Una città - anno I - n. 3 - maggio 1991

storie E' NELLA FATICA QUOTIDIANA ••• intervista a Liliana Casadio che con la sua famiglia vive e lavora nella comunità di Sadurano. Ci racconteresti un po' la tua storia dall'inizio '? La mia storia è cominciata con i sacramenti dei miei tigli. lo e mio marito veniamo da famiglie religiose. ma eravamo di quei cattolici così. che vanno a MessaaNatalee aPasqua.non eravamo gente di chiesa. Quando i nostri figli hanno voluto i sacramenti. ci siamo chiesti se era il caso. perchè volevamo essere comunque coerenti. Così. col catechismo della grande. abbiamo cominciato ad andare in chiesa per vedere com· era questo Cristo e cosa potevamo dare ai nostri figli. Abbiamo cominciato a vedere che questo Cristo per noi era il vicino di casa. specialmente le persone emarginate. quelle che molti non sopportano. Ecco. io volevo dai miei figli attenzione per quelle persone lì. che fuori venivano trattate male. disprezzate.Abbiamo iniziato un cammino tentando di viverlo fino in fondo con i nostri figli. Poi mio marito èstato trasferito da Chioggia a Forlì e abbiamo cercato una parrocchia dove condividere la nostra vita con gli altri. Abbiamo incontrato don Dario e ci siamo accorti che eravamo fatti l'uno per l'altro e la nostra fortuna èstata che sia io che mio marito condividevamo le stessecose. A Bussecchio don Dario seguiva ragazzi con vari problemi, ragazzi emarginati. quelli che piacciono poco alle parrocchie tradizionali. A noi piacevadareunamano inquella situazione. così incontrare don Dario per noi è stato compietare quello che avevamo iniziato a Chioggia. Poi don Dario è venuto via. o l'hanno mandato via. perchè era un prete scomodo ... bisognerebbe però sentire con lui ... cd è venuto a Sadurano. dove I' - hanno seguito anchealcuni dei ragazzi di Bussecchio. A quel tempo aSaduranoc ·erano solo la chiesae la canonica diroccate e nient'altro. Mi ricordo ancora don Dario appollaiato su che tentava di riparare il tetto. Lui è sempre stato un lavoratore di quelli folli! Che lavorano anchedi notte. muratore. falegname.qui ha fatto un sacco di cose e anche belle. come gli archi. E noi abbiamo cominciato a dargli una mano. La nostra secondogenita. Barbara.hacominciato a venire su abbastanza stabilmente e a lavorare con gli animali. Aveva 16 anni e badava ai due maiali. preparava il pastone e glielo portava. avevauna for,r.a che sembravaun uomo. Andava ancora a scuola cd è stata la prima a voler condividere la nostra scelta. lo a Forlì preparavo da mangiare e lavavo i panni. e poi mandavo su tutto tramite mio marito quando accompagnava Barbara. Finalmente mio marito è potuto andare in pensione e così ci siamo trasferiti anche noi a Sadurano. Pensavamo: firmimente siamo più liberi ! Andare su e giù tutti i giorni. far da mangiare. lavare...cradurapcr tutti. Ma una volta stabilitici a Sadurano... Non l'avessimo mai detto ! La verità è che del lavoro cc n'è sempre. Comunque. a parte gli schcr,r.i.siamo Sadurano è una metafora: non ci si può "passare per caso", o ci si va apposta o niente. La strada finisce lì. Oppure comincia da lì. E' una questione di punti di vista, o di casi della vita. La campagna ha ritmi naturali, esigenza di fatica e di pazienza, e frutti sofferti. Anche per questo le luci sfavillanti del progresso la svuotarono. Oggi gli "scarti" della città la stanno ripopolando. Le frenesie e le comodità sfavillano un po' meno, i facili successi non sono per tutti, anche sul mito dello sviluppo nascono dubbi. In questa realtà la Cooperativa $.Giuseppe di Sadurano è solo un sanatorio della città, un riciclaggio di pezzi usurati? O è qualcos'altro, addirittura un'alternativa? Liliana si dichiara contro il divorzio, contro l'aborto, si affida a Gesù per trovare la pazienza, ripropone la fatica come meta da perseguire .... Che alternativa è mai questa? Eppure io mi sento spiazzato, col mio carico di ideologia, di teoria, di economia di fronte a "gente in cammino" come Liliana, Rodolfo e i loro figli. Non c'è dubbio: il discorso è aperto. ~ stati felicissimi di trasferirci quassì1.Era più o meno 1'8-l. la casaeraprontaeabbiamo••fatto famiglia" cominciando anche adaccogliere qualche ragano. per i miei figli una scuola extra on avete