Una città - anno I - n. 2 - aprile 1991

intervista a Miro f lamigni ADESSO E' TUTTO DIVERSO Miro Flamigni,comunistae di famiglia comunista,il padretuttora senatore,un fratelloper anni funzionariodi federazioneS. egretario dellaFgciallafine deglianni 60. A metàdeglianni 70 ha lasciatoogni incaricodi federazione,perchèla politicatendevaormaiad identificarsiesclusivamentecon l'amministrazionecittadina.Epoi 'tre ore oerdiscuteredellacollocazionedi unbidello,nonfacevaperme".Da alloralavoraali'Istitutostoricodella Resistenza. Partiamo da questo fatto un pò curioso, di questa "scuola quadri" per italiani a Mosca, a cui tu hai partecipato. I rapporti fra Pci e Urss erano in forte allentamento, però si cercava di mantenere un qualche rapporto attraverso I' interscambio di quadri. Stiamo parlando del 79-80. Eravamo 8 italiani e la "scuola" durò quattro mesi. C'era ancora Breznev. Sì. ma ormai era alla fine, anche fisicamente. Ricordo che lo vedemmo sulla piazza Rossa il 7 novembre e lo tenevano in due. La cosa un pò curiosa fu che per i sovietici la delegazione doveva essere formata da quadri di alto livello, dirigenti di federazione, e invece si videro arrivare delle persone senzaquesta caratteristica, alcuni, uno di Milano e uno di Riccione l'avevano preso quasi come un viaggio premio per lavori svolti in Festival dell'Unità, insomma come una vacanza. Allora io già lavoravo ali' Istituto e non avevo incarichi di partito. Ma era il Pci che, pur non volendo rompere questo filo, tendeva a mandare persone che. casomai, potessero fare un'esperienza personale. ma senza nessunimpegno di tipo politico. L'impressione? Avemmo l'impressione che la situazione fosse molto in movimento. Accanto a chiusure molto dure, l'incontro con l'associazione degli scrittori fu un disastro completo, così come quello coi reduci della guerra. mentre parlando con altri, professori o giovani, si sentiva del nuovo, un fermento. I' esistenza di un dibattito acceso nel partito. Negli incontri ufficiali fu un susseguirsi di attacchi contro spagnoli e francesi, era il tempo dell'eurocomunismo, ma il vero obbiettivo degli attacchi erano gli italiani. Avevano stabilito che si potessero fani,.~)lo.domande e~ ci ribellammo. ottenemmo la possibilità di intervenire, ma ogni volta erano fischi vivissimi. sopratutto da delegazioni del 3° mondo, in particolare arabi. In sostanza ci consideravano dei traditori. Poi ci furono incontri con altre delegazioni, facemmo amicizia coi nicaraguensi, i cileni, ci trovammo d'accordo coi finlandesi, mentre danesi. norvegesi, partiti comunisti piccolissimi, erano settarissimi, e ricordo che noi dicevamo ·'questi sono come quelli di Lotta Continua•· ... Fu comunque un·occasione per rendersi conto delle tante differenziazioni di quest'idea di comunismo. Quindi sei tornato a casa rafforzato nella convinzione della diversità dei comunisti italiani. Sì. Anche se allora io ero convinto. per la verità molto meno tornandomene a casa, che questa diversità fossedi natura torica e collocazione geografica. Pensavo che il processo di distensione internazionale. la fine della guerra fredda, la possibiandato. le conseguente democratizzazione della società, avrebbe permesso i I rci ncontro con quella società. Non si poneva il problema di una rottura completa, non pensavo che fosse una società completamente antidemocratica, persa per un disc orso progrc~sista. Oggi dò un giudizio completamente diverso. non giustificazionista. Fra l'altro se l'avessi pensato al Iora, non c1 sarei neanche Ma a proposito cli questa diversità, da una parte c'è Occhctto che cambia il nome all'indomani del crollo del muro cd è stato come riconoscere che il comunismo si identil1cava con quel muro, che non poteva essercene un altro, quindi un'ammissione di non diversità, tu cri del "no" e dirai che sono cose di Occhetto. Infatti. Dall'altra però la discussione sul tasso cli stalinismo del PCI e di tanti militanti è sempre aperta, i dubbi su questa diversità esistono ... Negli anni 60 il dibattito su Stalin fu indubbiamente molto acceso. Cera chi in Stalin vedeva una figura non piL1umana. una figura mitica che rappresentava tutto quello per cui uno combatteva. Per cui ogni discorso razionale cozzava contro qualcosa cli