Terza Generazione - anno II - n. 10-11 - luglio-agosto 1954

fabbriche e la T' al Sugana divenne impor– tatrice di bozzoli. 1Vel 1850 l'industria se– rica occupava a Pergine 1000 persone e contata 433 caldaie. Alla condizione di benessere della popo– lazione di Pergine non sembra che n– sponda altrettanta prosperità dei conzunz della J"alle dei ,\Joclzeni. La loro tradizio– ne agricola è meno profonda: esaurite le miniere essi diventano allevatori e boscaio– li; ancora nel 1904 le uniche colture da essi praticate sono le patate e l'orzo. Data questa situazione si determinò un impor– tante flusso migratorio stagionale: da Palù e da altri centri minori i tedeschi migra– vano nella Valle dell'Adige dove assi11ne– t•ano appalti per costruzioni murarie in cui erano espertissimi (erano i cosidetti « la– varoni »).Un altro flusso si dirigeva da Fie– rozzo e anche dal perginese verso la Boe– mia dove compravano figure sacre di gusto rurale che rivendevano lungo il Danubio fino in Romania (36). La situazione econo- 1nica si aggravò per tutto il territorio dopo il 186o, quando avvenimenti politico-mili– tari, crisi economica generale e malattie misero in crisi il gelso determinandone la progressiva scomparsa. La vite resse meglio fino al 1892 anno in cui fu facilitato l'in– gresso dei vini del regno; questa crisi fu in un primo tempo compensata dalla man– cata produzione ungherese, ma poi tornò a farsi sentire acutamente (37). I cereali po– co curati, rendevano meno del possibile. Sintomo di queste oscillazioni fu a Pergine il brusco arresto dell'aumento demografico: da 14 ..000 abitunti del 1873 si passa nel 1904 a 14357 abitanti. La situazione, che forse in seguito accennava a migliorare, ebbe un altro colpo dalla prima guerra mondiale. Lo spostamento della popolazione dalla zo– na di operazione determinò intanto un no– tevole mutamento di attitudini psicologi– che che fa'lJorirà poi la spinta all'emigra– zione. Nel Perginese, i versanti orientali dei monti lvlarzola e Chegul, ricchi di castagneti non offrivano grandi fon- ti di ricchezza. Nella stessa situa- zione si trovavano i pendii occidentali del– la Panorotta e del 1'1. Calvo, separati dal Fersina, a bosco di conifere, pascoli niagri e piccole zone coltivate che garantivano be– ne o male la sussistenza di numerosi pic– coli centri agricoli, e dei masi sparsi nelle vallette. Questa zona ha coltivazioni più in– tensive che altrove, 1na ha evidentemente raggiunto, almeno rispetto a(;li insufficienti investimenti fatti e al lungo periodo di sfrut– ta,nento, il punto di saturazione. Bisogna infatti ricordare che Ischia, Viarago, Sf'rso, Vigalzano sono i vecchi centri rurali delle gastdldie esterne. Susà e Serso sono circondate da colline coperte di vigneti: ma la crisi subita da questa coltura già delineatasi sotto l'Au– stria e ampliatasi dopo l'annessione all'Ita– lia ha abbassato anche qui il livello di vi- ~i-bliotecaGino Bianco ta. In tutta la zona infine è molto avan– zato un processo di polverizzazione fon– diaria. In relazione al peggioramento delle con– dizioni della zona coltivata e dei pascoli si verifica anche una dilninuzione nel pa– trimonio zootecnico: i bovini sono dimi– nuiti da z299 nel 1900 a 2152 nel 1010 a 1899 nel 1930. Quanto all'industria, essa subì in varia misura, dopo la /Jrima guerra mo11diale la Vallate, comuni e comuni soppressi ergine p e e e F I Ì\ Valsugana . anezza . astagnè . ostasavina alèsina . schia . . Iadrano ogarè . N p ergine (39) · oncogno R s s erso usà (39) Viarago v 'igalzano Vignola (39) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tra il 1869 e il 1921 . + 6,6 . - 16,6 . + I I ,9 . + 7,2 . - 19, I . + 7,0 . - I 7,8 . + 5,7 + 19,4 - 18,6 . - 8,8 + 4 1,9 . + I' 7 . - 0,2 - 40,2 Nella Valle dei Al oclzeni la situazione nel 1932 si presentava peggiore. L'agricol– tura era a un livello jJiù basso che nella conca alluvionale e l'attività mineraria e– saurita. Però il bestiame bovino si era man– tenuto pressoclzè stabile il che indica eh e Vallate, comuni e comuni soppressi tra il 1869 e il 1921 Sant'Orsola + 0,3 Fierozzo + 18, I Frassilongo 9 Palù 14,6 Sant'Orsola + 2,4 Considerando i dati sullo spopolmnento nel decennio 1921-31 si rileva, sia nel pergine– rn che nella Valle dei Alocheni, che le lo– calità più colpite da esso furono Vigno– la, Falèsina Frassilongo e Fierozzo, cioè tutta la zona dei piccoli centri agri– coli sparsi e più elevati, il che dà la misura della crisi che questi centri subi– rono. Gli emigranti della Val/P dei Alocheni spesso ritornano al paese d'orzgzne e si ri– costruiscono la casa, coniJJortandosi in ciò crisi generale. Rimase ancora attiva l'indu– stria serica che impiegava buon numero di operai, e alcune industrie minori. l\f a in generale le possibilità di impiego nell'industria andarono continuamente di– minuendo. Di conseguenza la popolazione diminuì quasi ovunque come si rileva dal seguente confronto della popolazione presente nel 1869 nel 1921 e 1931 sia nel totale che nel– le frazioni (38) : Differenze percentuali tra il 1921 tra il 1869 e il 1931 e il 1935 - 3,9 + 2,4 - 10,5 - 23,6 - 16,7 - 6,8 - 5,2 + I ,7 - I 6, I - 32,2 - 16,6 - 10,8 + 4S,4 - 19,6 - 12,0 - 6,9 + 9,6 + 30,8 + 6,3 - 13,S - 20,1 - I ,3 . 3o,4 - 42 - s,8 - 27, I - 34,7 - 34,9 - 2 3,9 - 54,4 . era divenuto una risorsa fondamentale: dai 1s21 capi del 1900 era diminuito a 1458 nel 1910 per risalire a 1525 nel 1930. Il confronto di popolazione analogo a quello fatto nel perginese dava invece risultati del tutto simili: Differenze percentuali tra il 1921 tra il 1869 e il 1931 e il 1 935 8 7,8 I 2,2 + 3,7 7,6 -16 7,3 - 20,8 4,5 - 3,2 diversaniente dagli artigiani del perginese che non tornano quasi mai. Nelle altre frazioni del comune di Pergi– ne e nei comuni dei Alocheni la diminuzio– ne dopo il 1921 non fu troppo forte: Il Co– mune di Pergine passò da 11816 abitanti nel 1921 a 11572 nel 1931, a 11543 nel 1951; Sant'Orsola da 1070 abitanti nel 1921 a 965 nel 1931 a 946 nel 1951; Fierozzo da 767 abitanti nel 1921 a 678 nel 1931 a 595 nel 1951; Frassilongo da 698 nel 1921 a 641 nel 1931 a 632 nel 1951; Palù da 413 nel

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