solo fatto famiglia. ma avete lasciato perdere una vita per intraprenderne un'altra radicalmente diversa: dalla città alla campagna. dii una famiglia definita ad una aperta, nella quale i figli che si sposano e vanno via vengono "sostituiti" da altri ragazzi. lo credo che per la famiglia sia importantissimo questo integrarsi con altre persone in difficoltà. che hanno bisogno. è un arricchimento proprio dei figli. In genere. i genitori hanno molta paura per i figli. credo che sia un amore egoistico. devono avere il massimo di tutto e non sannoche il massimo è proprio ricevere questo amore dagli altri. lo la vedo così. I figli si arricchiscono di qualcosa che non trovano nè a scuola. nè fuori nènella società.Credo che i miei figli abbiano avuto una scuola extra in confronto a quello che hanno avuto altri. Quando sono venutaquassùavevo delle paure. Mc le facevano venire gli altri. Poi mi sono accorta anno per anno che i miei figli crescevano forti e con una attenzione particolare per quelli che soffrono cd eraproprio quel lo che volevo avessero i miei figli. Per cui non solo sono scomparse le paure. ma ci tengo proprio adire a tutte le persone che hanno paura per i figli di mettersi in un cammino di questo genere. Se uno ama veramente i figli la strada non è chiudersi nella famiglia. è aprirsi. E' chiaro che un pò di rischio c'è ... però ho vi~to che con la coerenzadei genitori gli ostacoli non sono co~ì ahi. E poi il passaggioda un modo di vivere ad un altro non è ~lato così radicale. il nostro cammino è avvenuto gradualmente. Quandoabbiamo presocon noi un'altra ragazza abitavamo ancoraa Forlì. Eravamo andati in campeggio con i no~tri figli cd altri ragazzi e ragazze. Una di que~tc. alla fin<.:dell'c~tatc. CO ~an:bbe dovuta andare in un istituto. oppure in una famiglia che l'accogliesse. E' venut;Ida noi. Piì1dw una scelta vera e propria è statauna cosa così... dal campeggio cc la ~iamo portata .i ca~a... è stata una co~anaturale ancheper i no~tri tigli. Dopo qualche anno s'è ricostituita la :-.uafamiglia ccl è tornata dai suoi. Ogni tanto vengono quassùa trovarci. c· è ancora un legarne forte. credo che lei mi sentaancoracome la mamma di quel periodo... Hai mai pensato che qualcuno dei tuoi figli si sia sentito un pi>costretto a seguirvi qua a Sadurano? Sì. e cc l'hanno anche detto. Patrizia. la più grande.aveva detto cheavrebbe fatto la scuola infermieri e si sarebbestabilita a Forlì. Lei era adulta e non c'era bisogno che ci seguisse.anzi I' avremmo ancheaiutata amantenersi giù. Massimo e Chiara invece erano più piccoli e sono venuti con noi. Abbiamo creduto che fossegiusto per noi e per loro. Poi Patrizia si è coinvolta più di tutti e non è andata più a vivere a Forlì. Però abbiamo saputo fin dall'inizio che nessuno dei nostri tigli poteva essereobbligato a fare la nostra vita. echeanzi I i avremmo dovuti aiutare qualunque fosse stata la loro scelta. E infatti Massimo si è poi stabilito a Forlì. si è sposato.hadei tigli. fa l'educatore in un convitto. è molto impegnato e viene quassù a fare un po· di servizio quando può. Con Chiara invece c'è qualche problema. La stiamo spronando a vivere un pò la vita che fanno gli altri. adessoha iniziato a fare delle attività sportive. ma chiaramente non è una ragazzache si diverte ad andare a ballare. Ha 18anni. è 1•età dei problemi. e si sentediversa dagli altri. noi viviamo in unamaniera abbastanzainsolita ... Diciamo che ha una maturità diversa e forse non la vive bene ... Non la vive benesoprattutto pcrchè è sola. Adesso vogli,uno che prenda la patente in modo da essere autonoma. pcrchè è rcstìa a chiederci di accompagnarla. Sacosa significa lavorare e vivere qua e sta attenta. ha paura di chiedere troppo. Noi tentiamo di aiutarla perchè sappiamo che scegliere questa vita comporta delle rinunce. Altri hanno problemi diversi. noi abbiamo questi ... lo . appiamo che non siamo perfetti ... qualcosa le sarà mancato. anch· io come mamma le saròmancata. lo vedo da certe abbracciatone che mi fa ogni tanto. A 18anni in genere si è restii a fare questeco. e. lei invece mi fa capire che ha un gran bisogno che le sia vicino. Come è composta la tua famiglia adesso? Patrizia e Barbara sono sposate cd abitano aSaduranocon le