Terza Generazione - anno II - n. 10-11 - luglio-agosto 1954

ad una visione sintetica del bene coniune, cercando con– temporaneamepte di risolvere il contrasto tra Chiesa e Sta– to e di fare dei cattolici organizzati una forza di progres– so civile e politico nazionale. Questo fu il partito popo– lare animato dal grande progetto di Don ,Luigi Sturzo. Il progetto e il partito naufragarono ed ebbero solo un valore di maturazione di uomini e di tempi: ed il meri– dionalistno non risorse con la fine del fascismo, che l'a– veva colpito e disperso. Lo stesso partito democristiano non raccolse quella tra– dizione, alnieno in quei termini: il richiamo programma· tico del decentramento rimase astratto ed irreale e venne praticamente vanificato nell'azione: ed il problema meri– dionale rinacque poi all'interno dell'esperienza di gover– no, in termini profondamente diversi. Proprio sulla base del fallimento del " meridionalism0 ' sorgeva intanto un'altra impostazione, che ne accettava, puy attraverso una critica serrata, l'eredità: quella del Gramsci. il Gramsci ebbe buon gioco nel niostrare l'incapacità del si– stema economico e settentrionale ad accettare una politica di sviluppo del niezzogiorno così come l'incapacità delle classi dirigenti meridionali di assumere l'iniziativa dct!o sviluppo economico e politico del mezzogiorno. L'unica speranza di liberazione del mezzogiorno era che il Nord compiesse la sua rivoluzione moderna cioè la rivoluzione proletaria: la possibilità per la " classe subalterna " del Sud, i contadini poveri, era di collegarsi politicamente, attraverso il partito, con la classe operaia del Nord; dan– dole l"appoggio delle proprie azioni e dei propri voti nelle lotte politiche e nelle conipetizioni elettorali da quelle in– traprese. Su questa base, Granisci adattava con elaborazio– ne originale alla situazione italiana le tesi leniniste del– l'alleanza degli operai coi contadini e f andava le basi della tesi della rivoluzione coniunista come rivoluzione demo- . cratica, che ha costituito poi il fondamento della politica del PCI e dell'On. Togliatti dopo il ripristino delle ist?-tu– zioni democratiche. Ora alla base della tesi del Gra1nsci sta in sostanza la stessa tesi dello sviluppo storico del 1nezzogiorno italiano e dei contadini meridionali che è stata alla base e della politica dell'unificazione nazionale e della critica meridio– nalistica ( ogni posizione marxista si pone sempre come critica interna delle posizioni della cultura moderna ac– cettandone quindi tutti i fondamenti teorici che vi sono i1npliciti): tale tesi è così formula bile: la via del pro{;rr:s– so civile del mezzogiorno consiste nella recezione delle idee,. dei costumi e delle opere dell'Italia moderna, in pos– sesso di un livello di organizzazione civile superiore. Lo sviluppo civile dell'area socialmente arretrata avviene per assimilazione a quella più evoluta. Gli intellettuali e i qua– dri dirigenti meridionali debbono assimilare i moduli di azione degli intellettuali e degli imprenditori settentn·0- nali.· i contadini poveri meridionali i nioduli d'azione e le forme di organizzazione del proletariato industriale. Questa tesi dell' assiniilazione ha come fondamento una determinata tesi storica, che è stata, come tale, esplicita– mente formulata dall'illuminismo e che lo storicisrno ha semplicemente incluso nella propria visione dello sviluppo storico: cioè che la civiltà moderna sia la civiltà umana uni– versale, che i suoi istituti siano espressione di una supe– riore razionalità e che quindi l'umanità non moderna, BibliotecaGino Bianco sia necessariamente ordinata a riceverli e ad imitarli. E' questa tesi vera o falsa? Il rispondere a questa do– manda è di importanza decisiva per il nostro futuro: per– chè se tale tesi è vera, le azioni che su. di esse sono impo– state hanno una effettiva capacità di dirigere la società e la storia umana ed hanno per sè il futuro: altrimenti, esse sono destinate all'insuccesso o all'inserimento in una pro– spettiva diversa e più vera. In concreto, per riferimento al problema del me·zzogior– no italiano, si deve dire nella prima ipotesi che la linea di azione dello Stato unitario (a cui la democrazia ha dato una larghezza di criteri ed una positività di intervento maggiore) è fallita perchè non era il punto più alto della civiltà moderna: ed in questo caso acquista maggior plau– sibilità la tesi comunista secondo cui il proletariato, por– tatore di valori umani superiori alla borghesia e quindi dei massimi valori 1noderni, potrebbe riuscire in quell'o– pera di settentrionalizzazione del Sud, in cui la borghesia ha fatto fallimento: questo vorrebbe dire, posta l'attuale situazione elettorale italiana, il pieno successo della linea comunista di conquista deniocratica del potere. Se invece la tesi illuministica è errata, allora si deve dire che il movimento comunista nel mezzogiorno si ur– terà di fronte ad ostacoli che la ideologia marxista non gli consentiva di prevedere. La decisività di questa alternativa non fa che sottoli– near3 l'importanza della comprensione della reale natura della società nieridionale. 2. - Si può così comprendere la ragione del signi– ficato e del valore che il libro del Levi acquista in una tale situazione storica. 9

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=