irrazionale. E, d'altra parte. c·era comunque la convinzione che in URSS il socia Iismo ci fosse, casomai irripetibile. comunque un fatto che aveva fatto avanzare l'umanità. Non si moriva pii1 cli fame, dal feudalesimo si era pas,ati ad una societl1avanzata, per cui anche seStalin aveva commesso ucci,ioni. ecc. l'aveva fatto in nome elci bene. A quel punto tutto ~i giusti fica . . . . . . . però. che negli anni 70 quc~tc po,izioni siano state ampiamente superate. Siamo qui all'Istituto della Resistenza. Rispetto al I 'accusa ricoITcnte che i partigiani fossero più "internazionalisti" che "nazionali", mi sembra di aver letto che ancora non si sa bene se Dante Di Nanni, morendo, gridò "viva l'Italia" o "viva Stalin" ... lo po~sodire questo. La convinzione che prima cli tutto il paeseanda,se liberato, con il massimo di unità delle forze. Poi che andasseroaffermate istanzedemocratiche, un ruolo diverso del movimento operaio, l'istituzione della Repubblica. cose. fra l'altro, fortemente sentite non solo dalle componenti comuniste e socialiste, ma anche da quella azionista. Infine si credevache sarebbearrivato il momento in cui il movimento operaio avrebbe conquistato l'egemonia nella società. Questa convinzione fu molto forte, almeno fino al 18 aprile 48. Egemonia non nel sensocli una rivoluzione violenta, per questo l'esempio greco era stato istruttivo, ma nel sensocli raggiungere la maggioranza, che poi si sarebbedovuta difendere da un contrattacco del la borghesia che non avrebbe accettato che i I popolo prendesse le redini, eccetera.E questadifesaandavapreparata.con una grande politica cli massa.essere pronti a ,ccnclcrc in piazza, a stringersi attorno al sindacato... Fatto sta, eci sono le testimonianze, che tante piccole cose. la difesa elci posti cli lavoro in una fabbrica. in un podere, eccetera. non furono fatte pcrchèdi lì a qualche tempo ~i poteva avere ben altro, il governo ciel pac~c. E questa campagna contro la Resistenza? La vedo come una grande speculazione politica. Si tende a confondere i morti cli prima coi morti di dopo. si tende a presi sia accettataanchenel PCI la politica come professione. Allora non era una professione, era un modo per c,pri mere questo sentimento cli cs,cre dalla parte sanadel pac,c, dall'operaio al contadino, ma che nel funzionario doveva es,erc al l'ennesima potenza. Oggi i I concetto è diverso, chi fa politica tende ad amministrare il potere. Cè chi lo teorizza. un modo più laico, eccetera. Però finiscono per assomigliarsi un pò tutti ... J-laipreso la tessera'? o. è cielPDS nèdella Rifondazione comuni~ta. Voglio capire. Ho fatto tutta la battaglia ciel no. ora si sono divisi, ma ho l'impressioneche molti militanti si stiano interrogando. Chesiano preoccupati sopratutto cli evitare che fra arca comunista del PDS e Rifondazione comunistasi arrivi ad uno scontro, per cui ~i vada ad un ulteriore frazionamcnto. Cè il rischio che da unapanesi dica ·•picchiamo sul PDS per far u,circ i comunisti .. e dall'altra ..difcndiamoci pcrchè siamo attaccati''. Che sarebbeun·enncsima ,toria ..ali' italiana•·. Col risultato di indebolire tutta la sinistra. Adesso Rifondazione comunista sta vivendo un forte attivismo. ma io non sento qucst·e~igcnza, anche pcrchè l'unità della ,inistra è sempre St\ttoil mio riferimento. per cui diventare soggetto di fra1:ionamcnto della sinistra è sentare ogni cosa che _ ~~ t fecero partigiani v ~,.. come un delitto. '\Qj . ~~ Quando questi ~lavano dQ' • <'i facendo una guerra. Ci sono qualco~a su cui uno vuol ristateelcile conseguenze.certo. ncttcrc. vuol capire... ma alcune legittime. pcrchè Parliamo del 68. Per noi fu c·crano sentenze elci tribunali un anno di grandi rotture coi partigiani. che poi non fos~e nostri genitori cd anche in giusto eseguirle dopo il 25 seguito l'impegno nei grupaprilc. dire il 24 va bene. il 28 pi. .. Per voi no. Si aveva no. diventa difficile ... E poi in l'impressione che la famiglia questocontc~to ,ono convinto comunista fosse molto unita, che ci ~iano state anche vcn- con i figli che seguivano i padcttc per,onali. conti vecchi dri ... Non dirci. ma le ~celte che qualcuno ha regolato per furono comunque pcr~onali in conto suo. Fu incvitahile... quel periodo. Ricordo a 17 Con