loro famiglie. hanno dei figli e un paio di ragazzi della comunit;1. Massimo vive a Forlì. Quindi siamo rimasti io. mio maritocChiara ...Piùtutti quelli che di volta in volta abitano con noi. Adesso ci sono Valerio. cheè in gambis~imacsi sta facendo tutti i viaggi per port:ire giù i prodotti della cooperativa e Claudio. che mi fa impa1,r.irc molto di più. ma mi vuole molto bene cd ha 1111 bi- ~ogno c. tremo di affetto. A volte lo manderei proprio ... ma poi non cc la faccio! Perchc;ci sono anche i momenti di sconforto. ma 1· importante è riuscire ;1perdonare... credo che sia il Signore a darmi questa forza di perdonare che altrimenti. umanamente. non avrei. una comunità molto varia. Alla sera c'è chi torna in carcere Quindi ci sono dei nuclei familiari che accolgono ragazzi di fuori. Come siete organizzati esattamente'? Come funziona la comunità'? A Saduranoormai siamo più di 50. Una partedorme anche.ma siccome per tutti non ci sono le costruzioni. alcuni vengono al mattino e tornano acasaloro alla sera. L ·ottimo sarebberimaneretutti qui. ma don Dario dove è potuto arrivare è arrivato. dove nonè potuto arrivare ... E poi ci vorrebbero altre persone chesi assumcserodelle responsabilità. che sapcsscrocon chi hannoa che fare. A mezzogiorno si mangia tutti alla mensa. ma non allo stessoorario perchè ci sono quelli che si occupano delle bestie che si alzanoalle 4.30 e alle 12 devono mangiare. quelli dell'ufficio mangiano alle 13.30. gli altri gruppi di lavoro alle 14. La mensaè organizzata come un self-scrvicc. Alla sera invece c'è chi torna a Forlì. c'è che mangia alla mensae poi va via e ci sono le "famiglie" che mangiano acasa loro. I gruppi famigliari sono 5. più 2 gruppi composti da 2 ragazzi e 2 ragazze. Adesso stiamo cercando di organizzare un pò di divertimenti. perchè si faceva fatica a trovare i momenti di ritrovo. noi lavoriamo per mantenerci e bisogna "tirare" abbastanzaper riuscire adavere quello che ci necessita. Ultimamente stanno lavorando nella cooperativa anche alcuni carcerati. Come è cominciato'? Come l'avete deciso? Noi non eravamo molto convinti. A don Dario hanno proposto questo lavoro coi carcerati. pcrchè si vede chesi èsparsala voceche lui ci saveramentefarecon i giovani. e nel Consiglio della cooperativa ne abbiamo discusso. Noi avevamo paura di perderedon Dario. pcrchè qui ne abbiamo bisogno. Il rapporto coi ragazzi è quasi tutto suo. perchè noi siamo paterni e materni però lui lo èmolto di più. è un padre per eccellenza pcrchè li accetta lino in fondo. Noi ad un certo punto diciamo basta. lui ha il dono di non dire mai basta.di andarein fondo al lecose fino al baratro. di fronte ai bisogni che vedenon dice mai di no. E siccome i tossici ci sono anche in carcere. alla fine abbiamo detto di sì. Adesso abbiamo una comunità che è proprio un misto di tutto. E credo che sia la sua bellezza. Questi ragazzi mangiano e lavorano qui... Si, e alla sera tornano in carcere.Se non ahbiamo capito male, la cuoca della mensa sci tu... Non più. Adc~so c'è una cuoca e tutto Sadurano è posta sulle colline prospicienti Castrocaro. Vi si può arrivare passando anche da Vecchiazzano e Massa. Attorno alla chiesa è stato restaurato il complesso abitativo che ospita gli alloggi, i laboratori, i negozi ed il ristorante (consigliato!). Da poco esiste anche uno spazio attrezzato per i bambini. La Cooperativa S.Giuseppe sta concretizzando un'attività a "tipo chiuso··:ambiente. terreno, cicli produttivi. trasformazione dei prodotti e loro commercializzazione. L'agricoltura e la zootecnica sono in equilibrio fra loro. Il rispetto dell'ambiente. della salute. della genuinità dell'uomo sono ··regote··di questa comunità. Fino a poco tempo fa i prodotti venivano commercializzati con un seNizio a domicilio a cui erano interessate circa 200 famiglie. Da pochi mesi c'è anche un negozio a Forlì, in Piazzale Ravaldino. Infine il ristorante. che offre una cucina casalinga. genuina, abbondante e ad ottimi prezzi e che vale la pena di provare. Si può anche prenotare telefonando al 766643. va benissimo. Prima io ero vista un pò come la mammona. ero anche brontolona perchè non volevo che avanzassero cose da mangiare! lo ci credo al nutrimento. al mangiare sano. le cose giuste. lo