un settore dedicato agli Ebrei che è sconosciutissimo, ci sono sepolte queste povere donne. Non c'è una lapide, non c'è manutenzione, se fossero partigiani sarebbero popolari. I censimenti iniziarono nel '38 e il loro nome era presso polizia, carabinieri, c'era il timbro "razza ebraica" sulla carta d' identità, non potevano sposarsi, non potevano avere il telefono. Sono stati più accurati dei tedeschi. I tedeschi arrivavano fino alla terza generazione, in Italia molto di più. Uno di Ravenna, che aveva il nome di risonanza ebraica però non era Ebreo, dovette andare a Genova, dove era originario, e cercare i I certificato di battesimo della sua famiglia all'indietro per più di trecento anni. La persecuzione radicale è cominciata nel settembre del '43. Nel dicembre del '43 ci fu I' ordine di arrestarli tutti, e a Forlì fu fatto un campo di concentramento in un albergo requisito, è una cosa pochissimo conosciuta. A Forlì ci sono atti riservati, ed è stata una guerra durata due anni, per averli. Occorre anche malafede. A Ravenna, nell'archivio di stato, in tre cartelle di atti riservati, relativi agli Ebrei a cui erano stati sequestrati i beni, dentro non c'era niente. Questi beni, l'argenteria, la posateria, chi se li è pappati? Gli atti del carcere di Cesena non si trovano, e così quelli di Imola, quelli cliLugo. C'erano molti Ebrei· che erano scappati dalla Germania, dalla Polonia, molti dalla Iugoslavia, da Fiume, da Trieste. Siccome, di solito non c'era migrazione, per loro bastava che una persona venisse da quei posti che era già sospetto. Gli portavano via tutto, la bandiera nazionale, le mutande sporche, le dentiere, gli occhiali, veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ho trovato persino elencati vasetti di roba da mangiare andati a male. Si trovano atti da tutte le parti, una copia ai carabinieri, una alla questura, una al comune, atti in dieci copie. Nel carcere di Forlì c'è un archivio, un'enorme mansarda, ci piove dentro, ci sono i colombi morti, ce ne sono cinquecento metri, è una vergogna. Una cosa che nessuno sa è che l'esercito ebraico è nato a Ravenna, durante l'ultima guerra. Gli Inglesi si erano sempre rifiutati di formare un corpo armato specifico, perchè non volevano urtarsi con gli Arabi. Finalmente, nel '44, sotto la pressione ebraica, si fece un corpo molto piccolo, con la loro bandiera. Questo esercito si è formato a Ravenna, circa tremila giovani, tutti volontari. Hanno combattuto per la prima volta a Mezzano. Trentacinque di questi giovani sono sepolti nel cimitero di guerra di Ravenna. Sono morti più di cinquecento giovani dell'armata ebraica. A Ravenna ne sono morti quaranta, sono sepolti a Piangipane. Ogni anno, la settimana dopo Pasqua, i loro parenti vengono a commemorare questi morti. Hanno un forte senso di identità culturale, una forte unità interna, quella del Libro. Il ritorno fa parte del loro mito. I bambini a scuola, nelle sinagoghe, l'hanno assorbito per migliaia di anni in una maniera che noi facciamo fatica a capire. C'è un canto che dice " Domani a Gerusalemme". Questo discorso dura da duemila anni. A cura di Patrizia Betti fotoricordo UN'ATTESA CHE NON 51 PUO' PENSARE ;~ Madri ebree prima della fucialzione nella Rutenio bianca. Da "Bei Tempi. Lo sterminio degli ebrei raccontato da chi l'ha eseguito e da chi stava a guardare." a cura cli Ernsl Klcc, Willi Drcbcn, Volkcr Ricb. Edizioni Giuntina

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