gli occhi di oggi for,e no. anni k mie ,impatic filocinc~i. ma nel contesto cli allora ... Fra guevarianc. Poi nella Fgci quando si sciolse nel movimento studentesco. e poi i riferimenti erano molto forti, rantifasci\mo, le lotte operaie e il PCI poi, che aveva un grande prc~tigio ... la famiglia, certo, è sempre importante. A livello di dirigenti, maanchedi segretari cli sezione pari iamo cli famiglie in cui quotidianamentesi parlava cli partito. ci si impegnava nei fc,tival dell'Unità, insomma il legame fra famiglia e partito era molto stretto. Adesso è tutto diverso. li rapporto che ho coi miei figli è un rapporto molto diverso eiaquello che ho avuto coi miei genitori. Oggi loro sono impegnati per la pace. sono cli sinistra, ma non è per nulla scontato che abbiano le mie idee. Una concezione cielI' impcgno politico come la nostra per loro è inimmaginabile. E quando ci ripenso. al mio impegno di allora. mi vengono i brividi. La pc,antczza del le cm.e.dei ragionamenti. conci1iarc con la linea ciel partito. i nquaclrarc tu l 10. relazioni di tre quarti c1·ora,interventi lunghissimi. una cosa pazzesca... mi chiedo come abbiamo potuto aver tantapazienza... Beh, questo non è augurabile ai nostri figli, ma quel senso di appartenenza, questa famiglia più grande che oggi non esiste più? Ogni tempo ha le sue carattcri,tichc. Certo quel periodo servì a formarci. una ROCl'N'ROLL ••••• I 'l 8 5 - I \I a •J n.,l'ftllOIIMM.AG,INlf MUS.ICA grande occasione storica. e se oggi possoripensarla in tcn11ini fortemente critici è pcrchè allora ho imparato molto. E oggi coi giovani? La forma1ionc dei miei figli è stata completamente diversa dalla mia. Cosa vuol dire venir ~u con la tclevi,ionc dai tre anni in avanti'! Co~avuol dire venir ~u rra asilo nido. c1,a. tclcvi- ,ionc e noi invece aggregati in comitive cli rra1ione. cli quartiere. fra coetanei che ,i con1·a1tro.invece clidiscerneregli episodi. ,i fa tutto un mucchio che per una ricerca storica non ha senso. E' lotta politica cli oggi. E sul piano personale, questa diversità comunista, quella vantata da Bcrlinguer ... Detto terra terra. siLorenzo Cazzoni & C. s.n.c. 47100 Forlì - Via Mariani n° 6 Tel. e Fax. 0543 / 53661 gnificava la co,cien;:a cli appartenere ad un mondo più ampio. dove le a,pirazioni cli ognuno venivano rc,c compatibili con un colkttivo pili ampio. E questo determinava una moralità, uno ,tilc. lnnan;:itut10 per i dirigenti. E quindi mai intcres,i per,onali. tanti ~acrilici. le ferie... Oggi mi pareche CO trapponcvano, ,i muovcvano' 1 [: poi il livello economico divcr,o. E' difficile per noi comprenderli. Sono convinto che quc,ti giovani dovranno trovar,i una ,tracia per conto loro. Peraltro ho 1· imprc,,ione che in qualche modo i giovani ,tiano rifiutando il mondo attuale, che ,tiano cercando qualco,a, nelle manifc~tazioni individuali, nel vc\lire, il loro modo cli gc~tirc il tempo libero, che ci sia qualco,a. Ceno non po,~iamo giudicare col no,tro metro, che in fondo è quello di vedere,e uno accetta o no questa società. Questo vuole cambiare.quest'altro no. Loro questo problema non se lo pongono. La ricerca avviene in conte~ti cliver,i, più individuali, più intimi. diatribe Adesso per la guerra si erano atti vizza ti, si sono ritrovati in tanti, però poi tutto è rifluito, qualcosa dentro avrà lasciato per forza, però sono tornati a fare quello che facevano prima. D'altra parte il senso di appartenenza è un bisogno di tutti, vanno allo stadio, fanno gli ultrà, vanno in discoteca anche per senso di appartenenza. Farlo su un ideale credo che sia una cosa che possa ancora piacere. i\tJa gli ideali non possiamo certo darglieli noi ... Per carità ... Sulla ,toria dei grandi ideali ne abbiamo pre~e tante di botte che io proprio non lo auguro a nessuno di prenderne tante come ne ho prese io... a cura di C. Sapore/li e M. Te.1ei JEFFERSON O ADAMS? C'èsempreunlatopiùomenonascostonellecose.Siacheci riteniamo laicio chesiamoreligiosiquandopensiamoal "male"essoassumeper noi unacaratterizzazion"egrande".Pernoi il "male"è rappresentatodai gulag,dalleguerre,dai lagernazisti,dall'inquisizioned, allepersecuzioni di massa.Insommaci parecheil malenonciappartengainquantoesseri umani"quotidiani"e che essosia un qualcosache,proprio