gli sbuccio anche le mele... L ·ho fatto con i miei figi i e lo faccio con tutti. Se se la trovano giìt pronta forse la mangiano più volentieri ... Come li vizi, però ... ! Sì. è vero. è un fatto diseducativo. però per tanti ragazzi che non hanno avuto niente il fatto di una mamma che li imbocca credo sia importante. Poi è una cosa che sento istintivamente.Oltre ai ragazzi che vengono dal carcere e agli cx tossicodipendenti che vi vengono assegnati dalle varie USL ci sono dei dipendcnti?Sì. ci sono alcuni dipendenti e alcuni che nel tempo sono diventati soci della cooperativa. Le persone cosiddette "accolte" non ricevono nessunostipendio. Mangiano e dormono qui e poi hanno un minimo settimanale. sufficiente peruncinema euna pizza. Secondo la nostra esperienza. chi viene dacerte storie coi soldi va acercarsi dei guai e allora bisogna stare molto attenti. non sono contro il telegiornale, ma ••• Torniamo un attimo sul rapporto genitori-figli. E' importantissimochc i genitori sacrifichino il loro tempo con i figli. E' inutilcchcquandosono a casa leggano il giornale e guardino la televisione. I figli lo sentono se i genitori gli vogliono dare il loro tempo o no... Questo della televisione è un problema per tutti. Nella nostra infanzia la televisione c'era e non c'era, i giovani d'oggi invece sono la prima generazione "televisiva" ... Sbattere i figli davanti alla TV è comodo. ma che valori dà? Se non fosse per mio marito chevuol vedere il telegiornale. io ne farci a meno. Non sono contro il telegiornale. ma se quello è l'unico momento in cui ci si trova insieme e si può parlare. io spengo! Tornando al rapporto coi figli. bisogna ricordarsi che molto dipende dal rapporto marito-moglie. 13 isognastareattcnt i al rispetto reciproco. specialmente di fronte ai problemi e alle idee diverse. Spesso il marito e la moglie si rompono l'un l'altro. però io sonocontro il divorzio e anche contro l'aborto. perchè dal momento che abbiamo detto "sì" dobbiamo accettarci come siamo. I figli sentono molto questo. lo so che non sonoperfetta. anchemio marito lo vedo che non è perfetto ... E quando abbiamo da dircele cc le diciamo. però ci amiamo così come siamo... Non crediamo che facciate un grande sforzo ... Forse non si può essere contro il dh•orzio partendo dalla tua esperienza! Vi accettate così come siete perchè in fondo non vi è difficile accettarvi. Ma esistono situazioni più difficili ... ... Ma questoperchèc·èchi si aspetta che l'altro sia chissà chi! Va bè. forse ci sono anche casi estremi... lo però non li vedo tutti questi casi estremi ... forse voi ne vedete di più. Oggi si ama il comodo. la vita facile. invece la vita è fatta cli rinunce e rinunciando si ama di più la vita. E' nella fatica quotidiana che ami di più l'altro e llltto il mondo. Ma la fatica e le rinunce bisogna farle. Quando raggiungi le cosecon fatica le hai proprio conquistate e le vivi bene. E' questa la felicità. Ma dove credono di trovarle la felicità. la gioia? C'è tanta gente che non sa cosa fare, che • • s1 annoia ••• lo ho molto timore di parlare. non sono abituata. non sono capace. Ho accettato questa intervista perchè mi interessa che la gente sappia che si può fare qualcosa per gli altri. C'è tanta gente che non sa cosa fare. dove sbattere la testa.che si annoia cd invece il da fare è tanto e se la gente si guarda attorno con occhi diversi. forse riesce a vederecosa fare e a guardare un pò meno ai propri problemi e a tutti i dolori e agli acciacchi che si ritrova. Perchè io mi chiedo abbastanza spesso come mai sto bene, come mai non ho niente. ma forse molta gente si ritrova degli acciacchi e dei dolori fisici che non ci sonoproprio. ed è perchè si guarda troppo a sè . tessi. Ci tengo che mi ascoltino personesole. personeche si trovano a vi veredelle situazioni tragiche. perchè non si accorgono del vicino, di quello che succede lì attorno. Non c ·è bisogno di andare in Africa o cli andare chissà dove. basta guardare fuori dalla porta di casa per accorgersi di chi ha bisogno. Perchè c· è gente che muore anche nel condominio cli fianco e nessuno se ne accorge. ac11radi G.Pondi. A.Terraccciano. M. Te.w•i. Neff<, foto: Sad11rm10fJl"ima e dOfJO

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