Terza Generazione - anno II - n. 12 - settembre 1954
quintali di frun1ento e 20 quintali di fave, che venduti ad un prezzo medio èi L. So per il frumento e di L. 32 per le fave, dan– no la somma di L. 250.000 come reddito annuo dell'intero lotto. Da quest0 reddito lordo vanno sottratte innanzi tutw Je spe– se di coltivaz.ione, spese che, senza cal– colare il costo di mantenimento del mulo (considerando a ciò sufficiente il raccolto della paglia) ammontano per aratura, treb– biatura, sen1enti e concimi chimici a li– re 95.120. Detratte queste spese calcolate ,11 rninimo dalla somn1a ricavata, e detratte le rate da pagare per la terra e per l'ariinrnle da tiro e non considerando l'imposta di cui i proprietari della riforma agraria dovrebbe– ro essere esenti, il reddito netto annuale si riduce a L. 108.950, e il reddito giornalie– ro di una famiglia contadina, frutto del– l'estenuante fatica del capofamig-L-t, a 290 lire giornaliere. E bisogna tener conto che nel v;,Jutare questa cifra, non è dedotta da 1 prodotto la quota per l'autoconsumo, pe .. cui anche il pane e la pasta prelevato in natura u acquistato che sia, è comp~·eso nelle 290 l_ire giornaliere. Questa è la situazione cconom1r.a attuale dei contadini siciliani privi1egié.tt 1 , oudli che sono riusciti ad t>ssece proprietari con la riforma ed hanno avut) in sor::e tern:ni di buona qualità. Bisogna pensare anche che i lotti, così combinati, non possono assorbire più del lavoro di un uomo per ciascnni) e quindi ben poco si è fatto anche contro la àisoc– cupaz1one 1n agricoltura, oltre che per l 'elevarnento del tenore di vita. Ciò che è avvenuto ceno non è che il punto di partenza: bisogna jnteosificarc e trasformare; ma come pretendere che l'as– segnatario si car.ichi di debiti? Pèr mini– mi che siano gli interessi, finirebbero con assorbirgli tutto il magro reddito. · Già le case importeranno, tra quote del capitale e interessi, un esborso annuo di cjrca 30.000 lire. Si spera che siano compen– sate dai possibili allevamenti condotti dal– la famiglia contadina (se le stalle e i pol– lai fossero funzionali). La situazione culturale degli assegnatari non è meno grave di quella eonon1ica. Su 472 unità adulte, si hanno 217 analfabeti, 6o muniti di diploma di proscioglimento, e solo 139 forni ti della licenza elementare. Nessuno dei contadini che pure nei con– tatti personali e nelle discussioni mj sono apparsi intelligenti e impegnati nel loro la– voro, legge giornali o libri in genere, e a)– le domande sj schermiscono dicendo : BibliotecaGino Bianco « Noi gente che lavora siamo! I galantuo– mini possono leggere! » In effetti, oltre alla concezione che ad es– si spetti tutta e sola la fatica del lavoro, c'è una effettiva mancanza di tempo libero. La giornata lavorativa finisce in genere mol– to tardi e anche di domenica spesso torna– no sui terreni. La stessa indifferenza dimostrata verso i libri esiste negli adulti verso il cjnema e gli spettacoli in genere, di cui dichiarano di poter fare benissimo a Jneno. Le donne trascorrono il tempo libero sul– la porta a chiaccherare, gl.i uomini giocano a carte siciliane o a bigliardino. Il contadino di Contessa è vivo ed aperto, in lui non è ancora sfiducia o apatia. E' profondamente inserito nella vita, forse per la durezza stessa delle condizioni ai lavoro e di esistenza e potrebbe svjluppare comple- I Siccome non abbia- 1no potuto illustrare la inchiesta con fotografie che fossero state prese in loco I ci siamo allo– ra serviti dei fotogram– mi di due film che eb– bero una particolare im– portanza nella scoperta realistica della Sicilia da parte degli italiani. La 11 Terra trema '' di Luchino Visconti descri– ve la vita di pescatori di Aci Trezza. ta1nente la sua personalità, senza perdere la solidità della sua fibra; ma qui s'inizia un altro discorso. Avevo sentito parlare dei moti di Contes– sa e della vivacità di questa popolazione. Avevo sentito parlare della distensione av– venuta in seguito agli interventi governativi, andavo nella speranza di trovare un paese dove la storia aveva iniziato la marcia, do– ve ad una presa di cosc.ienza dei propri di– ritti, fosse seguito lo sforzo dell'inserimen– to nella dinamica storica e sociale. lVIa il tipo di quiete trovata mi ha fat– to tremare. Non so se la presa di coscienza effettivamente cj sia stata e se essi sentano la terra come la rispo ta collettiva ad un loro diritto o come una concessione bene– vola; temo la sentano come un affare che il governo sta trattando con loro e in cui tutto ci guadagnano i proprietari, che pure . 7 l
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