in quanto "grande"facciapartedellasferadellametafisica;chenonpossaessere tantoumanodapoteresserebanale,percuichi fadelmalerisultaessere, ai nostri occhi, o affettoda unaqualchepatologiao come irretito da questaentitàsfuggenteed incombente.Per tutti questi motivi, più o menoinconsciamenten,oici riteniamo"buoni",talmentetantobuoniche scopoemododelnostrovivereinsocietàè"perseguireil benecomune". Mi hamoltocolpito leggerecheallabasedellacostituzionedegli Stati Uniti -sicuramenteunadellepiù avanzatedel mondo e non solo per l'epocain cui fu redatta-ci fu undibattitofraduetendenzecontrapposte. L'una,quellaradical-progressistafa, cevacapoa ThomasJefferson,un "contadino"dell'agricolaVirginia;l'altra,quellaconservatrice-autoritaria,avevail suoesponentedi puntain JohnAdams,avvocatodi Boston. In questoscontrodi ideee di uomini (chefuronoambeduepresidenti deglialloraneonatiUSA)Jeffersonsostenevachenoneranonecessarie molte regole sociali perchè, essendo l'umanità fondamentalmente "buona", (e per dimostrarloportavaad esempio la solidarietàe la correttezzacheguidavanolavitadeifarmerssuoiconterranei)l.asocietà tendenaturalmenteal maggiorbenesocialepossibile.Conseguenzdai taleconcezione rache.comeaffermavaJefferson,"il migliorgovernoè quellochegovernameno"e pertantoallevariecomunitàlocaliandava lasciatalamaggiorautonomiapossibileedalle istituzionicentraliandava attribuitasolo la forzae la legittimitànecessariea fermarecoloro che, casualmentef,osserofiniti irretiti dal male.Adams(che,paradossidel linguaggio,erail leaderdell'alloraPartitoFederalistap)ensavainveceche l'essereumanoè... come è: buonoe cattivo( e dabuonavvocatoconservatoreportavaa testimonianzadi ciò i numerosicrimini grandi e piccolicheancheallorafunestavanola vitadi città) e sostenevache le istituzioni trovanonelle loro funzioni la loro legittimazionee devono pertantopossederetutta la forzanecessarianonsoloa fermareil male quandoquestosi manifesta,ma anchea reprimerlofin dallesue più minuteenascostemanifestazion(idaquiaseguire:CIA,FBI."operazioni coperte"ecc.ecc.),cosi comeoccorrevanoregolerigideper regolare ogniambitosociale.Dauncompromessofra leduetendenzesononate le istituzionidegli attuali USAin cui, lo sappiamotutti, le tendenze conservatricsi onoforti edattivementreleforzedemocratichel,ibertarie e progressisteo. gniqualvoltanehannola possibilità,premonoperuna sterzatanelsensopostulatodaJeffersonL. a"bontà'c" ometelosnecessario al progressosocialeed umanoquindi... Tuttaviapensareche l'essere umanotendanaturalmenteal benee siaquindi "buono"e "sociale"è, comunquela si vogliagiustificare,unaastrazionegravidissimadi conseguenzetotalitariepercui anchechi,magarisenzanuocereanessuno, nonègentile,socievole.eogni tantosi incazzadi bruttodiventa,o può diventare,un "diverso" da curare "per il suo bene". Un po' come succedevain Russiacon coloro che non riconoscevanola bontàdel "socialismorealizzato"i:l lorodestinononeratantoil gulag-riservatoai criminali,allaspieesimili-malaclinicapsichiatricai;nsommaunmalato dacurare.Prendercinvececomesiamo-buoniecattivi,tuttosommato diversil'unodall'altro,mutevolinellospazioenel tempo-senzaritenere elleesista.osiadaricercare,una"naturaeminentementuemana·r·ende si necessariomettere in campo molte regole sociali ed una forza sufficientea farle rispettare(ed il problemarimane comee da chi far creareerispettaretali regole) percllèaltrimentilasocietàprobabilmente esploderebbe,malasciaognuno"libero"di esserecomevuolee/ocome si sente.Equesto,perlomenocomepresuppostoconcettuale,mi pare sinceramentese non il megliocerto il menopeggio.Anchepercllèla "bontà" è unadellemanifestazionui manepiù lontanedallapoliticala quale,almenofin'ora, è l'unico modo trovato, al di fuori dellasfera religiosa,perfar funzionarela societàsenzaricorrereallaguerraguerreggiataoaltotalitarismo.Malapoliticanonè.enonpuòessere"buona"'. Essacomelaguerra("laguerraè lacontinuazionedellapoliticaconaltri mezzi"-VonClausewitz)si basaprincipalmentesui rapportidi forza,e solobasandossi u di essi hasenso.Esu tuttoaleggia11fantasmadella libertà. FrancoMelandri Erboristeria - Prodotti naturali - Shiatzu FABBRI Dr. Enrico Forlì - via Albicini. 30 (ang. via S. Anna, 2) Tel. 0543/35236

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==